Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

venerdì 30 dicembre 2011

L'anno che verrà

Cara me stessa, 
ti scrivo, ma non per rilassarmi un po'.
Inutile fare progetti per dopodomani, che tanto non cambierà una beata minchia.
Neppure buoni propositi, che tanto le cose seguono un loro corso naturale e, per quanto tu faccia, vanno esattamente dove e come devono andare.
Non ti serve essere brava nel tuo lavoro, l'hai potuto appurare.
Meglio essere meno brave e più ruffiane.
Dovresti imparare un po' di falsità.
E si che in questi ultimi anni ne hai avuti di maestri.
Alcuni bazzicano ancora dalle tue parti, vigliaccamente nascosti, tanto che spesso ti viene da chiederti come mai siano ancora interessati a farsi i cazzi tuoi.
Sarà per quella vena sadica delle umane cose, sarà che per loro è così facile dimenticare il dolore e la delusione che sono stati capaci di infliggerti.
Ancora non hanno capito che tu non dimentichi e, soprattutto non perdoni.
Quest'anno strano sta per chiudersi e tu da troppi anni continui a tirare un sospiro di sollievo, come se quello nuovo fosse carico di aspettative.
Smetti di vivere nell'illusione, svegliati una volta per tutte.
Dai un bel colpo di spugna a tutti i passati sospesi, fottitene di capire a tutti i costi.
Ci sono azioni e reazioni la cui spiegazione si è persa nel tempo cadendo nel vortice della dimenticanza, ma restano li a prescindere.
E quindi, perchè cercarla ancora?
Allora buona fine e buon principio, a te, a chi ti vuole bene, a chi non ti conosce ma è come se un po' facesse parte della tua vita.
Almeno, di quella che racconti.

lunedì 26 dicembre 2011

Walking away

La fede è un fatto umano e come tale viene usato e  abusato dagli uomini.
A volte non può essere una scelta perchè uomini di fede diversa vorrebbero imporre la loro.
Ogni Natale, ci sono individui che in nome di una fede compiono stragi davanti a luoghi di culto di altre fedi.
Ma l'intolleranza è un sentimento soggettivo, le guerre sono combattimenti tra genti.
Non ci sono dei ad invocarle e ad armare le persone, ma solo l'idea, la possibilità di prevalere su altri popoli.
L'essere umano, in quanto tale, è quanto di più odioso esista in quanto capace di elevare il proprio egoismo al di sopra di tutto e per l'incapacità che ha di provare sentimenti di compassione nei confronti del prossimo.
Fanno esplodere ordigni all'uscita dalla messa, mentre intere famiglie si accingono a tornare verso le proprie case, incuranti della presenza di bambini.
Neppure per loro c'è misericordia.
Cristiani contro musulmani, contro copti, contro ebrei, contro islamici.
Una guerra di tutti contro tutti,  ma in nome di quale dio?
Neppure se esistesse meritereste l'inferno.

giovedì 22 dicembre 2011

We wish you a merry christmas

Esaltata da manie di grandezza, lo sapete che ogni tanto mi accade, ho deciso di vestire i panni di  Babbo Natale e quindi mi prodigherò in regali eccezionali:

Porterò al soggetto ferrarese gli "avambracci di gomma sexy shop" che tanto ha cercato su gooogle.
All'abitante di Teramo, farò trovare sotto l'albero la "botta di culo a tempo indeterminato".
A tutti i soggetti che mi trovano grazie alla digitazione di "uomo triste" porterò un sacco pieno di felicità.
Attrezzerò la compagna del romano di "tette grosse" così che non debba continuare a farsi le pippe cercando immagini in rete.
Al mio concittadino regalerò un manuale nel quale siano elencati  i vari modi di dire che suppliscano "il tempo di una trombata".
A tutti i miei lettori che restano nell'ombra, regalerò un posto al sole.
A tutti voi, con i quali mi confronto, continuerò a regalare deliri almeno finchè avrete la pazienza di seguirmi.
E a tutti, belli e brutti, amati e odiati, ma solo in quest'occasione in cui essere più buoni è prassi consolidata, buon Natale.
Ma non fateci l'abitudine!
;)


martedì 20 dicembre 2011

Ai se eu te pego

Caro Babbo Natale,
quest'anno sono stata paziente e non ti ho scritto col mio solito anticipo.
Per una volta, voglio essere io la portatrice di doni, così non corro il rischio di rimanere delusa, che effettivamente le cose che mi servono non potresti portarmele neppure volendo.
Ho deciso che se ti acchiappo ti faccio prigioniero e ti destabilizzo le certezze, come fai tu quando si smette di credere alla tua esistenza, ti faccio vivere un po' di vita vera, altro che renne e slitte e abito rosso e barba bianca e ohohohoh.
Ti regalo un po' di quotidianità fatta di grandissime rotture di coglioni, qualche momento felice, mille difficoltà, milioni di cose da pagare, arrivare a fine mese pensando anche a sto giro è andata.
Lo faccio con amore infinito, per darti rinnovata energia ed entusiasmo, qualora ce ne fosse bisogno.
In caso contrario, te li farà quintuplicare.
Che sai, babbuccio bello, qui ci si fa il mazzo tutti i giorni dell'anno, mica uno solo.
Insomma, lo faccio per te, in modo che possa capire quanto sia fortunato ad essere quello che sei.
Perchè, vedi, essere l'illusione di un momento è meglio che vivere anni di disincanto.

