Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

venerdì 4 maggio 2012

Un giorno credi

Mi chiedo spesso quale sia il motivo per il quale le donne si mettano in stato di sottomissione mentale rispetto all'uomo.
La donna aspetta.
Aspetta che sia lui a chiederle di uscire, sia lui a baciarla per primo, sia  lui a certificare lo stato di relazione, sia lui a chiederle di sposarlo.
Manca equilibrio, in questo gioco tra sessi.
Lei parte sempre da un livello inferiore.
Se lui non la chiama, lei ribolle accanto al telefono, controlla l'orologio ogni 15 secondi o che il mezzo di comunicazione sia perfettamente funzionante.
E' lui che definisce se si è amici, amanti o fidanzati e non necessariamente in quest'ordine.
Ovvero, lei deve aspettare un cenno di conferma  o di smentita.
Prima di allora si è nulla.
Quando va bene si è due persone che si vedono.
Se lei tenta l'approccio per prima, l'istante dopo le resta appiccicata l'etichetta di quella che la da a tutti.
Anche se nessuno l'ha mai vista.
Lui è quello che per antonomasia ragiona col pisello, quello freddo, insensibile e dispersivo, lei quella che mette il cuore ovunque, innamorata al primo sguardo, attenta e sempre a disposizione.
Che poi, lasciando perdere l'erba e tutto il fascio, è spesso così.
E qui riporto una frase rubata ad uno che l'ha rubata a sua volta e che cita testualmente ""Le illuse aspettano IL PRINCIPE AZZURRO... Le sagge hanno capito che essere la principessa di un PIRATA è molto meglio."

Secondo me, quelle che davvero hanno capito tutto, sono quelle che hanno smesso di aspettare sia il principe che il pirata!


(un giorno credi - edoardo bennato)






48 commenti:

  1. E' talmente difficoltoso e al tempo stesso scontato il rapporto uomo-donna, che non solo ho smesso di aspettare ma anche quando ci riprovo ad interagire con il maschio mi stufo in tempi brevissimi. Le cose di cui parli le ho in parte vissute in passato e ho capito che sono sciocchezze. Così sono cambiata. Sono superiore al 90% dei maschi che conosco, come tale mi pongo e questo mi induce a tollerarli con il cuore più leggero rispetto al passato o ad ignorarli in molte altre circostanze.

    RispondiElimina
  2. concordo con ** Sara ** che è talmente difficoltoso.
    non lo trovo scontato.
    Ovviamente è difficile trovarsi da subito sullo stesso piano
    e poi molte volte si "infilano" i pregiudizi delle esperienze
    precedenti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti svelo un segreto: non si è mai sullo stesso piano.

      Elimina
    2. infatti, l'ho detto =D
      poi piano piano si spera che tutti e due si sforzino
      di trovare un piano ;)

      Elimina
    3. Se si vuole raggiungere un obiettivo comune, avviene sicuramente.
      Diversamente ognuno resta sulle sue posizioni.
      Inamovibili.

      Elimina
  3. a me non piace fare il primo passo perché voglio vicino a me un uomo che sappia il fatto suo e che non gli devo saltare addosso e allo stesso tempo detesto mettermi sul piano degli uomini.
    Siamo diversi, ognuno dovrebbe avere il suo ruolo....
    è un discorso complesso...adesso non ho tempo...magari ci ritorno...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo sul fatto che ognuno dovrebbe avere il suo ruolo, ma decontestualizzando sarebbe più giusto che tutti avessero le stesse opportunità.

      Elimina
    2. Quando ero una ragazza le femministe rivendicavano il diritto di riappropriarsi del proprio corpo e della propria libertà sessuale con atteggiamenti che erano tipici dell’universo maschile. Ricordo gli amici maschi di allora che le frequentavano volentieri perché si sentivano esonerati dall’obbligo di essere i corteggiatori, di dover fare il primo passo o cose del genere. Benché questo tipo di approccio sia stato necessario per abbattere la morale e poter crescere come donne ha creato uno squilibrio nei ruoli che ancora non si è assestato a dovere.
      Voglio dire secondo me ognuno deve trovare il ruolo che più preferisce, che più gli si addice, maschio o femmina che sia, fare il primo passo sì, fare il primo passo no.
      A me personalmente piace sia il maschio a farlo perché il suo espresso desiderio diventa fuoco in me, se no mi ammoscio io. Ma questo non vuol dire che altri non lo debbano fare e ci sono una valanga di uomini che preferiscono farsi saltare addosso.
      Questa confusione di ruoli che pervade il nostro mondo ha portato una infinità di ragazzine a comportamenti che io percepisco di disperazione nei confronti del mondo maschile; diventano aggressive e spaventano i ragazzi …..Certo noi adulti abbiamo grandi responsabilità nei loro confronti……Credo si ispirino a quello che vedono in famiglia.
      Ma come son stata lunga……

