Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

mercoledì 3 aprile 2013

Sono un eroe

"Senza lavoro non c'è speranza, Senza speranza non c'è vita"
Così ha scritto un albergatore che ha deciso di togliersi la vita perchè oberato dai debiti.
Lo capisco.
Dopo tanto tempo, non vedere nessun tipo di progresso lavorativo ti annienta.
Sapete, io quelli che si lamentano per i colleghi, per il lavoro, per lo stipendio, li farei a pezzi.
Piccoli piccoli.
Perchè a me e a tanti altri come me, tocca l'umiliazione di non vedere alcun riscontro per ogni curriculum inviato, portato, inoltrato.
Una volta era diverso, ti guardavano in faccia e ti prendevano per il culo dicendoti che ti avrebbero fatto sapere.
Ma almeno te lo dicevano.
Ora non sai se ti hanno cestinata, se hanno finto almeno di leggerlo quel cazzo di c.v.
Li avete mai letti gli annunci?
Ci sono leggi, che prevedono che ognuno sia rivolto ad entrambi i sessi e a persone di tutte le età e nazionalità.
Sono le 903/77 e 125/91 d.l. 215/03 e 216/03.
E' specificato sempre, è obbligatorio farlo.
Peccato che nel testo ci sia sempre un limite di età o di sesso, che se uno avesse tempo e voglia, dovrebbe rompere i coglioni al garante delle pari opportunità.
Il lavoro ti permette di avere la speranza e la dignità.
Senza di essi puoi provare a sopravvivere.
E c'è chi ha smesso di farlo.







22 commenti:

  1. Triste momento.
    Si fa fatica. Tanta. E alla fine qualcuno si rifiuta di andare oltre.
    Io resisto.
    FG

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    1. Anch'io.
      Ma mi girano profondamente i coglioni.

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    2. Aggiungo il turbinoso giramento dei miei...perché, come del resto avevo già detto, si arriva legittimamente a pensare che nella vita ci dovrebbe essere altro dal semplice andare avanti -stringendo i denti- giorno per giorno senza un cazzo di niente (e di nessuno, magari). Sia chiaro, non è in nessun modo istigazione al suicidio. E' semplicemente stancarsi di essere presi per il culo (nello specifico il curriculum lo spedisci per avere un riscontro, non per fare l'eroe che si batte contro i mulini a vento), e esserne pienamente consapevoli...fa molto male, certo, molto.

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    3. Infatti.
      E' stancante e penoso non ricevere mai una risposta, fosse anche solo una negazione.
      A volte mi chiedo se vengano ingurgitati dall'etere e vomitati nell'iper spazio.
      Magari esiste un posto che raccoglie tutti i nostri c.v. dove c'è un omino che quando ha voglia di divertirsi ne prende uno a caso, se lo legge e si sganascia pensando a quanto siamo idioti a crederci ancora.

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  2. a me, dopo aver inviato una sequenza di application degna di uno stalker, hanno risposto così:

    Gentilissimo candidato,
    La informiamo che tutte le candidature per la posizione di ... sono state valutate e la ricerca è da considerarsi conclusa.
    La invitiamo, se lo riterrà opportuno, a visitare il nostro sito e ad inviare la Sua candidatura per altre posizioni.
    Cordiali saluti.

    Ma vabbè, veleggio incontro ai 50, dove credo di andare?

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    1. Almeno ti hanno risposto, che non sarà costruttivo, ma almeno ti hanno fatto sapere che in qualche modo sei stato un possibile candidato.
      Dovrei provare a reiterare compulsivamente e inondare le e-mailzzzz?

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  3. La notizia della morte di quell'albergatore mi ha raggelato, l'altro giorno. Purtroppo non è stato il solo e non sarà nemmeno l'ultimo.

    Il lavoro è esattamente la misura e il senso della dignità di una persona. Quando si perde, si perde anche il resto.

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    1. Purtroppo, non è stato il primo e non sarà l'ultimo.
      La prima volta in cui lo persi, tentai di reinventarmi.
      Peccato che sono finita nelle mani di speculatori accaniti che mi hanno portato via anche le mutande.
      Poi si trovano personaggi come il mio ultimo datore di lavoro che mi prendeva e lasciava a casa a secondo di come si svegliava al mattino.
      Rigorosamente in nero.
      Ma finchè si guadagna, pazienza i contributi.
      Un bel giorno ha deciso che mi odiava del tutto.
      E' da allora che cerco senza trovare una mazza.
      E non è che voglio fare necessariamente l'impiegata, intendiamoci

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    2. Anche io penso tanto a "re-inventarmi". Meglio: ad inventare qualcosa per me, quanto meno.
      Ma non so proprio da dove iniziare. Le idee ci sarebbero, ma manca, forse, il coraggio o l'incoscienza.