Tua Amour

(ai se eu te pego - michel telò)



lunedì 19 dicembre 2011

Last Christmas


Ed ecco vivermi una serata amarcord, una festa nella quale ho incontrato dopo circa trent'anni buona parte di quelli con i quali facevo ieri.

Ti dici che se non sono cambiati tanto loro, non sei cambiata tanto neppure tu e ti accorgi che avete un po' tutti gli stessi problemi, tipo che la maggior parte allontana le cose da leggere per leggerle, che la loro vita e la tua non sono così differenti, che avete tutti figli della stessa età più o meno simili.
Che mica succede solo nelle coppie che chi si somiglia si piglia, succede anche in maniera trasversale e se tu e i tuoi amici eravate parecchio analoghi, necessariamente lo sono gli eredi.
Guardi queste ex ragazze e ti accorgi che sono rimaste le stesse.
Si magari, c'è quella ruga in più, ma è nulla quando ti sciogli in un abbraccio e riesci a sentire lo stesso affetto che ti legava un tempo.
Risate, ricordi, aggiornamenti sul presente.
Tombola demenziale nella quale si mette in palio la peggior cosa recuperata in casa e si vince con zero o con un ambo inventato al momento.
E prometti di farlo ancora.
E finalmente, ti senti addosso un po' di quell'aria di Natale che stavi disperatamente cercando.

mercoledì 14 dicembre 2011

Forever and ever

Nulla è per sempre, l'amore men che mai.
Non ci si può costringere ad amare eternamente nè a farci amare.
L'amore è amore finchè dura, dopo si dovrebbe avere l'accortezza di chiamarlo con la mutevolezza del suo nome.
E altre bisognerebbe accettare il fatto che possa finire.
E che non sempre esista una giustificazione per il fatto di non amare più, prescindendo da quanto tempo e sentimento si sia dedicato a quell'amore.
Semplicemente smette di esistere.


(forever and ever - demis roussos)

Meraviglioso

Che poi, sono le cose che fai con consapevolezza quelle per la quali ti fai la domanda conoscendo la risposta.
Tipo che ieri sera quando è cominciato A.I., che avevo già visto tre volte, mi sono chiesta se avessi voglia di piangere e quando alle duezerozero versavo calde lacrime tra un singhiozzo strozzato e l'altro, mi sono giustamente mandata a cagare.
Ecco, quando fai le cose e sai già dove andrai a parare e sai che ti procurerà quella leggera sofferenza, lo sai e te la vai a cercare nonostante avresti potuto evitarlo, è quello il momento delle scelte consapevoli.
Che poi sono ordinarie nel contesto della propria esistenza.
Puoi  sorprenderti la prima volta, ma se reiteri sai dove arriverai.
E puoi decidere di evitarlo, oppure no.
A volte uno si mette alla prova, per capire se accadrà quello che aveva previsto, non foss'altro per non disattendere ciò che è sempre accaduto o per stupirsi della nuova reazione imprevista.
Creare e cercare l'imprevedibilità nella prevedibilità delle cose.
Invece nulla, riaccade tutto come in un rewind.
E, alla fine, anche tu sei un film già visto.

(meraviglioso - domenico modugno)

lunedì 12 dicembre 2011

Billionaire

Io, una volta, ero una donna con dei principi, morali e non.
Ero una di quelle che escludeva categoricamente la possibilità di farsi raccomandare e si schifava di quelli/e che approfittavano delle ricchezze altrui.
Cambiando l'ordine dei fattori della vita, cambia anche la prospettiva.
Ora, se mi proponessero una raccomandazione anche solo per fare la cassiera all'iper, l'accetterei.
E di corsa.
Se mi dicono che la tizia sta col caio per i suoi soldi penso che faccia solo bene.
Del resto il tizio che se ne fa di tutti i suoi soldi da solo?
E poi son felici entrambi anche se per motivi differenti, lui perchè accompagnato magari da una strafiga che se fosse stato povero non si sarebbe mai potuto permettere, e lei perchè ha raggiunto il suo obiettivo (una b Enza!) senza colpo ferire.
Insomma, alla fine della fiera, di princìpi non si campa e i principi se li sono fregati le principesse e le marpione.
(Nell'immagine, un tipico esempio di vero, grande amore disinteressato)