      Elimina
    3. Non sei stata lunga, sei stata precisa.
      Tutto vero, condivido completamente il concetto.
      Gli estremismi nati allora hanno compromesso ulteriormente gli equilibri.
      Ci sta che ognuno debba essere libero di comportarsi come ritiene giusto per sè, evitando di identificare il comportamento da tenere relegato nel ruolo al quale per convenzione deve appartenere.
      Paradossalmente, io vedo ragazzine attendere un cenno che non arriva e temere il giudizio nel caso in cui dovessero essere loro a compiere il primo passo.
      La nostra responsabilità si limita nel cercare di dialogare sempre e comunque.
      Nel bene e nel male

      Elimina
    4. se da una parte quegli anni sono serviti a qualcosa, dall'altra hanno fatto danni...

      Elimina
    5. Avviene sempre così.
      Da una parte si aggiusta e dall'altra si guasta.
      Altrimenti sarebbe la famosa nuvoletta rosa della perfezione.
      Che non esiste!

      Elimina
    6. ah cacchio ma allora quella nuvoletta era... fumo =D
      di quello buono XD

      Elimina
    7. Vuoi il numero del mio pusher?

      Elimina
  4. Penso che non prendere l'iniziativa, se non lo faccio, sia un mio limite. I dettami sociali ci rendono succubi se non li dismettiamo: cioè, se non me ne libero io per prima, continuerò ad esserne condizionata. E la definizione di "una che la dà a tutti" spesso è pilotata in modo non del tutto onesto. Poi devo ancora scendere a patti con la passione per i supereroi, quelli che non sono né principi azzurri né pirati (fatta eccezione per Capitan Harlock) ma di sicuro sono adulti, liberi dalla sindrome di Peter Pan e trasparenti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capitan Harlock.. con lui è stato amore a prima vista.
      E' vero, ciò che non si compie diventa un limite per chi non lo fa, ma è anche vero che in certe situazioni una si senta inadeguata.

      Elimina
  5. sarà ma con mia moglie sono io quello che ha sempre atteso....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei un caso eccezionale.
      Ma ti dirò, che mi fa piacere.

      Elimina
  6. Profezia che si autoadempie!
    Insomma tutte cazzate di cui ci si autoconvince!

    Alle donne fare le vittime piace da morire!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. uao, spieghi? =D
      (scusa Amore se chiedo io)

      Elimina
    2. Kiara, secondo me è un gioco più sottile.
      E comunque, conosco certi uomini che fanno le vittime di gran lunga meglio di certe donne

      Elimina
    3. Amore mio bello... hai ragione!

      Ma io vado ad essere umano, le distinzioni di genere non le riesco a fare!
      Ma io non ci so fare mia adorata... mi conosci ormai ;)

      Elimina
    4. @Riccardo: No, dicevo che alla donna è stata inculcata l'attesa... l'ingoiata del rancore... sa che il suo ruolo è sacrificale, atavicamente sa che è così e allora si mette nella condizione così ben espressa dalla didascalia di Amore.

      Elimina
    5. questa è una risposta... hard =D

      Elimina
  7. Non vedo proprio perchè se lei tenta l'approccio per prima deve poi meritarsi quel cazzo di etichetta meretricia (chiunque ha diritto al primo passo senza condizionamenti "sessisti")...che sia un luogo comune altrettanto ignobile di quello che obbliga soltanto lui a fare la prima mossa, pena essere considerato un timido rincoglionito e imbranato (quando va bene)? Sì, credo che a livello di pregiudizio se la giochino alla pari, e francamente di queste cose ne ho le palle piene...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho solo citato la norma.
      Non è detto che debba essere così per tutto e tutti.
      Tanto per fare un esempio io ho fatto moltissime volte la prima mossa (molte delle quali cadute nel vuoto) e non sono pentita.
      Io ho chiesto al mio ex marito di sposarmi.
      Visti i risultati, meglio che stia cheta!

