
Mi rendo conto che l'italiano corretto sia diventato una lingua usata da pochi e che pochi ormai conoscono. Capisco le difficoltà che si possono incontrare, del resto è una lingua difficile, moltissime parole hanno una radice greca o latina, molte altre possono significare cose diverse pur essendo a prima vista identiche, basta lo spostamento di un accento o una variazione di sintassi, le coniugazioni verbali sono ormai desuete. Che poi basterebbe documentarsi, leggere molto, imparare da chi lo parla meglio di noi e colmare le lacune d'ignoranza facendo nostri vocaboli sempre nuovi. Ma con cognizione di causa, evitando di dire castronerie solo per apparire saccenti. Mi viene l'orticaria quando sento frasi inaudite, quando vedo una congiunzione mentre ci vorrebbe un verbo, le acca dimenticate in qualche angolo. Che se vogliamo ridere, possiamo scendere il cane per pisciarlo, ma se vogliamo discutere dovremmo almeno sapere le nozioni basilari della lingua che sentiamo parlare da sempre e che da sempre dovremmo saper parlare. Vieppiù che credo che uno dei divari che non si possa colmare tra due persone, sia la differenza culturale.
Si, perchè finito il primo periodo del "prosciuttosugliocchidatrentacentimetridispessore" o pochissimi interessi in comune, a lungo andare si perdono le possibilità di confrontarsi.
E non è una questione etimologica, sarebbe troppo semplice, basterebbe usare parole più comuni e conosciute e tutto sarebbe risolto, è una questione di discorsi quotidiani, di relazionarsi, di non dover pensare prima di parlare.
Anche perchè cosa potresti mai dire al tuo amato, mentre con gli occhi pieni d'amore ti sussurra
"Amò, volessi che tu saresti felice per sempre"
Ecco, appunto!