Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

lunedì 30 aprile 2012

E' qui la festa?



"La Festa del lavoro o Festa dei lavoratori è una festività mondiale celebrata il 1° Maggio di ogni anno che intende ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. "


Cosa si festeggia davvero, domani?
Io non ho nulla da festeggiare, non ho raggiunto traguardi.
Continuo ad essere, finchè dura, una lavoratrice in nero che si deve anche sentir dire che per il fatto di accettare questa situazione, manca di dignità.
Idealismi del cazzo.
Con quelli non si mangia.
Dannata e beffata.
No, non ho proprio nulla da festeggiare.
Fanculo.


domenica 29 aprile 2012

Gelato al cioccolato

No, è che pensavo a quanto sia poco salutista.
Io.
E lo pensavo tra un cucchiaino di nutella pronto da slappare,  un tiro di sigaretta e il pensiero ad un crispy mc bacon.
Se penso a tutta la poltiglia che mi piace ingurgitare, quasi mi vergogno.
Intendiamoci, mi piace mangiare bene, ma ho un debole per il cibo da strada, quello che prendi tra le mani e il cui contenuto tende a scappare verso l'esterno.
Insomma, se mi propongono un mc donald piuttosto che il famoso ristorante di tendenza, non ho alcun problema.
E poi, sono veramente onnivora.
E mi piace scoprire sapori che non conosco.
Quindi, tendenzialmente, assaggio tutto.
E se mi piace, reitero.
Che detto così sembra possa far concorrenza agli obesoni americani.
Invece ho il grandissimo culo di potermi ingozzare indegnamente e smaltire con la stessa facilità.
E, questa cosa, oltre a non farmi rinunciare a nulla, mi fa veramente godere!


venerdì 27 aprile 2012

Time after time

Si da sempre al tempo il ruolo di portar via quello che non ci piace. 
In fondo è solo un modo facile per scaricarci di dosso le responsabilità.








(volete leggere un post meritevole? Allora dovete andare qui. Non avrete a pentirvene!)

martedì 24 aprile 2012

Con il nastro rosa

Per quanto le cose appartengano al passato, quel passato diventa il tuo vissuto.
E quel vissuto ti ha comunque plasmato e trasformato.
Magari in qualcosa che neppure potevi immaginare, ma tant'è.
Quando sostengo di essere una donna atipica, di appartenere a quella categoria che non rompe i coglioni, non ti si appiccica addosso come una cozza, ti lascia vivere, non invade la tua vita, non credere che ci sia nata così.
Io ero tenera un tempo, una sognatrice, una che vedeva in ogni ranocchio il principe da baciare.
Ho conosciuto un sacco di persone sbagliate e un sacco giuste ed ognuna, a modo suo, ha costruito la me di oggi.
E tutto quel cinismo che rigetto è frutto di ogni consapevolezza tramandata da ognuna delle esperienze che ho vissuto.
C'è chi ancora continua a credere che il mondo sia in cima ad una nuvoletta rosa.
Io nuoto nella merda con disciplina e tecnica.
E grazie all'esperienza, ne vengo sempre fuori, con grande eleganza.
 

domenica 22 aprile 2012

Kiss

Un'amica, nel suo blog, chiedeva ai suoi commentatori, se fosse loro uso baciare ad occhi aperti o chiusi.
Ciò mi ha portato a pensare ai motivi per i quali tendenzialmente bacio ad occhi chiusi.
Credo che, a parte il trauma del  ricordo di  quando ero ragazzina in cui ho beccato il di allora fidanzatino baciarmi ad occhi sbarrati e averlo trovato inquietante, chiudere gli occhi sia un mezzo per sentire le sensazioni proporzionalmente alle emozioni che quel bacio mi trasmette.
Nel tempo, ho imparato a socchiuderli, in modo da sommare le percezioni alla persona.
Un modo per non estraniarmi completamente dalla realtà ed avvertire quella presenza in maniera oggettiva.
Credo che il bacio sia sottovalutato.
Un buon bacio, ha la capacità di sviluppare una carica erotica elevata, mentre un bacio scadente ha la capacità di farla cadere ai minimi storici.
Il vortice nel quale è capace di scaraventarti, può farti perdere la testa, la delusione invero, ti porta a ricordarti di un appuntamento del quale ti eri dimenticata.
Per cui, le possibilità di abbandonarti o di scappare, hanno una percentuale praticamente identica.
E, se mentre nel primo caso, non ci sono controindicazioni, nel secondo devi avere l'astuzia di portare una scusa sempre in tasca.



venerdì 20 aprile 2012

Give me all your luvin'

