Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

giovedì 24 maggio 2012

Every little thing she does is magic

Ora, è ovvio che non tutti quelli che si nascondono dietro ad un monitor, siano quello che dicono di essere.
Che è così facile inventarsi una vita, magari quella che non abbiamo mai avuto e trasporla dentro un foglio virtuale.
Il difficile viene dopo, quando vien l'obbligo di continuare a mantenere gli standard di una vita che non esiste.
Ci va memoria, capacità di scindere il vissuto dal narrato.
Io lo so.
Tempo fa, tentai  un esperimento letterario.
Aprii un blog e narrai una storia.
Non dissi a nessuno chi ci fosse dietro, per evitare di fuorviare chi commentava.
Volevo che le persone potessero esprimersi liberamente senza farsi influenzare dalla conoscenza.
Ero perfino riuscita a stare sul cazzo ad una mia cara amica.
Un successo.
Fino a quando qualcuno scoprì chi c'era dietro (vero) (o forse lo dichiarai, non ricordo)  qualcun'altro pensò di riconoscersi dentro i personaggi (falso) ed altri ancora affermarono che si trattasse della mia vita romanzata (falsissimo).
Insomma, per evitare travasi di bile, dovetti chiuderlo.
Tutto questo per dire che, quando t'inventi una vita, ogni volta che vai avanti, devi rileggere tutto quello che c'è indietro per non incorrere in errori.
Un lavoraccio, credetemi.
A meno che uno non soffra di personalità multiple.
Allora sei agevolato dal fatto che ognuna delle tue vite è una vita a sè.
Ma se non c'è un intento o una patologia, che senso ha far credere di essere quello che non si è?



30 commenti:

  1. Il far incazzare gente che conosco, e che probabilmente mi legge, è il motivo che mi spinge a perpetuare nel mio velato anonimato. Fin'ora però faccio solo ridere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io parlavo di chi s'inventa una vita di sana pianta, scrivendo anche cose piuttosto pesanti e facendole passare per vere...
      Sei meno anonimo di quanto pensi!

      Elimina
    2. Cioè meno anonimo di quanto pensi!?

      Elimina
  2. quello che hai scritto è valido anche nei rapporti di coppia...
    purtroppo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. tra moglie e marito non mettere un monitor???

      Elimina
    2. è che a volte nella vita ti accorgi che la persona che hai accanto non c'entra nulla con quella che hai conosciuto...
      o meglio, credevi di aver conosciuto.

      Elimina
    3. eh ma questo è un discorso un po' più ampio.
      In realtà non s'inventa nulla.
      E' che all'inizio di una storia diventiamo come l'altro vorrebbe che fossimo e a lungo andare torniamo ad essere noi stessi.

      Elimina
  3. A volte me lo chiedo se la gente dica la verità. Anzi.. ti dirò.. credo sia cosa rara perchè l'unica persona con cui ho contatti anche nel privato, non solo via mail ma per telefono etc. si è molto stupita del fatto che quello che racconto sia vero. Così essendo una novellina tra i blogger ho capito che sicuramente anche di me i più dubiteranno. Credo sia normale. Di certo so solo che se mi dipingessi diversa, forse migliore e con una vita che desidero ma non ho a me la depressione quintuplicherebbe.
    E per le personalità multiple.. beh.. lì le cose cambiano ma oramai quelle le considero un accessorio. :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io parto dal presupposto inverso: tutti dicono la verità soprattutto chi racconta della sua vita.
      Così, andando avanti, mi ritrovo a fare i conti con i conti che non tornano e quindi comincia l'insorgenza di qualche dubbio.
      Oppure qualcuno mi avvisa che tizio sta raccontando solo cagate.
      Scendo dal pero, batto una craniata, gli lascio ancora un po' il beneficio del dubbio.
      Alla fine me ne fotto.
      Mi sento un po' presa per il culo, ma vabbè... dormirò lo stesso.

      Elimina
    2. Non sono da abbastanza tempo su blogger da poter capire chi mente o chi no. Tranne in un caso perchè è troppo eclatante. Per il resto non so. Io comunque preferisco essere diffidente perchè per natura crederei a tutto e fregarmi è davvero troppo facile. Ho creduto a qualche cliente che giurava interesse per fare un giro gratis pensa se non credo ad una casalinga di 120 kg che dice di essere la sosia di Miss Italia. Quindi non mi fido a priori. Ma per il poco che so di alcuni le cazzate le dicono in tanti.. :-D

      Elimina
    3. Ho a che fare con i blog dal 2004, eppure nonostante l'esperienza, non capisco neanch'io.
      Probabilmente mi piace credere che siano tutti dei virtuosi e che l'anonimato ti renda libero di rendere verità che diversamente non verrebbero dichiarate.

