Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

lunedì 13 settembre 2010

Non sono una signora


Che poi segui le rotte.
Conosci le strade e ti fai condurre ad occhi chiusi.
Accade che un piccolo moto ondoso contrario e inaspettato, ti faccia deviare dal percorso.
Se sono piccole mareggiate, ti disorientano ma ci metti il minimo sindacale a rimetterti in carreggiata.
Se sono marosi, tuoni e fulmini, il rischio è di perdere la ragione e il sentimento.
Arrivare a non riconoscersi mentre si compiono azioni convulse o arrivare a non riconoscere la propria voce stretta nella morsa di un dolore che non ha speranza e ti si strozza in gola.
Il limite che corre tra la decenza e la padronanza di sè e l'attimo destabilizzante di follia.
E' come subire un black out emotivo.
Quello è l'istante in cui ogni gesto e ogni parola smettono di appartenere alla volontà.
Si alimentano d'ira che non potevi neppure supporre di possedere, del ribollire del sangue che arriva a schizzarti negli occhi e nel cervello.
Cinque minuti di follia incontenibile in un corpo incapace di commettere violenza gratuita.
Forse è il caso che impari di nuovo a piangere.

15 commenti:

  1. ti devono aver fatto proprio incazzare oggi...

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  2. Lungi da me cercare di trovare lati positivi negli ultimi accadimenti. Ma almeno hai avuto la dimostrazione di due cose: non sei abulica, hai delle reazioni umane a situazioni di stress emotivo forte. Non è una cosa scontata stante la situazione pregressa. E, comunque, sai reagire velocemente e razionalmente, dopo l'iniziale perdita di controllo. Non è una cosa che appartiene al DNA di tutti. Detto questo, puoi anzi devi se vuoi quando vuoi piangere.
    Ho spalle adattissime a questo scopo, anche se una delle due in questo periodo patisce l'umidità :)

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  3. non posso crederci, una personcina così riflessiva come te che vàfuoridaigangheri? l'importante è rientrarci in tempo... ti potrei aver riempito casa di manichini con spalle confortanti e fazzoletti ad ogni angolo ma preferisco lasciarti sull'uscio di casa una lama ben affilata e un fucile con puntamento elettronico e l'indirizzo delle tue vittime...

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  4. si dai sto esagerando non ho un fucile con puntamento elettronico ma l'armatura di quel gran film lassativo di iron man

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  5. forse nemmeno l'armatura ma ti ho lasciato spock dietro la porta con la sua presa stordente

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  6. forse è impegnato ma ti ho lasciato le istruzioni per quella mossa degli estranei neri di dark city... dormi dormi, poi gli fai quel che vuoi

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  7. Bella, diciamo che il massimo dell'incazzo è un vissuto di venerdì, diciamo pure che ci sono avvenimenti che vanno concatenandosi.
    Aggiungiamo che ne ho 2 maroni che versano!!!

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  8. Macs, vorremmo mica farci mancare anche queste cose!
    Pensa che culo scoprire di non essere abulici rischiando un coccolone!!!
    Grazie, so che su almeno una delle tue spalle, posso contare!

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  9. L'armatura del film euchessina mi fa una pippa!
    Spock è impegnato a far trasparire le sue onde emotive e si è dimenticato di ricaricare.
    Ma "dormi, dormi" è il mio mantra!!!

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  10. io non ti conosco, ma quando leggo queste riflessioni, che riconosco con la pancia e con il colore rosso, come anche quelle sul post precedente in risposta a un mio commento, io sento comunque un movimento interiore di vicinanza.
    quando si manifesta quella deviazione, l'esplosione di raucedine mi esce dalla voce dagli occhi dalle mani e dalle lacrime, non mi capacito di non possedere alcun controllo, mi guardo e mi chiedo, fuori da me, dove sto andando. stai andando nella direzione sbagliata. un attimo dopo me ne vergogno, eppure quella, anche quella, sono io.

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  11. Ecco.
    E' proprio così.
    L'unica cosa che ci differenzia sono le lacrime che non sono più capace di far sgorgare.
    Le tengo racchiuse in un groppo che non va su ma neppure giù.
    Aumentando rabbia e sgomento.
    Quando arriva la vergogna significa che il mostro che fin la mi aveva posseduta ha preso il largo e non so se sentirmi meglio o peggio.
    La speranza è che chi ha avuto la sfiga di vedermi così, riesca a dimenticare...a dimenticarmi.

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  12. boh,penso che a volte bisognerebbe avere una camera insonorizzata dove rinchiudersi per un paio d'ore e lasciarci le corde vocali.
    e possibilmente anche il "mostro".
    o un sacco da boxe.

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  13. Piangere, spaccare la faccia a qualcuno, urlare contro il vento.. ognuno ha la propria valvola di sfogo..

    trova la tua e dagli fiato !!

    un abbraccio

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  14. mars, nella camera insonorizzata verrebbe a mancarti la vergogna del dopo, ma anche la soddisfazione di quella reazione esagerata che ci doveva stare.
    Quando sopraggiunge uno stato di tale violenza inesplosa è giusto che si manifesti in tempi e luoghi consoni.
    Altrimenti, come potremmo mai giustificare questo momento di follia?

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  15. Aitor, caro amico.
    Ti sto trascurando e mi dispiace.
    Dovrei ricominciare ad andare a ballare.
    O forse dovrei farmi prestare una faccia da rompere e poi ricostruirla.
    Ti abbraccio forte.

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