Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

martedì 21 agosto 2018

Arrivederci


Non credo sia capitato solo a me, ma è una cosa che fondamentalmente non riesco a spiegarmi.
Quando sei in un posto lontano, gli amici o presunti tali, continuano a dirti quale peccato sia che il tuo luogo di residenza sia così distante rispetto al loro.
Poi capita che ci vai in quella città così lontana dalla tua.
E non ci vai per qualche giorno, bensì per cinque settimane.
35 giorni in tutto, nei quali ti aspetti che quelle stesse persone che si lamentavano che abitassi in culonia, riescano a trovare del tempo per te.
E non si spiega come mai il tempo per vederti non lo trovino.
Mai!
Grazie al cielo la vecchiaia porta saggezza e, se prima ci rimanevo di merda, ora che le mie aspettative hanno raggiunto il minimo storico e la mia modalità zen è on, devo ammettere che la cosa riesce a scivolare in una indifferenza più o meno consapevole.
Vieppiù che una consapevolezza si fa breccia dentro me ovvero che a queste persone, di me, non gliene frega una beata.
Che ci sta.
Mica i sentimenti sono sempre condivisi.
Ma all'ipocrita "che voglia di vederti che ho" preferisco un bel "ho i cazzi miei da fare e non ho tempo per te"
Chiarificatore e preciso.
Non toglie niente a nessuno e non lascia spazio ad aspettative pronte ad essere disattese.
Ci vuole tanto ad essere sinceri col prossimo?