Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

lunedì 30 dicembre 2013

BUON 2014

Lo facciamo un resocontino di questo anno che si avvia a fare la fine di tutti quelli prima di lui?
Beh, non è stato brutto, tutto sommato.
C'è stato il matrimonio, il viaggio di nozze, il mare.
Non è che capita sempre.
A me ogni 20 anni, ma so che a sto giro è per sempre.
Che se ci penso, comunque, è stato intenso, mica è così facile e scontato organizzare un matrimonio.
Io le capisco quelle che si affidano ai wedding planers.
Poche rotture di coglioni anche se decisamente più impersonale.
Anyway, a parte qualche delusione sparsa qui e là, qualcuno che dovrebbe andare a fare in culo senza passare dal via, il fancazzismo dilagante, posso affermare che di questo anno c'è poco da buttare.
Quindi, mi auguro che quello che si accinge a presentarsi, sia carico di buone nuove.
Che se le chiamo aspettative, non potranno che essere disattese.

Auguri gente!
p.s. non è vero che chi non tromba a capodanno non tromba tutto l'anno, lo so per esperienza, ma nel caso crediate ai proverbi, dateci dentro!

sabato 14 dicembre 2013

Non voglio mica la luna

Cara Alessandra,
ho ricevuto la tua letterina  nella quale mi chiedi:
- un lavoro, anche piccino
- qualcuno che sappia governare senza rubare
- una classe politica completamente rinnovata
Oh bella mia, ma per chi mi hai preso?
Faccio solo regali facilmente reperibili.
Ma visto che sei stata brava, se proprio desideri qualcosa di originale, potrei pensare di farti trovare sotto l'albero, la luna.
Pensi possa andar bene?
Cordialmente tuo
Babbo Natale

giovedì 12 dicembre 2013

mercoledì 4 dicembre 2013

ooops i did it again

L'ho fatto ancora.
Che non so se sia effettivamente una fortuna.
Che a voglia a ripetermi che no, non si sta invecchiando, si sta solo diventando più saggi.
E' che certe cifre ti pare vengano fuori come un vomito e quindi cerchi di trattenerle, cerchi di evitare che ti escano dalla bocca.
Per non sporcare il futuro, suppongo.
I mentitori esperti rilanciano offrendoti con spudorata commiserazione che no, mica li dimostri davvero quegli anni che dici di avere.
E tu, magari, neppure te li senti addosso.
Ma li hai tutti, nessuno escluso.
Sono li, sono nella faccia che indossi, nel "lei" che ti rivolgono che ti sembra un oltraggio più che un immeritato rispetto, sono nelle tette che si arrendono alla forza di gravità, in quella ruga in più, in quel capello bianco che nascondi sotto i colpi di sole.
Ed anche in quel sentimentalismo che prende il posto di un freddo cinismo.
Se gli anni non si misurassero col tempo non ci si sentirebbe nel pieno della giovinezza, a metà della propria esistenza, oppure verso un logico destino discendente.
Sicuramente ci si adatterebbe meglio al momento.
O forse no.
Datosi che non c'è modo di saperlo con certezza, accontentiamoci della speranza di poterlo fare ancora almeno per altre 100 volte.
Non è in fondo, quello che si augura?

mercoledì 6 novembre 2013

Another brick in the wall

In un mondo impazzito come il nostro, laddove tutti, a parole, sarebbero migliori, più grandi, più bravi e tutt'un'altra serie di bellezze paradossali e mistiche, mi chiedevo, ma se davvero.
Se davvero chi uccide impietosamente e senza scrupolo alcuno, fosse dato alla gente, le persone lo ucciderebbero con ricambiati sentimenti d'odio?
Perchè dichiarare di volere in pasto qualcuno, implica un'azione che se resta nell'immaginario collettivo, è sicuramente cruenta e devastante.
Ma in una realtà tangibile, sebbene non direttamente coinvolti, saremmo davvero capaci di uccidere qualcuno che ha ucciso?
Se davvero potessimo arrivare a sedere sullo scranno del potere, saremmo in grado di avallare le richieste di ognuno, di fare tutti contenti, di fare tutto quello che va fatto?
Se davvero volessimo cambiare le cose, personali, sociali, politiche o di qualunque altra specie, se davvero lo volessimo, non saremmo in grado di unire le forze e gli egoismi e soverchiare il sistema?
I muri veri si possono abbattere, quelli che dimorano nello stato mentale di ognuno, sono incrollabili.

(another brick in the wall - pink floyd)

lunedì 7 ottobre 2013

La terra dei cachi

Questo è il periodo in cui qualunque cosa fai, sbagli.
Se sei una ginnasta e dedichi una medaglia d'argento alle vittime di Lampedusa, se sei un ministro per l'integrazione e dici di voler rivedere una legge del cazzo.
Ho letto cose da non umani.
Sarà che è proprio l'umanità a non essere più tale.
Sarà che impera razzismo e vergogna.
Sarà che un ventennio di fatiscenza lascia un segno evidente.
Saranno tante cose, ma sono una più triste dell'altra.

