Giuro che ci sto mettendo tutto il mio.
Con una pazienza infinita, sto cercando di far perdurare la modalità zen il più a lungo possibile.
Ho deciso che almeno fino a domenica non permetterò a nessuno di turbare il mio equilibrio.
E dire che ci provano a dissociarlo, a scollarmelo da dosso.
Oh se ci provano.
In due giorni ho rischiato l'inabilità alla pace e al sorriso almeno trenta volte.
Dura come il marmo sono, inscalfibile, impassibile.
Recito il mantra fuori e dentro me, recito questa litania come se tutto il mio prossimo futuro percorso, dipendesse da questa momentanea stabilità.
Ma so che non può durare.
E mica perchè io sia pessimista, ma per la consapevolezza del fatto che tutte quelle cose capaci di farmi perdere la pace interiore stiano continuando a bussare nei pressi del lobo frontale del cranio.
Che, per ora, Mononeurone si è trasferito nella parte più fresca della sua abitazione ma quando torna, già lo so, non saprà rimanere indifferente.
Mi godo gli ultimi giorni di atarassia.
(calma e sangue freddo - luca dirisio)