      Elimina
  4. Sai, anche io parto sempre dall'idea che sia tutto vero ciò che mi si dice (parlo del web). In fondo si può mentire solo sui dettagli. Quando dispieghi il tuo pensiero non puoi stravolgerlo. Se sei un idealista non puoi fingere di essere un pragmatico, e viceversa. A cosa servirebbe, po?
    Del resto, a me interessano le idee. Dei particolari di vita non mi curo troppo, per cui che siano falsi o no non importa. Una bella persona rimane una bella persona anche se mi racconta qualche veniale bugia. Quelli che evito sono coloro che esprimono pensieri con me incompatibili.
    Un grande bacio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido, come potrebbe essere diverso?
      E' l'aspetto psicologico quello che m'intriga (ti ho mai detto che ho sbagliato tutto nella mia vita, soprattutto quella scolastica? No? Te lo dico adesso)
      Cosa può portare una persona ad inventare tutto quello che ha intorno e a far credere che sia vero?
      Quando ero adolescente, ho inventato e lasciato che credessero che avessi una sorella maggiore.
      Era tutto quello che io non ero.
      Ne avevo bisogno, avevo bisogno di quella protezione, di quella proiezione.
      In quello che per me era un periodo di grande incertezza lei rappresentava tutte le mie certezze.
      Ma a 15 anni, ci sta.
      Quando sei più grande e le tue proiezioni continuano o diventano il film della tua esistenza, qualcosa deve ancora essere messo a posto.

      Elimina
    2. Certe invenzioni possono persino essere poetiche, e tu ne hai fatto un esempio.
      Ma quelle non sono nemmeno bugie.
      I problemi stanno altrove. Sai come si dice, no?
      Il nevrotico costruisce castelli in aria, lo psicotico ci vive dentro

      Elimina
    3. tesora, come ebbi a dirti, la poesia non mi appartiene.
      Felice di far parte dei nevrotici.
      Non mi sarei perdonata di essere psicotica!!
      :)

      Elimina
  5. Secondo me si fanno queste cose quando succede di averne abbastanza di se stessi, e succede spesso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. je, se dovessi inventarmi una vita ogni volta in cui ne ho abbastanza di me, a quest'ora avrei millemila personalità multiple e consapevoli!

      Elimina
  6. Io avevo un blog in cui inizialmente cercai di farmi passare per Cupido (il dio dell'amore) che parlava in versi terzinati (mi pare), che faticaccia! Ho dovuto smettere perché calandomi troppo nel personaggio mi ci trovai imprigionato a un punto tale che un giorno, munitomi di arco e frecce, mi affacciai alla finestra pronto a trafiggere qualche passante, fortunatamente prima che succedesse venni fermato dal vero Cupido (quello vero!), che poi tramortii e rinchiusi in un baule, ma questa è un'altra storia...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Adesso capisco perchè nessuno viene più colpito dall'erotismo...
      Libera quel poveretto prima che si diventia tutti isterici!!!
      :))

      Elimina
    2. tranquilla l'ho liberato il giorno seguente. Era un periodo in cui mi prendeva di mira continuamente così l'ho lasciato andare solo dopo avergli estorto, tramite minacce, una promessa.

      Elimina
  7. Mentire, in generale, comporta una fatica immane. E per chi ha poca memoria è un vero disastro.
    Per questo preferisco la verità: molto meno faticosa!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti io sarei una frana dal momento che la mia memoria fa acqua da tutte le parti.

      Elimina
  8. io nella vita reale sono una persona molto timida e riservata.Raramente riesco ad esprimere i miei sentimenti o le mie emozioni.Solo via internet riesco ad essere me stessa ed esprimo realmente quel che sono.La cosa curiosa è che se mi leggesse qualcuno che mi conosce direbbe:ma chi lei?...no,non ci credo.
    Insomma sarei tacciata di mentire pur dicendo la verita';))
    stefania

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Stefania,
      il fatto che il web renda meno timidi è un fatto del tutto normale, non foss'altro perchè l'anonimato aiuta in qualche modo a disinibirsi.
      Su questo non si discute e ci sta.
      Quelli che non comprendo, sono i personaggi che vengono creati senza un apparente motivo, di sana pianta per stupire con effetti speciali e lasciano che gli altri pensino che sia tutto vero, salvo poi scoprire che di vero non c'è nulla.
      Se ti sei fatta coinvolgere dalle loro menzogne, nel momento stesso in cui dovessi scoprire che tutto quello che sai non esiste, la delusione che ti resta addosso è enorme.

      Elimina
  9. In effetti la necessità di crearsi una "second life" virtuale inventata di sana pianta è un qualcosa che mi lascia interdetto...l'eventuale pochezza (nessun facile giudizio, solo amara constatazione semmai) della vita reale non viene compensata in nessun modo da questo tipo di alter-ego, che non fa altro che isolare ancora di più chi lo ha creato. Molto più onesto sarebbe mettere in gioco almeno una parte di sè stessi, che in genere è quello che di norma mi aspetto -e spero- di trovare in un blog...e ribadisco una parte, perchè per me è perfettamente comprensibile che in seguito ad esperienze negative (o per imponderabile scelta) ci si possa aprire non completamente anche con il "filtro" del web, il che non esclude la possibilità di tornare sui propri passi con le persone adatte (abbiano queste un nome o un nickname), sia chiaro ...se non altro con tali premesse non si inganna, credo. E nemmeno ci si inganna con le proprie mani.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, io metto tutta e me stessa.
      Ma probabilmente anche così è sbagliato...

      Elimina
    2. Hai solo fatto una scelta, e se io vengo a trovarti spesso vuol dire che non poteva essere quella sbagliata ;)

      Elimina
  10. ma se la vita inventata fosse quella reale?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. allora non sarebbe inventata...
      (mi pare un po' marzulliana sta cosa!)

      Elimina