(la terra dei cachi - elio e le storie tese)

lunedì 9 settembre 2013

Close to me

E' quantomeno paradossale che la sensazione di vivere la tranquillità della propria esistenza, mi precluda lo stimolo alla narrazione di fantasiosi voli pindarici.
Eppure, per quanti  sforzi faccia, non trovo argomenti, illuminazioni o anche poche parole da buttare giù in questo spazio che per tanti anni mi ha reso parte di qualcosa.
Perfino Anobii mi ha mandato una mail nella quale mi chiedeva che fine avessi fatto.
Non che la mia libreria virtuale sia tra le più fornite, eppure i logaritmi del sistema hanno calcolato la mia assenza.
E mi sono resa conto di aver preso davvero una distanza da quello che fino a qualche tempo fa, era una parte del mio quotidiano.
Senza la volontà di farlo, ma solo perchè le circostanze mi hanno portata altrove.
La sensazione che ne nasce, è un misto tra il rammarico dell'apparente abbandono e l'indifferenza per qualcosa che forse ha compiuto il suo tempo.

(close to me - the cure)


sabato 24 agosto 2013

Il padrino

Una delle cose belle dello starsene in vacanza, è che non sempre hai giornali o televisioni sotto mano.
Che da un po' di tempo a questa parte, è come fare una passeggiata di salute.
Non sai, non vedi, non soffri.
Poi torni e, volente o nolente, le notizie s'infrangono sulla riva del tuo sapere.
E per quanto tu ti costringa a far finta di nulla, per quanto sappia che la possibilità oggettiva di apportare modifiche e/o migliorie è direttamente proporzionale al proprio potere ovvero zero, non lo puoi evitare.
Così ne parli, non foss'altro per sfogarti, tra un rigurgito di bile e un po' di schiuma che fuoriesce dalla bocca.
Perchè davvero, restare indifferenti di fronte a certe richieste, è oltre l'oltre della decenza.
Siamo governati da una manica di coatti, di soprofiti, capaci di delegare le proprie responsabilità a chiunque gli capiti a tiro.
Il nano, davvero non mi capacito di come sia possibile che resti avvinto come l'edera al panorama politico, ovvero non mi capacito del fatto che ancora gli venga permesso, il nano, dicevo, non più tardi dell'altro giorno tuonava che è colpa, non importa di cosa, della sinistra.
Ma perchè, esiste ancora una sinistra politica?
Secondo me è male informato, oppure è solo per cambiare la fattispecie per non risultare noioso parlando dei magistrati.
Ho visto una vignetta illuminante su faccialibro: un gruppo di persone viene spronato a intervenire.
"Adesso basta" dice il leader
"Siiii basta" dice il popolo
"E' ora di ribellarsi"
"Siiii ribellione"
"Domenica faremo la rivoluzione"
"Siii cioè, ehm, non possiamo fare lunedì che domenica comincia il campionato?"
Ecco, questo siamo noi!

domenica 18 agosto 2013

Scrivimi

Non amo gli audiolibri, i videolibri, i dispositivi di lettura e tutto quello che chiamano libro ma che libro non è.
Vuoi mettere il fascino della carta, il fruscio della pagina che volge al retro di sè, il segnalibro che infili tra i fogli e che ti riporta laddove hai terminato l'ultima volta?
Perchè la costrizione a modernizzare qualsiasi cosa, dovrebbe aver rispetto per cert'une, lasciarle al loro stato originale, lasciare che si possano ingiallire o anche solo impolverare di vita altrui.
A volte mi domando cosa resterebbe se improvvisamente smettesse di esistere l'elettronica e le sue capacità di correlarsi al mondo.
Cosa sarebbe di noi.
Se saremmo ancora capaci di rapportarci, come una volta, non troppo tempo fa.
Non usiamo più la mente come spazio personale e non cedibile e usiamo un modem perchè i piccoli momenti, i ludici pensieri e l'intimità dei sentimenti contrastanti, diventino un post o uno stato di facebook o un tweet.
E tutto questo è meraviglia e tristezza al contempo.

