Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

sabato 3 gennaio 2015

A Max

Sai quanto è difficile trovarsi ad affrontare la propria impotenza?
Quando nessun atto d'affetto o d'amore, quando niente può aiutarti a risalire da quel buio nel quale sei piombato.
Sai quanto può far male sentirsi inermi?
No, tu non lo sai.
In questo momento non sai più niente.
Non sai quanto dolore stai lasciando intorno.
A quelli come te si perdona tutto, perchè non resti nessun sospeso, affinchè possa volare via senza rimpianti.
Mi piacerebbe credere che ci sia davvero qualcosa dopo, mi piacerebbe sapere che quest'inutile agonia ti possa condurre verso quella felicità che hai sempre sperato di trovare.
Quanto ti ho voluto bene, brother, anche quando mi facevi incazzare per le tue scelte fuori tempo, fuori luogo.
So che hai apprezzato la mia sincerità, so che mi volevi bene soprattutto per quello.
Ci siamo accettati per quello che eravamo, nonostante sia capitato che non condividessi le tue scelte.
Ma lo sapevi, non te l'ho mai nascosto, non le ho mai accettate a prescindere solo per compiacerti.
E ora sono qui, a pensare a te.
Mi resterà il ricordo di mille discorsi seri e di risate al telefono.
Riuscivo sempre a farti ridere.
Ora tu mi farai piangere.
So che succederà.
Sei sceso dalla giostra troppo presto, amico mio.
Ma sono il vento, e riuscirò ad accarezzarti ovunque andrai.

"Mi verrebbe da dire: scendi dalla giostra che in fondo fa sempre lo stesso giro e salta sull'altalena. Rimettiti in gioco, che lo so che sai giocare. Invece di pulire, sporca. Stupisciti, sorprenditi, lasciati da sola a bocca aperta. Muovi il piede, poi l'altro che ti ritrovi a camminare: non lasciare che la polvere che togli da sotto il tavolo ti si depositi addosso. E comincia da subito, da ieri. Da stasera. Cambiala tu la vita che non ce la fa a cambiare te (no, questa è Patty Pravo, lascia perdere). Insomma, fa succedere qualcosa. Romperti il cazzo solo per ricomporlo come un puzzle da 10000 pezzi non ti migliora e non ti peggiora. Ti lascia immobile e senza fiato. Ed io non ti conosco così. Non ti vedo così. Tu sei il vento."


9 commenti:

  1. buonasera. Come stai... Buon anno

    RispondiElimina
  2. Sembra quasi un necrologio.
    In realtà lo è un po'.
    Per noi uomini l'impotenza è una piccola morte.
    Penso che solo il declino della potenza fisica, della prestanza del corpo possa essere più dolorosa per noi maschi.
    Auguri a Max di un anno di buon lavoro per superare questa prova.
    Auguri di buon 2015 anche a te, Amora_immaginata.

    RispondiElimina
  3. accidenti...
    chiunque sia Max spero per lui e per te che questo non sia un addio.

    RispondiElimina
  4. Nel movimento è la vita. Spero che non vada così male come temo.

    RispondiElimina
  5. Sì, io lo so quanto può far male sentirsi inermi e, avendo paura di averlo capito fin troppo bene quello che hai scritto, mando un forte abbraccio a te (che non puoi riportare Max sulla giostra)...

    RispondiElimina
  6. Io e te siamo profondamente diverse, forse diametralmente opposte. Eppure una cosa in comune l'abbiamo ed è proprio Massimo ed il nostro affetto forte per lui. Anche io come te gli ho sempre detto in faccia ciò che pensavo, magari tu gli dicevi bianco ed io nero e lui si trovava nel mezzo a pensare "sta a vedere che è grigio".
    Quando secondo me faceva una cazzata non avevo molta diplomazia: ricordo come fosse ieri quando seduto sul mio divano ascoltava la mia filippica su cosa stesse facendo della sua vita e lui, fissandomi dritto negli occhi, ascoltava muto. Poi alla fine mi ha detto: mi hai fatto pelo e contro pelo ma hai ragione su tutto, grazie, ti voglio bene. E questa cosa me l'ha ripetuta tante di quelle volte che era diventata la chiusura delle nostre infinite settimanali a volte quotidiane telefonate. Ed ora vago per casa stordita a chiedermi cose stupide tipo perché non ho risposto alla sua telefonata del 31 perché ho rimandato, non potevo in quel dannato momento e tanto si ha tempo dopo no? Poi lo richiamo, si domani con calma quando non ho mille cose da fare, tanto che cambia, oggi domani... So che non sarebbe cambiato niente.. Ma fa male, come tutto il resto. Nè io nè te nè nessun altro adesso possiamo fare nulla, se non sperare che vada via definitivamente. Perché in realtà purtroppo non è sceso del tutto dalla giostra, è solo caduto, rimanendo impigliato con un piede. E, come tu mi hai detto al telefono, è meglio che non si salvi, ed io che non credo mi ritrovo a 'pregare' nemmeno io so chi affinché quel meraviglioso cuore cessi di battere, perché la prospettiva di tornare sulla giostra attaccato ad una macchina che gioca al posto suo non è una cosa accettabile, lui non avrebbe voluto. Scusa lo sfogo ma non ho molte persone con cui parlare di lui.

    RispondiElimina
  7. Questa giostra fa schifo. Possiamo solo aspettare che si fermi.

    RispondiElimina