Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

mercoledì 6 aprile 2011

L'anno che verrà


Caro Marcantonio,
mi sei venuto in mente l'altro giorno, mentre mi chiedevo se il docente in materia di sicurezza, fosse arrivato in ritardo per il fatto di essere stato trattenuto dalla trombata delle 13,30 o da un momento di sano onanismo per chetare una pulsione improvvisa.
Non che ti somigliasse, al contrario semmai.
Si è presentato con aria antipatica e saccente e se, ancora mi conosci, sai bene quanto detesti le due cose insieme mentre riesca ancora a tollerarle individualmente.
Si è parlato di paradossi scontati e scottanti e allora mi sei apparso, come la madonna.
Peccato fossi solo una proiezione della mia mente e non potessi metterti sul muro in bella vista.
L'ultima volta in cui ti ho visto era un Aprile di un anno in cui il tempo si era concesso qualche bizza.
Nevicava e nonostante il freddo, indossavo una minigonna giropassera in onor tuo.
Masticavo ancora il boccone amaro dovuto al tuo abbandono e come ultimo regalo o forse sfregio, avevi deciso di passare la serata con quello che era rimasto di me.
Non servirono i segnali e le provocazioni, non mi degnasti nè di quella considerazione che invocavo apertamente, nè del tuo cazzo.
Una serata inutile, ora che ci penso.
Ma ti ho perdonato sebbene non conosca una buona ragione per farlo.
A volte mi chiedo se ti scappa mai di pensarmi.
E poi mi dico che preferisco di gran lunga non saperlo.
Con calcolato distacco
tua Angelica


(l'anno che verrà - lucio dalla)

23 commenti:

  1. Che dote la ferocia: a volte riesce pure a far ridere.

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  2. ciao,foto interessante.....forse un po fuori tema,ma carina :)

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  3. Già, in materia di sicurezza, nella foto si nota un uso dell'estintore non del tutto a norma! Quanto al post, stai pur certa, cara Angelica, che Marcantonio ti pensa ancora, sfogliando la rubrica del telefono, e magari in uno di questi bizzosi aprili si farà vivo...se tutte le altre A gli avranno mostrato il 2 di picche.

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  4. Spero sia stata una bella trombata, quantomeno...

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  5. Certo che si. Quello che contraddistingue una scopata dall'altra non è tanto la scopata in sé quanto l'immaginazione. Ancor più quella postuma.

    [bella lei con la minigonna giropassera :) bacio ammmore ]

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  6. dovremmo averle prima le illuminazioni, prima di essere "quello che era rimasto di me": non resteremmo comunque tutte intere, ma di sicuro i nostri amati resti sarebbero almeno visibili a occhio nudo. molto bello il pezzo.

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  7. magneTICo, la ferocia non è una dote, ma un atto di difesa personale.
    Dovrebbero metterla tra le arti marziali!

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  8. Ale, io non la trovo fuori tema.
    Anzi, direi che si presta molto bene.

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  9. Macs, per quanto riguarda l'estintore ti assicuro che è a norma, basta agitarlo prima dell'uso!
    (terribile questa!!!!)
    Angelica non si farebbe fregare due volte dallo stesso Marcantonio...io mi auguro!

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  10. Ragno, non credo che qualcuno si sia preso la briga d'interessarsene!

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  11. Nast, concordo.
    E credo e spero che la nostra Angelica abbia provveduto in altri modi e con altri mezzi.
    Lei è superfiga!
    Nonostante tutto!

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  12. yuki, se avessimo prima queste illuminazioni, di cosa potremmo poi soffrire?

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  13. Distacco calcolato....ma non molto veritiero e credibile, direi.
    Altrimenti non si spiegherebbe la ragione del post

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  14. Monsieur, infatti è calcolato.
    La credibilità lascia il tempo che trova, soprattutto nel tempo accresce la sua forza!

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  15. Una lettera veramente sublime. So già che la rileggerò, magari fra qualche giorno, "sebbene non conosca una buona ragione per farlo".

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  16. Roberto, a volte non serve una buona ragione, non foss'altro perchè necessiterebbe di una spiegazione che desideriamo e/o preferiamo non trovare.
    Le cose si fanno e basta.

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  17. Concordo pienamente, sebbene il non conoscere una "buona ragione" non significhi non conoscerne nessuna. Anche le cattive ragioni necessitano spiegazioni, e il dare il perché alle cose, alle volte, è un lusso non da poco, dimostra consapevolezza, e altre volte, invece, è solo ostinazione.

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  18. devo solo decidere se mi piace più la foto o il post :-)

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  19. Roberto, no certo.
    Ci sono buoni ragioni e ragioni di fatto.
    Sulle necessità di dare una spiegazione alle cattive ragioni, temo che sia determinante una forte dose masochistica.
    La consapevolezza non si lega alla ragione, piuttosto alla volontà di dare una spiegazione ad un'azione prima ancora che qualcuno arrivi a spiegarcela!

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  20. ms, devo solo decidere se sono lusingata o affranta!
    :))

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  21. Ma la trombata delle 13,30, prima o dopo il pranzo? Perchè la cosa cambia parecchio, secondo me.

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  22. evaso, in caso di trombata, il pranzo si salta!

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  23. minigonna giropassera... ahahahahahahahahahah

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