(scrivimi - nino bonocore)

martedì 13 agosto 2013

I'm walking away

In tutto questo tempo, ho imparato molte cose.
Che uno dice, convivo da un po', se mi sposo cosa vuoi che cambi?
Invece cambia, cambia il modo in cui gli altri ti vedono.
Le famiglie t'inglobano in un modo prima sconosciuto, come se entrassi a far parte di un clan protettivo che prima riuscivi solo a sfiorare, le persone intorno ti riconoscono come coppia a tutti gli effetti, nonostante lo fossi da sempre.
Entri nel ruolo vero e proprio del marito o della moglie, come se fossi asceso ad un gradino più alto.
Anche se poi, nell'atto pratico del vivere, è rimasto tutto uguale a prima.
Ho imparato che stare in vacanza per oltre un mese, crea dipendenza e che sforzarsi di trovare scuse nostalgiche per tornare è solo un'illusione per stare meno peggio.
Ho imparato che non avere connessione e non essere raggiungibili telefonicamente per una settimana, è liberatorio.
Ho imparato che la politica è come una telenovela, non importa quando smetti di seguirla, quando la riprendi è esattamente nello stesso punto in cui l'hai lasciata.
Ho imparato che fare la blogger è un mestiere, che avevo quasi pensato di metterlo nel curriculum, se non fosse per il fatto che di tanto in tanto, quello che scrivo potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno e che nonostante lo faccia da un sacco di anni, non abbia mai guadagnato un solo centesimo.
Ho imparato che un legame con una terra, è qualcosa che nasce indipendentemente dal tuo volere, un seme che diventa fiore e sboccia quando meno te l'aspetti.
E poi, c'è tutto quello che devo ancora imparare...

domenica 23 giugno 2013

Perfect day

Hai presente il giorno perfetto, quello in cui ogni pezzo del puzzle s'incastra perfettamente senza sforzo?
Ecco, è quello che ho vissuto io, ieri.
Temperatura deliziosa, amici e parenti meravigliosi.
Un giro di giostra senza sobbalzi.
Qualche lacrima sparsa piena d'emozione che andava sciogliendosi a mano a mano che i minuti passavano, l'armonia in ogni istante.
Quelle giornate talmente belle, che se potessi riavvolgere il nastro del tempo, vorresti rivivere 100 volte.
Uguali.

(perfect day - lou reed)

giovedì 30 maggio 2013

Che sarà

Che capita chiedersi come si sia arrivati fin qui.
Nel senso che sei fai mente locale su tutto quello che hai vissuto e le scelte che hai fatto, avresti potuto essere altrove ed essere diversa da quello che sei diventata.
Se il tuo cammino ti avesse portato a fare conoscenze diverse o continuare a vivere in una città invece di cambiarne un certo numero, cosa sarebbe stato?
Meglio, oppure peggio.
Io me lo chiedo a volte, mi capita di fantasticare sul mio futuro collaterale.
E lo immagino sempre bellissimo, sia perchè non costa nulla, sia perchè non avrò mai la controprova e quindi, dato che è il surrogato di una realtà alternativa, tanto vale farlo alla grande.

-22 signore e signori.
Comincio ad avere un po' di tremarella.
Ma nessun ripensamento!

(che sarà - ricchi e poveri)

martedì 21 maggio 2013

The taste of your tears

Dopo tutto questo tempo, nulla è successo.
Hanno deciso per questo governo di comodo perchè era necessario apportare le riforme urgenti.
Che so, quella sulla legge elettorale, quella  sui finanziamenti pubblici ai partiti, incentivi per l'occupazione, taglio delle province, taglio dei parlamentari, i pagamenti delle pubbliche amministrazioni verso le aziende che aspettano da una vita il loro saldo per lavori già commissionati, solo per citarne alcune.
Non è stato fatto nulla!
N U L L A!
Invece assistiamo al teatrino banale e sconcertante tra i soliti collusi che pensano a riempirsi la pancia e continuano a fottersene bellamente.
Il nano, leader politico condannato dalla magistratura, interdetto ai pubblici uffici (mi sembra di raccontare una barzelletta per dio!) che oltre a continuare a farsi tutti i cazzi suoi, potrebbe essere eletto senatoreavita.
Una delle sue protette che chiama i carabinieri per essere stata insultata al supermercato e questi ultimi che invece di risponderle di non rompere i coglioni per queste cagate, intervengono pure.
Quello che resta del pd, che invece di rimboccarsi le maniche e rinascere dalle ceneri della propria incapacità, si sforza di dare vita ad una legge anti-movimenti.
Io sono basita che schifata ormai lo ero da un po'.
Credo che questa italia, non sia ancora abbastanza alla frutta per prendere una posizione di forza, seria.
Temo altresì, che quando si renderà conto di esserci arrivata, sarà troppo tardi.
Allora si comincerà ad avere davvero paura.
E non più solo delle parole.

