Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

giovedì 29 settembre 2011

Pride (in the name of love)

Che questa cosa te la voglio dire e poi smetterò di pensare che un tempo siamo stati amici.
Perchè mi sale un rigurgito di fiele quando ci penso, quando mi capita per sbaglio di posarmi sulle tue parole.
Per l'uso che hai fatto delle mie, per la cattiveria che mi hai dedicato.
Perchè gli uomini si misurano dalle azioni e tu sei diventato poca cosa.
Forse già lo eri  ma per effetto dell'affetto che mi legava a te, non lo vedevo ed era come portare un velo davanti agli occhi.
Invece intessevi trame e orditi e io, nonostante tutto e tutti,  continuavo a cercare spiegazioni in nome di quella presunta amicizia.
E' grazie a quelli come te che si diventa cinici.
Magari dovrei  ringraziarti per avermi dato il modo di vedere le cose come sono, per avermi fatta emergere dalla nuvoletta rosa dell'illusione.
Invece mi hai defraudata del  piacere di stare dentro quella morbidezza d'intenti, l'hai rubata e te ne sei avvolto.
Mentre ci penso mi scende un rivolo di bava, stringo un po' gli occhi,  raccolgo l'essenza di tutta la mia rabbia e te la giro, come una ruota.
Perchè prima o poi, ti toccherà raccogliere la tempesta che hai seminato spargendo l'eco delle tue fandonie.
Io, non devo far altro che aspettare.




mercoledì 28 settembre 2011

Con il nastro rosa

Mi capita, quando leggo i blogghi, di cercare d'immaginare come sia colui o colei che scrive.
Credo sia una cosa normale dare un volto a chi compone, associarla al  modo di porsi.
E' chiaro che non sempre è possibile, soprattutto se ci si vende per chi non si è, se si finge o ci si propone come persona del sesso opposto a quello proprio di appartenenza.
In tutti questi anni, ho avuto l'opportunità di conoscere diversi "colleghi".
Alcuni sono esattamente come li leggi che quasi puoi immaginarli mentre scrivono, altri sono l'esatto opposto che ti sorge fino il dubbio che siano la stessa persona, di altri ancora che ti stanno fin un po' sui maroni finchè restano sullo schermo, puoi scoprire quanto siano piacevoli e fin simpatici. 
Ora, partendo dal presupposto che:
- sono sicuramente femmina (magari non troppo donna, ma sicuramente di sesso femminile)
- sono simpatica come un dito nel culo dopo averlo passato nella sabbia
- sono indiscutibilmente cinica 
- non sono nana (sotto il metro) e non sono larga (oltre i 120 chili)

voi, come pensate che sia?

(chi mi conosce taccia oppure bari!)


martedì 27 settembre 2011

Acido acida

Caro Esculapio,
sapevo, quando ti ho conosciuto, quanto ti piacesse ravanare nelle altrui mutande.
Ma quando un gioco comincia, diventa irrinunciabile la curiosità di capire fin dove riesce a spingerti.
Fingere di resisterti e chetare quell'animo da zoccola che mi portavo dentro come un fuoco fatuo, lasciare all'attrazione carnale il gusto di riempirci d'istanti futuribili.
Perchè tutta l'emozione, giace nell'immaginario, nell'esercizio che compie il pensiero nell'inventare cose e voli.
E' quando tutto si esprime che spesso l'orrore prende il sopravvento, insieme al crollo di fotogrammi di vita incompiuti.
Ed è curioso chiedersi quanto tu possa aver lasciato dentro le vite di chi ti ha condiviso.
Se sei riuscito a lasciare un segno su qualcuno oppure sei scivolato via come la pioggia.
E come l'acqua sia evaporato, lasciando il nulla come unica traccia di te.