(billionaire - bruno mars)

sabato 10 dicembre 2011

Everybody wants to rule the world

La Me Santa: dopo quanto tempo la si può dare senza essere soggetto di critica,  giudizio e pregiudizio?
La Me Zoccola: che importanza ha? L'uomo ti giudicherà comunque. Sarai catalogata come quella facile se la mollerai in tempi brevi o una che gliel'ha fatta sudare se avverrà dopo un serrato corteggiamento. La sostanza non cambierà e tu magari avrai aspettato un sacco di tempo pensando di fare bene e vivrai una delusione cocente constatando che tutta quell'attesa per una trombata insoddisfacente, potevi risparmiartela.
Invero sarà una trombata mitica e maledirai di aver aspettato così a lungo.
Santa: è giusto essere fedeli?
Zoccola: a sè stessi si, sempre e comunque. 
Santa: perchè l'uomo non è mai sottoposto allo stesso grado di giudizio della donna?
Zoccola: il fatto che sia possibile sottomettere una donna mentre con l'uomo è quasi impossibile se non c'è risposta, ci pone in una sorta di livello inferiore secondo il quale chiunque ci può prendere mentre a noi non è concesso lo stesso privilegio. E' per quello che  non ci accontentiamo di chiunque, ma scegliamo. Perchè abbiamo imparato dai nostri limiti. Gli uomini continuano a inzuppare il biscottino ovunque capiti perchè sono rimasti dei primitivi. E adesso dimmi, chi si trova davvero a un livello superiore? 
Santa: Noi, credo. Quindi dargliela quando si ha voglia, amarsi prima di amare ed essere orgogliose di essere donne.
Zoccola: Esatto e ricordati che è più facile trasformare una santa in zoccola che viceversa.

venerdì 9 dicembre 2011

A mille ce n'è

Caro Azzurro,
se vuoi fare il principe ti prendi onori ed oneri, come baciare le morte, le addormentate e ogni donnetta in tua attesa.
E non è che ti limiti a baciarle e sparire, assicuri loro anche un "per sempre felici e contenti", altrimenti sei farlocco e devi essere rinchiuso nella bara di cristallo al posto di quella morta puzzona di Biancaneve.
Ti capisco, spesso hai a che fare con delle babbee che si sono mangiate mele avvelenate o si sono punte con fusi e si son fuse.
Certo non è tutto questo confronto intellettuale quello che uno può sperare di trovare, è anche peggio di un appuntamento al buio, ma è anche vero che oltre a cavalcare e far festa e baciare le sventurate non fai proprio un cazzo d'altro.
Che sono qui ancora a chiedermi che ti abbiano inventato a fare.
Tu non vai in guerra, tu canti... e canti... e cavalchi... e canti... e baci... e nemmeno ti riproduci.
Noi abbiamo sempre una matrigna rompicoglioni, un numero discreto di sorellastre bastarde, un padre morto e una fatina.
Qualcuna di noi perfino tre.
Inutili fatine buone che sventolano bacchette magiche piene di porporina e da straccione ci trasformano in eleganti sciagurate.
E nessuna si ribella.
Restiamo dentro il nostro destino e solitamente ci rimettiamo le penne per aspettare te, Azzurro dei miei stivali, dando per scontato che tu sia bello per noi, sentimentalmente adatto, attraente per il nostro gusto.
Quindi, il minimo che tu possa fare è prenderti onori ed oneri.
Onori ed oneri, bastardo d'un principe!

Comitato per la rivalutazione delle femmine delle favole




(grazie a Mauro per l'input)

(grazie ad Anonimo (Enza) per avermi fatto rileggere questo post un numero indefinito di volte alla ricerca di potenziali errori di battitura affinchè "se potesse legge" senza perdite emorragiche di stima!)

martedì 6 dicembre 2011

Sorry seems to be the hardest word

Se prendi la visione d'insieme e la guardi con attenzione, puoi renderti conto di quanto sia farlocca.
E' il particolare a dare la proporzione degli eventi, sono gli elementi che la compongono che raccolti uno ad uno  ti danno la dimensione della grandezza di qualcosa.
O della piccolezza, o del limite.
Vale per ogni cosa, per ogni persona.
Come quando guardi un quadro.
Un conto è quando è in mezzo ad altre opere, altro quando puoi osservarlo nella solitudine reciproca e puoi gustare il particolare, perchè è li che la tua attenzione si focalizza.
Avete mai osservato con tanta attenzione qualcuno?
O una situazione?
Quelle fuori dalla nostra realtà.
Perchè dentro noi o nelle nostre situazioni, non siamo mai obiettivi.
Riusciamo a giustificare tutto quello che ci riguarda senza neppure essere capaci di darci una vera risposta.
E' per questo che siamo tanto bravi a lanciare giudizi su chiunque, perchè vedere i propri difetti nei difetti degli altri e riuscire a nasconderli, ci fa sentire migliori senza esserlo.
E' il solito cane che continua a mordersi la solita coda.