martedì 14 maggio 2013

Donne

La speranza è che le campagne di sensibilizzazione, sensibilizzino davvero.
Ma, mi rendo conto, non basta avere ragione e forza di volontà, per riuscire a venire fuori dai meccanismi di una coppia, per quanto malata essa sia.
E' facile dire alle donne di non aver paura, di denunciare.
Prescindendo dal fatto che più spesso che volentieri chi è autore di femminicidio, non venga neppure punito, le dinamiche che portano una donna a non denunciare, sono molto più sottili e radicate.
Molti anni fa, io stessa, donna emancipata e di cultura, ho vissuto con una persona gelosa.
E per me, che la gelosia è un sentimento sconosciuto, era piuttosto difficile riuscire a capire cosa potesse far scaturire certe reazioni inappropriate.
A lungo andare, ti senti colpevole dei tuoi atteggiamenti.
Perchè, dici a te stessa, se è geloso, sarà perchè sbaglio a pormi, sbaglio a ricevere telefonate, sbaglio a salutare con troppo entusiasmo.
Ricordo che un giorno, presso un punto verde, mentre stavamo vedendo coppie ballare valzer e minuetti, si alzò di scatto imponendomi di andare.
Piantò una grana senza senso, accusandomi di scambiare sguardi con un tizio, uno qualsiasi.
In fondo, non ero che una troia, come tutte le altre.
Implorai perdono per qualcosa che non avevo fatto.
La mia emancipazione e la cultura, finirono nel cesso insieme alla dignità.
Ci misi due anni a capire quanto malata fosse questa storia, ma nel momento stesso in cui tornai a volermi bene, lo cacciai di casa a calci in culo.
Mi è andata bene.
Altre non sono state, non sono e non saranno altrettanto fortunate.
Perchè è così facile confondere l'amore col bisogno ed è altrettanto facile smettere d'amare sè stessi credendosi troppo impegnati ad amare qualcun altro.






lunedì 13 maggio 2013

It's my life

Premessa: Poison, è questo donnino virtuoso che oltre ad andare al cinema e recensire molti film dei quali io non sia neppure a conoscenza, ha una competenza e una disinvoltura a camminare sui tacchi che mi lascia una bava d'invidia.
Ora, l'altra sera, io, futuro marito e Shark, si è deciso di andare a mangiare una pizza.
Visti gli allenamenti quotidiani in vista del giorno fatidico, mi sono messa bella in tiro.
Potevo mettere le ballerine?
Certamente no.
Così, sfidando lampi in lontananza e quei 400 metri che ci dividevano dalla pizzeria, ho indossato un tacco 12 di tutto rispetto.
Per farvi capire, quando mi sono trovata al cospetto dei miei due cavalieri, li ho apostrofati con un "ciao nani!"
Al ritorno, oltre che alla qualità del cibo, abbiamo sentenziato che non me la fossi cavata così male, tanto che lo squalo se n'è venuto fuori con un eloquente "puoi vincere il premio Poison"
Ho ancora un sorrisetto vittorioso stampato sulla faccia.
Questo, per dire quanto sia importante l'allenamento!

lunedì 6 maggio 2013

L'ultima luna

Son preoccupata.
Che quando futuro marito m'ha detto che Andreotti era morto, la mia risposta è stata "ed era ora".
Che puoi fingere di essere sempiterno, ma alla fine sei umano.
Non come tutti gli altri, ma nella carne si.
E questo cinismo, che davanti alla dipartita ci dovrebbe essere sempre quel rispetto evocato dalla fottuta paura di arrivarci prima o poi, mi ha stupito.
Che quando è morta la Thatcher, mi chiedevo come si potesse arrivare a gioirne, prescindendo dalla rabbia e dall'odio che gli inglesi possano aver provato.
Io, Andreotti, neppure lo odiavo per esempio.
C'è sempre stato, da prima che nascessi.
Come una figura retorica.
Davo quasi per scontato che potesse seppellirmi.
Invece no.
Invece è andato, portandosi dietro i suoi segreti e lasciando ai posteri le sentenze, vere od inventate che siano, sul suo vastissimo, seppur non limpidissimo, operato.
E, proseguendo sull'onda di questa mia imperturbabilità, nutro ancora la speranza di veder passare oltre qualcun altro.

(l'ultima luna - lucio dalla)

mercoledì 1 maggio 2013

My generation

E non solo i giovani, mi permetto di aggiungere


"La Festa del lavoro o Festa dei lavoratori è una festività mondiale celebrata il 1° Maggio di ogni anno che intende ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. "

ahahahahahahahahahahahah

(my generation - the who)

lunedì 29 aprile 2013

Di sere nere

Leggo abbastanza.
Non ho un particolare genere al quale rivolgermi.
Leggo di tutto.
Poi c'è quello che mi piace assai, e quello che mi fa cagare.
Ma difficilmente lascio un libro a metà.
E, siccome non giudico mai senza aver appurato, spinta dalla curiosità, mi sono fatta prestare un libro di Fabio Volo.
Che comprarlo mi sembrava brutto.
Oltre 200.000 copie vendute, mica pizza e fichi.
Che mi sono detta che magari penso sia un cazzone per partito preso, ma se tanta gente legge quello che scrive, magari sono io che mi sbaglio.
Non mi sbagliavo.
"E' una vita che ti aspetto" 172 pagine di luoghi comuni.
Una roba che ognuno di noi potrebbe aver scritto.
Ma nessuno di noi si chiama Fabio Volo, e avessimo proposto questa accozzaglia di banalità, qualsiasi casa editrice ci avrebbe tirato dietro il manoscritto.
Ora, non so se continuare e cercare di capire se può offrire di più andando a cercare "Esco a fare due passi" che mi dicono essere un best sellers, o terminare qui e rimanere col dubbio.
Però, il fatto di non averlo segnato tra i libri in lettura su anobii perchè mi vergognavo, la dice lunga.