      In merito ai datori di lavoro: lasciamo stare. Sarebbe un discorso pieno di insulti.

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    3. Io ho smesso anche con le idee.
      Non foss'altro che per realizzarle occorrerebbero soldi che non ho.
      Che due maroni.

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  4. E' strano perchè ho sempre ritenuto inconcepibile il suicidio. Poi ogni tanto mi fermo a pensare, al sistema macchinoso in cui siamo infilati e a chi non ha la forza, i mezzi o le possibilità di uscirne. E comprendo, ardua verità, che per alcuni l'unico sollievo possa essere la rinuncia a tutto, compresa la vita, come a liberare la propria anima.

    E' triste, ma è vero. E pensando a questo mi ritengo ogni giorno sempre più fortunato, ma è dura, davvero, e a volte troppo. Ma, vista anche la citazione al grandissimo Caparezza, cito un altro pezzo musicale...

    "Chi vivrà vedrà.."

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    1. Anch'io ho sempre ritenuto inconcepibile anche solo l'idea del suicidio.
      Ultimamente, mi sto rendendo conto che se così tante persone decidono di rinunciare alla vita, è perchè non riescono più ad affrontarla.
      Non sono mai arrivata neppure a sfiorarla, ma comincio a comprendere la disperazione che affligge chi non trova una via di scampo.
      Grazie per il tuo commento e benvenuto.

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  5. L'articolo uno della Costituzione aveva un senso (e non è escluso che in tempi grami futuri torni ad averlo).
    Però io preferirei che la Repubblica fosse basata sull'autonomia di ciascuna persona relegando il lavoro ad uno strumento per realizzarla.
    Tutta 'sta cazz di tecnologia cosa è servita? Ora siamo all'assurdo che molte persone non hanno un lavoro e le altre dovrebbero essere e sono caricate di lavoro sempre più.
    Ha un senso tutto ciò?
    Ma con tutte 'sta automazione, perché non lavoriamo 5 o 6 h al giorno?
    Forse i sistemi 4 (crescita, capitalismo, consumismo, tecnoteismo) stanno dimostrando i loro limiti.
    Adam Smith è obsoleto, è vecchio ciarpame ma menti, coscienze ed economisti continuano ad adorarlo, come un feticcio.

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    1. Io mi ricordo i tempi in cui ti presentavi col tuo bel foglio e lo consegnavi.
      Leggevi già sulla faccia di colui che se ne prendeva carico che non ci sarebbe stato seguito.
      Ma erano tutti gentili e in un modo o nell'altro, qualcosa ti dicevano.
      Ora se ti presenti personalmente, ti guardano come fossi un alieno e ti dicono che no, non si deve consegnare, si deve inviare via e-mail.
      Che è un modo impersonale ma semplice, per non prendersi alcun tipo di responsabilità.
      Ecco a cosa serve tutta questa tecnologia.

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    2. I rapporti umani... già.
      Io penso che se uno si presenta personalmente sia molto più fico, no!? In qualche modo dimostra che ha fegato, che ha determinazione nella ricerca.

      'sta tecnologia serve al consumismo, al produci consuma krepa.
      Me ne fotte di 'sta roba, io voglio consumare meno e lavorare meno e nella vita fare anche altro oltre al lavoro. Non si vive per lavorare, si dovrebbe lavorare per vivere.

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    3. Ci ho provato.
      Mi sono presentata personalmente.
      Mi hanno quasi riso in faccia e mandata via col fogliettino sul quale hanno scritto l'e-mail di riferimento.
      Sembra quasi che se lo consegni a mano fai una figura di merda!

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  6. Tieni duro, Amour. Io che il precariato un certo giorno me lo sono scelto, anche perchè avevo bisogno di una vita che mi somigliasse come dell'aria da respirare, mi sono sentito umiliato e senza dignità così tante volte che io solo lo so; devo avere un talento particolare nel saper rimuovere ciò che non mi piace ricordare. O forse bisogna farsi forza anche della propria ostinazione. Questo mondo fa schifo, non dobbiamo dirci arresi MAI. Un abbraccio.

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    1. Sai je, un conto e sceglierselo scientemente, un altro è doverselo cucire addosso perchè il sistema non funziona.
      No, certo che non mi arrendo.
      Ti abbraccio.

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  7. Limite di età e sesso che, caso strano, colpisce sempre i più giovani, chissà perché.

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    1. Non direi.
      Di solito mettono limiti bassi, tipo che non devi superare i 40.
      Che per me sono quasi un ricordo visto che li ho passati da 8.

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    2. Io noto che non devono superare i 29... A loro l'apprendistato conviene...

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    3. Quelli oltre devono appartenere alle categorie pro.tette.
      Come glielo spiego che sono assolutamente pro?
      (Se non ci scherzo mi vien da piangere!)

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