venerdì 2 dicembre 2011

Vado al massimo

Per me, Novembre è notoriamente il mese della sfiga.
Non c'è un undicesimo mese in ogni singolo anno, in cui non sia capitato qualcosa.
Ho anche oggetti della sfiga, tipo un paio di orecchini bellissimi che hanno la capacità di rendermi la giornata in cui li indosso, indimenticabile.
In maniera negativa, s'intende.
Ma come Novembre e i suoi trenta interminabili giorni, non ce n'è.
Ma che importa?
Oggi è già dicembre da due giorni e tra altri due avrò un anno da aggiungere alla mia età, tra ventitrè sarà natale e tra ventinove finirà pure questo anno e ci faremo altri auguri e avremo nuove speranze, come se chiudere un ciclo e aprirne un altro portasse altrove.
No, non è così, ma a qualcosa dobbiamo continuare a credere altrimenti seppelliamo la speranza e buonanotte ai suonatori, ai sognatori, agli illusi, a me.



martedì 29 novembre 2011

La differenza tra me e te

Cara Mestessa,
lo so che queste cose non vorresti sentirtele dire, ma lascia che chi ti conosce bene, una volta tanto, ti racconti davvero tutto sulla vita e ti dia qualche consiglio che dovresti marchiarti a fuoco sulla pelle.
Impara a contare prima di dire anche solo "grazie" o "prego" o "scusi" o "tornerò".
Essere impulsivi è autolesionistico.
Impara la sottile arte della diplomazia cerca di portarla a livelli superiori ai tuoi standard che non superano i -360.
Impara che ci sono volte in cui bisogna fingere di essere delle galline nel pollaio o gattemorte nel porcile e lascia, quando è il caso, che gli altri credano davvero che bionda sia sinonimo di stupida.
Impara ad essere mediocre quando è necessario che gli altri lo credano e sii sempre meno uomo di ogni altro uomo che troverai sulla tua strada, soprattutto se uno di questi potrebbe pagare il tuo stipendio.
Adula anche chi appenderesti al muro se può servire al tuo scopo, sii ipocrita quando è necessario e vestiti del tuo miglior viso durante il peggior gioco.
Questi sono solo piccoli accorgimenti anche se lo so che essendo nata tonda sarà difficile riuscire a trovarti addosso tutti questi angoli da smussare.
Ma lo faccio per te, perchè ti conosco da una vita e per quella che resta dovrò restarti a fianco mio malgrado.


Testessa.


lunedì 28 novembre 2011

Vengo dopo il tg

Signore e signori buongiorno.
Apriamo questa pagina d'informazione con due notizie di simil politica interna.
Il signor Berlusconi S. dichiara che rafforzerà il suo impegno nella lotta contro i comunisti.
Qualcuno glielo spieghi che non esistono più che va bene scatenare la propria ossessione verso qualcosa, ma che almeno sia reale.
Dichiara la solidità che ancora permane con la lega.
Calderoli dichiara che non se ne può più di sentire ste baggianate.
E se lo dice lui, c'è da credergli.
Sara Tommasi, che più volte ha dichiarato che entrerebbe volentieri in politica e spera di non essere arrivata troppo tardi, afferma in un'intervista che "l'importante è che le banche non stampino dei soldi gratuitamente nel senso da legittime proprietarie"...........ci sfugge il senso di tale affermazione, ma ne constatiamo la perfezione  per il linguaggio politico eventuale.
Embargo sul film di Venier che sarebbe dovuto essere presentato questa sera al Tff.
"Il giorno in più" film tratto dal bestseller (???????) di Fabio Volo in realtà sarà presentato domani a Roma con tanto di conferenza stampa.
Un modo come un altro per far parlare di qualcosa che probabilmente sarebbe passato inosservato.
Per questa edizione è tutto, grazie per essere rimasti con noi.

venerdì 25 novembre 2011

Non farti cadere le braccia

In questi giorni ho imparato che nel mondo webbico o webbese :











  • OMG non è il codice iata dell'aeroporto di Omega, ma solo l'acronimo di Oh My God
  • O.T. non è la sigla automobilistica di Olbia-Tempio, ma un modo per scrivere velocemente Off-Topic
  • MILF significa "mamma che mi vorrei scopare" ma diciassettenne pargola me l'ha venduta come "tardona che va con i ragazzini"
  • Su faccialibro si va solo per giocare e non per discutere o confrontarsi.
Se avete cose da insegnarmi, fatelo adesso o tacete per sempre!!!