mercoledì 17 aprile 2013

My name is Luka

Che mi chiedevo quale potrebbe essere il motivo che ci porta ad americanizzarci i nomi.
Qui da noi, le Maria, diventano Mary, le Rosa, Rosy, gli Antonio, Tony e così via.
Che ci sta che a qualcuno non piaccia il nome che si porta addosso.
Ma allora perchè non cambiarselo del tutto?
Non è che se ci metti la y in fondo cambia significato o persona, che è un po' come credere che se aggiungi le s alle finali delle parole, parli spagnolo.
Ti chiami Rosa, il tuo nome ti fa cagare, scegli di farti chiamare Alberica, o Anastasia, o quello che ti piace, insomma.
Ma fai una scelta radicale, perbacco.
Altrimenti c'hai solo messo una y banale, ma non hai cambiato nulla.
Se non ti piace, cambia, ma davvero.
Tipo un amico il cui padre, un genio, ha messo il nome Scipione.
L'abbiamo scoperto per caso, perchè si fa chiamare con tutt'altro nome.
Come dargli torto?
Insomma, volere è potere, anche per queste generiche cazzate.

p.s. ma a voi, piace il vostro nome?

(my name il luka - suzanne vega)


lunedì 15 aprile 2013

Barbie girl


La mia soglia del dolore, è nota a tutti.

Per chi non lo sapesse, è approssimativamente vicina a -106.
Pertanto, se non assolutamente necessario, evito di procurarmi dolore fisico gratuito.
Ricordo ancora le lacrime della prima volta in cui usai l'epilady.
Un trionfo di bestemmie.
Quindi, invece di estirpare, tendo ad andare di rasoio, che nonostante non elimini alla radice il problema, aiuta nell'intento.
Questo per dire che in quarantotto anni di vita, mai avevo provveduto a dettagliare le mie sopracciglia.
Intendiamoci, hanno una bella forma, non sono cespugli o " un rifugio per gli insetti, un nido per gli uccelli che si amano tranquilli tra i miei pensieri e il cielo" (cit. Niccolò Fabi), ma sono esattamente come natura vuole.
O meglio, erano.
Perchè avere una diciottenne pargola che studia per diventare estetista, m'impone non solo di essere cavia ma di non soddisfare più i suoi canoni di bellezza.
Così, armata di pinzette professionali, si è dedicata al mio arco sopracciliare.
Volete l'elenco delle parolacce in ordine alfabetico oppure sparso?
Ho pianto, lo confesso.
Ma a lavoro finito, gonfiore sgonfiato, mi sono guardata ed ho pensato che ho guadagnato dei bei punti.
Ad ogni modo, a me il detto "chi bella vuole apparire, un po' deve soffrire" m'irrita.
Possibile che per essere phighe si debba provare dolore?



mercoledì 10 aprile 2013

Tutto il resto è noia

Esiste la crisi del "bloggatore"?
Dopo nove anni e dopo aver scritto tutto e il suo contrario, magari è pure lecito.
La fantasia scarseggia, le notizie non offrono buoni spunti.
Che io, per esempio, se parlo di politica ne parlo poco e male.
Che poi, questo mica è un blog di polemica.
E' pur vero che nessuno mi obbliga a dover scrivere per forza.
Ma se ti assenti per un po', la macchina s'inceppa.
Che se siamo qui e scriviamo è perchè desideriamo essere letti.
La storia "io scrivo per me" è una cazzata, altrimenti potremmo farlo come una volta, sulle agende e i foglietti.
Comunque è solo un post di servizio, per dirvi che non ho niente da dire.
Uffa!