      Elimina
    2. Già, capita che la nostra iniziativa non venga apprezzata o ci porti a percorrere una strada che non è esattamente quella che speravamo...il che non toglie che noi ce le avessimo le buone intenzioni e di questo proprio non ci dobbiamo pentire, tanto meno quando siamo parte lesa...e comunque chi ci ama ci segua, si dice, no? Certo che se stavolta quando mi volto a guardare non vedo la fila mi girano di brutto ;)

      Elimina
    3. Prometto di seguirti sulla fiducia! :))

      Elimina
    4. Eh, ma lo sapevo di poter contare su di te ;D

      Elimina
    5. @Amore si, ma non chiedere a Giuseppe di sposarti XD

      Elimina
    6. No no. Non reitererei mai e poi mai.
      Sai come si dice?
      Errare è umano, perseverare è diabolico.

      Elimina
    7. ora sono più tranquillo :oP

      Elimina
    8. Bene bene, si stava parlando di matrimonio alle mie spalle, vedo XD

      Elimina
    9. no è Riccardo che mi vuole vedere sistemata!!!
      ahahahahah

      Elimina
  8. Ma non è più così!
    A vedere come girano le cose in casa mia -maschio 24 anni femmina 22- adesso è tutto il contrario!
    E il bello è che io rimprovero mia figlia: "guarda che io non sono mai corsa dietro ai ragazzi!"
    (Sulla risposta che mi dà stendo il velo della privacy)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo sia anche una questione caratteriale.
      Molte donne sono diventate forti e sfrontate.
      Ad altre, piace ancora che sia il maschio il corteggiatore.
      Perchè poi, diciamocelo, essere corteggiate è bello bello.

      Elimina
  9. ... quelle che davvero hanno capito tutto, sono quelle che hanno smesso di aspettare sia il principe che il pirata!

    Ecco. La mia filosofia è proprio questa.
    In un mio vecchio post, di qualche blog fa, scrissi che del principe non avrei saputo che farmene. Preferivo un re, se proprio avessi dovuto scegliere. Perché non mi sono mai sentita una principessa. Non lo sono mai stata. Una regina, più vecchia, saggia e rompip... sì, quello sì.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco.
      Io solo vecchia, saggia e rompipalle.
      Mi manca proprio la corona!

      Elimina
    2. Quella te la compri dove ti pare.
      Stiamo mica a far caso a queste sottigliezze!

      Elimina
    3. Sono in bolletta.
      Mica posso spendere soldi a muzzo per una corona!
      Vale se me la faccio di carta?
      (come quando ero bambina... che ricordi!)

      Elimina
  10. A volte sono proprio contento di essere frocio. ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Milk, credo che anche le dinamiche tra voi non siano proprio del tutto semplici.
      Il dolore, l'attesa, i cazzi e i mazzi, non hanno un ruolo definito.
      Si appropriano delle persone in quanto tali, prescindendo dai gusti sessuali.
      E, da quanto ho potuto leggere da te, non ne sei esente.

      Elimina
  11. Touché. Devo dire onestamente che, leggendo il tuo post, mi si è imposta l'immagine di R., questo fantastico, bellissimo e distrattissimo ragazzo che ho incrociato ormai cinque mesi fa. Ok.
    Però io mi riferivo più che altro all'impostazione di genere che aveva il tuo post (donna passiva - uomo dominante) e al tono dei commenti, che inquadravano la problematica appunto in un discorso di genere. Con il mio commento autoironico volevo solo dire che, dovendo io fare i conti "solo" con persone del mio stesso genere, mi sembra di vivere meno problematiche di questo tipo. Ma magari sbaglio, appunto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Trovi?
      Prescindiamo dal fatto che ho apprezzato il tuo commento ed ho sorriso, ma le problematiche di coppia, da formare o in essere, alla fine sono simili.
      Tant'è che hai pensato a R.

      Elimina
  12. Mah, io la sapevo diversa, nel senso che avevo sentito dire in giro che non ci sono più gli uomini di una volta, ovvero quelli che sanno imporsi, che fanno la prima mossa, che sono uomini-uomini e tutte quelle storie lì. E invece tu mi dici che non è cambiato proprio niente, e lamenti una sempre presente sottomissione della donna. Dov'è la verità?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dipende sempre da chi si incontra.
      E dall'età che si ha.
      Quando ero ragazzina, vivevo in attesa.
      In attesa di una telefonata, di un romanticismo inaspettato, di una sorpresa.
      Crescendo, evolvi e diventi pretenziosa, smetti di accontentarti che se proprio devi aspettarti delle cose, che almeno ne valga la pena.
      Sono cambiati sia gli uomini che le donne.
      I primi spaventati dalla nostra autonomia, le donne imparano ogni giorno di più ad essere indipendenti.
      Certo questo crea una crisi d'identità in entrambe le direzioni.
      La verità?
      Ognuno ha la sua.

      Elimina