mercoledì 23 novembre 2011

Come Monna Lisa

Finalmente se ne sono andati tutti.
Posso anche togliermi questo sorriso di circostanza dalla faccia.
Che poi, voglio dire, c'è veramente poco da ridere.
Credo che la prima volta si aspettino chissà che cosa, vedendomi.
Noto che alcuni restano perplessi.
Molti credono che sia enorme e burrosa.
Ignoranti.
Per ovviare alla delusione, si sono creati le aspettative.
Tutte cazzate.
Sono ridicoli quando si spostano lentamente guardandomi negli occhi, patetici quando davvero credono che io segua i loro spostamenti con lo sguardo.
Ma c'ho tempo da perdere con sti guardoni io?
Si scordano del fatto che sia solo un dipinto?
Appunto.
E c'è pure la storia dei messaggi subliminali.
Hanno cercato simboli in ogni dove.
Ma alla fine restano in fissa con i miei occhi.
Che mica lo sanno che sono miope con qualche accenno di presbiopia.
Ma lasciamo che questo segreto resti tra noi.
Che la disillusione lascia cicatrici incolmabili se non la si riconosce nella verità delle cose.


venerdì 18 novembre 2011

Banana republic

Egr. Sig. Dott. Pres. Mario Monti,
avrei solo una domanda per Lei.
Mi parla di reintroduzione dell'ici,  acronimo che sta per "imposta comunale sugli immobili", ovvero il tributo che grava sui fabbricati e sui terreni agricoli ed edificabili della Repubblica Italiana.
Premetto che io non posseggo case, quindi questa tassa non va ad intaccare le mie risorse (?) economiche.
E' che, oggettivamente, ritengo che se uno faccia dei grossi sacrifici per comprare una casa, tassarla per il solo fatto di possederla mi sembra  ingiusto.
Tantopiù che nella realtà dei fatti, le case sulle quali grava un mutuo, non sono neppure di chi le ha comprate, ma delle banche che quel mutuo l'hanno erogato.
Conviene con me sul fatto che essendo un'imposta sui fabbricati ed i terreni presenti sulla  Repubblica Italiana, tutti coloro che ne posseggano uno, siano tenuti a pagarla.
La domanda è la seguente: visto che s'ha da fa, sarà finalmente estesa anche a tutti i possedimenti della chiesa o resterà un balzello per i soliti noti?

Resto in attesa di Suo cortese riscontro e colgo l'occasione per augurarLe buon lavoro.

A.C.





 



giovedì 17 novembre 2011

Sei nell'anima

Pensò che tutto sommato essere realisti e mandare a cagare la nuvoletta rosa del romanticismo, l'avrebbe fatta cadere in piedi.
Non si aspettava nulla, era a conoscenza del fatto che tutto quello che le sarebbe accaduto, sarebbe stato per legittima volontà e non per la spinta impulsiva e primordiale dell'emozione.
Sapeva che una scopata di una notte era una scopata di una notte e non il film del futuro.
Riusciva a scindere le cose, a non  diventare schiava del sentimento.
Non come molti uomini che mettono tacche per ogni conquista, credendo che più ne trombano più questo fa di loro uomini migliori e spezzano cuori di illuse, potenziali amanti a lungo termine.
No, non come loro.
Lei li dimenticava.
Semplicemente.

mercoledì 16 novembre 2011

Ti ricordo ancora

Caro Joachim,
sai cosa rende affascinante chi non si conosce?
L'alone di mistero da cui lo sconosciuto è avvolto.
Capita spesso che quando l'oggetto del nostro interesse prende forma e sostanza, l'interesse vada disperdendosi insieme all'alone.
Come quando la nebbia si dirada, lasciando al suo passaggio il mondo intatto e compatto, esattamente uguale a come lo ricordavamo un attimo prima.
E' umano, succede quando la razionalità si sovrappone al sogno o all'idea o all'aura che amiamo creare intorno a quella persona.
L'aspettativa è madre e figlia dell'illusione, la realtà è vittima dell'incapacità di accettare e accettarci dopo esserci conosciuti.
Ci hai mai pensato?
All'inizio di una relazione uno cerca di dare il meglio di sè, evita tutto quello che presumibilmente potrebbe essere fonte di fastidio.
Nel tempo ci si mostra per quelli che si è davvero.
Dovremmo fare al contrario, presentare il nostro peggio.
Pensa quanto saremmo apprezzati una volta tornati noi stessi.