venerdì 5 aprile 2013

Il cielo è sempre più blu

Futuro Marito mi ha comprato le scarpe che indosserò al matrimonio.
La descrizione è: tomaia in raso plissè e vernice, fodera e sottopiede in ecopelle con fondo tunit e tacco 10.
Le ho indossate ed ho mandato la foto ad un'esperta che, conoscendo la mia difficoltà a camminare su qualcosa che sia più di 1,5, si è preoccupata di sapere se sono comode e se riuscirò a reggere tutto il giorno.
Per quanto possa capirne io, mi sembrano abbastanza comode, se togliamo il fatto che dopo un po' che le ho su mi si addormentano le dita dei piedi.
Il presupposto è che spero di stare ferma il più a lungo possibile.
Intanto, per farci il callo, le metto tutti i giorni per un po' di tempo e ci cammino per casa.
E non essendo abituata a respirare l'aria di quell'altezza, mi iper ossigeno e sbatto contro le cose che, solitamente, neppure raggiungo con la testa.
Del resto, mica posso presentarmi con le ballerine o le scarpe da ginnastica.
E, per l'occasione, indosserò perfino un vestito.
Via il mio solito nero e pioggia di colori.
Robe che se non vedi, non credi!




mercoledì 3 aprile 2013

Sono un eroe

"Senza lavoro non c'è speranza, Senza speranza non c'è vita"
Così ha scritto un albergatore che ha deciso di togliersi la vita perchè oberato dai debiti.
Lo capisco.
Dopo tanto tempo, non vedere nessun tipo di progresso lavorativo ti annienta.
Sapete, io quelli che si lamentano per i colleghi, per il lavoro, per lo stipendio, li farei a pezzi.
Piccoli piccoli.
Perchè a me e a tanti altri come me, tocca l'umiliazione di non vedere alcun riscontro per ogni curriculum inviato, portato, inoltrato.
Una volta era diverso, ti guardavano in faccia e ti prendevano per il culo dicendoti che ti avrebbero fatto sapere.
Ma almeno te lo dicevano.
Ora non sai se ti hanno cestinata, se hanno finto almeno di leggerlo quel cazzo di c.v.
Li avete mai letti gli annunci?
Ci sono leggi, che prevedono che ognuno sia rivolto ad entrambi i sessi e a persone di tutte le età e nazionalità.
Sono le 903/77 e 125/91 d.l. 215/03 e 216/03.
E' specificato sempre, è obbligatorio farlo.
Peccato che nel testo ci sia sempre un limite di età o di sesso, che se uno avesse tempo e voglia, dovrebbe rompere i coglioni al garante delle pari opportunità.
Il lavoro ti permette di avere la speranza e la dignità.
Senza di essi puoi provare a sopravvivere.
E c'è chi ha smesso di farlo.







giovedì 28 marzo 2013

Si tu estuvieras

Prendendo spunto da un post di un uomo in cammino, ho cominciato a riflettere sulla figura della donna romantica.
Lasciando perdere le ragazzine che hanno tutto il diritto di credere all'amore eterno e al principe azzurro, quando sei abbastanza matura e hai vissuto le situazioni problematiche legate all'amore e le sue sfaccettature, se un po' di sano cinismo e realismo è entrato in te, comincerai a vedere le cose in maniera diversa.
E ti adeguerai alla condizione accettando quello che ti viene proposto se ti aggrada.
Poi, ci sono quelle che bluffano.
Ti fanno lo spiegone sul rapporto che vorrebbero, mettono le mani avanti e ti fanno capire che non si accontenteranno, prima ancora di sapere cosa o quale offerta stiano vagliando.
Ed è più facile che si cimentino in acrobazie di conquista proprio quando si sentiranno dire dall'altra parte, che oltre ad una sana ginnastica da letto, non ci sarà null'altro.
Perchè le conquiste impossibili, sono cariche di aspettative represse.
Loro pensano che saranno in grado di farti innamorare, ti si appiccicheranno addosso come un lenzuolo sudaticcio, saranno colme di attenzioni.
Dimentiche che dall'altra parte c'è un uomo e il suo pensiero semplice che se ti dice che vorrebbe solo trombare, e te lo dice a chiare lettere, nulla potrai per ottenere altro.
Ella soffrirà delle pene autoinflitte, additando egli come unico responsabile del suo dolore, accusandolo di averla sedotta e abbandonata, cosa peraltro chiara dall'inizio.
Perchè la donna romantica incazzata, delega sempre all'altro l'umiliazione della sconfitta.
E colleziona amori tutti uguali che crede di aver vissuto.
Tutti finiti nello stesso modo.