Sono arrivata alla conclusione che per saper scrivere racconti erotici devi appartenere alla categoria delle femmine sensuali e provocanti.
E già li, partiamo piuttosto male.
Ogni volta in cui ho provato ad abbozzarne uno, a metà ero piegata in due dalle risate.
Ottima comica di me stessa e delle mie fantasie.
Sarà che mi capita di cadere in indiscutibili retoriche, in iperbole che rasentano il ridicolo.
Sarà che mentre penso a come sia possibile narrare di una trombata, il mio pensiero corra già alla sigaretta del dopo e al tempo necessario che, per buon gusto, debba intercorrere tra l'una e l'altra.
Sarà che ogni volta in cui ci penso, mi sovviene come una mazzata sul cranio, quella barzelletta che diceva: "sai qual è la differenza tra una trombata e una cagata? Che dopo non devi stare 10 minuti attaccato al cesso a dirgli che gli vuoi bene", sarà per tutto questo, ma meglio ch'io scriva di qualunque altra cosa.
Mai di sesso!

mercoledì 18 aprile 2012

Je so pazz

Caro ministro Borghezio,
sarebbe così cortese da spiegarmi chi le prepara le cene e, soprattutto, da cosa sono composte?
Che quando lei si alza al mattino con le sue perle di saggezza, spesso mi chiedo cos'abbia mangiato la sera precedente, quali sogni abbiano potuto produrre tante cazzate.
Ricordi che le scoregge si sparano dal culo mica dalla bocca.
Ricordi altresì che prima di dare fiato alla voce è necessario collegare o far finta di farlo, il cervello.
Non sa di cosa parlo?
Neanche lei, mi creda!

Mafia e camorra sono saldamente radicate, pertanto una soluzione potrebbe essere vendere Sicilia e Campania a qualche Stato o miliardario straniero” 
(Borghezio ai microfoni di Klaus Davi)

martedì 17 aprile 2012

Somebody that i used to know

Le dinamiche sono sempre le stesse.
Si scrive, ci si incuriosisce, si annusa l'aria, si cerca un contatto.
Verbale.
Non potrebbe essere diverso.
Poi alcuni osano, vanno oltre.
Altri decidono di restare nel loro recinto e non spingersi più in là.
Mi sono sempre chiesta perchè.
Ma io sono spesso di un'ingenuità disarmante.
Io non vedo la malizia che certe volte si cela, l'aspettativa illusoria che s'instaura tra le parti.
Se ti do il mio numero di telefono, non è perchè sto preparando la sceneggiatura del nostro incontro in un letto di spine.
Anche perchè non si spiegherebbe il motivo per il quale mi capiti più spesso di darlo a donne più che a uomini.
E sono sicuramente ed innegabilmente etero.
A me, piace spingermi oltre questo spazio, mi piace condividere de visu.
Ma data la distanza che spesso divide le persone della rete, ciò è spesso impossibile.
Allora cerco il modo e il mezzo per creare quella sorta di vicinanza.
La rete mi sta stretta.
Se dessi retta al mio istinto, sarei già stata a Montesilvano, a Napoli, a Catania, a Bologna.
Paradossalmente, chi è più "arrivabile" fa in modo di essere inavvicinabile.
Di questo spesso sorrido.
Altre m'incazzo.
Ma, alla fine, penso anche che sia ingiusto, da parte mia, volere qualcosa che altri non desiderano.
E quindi, lascio che chi preferisca restare figurina, resti dov'è.

(somebody that i used to know - gotye)

lunedì 16 aprile 2012

La favola di Adamo ed Eva

Sembra cosa banale, ma ci stavo pensando seriamente.
Partiamo da lontano, da molto lontano.
All'alba del mondo, gli esseri viventi, secondo la tradizione e il credo cristiano, erano due, meglio identificati come Adamo ed Eva.
Da loro è partita tutta una generazione di figli che si accoppiavano incestuosamente tra loro per generare altri figli che si accoppiassero e così via.
Quindi, l'umanità tutta è nata da legami che nel mondo moderno vengono condannati.
Non solo, se ci si provasse adesso, l'unione dei geni tra fratelli darebbe luogo a esseri deformi.
Ciononostante, se tutti proveniamo dall'unione della coppia originale, si può supporre che in qualche modo, siamo tutti, e dico tutti tuttissimi, parenti.
Insomma siamo un'unica grande famiglia.
Felice?
Mah!

(la favola di adamo ed eva - max gazzè)

domenica 15 aprile 2012

Still ill

Non provo niente.
Se non quel senso di disturbo per la ricerca di certe pietà esasperate, scritte nero su bianco su carta da riciclo.
Non provo pena.
Solo un senso di fastidio quando qualcuno cerca nel mio vissuto quello che pian piano diventa il disegno del suo presente.
Divento intollerante, celiaca ai sentimentalismi provocanti e provocatori.
Ognuno ha i suoi dolori da affrontare.
Spesso ci si dimentica dell'intimità di cui sono degni.