Amour

martedì 15 novembre 2011

Non sono una signora

Stamattina ho fatto la mammografia, la seconda della mia vita.
La prima volta, in sala d'attesa, ero stata presa da una similcrisidipanico, dal momento che la signora entrata prima di me, era uscita con le lacrime agli occhi.
Io e la mia soglia del dolore, ci siamo scambiate uno sguardo d'intesa e ci siamo quasi date alla fuga.
Ma non abbiamo fatto in tempo e così ci è toccata.
Ora, tra una partita a freccette e una mammo, (che sarebbe più corretto chiamare mammellografia, o tettografia) chiaro che una sceglierebbe la prima, ma tutto sommato non è un esame così insopportabile.
Si, te le pigiano, te le schiacciano, raggiungono dimensioni che pensavi improbabili, ma alla fine si tratta di cinque minuti di frittellamento, poi le guardi e ti accorgi che tornano immediatamente come prima.
E soprattutto lo fai per una buona causa.
Che quando pensi che ci sono quelle che si attaccano le mollette ai capezzoli durante i giochini erotici, questa ti pare veramente una cazzata. 








lunedì 14 novembre 2011

Ci vuole un fisico bestiale

Tutto si scioglie, i Rem e pure sto governo pupazzo.
Ma è solo un modo di dire, nessuno si è sciolto, al massimo si è diviso.
Che per sciogliersi davvero, serve l'acido, un corrosivo qualsiasi.
(Li abbiamo visti insieme, ti ricordi?
Che serata di merda.
Tu incazzato a gratis, io pesante.
Ti volevo bene.
E' stata l'ultima volta in cui ti ho visto.)
I governi li vedo susseguirsi.
E non cambia mai nulla.
(Non posso fare come con te, non li posso eludere, non posso fare in modo che non attraversino mai più la mia vita.)
Ne fanno parte con violenza.
Transitano nell'esistenza degli individui e la succhiano.
Senza chiederti se ti va. 
Loro lo fanno e basta.
Mi sciolgo anch'io, niente acido neppure per me, solo istinto primordiale di mutuo soccorso.
E' pur sempre meglio che avvilirsi dietro l'amarezza di non cose










venerdì 11 novembre 2011

November rain

Dondolo la testa per formare onde con l'acqua che s'infonde negli occhi ogni volta in cui mi commuovo.
L'iride è la barca in mezzo allo spettacolo marino che immagino soltanto.
La piena esonda ed io la lascio fare, lascio scorrere l'anima salmastra sul viso, sul collo, lungo i pendii del corpo.
Un'epistassi di sensazioni scivola dal naso al cuore, trionfo sul cinismo, soffocato per un tempo che pare infinito e che va gettandosi dentro quell'attimo d'emozione per poi morire nell'impatto col risveglio del giorno.
Del nuovo giorno, vecchio come ieri.

giovedì 10 novembre 2011

En el muelle de san blas

Il presupposto è che leggo un po' di tutto e, nonostante non abbia una libreria che va dal pavimento al soffitto, ho ottimi pusher che mi riforniscono al momento del bisogno.
Arrivando al dunque, sono qui a confessarvi che io ODIO "Il piccolo principe".
Non mi piace, anzi dirò di più lo trovo irritante, fastidioso.
"L'essenziale è invisibile agli occhi" è diventato un modo di dire inflazionato e usato pedestremente, un po' a muzzo se vogliamo.
In egual misura detesto la maggior parte delle poesie.
Le uniche due che riesco a tollerare, non foss'altro per la loro capacità di sintesi, sono "mattina" e "soldati".
Mi piace molto la capacità di esprimere concetti in pochissime parole e senza troppe parafrasi.
Oppure cose come questa:

"lei salutò il suo amore
lui partì su una barca nel molo di San Blas
lui giurò che sarebbe tornato
e lei inzuppata di lacrime giurò che lo avrebbe aspettato
mille lune passarono
e lei stava sempre nel molo
aspettando
molti pomeriggi si annidarono
nei suoi capelli
e nelle sue labbra

portava sempre lo stesso vestito
cosìse lui fosse tornato non si sarebbe sbagliato
i granchi le mordevano
le sue vesti,la sua tristezza e la sua illusione
ma il tempo volò
e i suoi occhi si rimepirono di albe
e si innamorò del mare
e il suo corpo si radicò
nel molo


Sola
Sola nell’oblio
sola
sola con il suo spirito
sola
sola con il suo amore il mare
sola
nel molo di San Blas


i suoi capelli diventarono bianchi
ma nessuna barca le riportò il suo amore
e nel paese la chiamavano
la chiamavano la pazza del molo di San Blas
e un pomeriggio di Aprile
tentarono di portarla al manicomio
nessuno potè strapparla da lì
e nessuno mai piu l’avrebbe separata dal mare"

E scusatemi se è poco!