Ignazia



lunedì 26 settembre 2011

Non si può morire dentro

"Hai sentito quel rumore?"
"Quello che sembrava uno sparo?"
"Quello che sicuramente era uno sparo"
"Si. Dici che dobbiamo preoccuparcene?"
"Non credo e poi questo trionfo di stuzzichini mi distoglie dal resto"
"Ma si dai, che ti frega, ormai è morta. Certo che ora dove vado a pisciare?"






venerdì 23 settembre 2011

Vorrei incontrarti tra cent'anni

Caro Teseo,
chissà se mai ti sei accorto,  mentre con dedizione illustravi un repertorio senza senso di posizioni pseudo orgasmiche accessorie, che indifferente a tanto ardore, io abbia avuto l'ardire di prendere appunti e segnalare con righe blue elettrico, tutte quelle cose da non fare.
Perchè potrebbe essere che il  karma abbia previsto che il futuro della mia vita prossima, mi veda far capolino come uomo e voglio portarmi dietro un bagaglio di conoscenza da disconoscere.
Trombare è farsi bene e non servono i quintali di esercizi ginnici da fare invidia ad un personal trainer d'ultima generazione, che mi proponi a centinaia in una sola sera e che assecondo con discrezione solo per non ferire il tuo orgoglio.
Tra un doppio carpiato con avvitamento, spaccate orizzontali, succhiotti autoinflitti alle ginocchia, e questa nostra età che non ci vede più ragazzini, smaltire tutto l'acido lattico che rinviene dalle giunture abituate a comodità consuete, richiede tempo e pazienza.
E tu non smetti di mostrarti tronfio di tanta fantasia che quasi mi fai tenerezza, se non fosse che invece mi annoi fino allo sfinimento e che se avessi dietro i ferri da maglia, potrei prepararmi un corredo di maglioni per l'inverno invece che assecondare le tue pedestri pretese da compulsivo del kamasutra.
Quindi, se e quando dovessimo incontrarci ancora e dovessimo per caso riconoscerci, ti prego evitiamoci.
Diamoci modo di dimenticare tanto strazio e lasciamoci la possibilità d'incontrare qualcuno che abbia la nostra stessa pelle, per rivestirsene senza accorgersi che quella che indossi non è la tua.


Tua Porzia

giovedì 22 settembre 2011

I dreamed a dream

Ho fatto un sacco di cose interessanti nella mia vita.
Ma se mi soffermo e ci penso davvero, tutto questo interesse diventa ordinario.
Alla fine non mi pare di aver fatto nulla di che.
Diciamo pure che ho fatto cose che fanno tutti, chi più chi meno.
Diciamo anche, che sono molte più quelle che non ho fatto (ancora)

Piccolo elenco di tutte quelle cose che mi mancano:
- entrare in un sexy shop, che mi dicono siano posti istruttivi e pieni di robine carine
- avere una fotografia ignuda, se togliamo quella classica di quando hai circa 4 mesi dopo il bagnetto o quella a 2 anni mentre impari a usare il vasino che a cagare hai imparato un secondo dopo essere nata.
- sniffare cocaina, sono troppo cagasotto e, visto che una canna mi fa collassare, evito di venire a conoscenza di quello che potrebbe succedermi se osassi tanto.
- spinzettarmi le sopracciglia, le preferisco a nido di rondine che ad ali di gabbiano
- cantare in un karaoke che sono di una timidezza esasperata ed esasperante ed è facile che mi senta fuori posto e fuori luogo in ogni posto e in ogni luogo
- parapendio e affini che se proprio devo farmi venire un infarto a quel punto preferisco cadere con un aereo che mi porta indietro dopo essere stata in un posto meraviglioso
- baciare una donna, ma questo già lo sapete
- trombare con una donna: le trovo tutte meravigliose, intendiamoci, ma non potrei andare oltre un bacio che già con gli uomini c'ho le mie belle difficoltà! 
- ucciso o torturato qualcuno, nè fisicamente tantomeno psicologicamente. Mi manca la capacità per entrambe le possibilità.
Perchè dietro questo cuore cinico, si nasconde una personcina buona, a volte troppo buona, fin stupida in certe occasioni, ma pronta a riprendersi sempre in mano la propria vita e la propria esistenza e ricominciare a fare cose.
Sempre le stesse.