(still ill - the smiths)

sabato 14 aprile 2012

We are young

Aspettiamo che si esibiscano i depeche mode in un vecchio teatro d'avanguardia, mentre tu e la tua pelle color ebano, mi sussurrate qualcosa all'orecchio.
Ti guardo con aria sognante e tu mi chiami con un nome che non è il mio.
Mi allontano, mentre Martin Lee Gore si presenta sul palco e mi rassicura.
Mi dice di stare tranquilla perchè il cioccolatino distratto, legge tutti i miei essemmesse non appena gli arrivano lasciando perdere qualunque altra cosa stesse facendo.
Mi affaccio alla finestra e prendo uno di quei vecchi ascensori a serranda e guardo il mondo intorno salire verso l'alto.
Così lontano da non sapere più come tornare.
E non provare emozione o paura.
Come se li, in quel luogo sconosciuto, ci fosse la soluzione di ogni domanda sospesa.
Come se lontano, fosse esattamente dove volevo andare.

(we are young - fun)

giovedì 12 aprile 2012

La donna di picche

Sai cosa c'è?
Che io mi sono stufata del buonismo da quattro soldi, dei sorrisi di circostanza, e dell'ipocrisia a buon mercato lasciata li a marcire sotto il sole.
Io voglio verità, voglio sincerità,
Non confondiamo la cordialità con l'educazione, che son due storie diverse, due viaggi indipendenti, due strade da intraprendere.
E' sempre una questione di aspettative disattese.
Sono una persona che si è rotta il cazzo di rendere conto alla sensibilità altrui.
Avrei quantomeno preteso lo stesso trattamento.
Invece c'è un'aridità intellettuale che imputridisce l'intenzione iniziale, che impedisce di vedere le cose così come sono.
Perchè la paura dietro la quale ci si nasconde è che dietro ci sia altro, chessò, l'uomo nero o la donna arancio, mentre se guardassi appena appena oltre il tuo naso, vedresti donne e uomini normali.
O quasi.
Abbastanza stabili mentalmente da non crearti problemi.
Invece ci si inerpica su strati evolutivi di film mai scritti, rendendo tutto difficile, quasi ributtante.
Allora sai che ti dico?
Si che lo sai.
Quindi vacci senza che sia io a mandartici!


giovedì 5 aprile 2012

Goodbye blu sky

Dopo tutto ciò, Amour prende le distanze e si avvia per nonsoquando, nonsodove, nonsocome.
C'ha un po' di cazzi mentali da risolvere, c'ha da chiarire cose con tutte le sue personalità, da sistemarsi un po' di vita.
Vi dico questo per evitare che vi preoccupiate.
Che io ce l'ho la presunzione di credere che anche qui, qualcuno mi voglia un po' di bene!

(goodbye blue sky - pink floyd)

mercoledì 4 aprile 2012

Resta cu' Mme

Rapitoreseriale, amava andarsene in giro dentro il suo trench color marrone caghetta.
Non si formalizzava sul vestiario, ma non poteva fare a meno d'indossare quel paio di scarpe rosse alle quali aveva applicato intenzionalmente, un paio di stiletti al posto dei tacchi.
Non si sorprese, quando gli capitò di calpestare un morale preso a caso, del fatto che gli rimanesse trafitto sotto i piedi.
Non riuscì ad avvedersene nell'immediatezza e lo portò con sè nella sua dimora abituale.
Quando lo estrasse da quell'insolita posizione, lo guardò e si chiese cosa ne avrebbe fatto.
Prenderserne cura, farlo ridere, umiliarlo, chiedere un riscatto.
Nonostante le molteplici possibilità, non riuscì a raggiungere un compromesso adeguato.
Improvvisò.
Lo portò con sè durante un viaggio programmato, gli fece conoscere un po' del suo mondo, lo coinvolse in piccole fette di quotidianità.
Ma non percepiva segnali.
Capì di non poterlo tenere.
Così, tenendolo accoccolato al cuore,  ripercorse a ritroso la stessa strada di quel giorno in cui gli capitò di trovarlo e quando incontrò quegli occhi spenti, capì che era a lei che doveva appartenere.
Nel momento stesso in cui lo restituì, fu sicuro di vedere quel sorriso che per tutto il tempo aveva cercato di donargli.
E si sentì più buono.
Ma solo per quell'istante.

(un ringraziamento speciale a unodellaportaccanto per l'ispirazione)

martedì 3 aprile 2012

Se io fossi un angelo

F mi scrive: "ma sei tu l'A.C. di cui ha scritto il quotidiano xx che scrive le biografie per gli altri?"

Amour le risponde: "No, non sono io. Se le mie storie fossero biografie, poveracci i possessori di quelle vite!"