mercoledì 9 novembre 2011

Paradise

Come ogni mattina si recò a comprare il giornale.
Andò al bar, prese il suo caffè e si accomodò al primo tavolino libero.
Tra un morso alla briosche e un sorso di bevanda nera, sfogliò le pagine fino ad arrivare alla sua rubrica preferita, quella dei necrologi.
Come un grifone, come un malato in attesa di trapianto, cercava nella morte degli altri, un modo per rinascere.
Certo, il defunto avrebbe dovuto avere caratteristiche specifiche, avere all'incirca la sua età, una posizione lavorativa congrua.
Ogni volta in cui qualcuno corrispondeva, si affrettava a fare ricerche più specifiche.
Capitava, a volte, che partecipasse al funerale per avere notizie più certe, spacciandosi per un amico di vecchia data, investigava tra i familiari più prossimi.
Del resto, ci sapeva fare e lo sapeva.
Fingere sensibilità non è così inumano se lo scopo è nobile.
E del resto, mica poteva sentirsi in colpa a causa di quella morte irriverente che aveva colpito quello anzichè lui.
Quando finalmente riusciva a venire a conoscenza dei dati che gli occorrevano, si presentava presso la società nella quale il defunto aveva prestato la sua opera fino alla sua dipartita, armato di curriculum e del miglior sorriso, con la speranza di occupare quel posto di lavoro divenuto fatalmente libero.
E che lui, con tutto il cuore, avrebbe onorato, fino al decesso o alla pensione.





martedì 8 novembre 2011

Miserere



Scusatemi ma non sono in vena




(disse la siringa ai tossici!)


lunedì 7 novembre 2011

Respect

Ti alzi al mattino e nulla fa presagire al futuro.
Magari le nuvole nere potevano essere un indizio utile, ma tu pensi che il cielo e te non abbiate molto in comune, quindi l'osservi senza prestarci molta attenzione.
Così, come tutti i giorni, ti rechi in quello che credi essere il tuo posto di lavoro, salvo poi scoprire che non lo è più.
Non avendo propriamente un contratto a norma col tuo datore, e non avendo neanche a portata di mano la sua faccia per sferrargli un cartone sul muso, insacchi e te ne vai, consapevole di aver fatto bene il tuo lavoro e di averlo in qualche modo, sprecato con la persona sbagliata.
E quello che ti fa più incazzare è sapere che gente così, avrà sempre la meglio sulle persone che agiscono con correttezza e rispettano gli accordi, siano anche solo verbali.
Quindi si ricomincia, ci si rimette in gioco, si tirano fuori le unghie e le palle (le mie ormai hanno l'orchite) e ci si ributta nella mischia tra i cercatori d'oro.
Il lavoro come il Klondike.
Cerco la mia numero uno.


giovedì 3 novembre 2011

I wanna hear it from your leaps

Cara Tarsilla,
ti scrivo soltanto perchè per curare le piccole cicatrici del cuore, devi prima liberarlo dai pesi superfli.
Come i peli a ben vedere.
Mi sarei aspettata meno ipocrisia da parte tua e che, nell'eventualità di scazzi cosmici tra noi, mi avresti affrontata, magari fanculizzandoci, ma chiarendo ogni situazione di apparente disagio.
Probabilmente ho male interpretato i termini della nostra amicizia.
Che poi, mi sto rendendo conto, sono i termini generali dei rapporti, che vedono andamenti lenti e pacifici finchè tutto va bene e tortuose e mostruose arrampicate lungo le pendici di grandi seghe mentali, quando le cose prendono una piega inopportuna.
Credo tu sappia quanto io odi i sospesi e quanto mi scervelli, nella mia piccola capacità, per trovare una risposta ad una domanda o un avvenimento di cui ignori l'esistenza, che possa giustificare il tuo disprezzo, ma ti dirò, a questo giro farò un'eccezione.
Continuerò a restare nell'ignoranza di una ragione che non conosco e che, tutto sommato, poco m'interessa giunte a questo punto.
Ti ringrazio per gli anni che hai voluto regalarmi.
Io me li tengo giacchè neppure quando ho lasciato qualche fidanzato, ho mai restituito nulla.
Sai, l'ho sempre reputata una cosa di cattivo gusto.

Alcina







mercoledì 2 novembre 2011

Mille lire al mese

Essendo in modalità sognatrice con un'ambizione fuori misura, m'immagino monarca imperiale per una settimana.
Lunedì: buttare fuori con sonori calci in culo tutti i politici presenti sul mercato, spedirli in miniera o in fiat o meglio ancora, in Ilva a fare i turni e  lavorare davvero.
Martedì, procedere all'individuazione di una nuova classe politica, predisporre affinchè i soggetti, rigorosamente preparati per il dicastero prescelto, possano lavorare serenamente, percependo lo stesso stipendio preso per svolgere il proprio lavoro precedente. Nessun benefit, se non per viaggi di lavoro documentabili e rimborsabili solo dopo approvazione di supervisori che ne accertino la spesa. Una volta finito il mandato, se non rieletti, torneranno al posto di lavoro antecedente che sarà mantenuto in qualità di aspettativa. Le pensioni verranno erogate all'età che sarà predisposta dagli organi competenti, considerando la percentuale di usura al quale il lavoratore è stato sottoposto
Mercoledì, vendere ai paesi arabi le Maserati di La Russa ripristinando parte del deficit finanziario e dotare le forze dell'ordine delle auto blu col pieno di benzina.
Giovedì, incrementare le risorse e lo sviluppo per la ricerca di ogni tipo.
Venerdì, creare una città solo per i leghisti, autonoma ed indipendente e lasciare che si arrangino. Per entrare in Italia, avranno bisogno di avere un passaporto od equipollente. 
Sabato, rendere le esternalizzazioni non convenienti, ovvero l'azienda dovrà pagare gli esterni in maniera proporzionale agli interni, rendendola di fatto un costo aggiuntivo e non un mezzo vantaggioso economicamente.
Domenica, abdicare e tornare in modalità realista.