 



martedì 20 settembre 2011

Confusione

Ti piacerebbe sentirti dire che mi manchi.
Non è così.
E non perchè te ne sei andato un giorno, lasciandomi sola con le mie rovine.
Neppure perchè il tempo cura ogni ferita.
Semplicemente il modo mio, la mia reazione a fatti che diventano misfatti nell'ordine cronologico della quotidianità, è resettare, cancellare le tracce di un dolore vissuto ed evolverlo in un ricordo del passato.
Archiviarlo nella memoria sommersa, incapace di tornare a ferire nel caso riemergesse.
E' ridicola la faccia che ti s'incolla addosso quando noti la mia indifferenza, come se ambissi a provocarmi ancora qualsiasi tipo di emozione o impertinenza.
Una reazione, insomma, una qualsiasi che possa far pensare che una volta ci fosse intimità d'istinto e di pensiero.
Il nulla intorno ti offende più della rabbia remota che ti ho mostrato quando ancora mi leccavo le ferite.
Riempivo il corpo delle mie bave, per cancellare le tue.

lunedì 19 settembre 2011

The never ending story



Quello che dice, in sostanza, è questo:
"Se tu sei una bella donna e ti vuoi vendere, lo devi poter fare. Perché anche la bellezza, anzi, soprattutto la bellezza, come dice Sgarbi, ha un valore. Se tu sei racchia e fai schifo te ne devi stare a casa. Perché la bellezza è un valore che non tutti hanno e viene pagato. Come la bravura di un medico, è così. Chi questo non lo capisce dice che il ruolo della donna viene minimizzato, ma allora stai a casa e non mi rompere i coglioni. Tarantini non ha scoperto l'acqua calda. Questo sistema esiste da tantissimi anni, dalla Prima Repubblica. L'imprenditore che non usa la donna tangente userà le mazzette. Se sei un imprenditore onesto non fai un gran business, rimani un piccolo. Se vuoi aumentare i numeri devi rischiare il tuo culo. E' la legge del mercato. Più in alto vuoi andare e più devi passare sui cadaveri. Ed è giusto che sia così. Però qui non viene capito, perché c'è un'idea cattolica, morale, è quello che mi fa incazzare, l'idea moralista della sinistra. Che tutti devono guadagnare 2.000 euro al mese, che tutti devono avere diritto: no no, qui è la legge di chi è più forte, di chi è il leone. Se tu sei pecora, rimani a casa con 2.000 euro al mese. Se tu invece vuoi 20.000 euro al mese ti devi mettere in campo e ti devi vendere tua madre.
Molte donne avevano abiti da 5.000 euro, smeraldi. Che faccio vado con una pezza da 100 euro? Minimo un abito di Prada da 1.000 euro. Vai lì davanti all'imperatore con la collanina del cinese? Lui è un esteta e apprezza che tu vada vestita bene".
Chi è a dirlo?
Terry De Nicolò, l'ultima delle escort del nano di Arcore.

Il problema?
Non riuscire a trovare un appiglio per rendere controvertibili queste affermazioni!



venerdì 16 settembre 2011

Pillole di mailzzzzz

Dopo aver creato l'uomo Dio creò la Mucca e disse:
- Dovrai andare nei campi con il contadino, soffrire tutto il giorno sotto il sole,
figliare in continuazione e farti spremere tutto il latte possibile.
Ti concedo un'aspettativa di vita di 60 anni.
La mucca rispose:
- Una vita così disgraziata me la vuoi far vivere per 60 anni?
Guarda 20 vanno benissimo tieniti pure gli altri 40! E così fu.
Il giorno dopo Dio creò la Scimmia e disse:
- Dovrai divertire la gente fare il pagliaccio ed assumere le espressioni più idiote per
farla ridere. Vivrai 20 anni.
La scimmia obiettò: - 20 anni a fare il cretino? Mi associo alla mucca e te ne
restituisco 10! E così fu.
Il giorno successivo Dio creò il Cane e disse:
- Dovrai sedere tutto il giorno dietro l'ingresso della casa dell'uomo abbaiando a
chiunque si avvicini. Ti assegno un'aspettativa di vita di 20 anni.
Il cane replicò: - 20 anni a rompermi le palle e a romperle agli altri?
Guarda 10 sono più che sufficienti tieniti pure gli altri! E così fu.
Infine Dio chiamò disse l'Uomo e gli disse:
- Tu non lavorerai non farai altro che mangiare dormire scopare e divertirti come un
matto. Ti assegno 20 anni di vita!
L'Uomo implorò:
- Come 20 anni?!? solo 20 anni di questo Bengodi? Senti, ho saputo che la mucca ti
ha restituito 40 anni il cane 10 e la scimmia altri 10, sommati ai miei 20 farebbero 80;
dalli tutti a me!!! E così fu.
Ecco perché per i primi 20 anni della nostra vita non facciamo
altro che mangiare dormire, giocare, scopare, godercela e non
fare un cazzo;
per i successivi 40 lavoriamo come bestie per mantenere la
famiglia;
per gli ulteriori 10 facciamo i cretini per far divertire i nipotini
e gli ultimi 10 li passiamo rompendo le palle a tutti.