lunedì 25 marzo 2013

Libertango

Anni fa, quando mi proposero di andare in un locale di musica latinoamericana, accettai per amore di un'amica ma arrivai piuttosto prevenuta e schifata, primo perchè quel genere mi faceva assolutamente cagare, secondo perchè sapevo essere un ricettacolo di tamarri vestiti a festa.
Non che avessi sbagliato.
In questi locali, a prescindere dal fisico che ti porti appresso, c'è la messa in piazza delle tette e dei culi, delle minigonne ascellari, dello stivale più trash, delle magliette aderenti per gli uomini che non devono chiedere mai.
Oddio, ci sono pure figoni cubani e gnocche seminude che possono permetterselo.
Ciononostante,  qualcosa riuscì ad intrigarmi e feci di quel mondo il mio universo per almeno un decennio.
Vero è che dal momento che mi presentavo col lupetto e la scarpa da ginnastica, le probabilità di ballare erano inferiori a qualunque peggiore percentuale immaginabile, ma insistendo con la mia presenza, trovai un giro di amicizie che mi permisero di evitare di far parte della tappezzeria.
Per non farmi mancare nulla, provai anche le prime otto lezioni gratuite di tango argentino.
Volevo vedere l'altro mondo del ballo, quello raffinato, quello da brivido e passione.
C'erano diverse cose che mi allontanarono prima ancora di capire se potesse davvero piacermi: le gonne, praticamente obbligatorie, il tacco, la sofferenza che avvertivo nella musica.
Era un periodo in cui non avevo bisogno di dolore, non desideravo immergermi dentro quel mare di sentimentalismo.
Insomma, rinunciai.
Ho un paio di amici tangheri che per anni mi hanno ripetuto che mi avrebbero vista bene in quella disciplina.
Ma ben si sa,  non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Che a pensarci oggi, avrei dovuto almeno provarci con un po' più di convinzione.
Magari insistendo, mi avrebbero accettata anche con le scarpe da ginnastica.
Anche se ne dubito.



sabato 23 marzo 2013

L'essenziale

Mi è stato domandato di recensire questo sito .
Ovvio che colui che mi ha fatto questa richiesta, non sia a conoscenza che io stia alle recensioni come il sale sta al caffè, ma la gentilezza e il modo con la quale è stata fatta, mi porta a compiere quantomeno un tentativo.
Il sito si propone di suggerire classifiche, liste, autori e cantanti.
Un grande archivio che si presenta in maniera sobria, nel quale si possono trovare notizie, testi, video.
Di facile scorrimento, raccoglie canzoni  e classifiche di moltissimi artisti.
L'unico limite, potrebbe essere il fatto che vengano trattate esclusivamente canzoni d'amore.
Ma visto che il romanticismo e il sentimento stanno tornando in auge, chissà, magari è davvero la scelta giusta.

oppure qui





mercoledì 20 marzo 2013

Losing my religion

Più che persa, credo di non averla mai avuta una religione che mi rappresentasse.
Che è più o meno come la politica, o come tifare per una squadra di calcio, ti schieri inizialmente sulla fiducia o per generazione e poi, fondamentalmente, resti là o cambi o ti adegui.
Parto dal presupposto, che ognuno debba godere della massima libertà per scegliere su quale disciplina religiosa accanirsi e rispetto la decisione di ognuno.
In egual misura vorrei fosse rispettata la mia di scegliere di non credere o, quantomeno, mi farebbe piacere confrontarmi con chi la pensa in maniera diversa dalla mia, ed eventualmente trovare un compromesso.
Eventualmente, appunto.
Non mi piace l'invadenza  dei testimoni di Geova che farebbero carte false per convertirti, non mi piacciono gli estremisti e le faide, non mi piace che s'invadano inopportunamente le altrui libertà.
Io credo nella virtù e la potenza del sé, nella capacità di pensiero che sia esso razionale oppure folle e credo che si evinca in ogni modo possibile.
Quindi, prima di parlare di Gesù e della sua potenza immaginifica in questo contesto,  cerchiamo di capire se è il tempo e il luogo.
Perchè poi mi sale l'incazzo e non so neppure con chi devo prendermela.
"Se una persona ha un amico immaginario è un pazzo e se tante persone hanno lo stesso amico immaginario, è religione".
Ecco, io ne ho uno e si chiama Mononeurone.
Fatevi due conti.



mercoledì 13 marzo 2013

Le cose che abbiamo in comune

Strana Mente, signorina di bell'aspetto dal carattere deciso, una mattina si svegliò e si accorse di avere un cazzo infilato nelle mutande.
Invece di scardinare le sue certezze, accettò quella novità come un dono, come la possibilità di dare una risposta alla domanda che da tempo era sospesa nel suo immaginario, ovvero se davvero sarebbe bastato quel valore aggiunto per essere un uomo.
Si chiese cosa avrebbe potuto fare che prima non avrebbe fatto, a parte l'ovvietà di poter introdursi in un pertugio o avere un'erezione.
Stette diverso tempo a cercare una risposta.
Dov'era la forza nascosta in quel pezzo di carne in più che permetteva agli uomini di detenere un potere che nulla aveva a che fare con la capacità?
Dove si nascondeva il principio secondo il quale l'uomo doveva stare al di sopra di ogni cosa?
Perchè  una donna forte e decisa si sentiva spesso dire di avere le palle?
Ora che le aveva davvero non si sentiva diversa da prima e più ci pensava più la consapevolezza che il potere facesse parte di una cultura inversa si faceva strada.
Quel dono era inutile.
Tutto era inutile finchè le cose non fossero cambiate.
Finchè ci sarebbero stati gli uomini e le donne.
Ogni cosa sarebbe andata a posto solo quando tutti fossero diventati persone.