giovedì 27 ottobre 2011

Driving in my car

Il linguaggio dei segni è fondamentale anche per chi non ha problemi d'udito.
Se sei nella condizione di non farti capire attraverso le parole, hai a disposizione moltissime altre cose che ti danno la possibilità di renderlo fattibile.
Con tutto questo puoi svolgere qualsiasi attività nel silenzio più assoluto.
Perfino litigare.
Ecco come questo linguaggio universale, che non ha bisogno di traduzioni, può essere applicato nel quotidiano:
Personaggi e interpreti
- un tizio  testa di cazzo, pertanto da qui in poi tdc, che dalla corsia centrale vorrebbe insinuarsi su quella di destra
- amour che viaggia già di suo sulla corsia destra e che non si è minimamente  avveduta della presenza di tdc ed ha continuato per la sua strada
- mani, labiale, linguaggio del corpo ed espressioni del viso in ordine sparso.
Svolgimento
Tdc: riesce a spostare il mezzo tra le corsie mettendolo esattamente dietro quello di amour, ed intraprende il suo dialogo muto; mano aperta e leggermente rivolta in avanti, faccia rincagnita e lampi dagli occhi.
amour: mano chiusa a conchetta, pollice a chiudere sulle altre dita, movimento verticale del polso, labiale determinato
tdc: labiale altrettanto inconfutabile dito che picchietta la tempia destra.
amour: da vera contessa, terzo dito, uno a caso e ciao ciao con la manina.
tdc: esplosione della giugulare
amour: espressione vittoriosa e gaudente mentre gloriosamente prosegue verso la sua meta.





martedì 25 ottobre 2011

Losing my religion

"Se una sola persona ha un amico immaginario è pazzo.
Se più persone hanno lo stesso amico immaginario,  è religione!"

Questa è una frase che si può trovare su faccialibro; credo che giri da secoli, ma io me ne sono avveduta solo da poco.
E mi è piaciuta, perchè esprime in maniera sostanziale, quanto io pensi della religione in genere.
Non sto ad addentrarmi sul pensiero nello specifico, ci vorrebbe troppo tempo e oggi, proprio non ne ho, ma sono interessata a capire le ragioni che possano spingere una persona ad avere fede verso...
Ecco, verso cosa?
Chi?
Ma, soprattutto, perchè?



domenica 23 ottobre 2011

Me voy

"Guarda, ne sta arrivando un altro"
"Giovane questo, chissà che gli è successo"
"Aspettiamo che si adatti, poi glielo chiediamo"
"Ciao, ma io vi conosco"
"Beh eravamo famosi"
"Vero. Pensa che tristezza se ci avessero già dimenticato"
"Ma no, dai. E' ancora troppo presto. Comunque mi presento, io sono Amy"
"Io Steve"
"Ciao io sono Marco"
"Che ti è successo Marco?"
"Eeeh niente, sono scivolato durante le prove di una gara a trecentoallora."
"E ci credo che sei arrivato in un amen"
"Ma no, mi sarebbe pure andata bene se non avessi avuto la sfiga di essere investito da altri due"
"Mannaggia che sfortuna, mica come me che me la sono andata a cercare con un mix di alcool e droghe"
"A me è stato un cancro, anche se ora millantano che non mi sia curato a tempo debito e che quindi abbia le mie responsabilità"
"E ora? Che si fa qui?"
"Oh beh, io continuo a cantare, bere e drogarmi, tanto ormai non ho più niente da perdere, Steve segue gli aggiornamenti del suo impero e ogni tanto scuote la testa in senso di diniego. Tu puoi continuare a correre in moto, anche a cinquecento, seicento chilometri orari, tanto tutto quello che poteva succederti è già successo."
"Fighissimo e tutto il resto?"
"Quale resto?"
"I genitori, la fidanzata"
"Piangeranno, si chiederanno perchè tu. Prima o poi elaboreranno il lutto e andranno avanti"
"E gli amici?"
"Continueranno a mettere commenti nella tua pagina facebook"

Riposate in pace, se potete