martedì 13 settembre 2011

Shut up and drive

Siccome non piace farci mancare niente, abbiamo (io e me stessa) preso in considerazione di farci ammaccare la fiancata della macchina accertandoci di avere tutta la ragione del mondo.
Che noi (io e me) siamo furbe, facciamo le cose per bene.
Il carrozziere a cui mi sono rivolta mi ha fornito la macchina di cortesia.
In realtà la cortesia gliela faccio io che codesta vettura la porto in giro senza vergognarmi.
A parte il fatto che sia targata Betlemme, abbia un sedile, un volante, un pomello del cambio e un motore, tutto il resto manca.
Manca l'aria condizionata, che mi tocca tornare a casa in uno stato pietoso, manca un'autoradio, anzi c'è ma è finta ed ha il mangiacassette che non so da quanti millemila anni non vedevo più un oggetto così obsoleto, mancano gli alzacristalli elettrici, che ogni volta in cui tiro giù il finestrino rinforzo la muscolatura del braccio destro sinistro datosi che al finestrino sinistro destro non ci si arriva, manca la chiusura centralizzata, che mi tocca tornare indietro tutte le volte perchè non sono abituata a inserire la chiave e mi ostino ad andarla a chiudere nonostante abbia piena consapevolezza che nessuno se la porterà via.
Sono praticamente certa, che le micro machines che puoi guidare senza patente, siano più accessoriate, per intenderci.
E' un giocattolino che comunque e per fortuna, mi porta dove devo andare.
Male, ma mi ci porta.

domenica 11 settembre 2011

Sex and drugs and rock n' roll

La morte di una ragazza durante un gioco erotico fa scoprire, come se fosse una novità, l'arte del bondage.
Non la conosco e non la giudico e, nonostante sia digiuna sull'argomento, so comunque che esiste e che una larga parte di persone gioca abitualmente con partners consenzienti.
A parte i moralismi ed i giudizi gratuiti dei soliti bigotti, che chiamano "perversioni" i compimenti di tali attività,  non capisco perchè ogni volta in cui ci scappa il morto, si attribuisca la responsabilità alla droga, in special modo alla marijuana.
Se sono un pirla e faccio un errore,  mica è detto che mi sia fatto una canna!
Invece si usa aggiungere vizi ai vizi, come se raddoppiarlo lo rendesse più pericoloso che non fare una cosa o l'altra in tempi diversi.
Quindi se fumo cannabis e basta, ho altissime possibilità che non succeda nulla.
Allo stesso modo se mi faccio legare per un shibari e null'altro.
Resto un po' scettica.
Io continuo a pensare che se una cosa deve andare male, così sarà, a prescindere dal numero di azioni che si associano.
Del resto, non è una catena di eventi imprevisti quella che fa succedere le cose?





martedì 6 settembre 2011

Besame mucho

Il bacio è un'arte naturale che non s'impara.
Ho visto due ragazzi baciarsi a centrifuga, non so se hai presente la lavatrice quando romba, ecco appunto, un turbinio di lingue ossessivamente circolanti, uno di quei baci che ti fa calare la libido fino a dissolverla.
E se poi mettiamo quelli che ti lavano la faccia fino a farti sparire ogni traccia di trucco, facciamo bingo, ma al contrario.
Come per il sesso, anche per il bacio ci va una bella dose di fortuna che ti permetta di collimare e incastrarti naturalmente col partner.
Genericamente, salvo qualche eccezionale eccezione,  gli uomini non sanno baciare.
Sono ruvidi, frettolosi o, paradossalmente, lentissimi.
Non so se percentualmente bacino meglio le donne, non ho mai voluto appurare anche se dovrebbe essere una delle mille curiosità da soddisfare, per avere almeno un termine di paragone attendibile, ma ne sono certa a prescindere.
Non foss'altro per il fatto che noi donne mettiamo cuore in ogni cosa.
Anche in quei baci che non avremmo mai voluto dare.