domenica 10 marzo 2013

Dancing with the moonlight knight

Stasera ho provato a cercarla.
L'idea della vita, quella che t'inventi una cosa e diventa LA cosa, il guizzo geniale che ti proietta tra gli eletti.
Non serve scervellarsi, perchè di solito la genialata sta nell'ultima cazzata a cui pensi.
Ma non la noti.
E' questo il quid, non vedere l'ovvio, non credere che potrebbe essere la chiave di volta.
Mi sono domandata cosa saprei fare, quali sono le mie capacità oggettive.
Non so cantare, cioè so cantare ma sono stonata, quindi non posso essere l'ideatrice del nuovo gam gam style che in realtà apre di per sé una nuova domanda, ovvero se sia più folle colui che l'ha inventato o tutti coloro che l'hanno reso un fenomeno mondiale andando ad arricchire le tasche di quello che prima di allora era un perfetto sconosciuto del panorama musicale.
Ammesso che si possa parlare di musica, ma tant'è.
La mia manualità è direttamente proporzionale alla pazienza certosina che ho per certe fatture, ovvero meno 11.750, il che non fa di me una futura creatrice di bigiotteria stravagante o la novella Coco Chanel.
In effetti non sono brava a fare nulla che non sappiano fare un milione di altre persone.
Mi rendo conto di non avere una sola qualità che mi  permetta di distinguermi.
Ordinaria, sono assolutamente ordinaria.
Non lascerò il mio segno neppure in un piccolo pezzo di storia di questo secolo.
Neppure uno straccio di ricordo.
Allora devo trovare quell'idea, perchè pensare di aver vissuto esclusivamente per un casuale incontro di uno spermatozoo con un ovulo, mi fa girare il cazzo a mille.





domenica 3 marzo 2013

Rose rosse

A prescindere dal cinismo che spesso mi contraddistingue, sono stata una diciannovenne anche io, piena di speranze e sogni, piena d'innamoramenti e palpitanti emozioni d'amore.
Ma mai, neppure negli anni a venire, ho pensato di perdere la mia vita per un perduto amore.
A diciannove anni, poi, quando ancora sei padrone del mondo, quando ancora è tutto da compiere, quando devi conoscere gente e costruirti il futuro, meno che mai.
Tutti abbiamo sofferto per un amore finito, ma d'amore, per lui stesso intendo, non è mai morto nessuno
Ognuno di noi ha vissuto le sue delusioni, ha avuto il cuore infranto, almeno fino all'amore successivo.
Tutti, almeno una volta, abbiamo pensato di non poter più vivere senza quell'altra persona che rappresentava tutto il nostro universo.
Eppure ne abbiamo costruito un altro, siamo andati avanti, abbiamo relegato quel dolore in un cantuccio.
Nel tempo, capita che si dimentichi del tutto.
E pensare a un ragazzo così giovane, che si lancia a mille all'ora con la macchina contro un muro e muore per amore, mi fa incazzare, mi fa pensare a quanto sia stato stolto ed infantile.
Ci sono ragioni molto più serie per pensare di voler morire.
E l'amore non fa parte di queste.

venerdì 1 marzo 2013

Absolute beginners

Fino ad una ventina d'anni fa, i social erano gli incontri con gli amici.
Se uscivi e dovevi comunicare qualcosa d'urgente, dovevi cercarti una cabina telefonica e nel tempo in cui inserivi le 200 lire o il gettone, ti fottevano l'autoradio estraibile dalla macchina.
Ora siamo tutti "amici" di tutti, senza neppure uscire di casa, comunichiamo ogni minchiata con i nostri smartphone che ci fanno pure il caffè e le autoradio hanno le vetture costruite intorno a loro.
Possiamo fregiarci di essere amici di personaggi famosi che raccontano la rava e la fava nel loro profilo faccialibro e che, ovviamente, non hanno la più pallida idea di chi siamo.
Il confronto, quello animoso, bello, quello che ti porta ad alzare la voce, è diventato un tweet.
Un cinguettio senza passione.
Tutto piuttosto asettico, distaccato, indolente.
Tutto finto.
Che non è che avere 1000 amici su un social ci renda meno soli.
E neppure sapere ogni bubù di tizio o di caio, fa di noi gli amici che vorremmo.
Siamo ormai al punto che se la connessione internet rimanesse bloccata nell'intero mondo mondiale, il nostro "Notturno" prenderebbe forma.
E, chissà, dopo la pazzia, forse, torneremmo a cercarci con le mani e gli sguardi e tutte le parole che abbiamo perduto.