Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

giovedì 20 settembre 2012

Don't let the sun go down on me

Stanotte mi sono persa dentro gli occhi di una donna.
La luce fioca dei suoi sogni non bastava a rischiarare le poche speranze.
Stanotte ho visto gli occhi di una donna.
Dietro le macchie nere del mascara scorgevo gentili pensieri di gioia.
Vedevo il cielo, sentivo il mare, vedevo ambizioni e decisioni di felicità che si rompevano in una lacrima di delusione.
Stanotte ho visto gli occhi di una donna.
Sorrideva.
Sorrideva a lei.
Ma ho rotto lo specchio.
Anche nel buio della notte è troppo doloroso veder morire la speranza.

(1986)

(don't let the sun go down on me - elton john)


21 commenti:

  1. ops ho appena notato che ho inserito un gadget di lato al mio blog simile al tuo...sorry trovato nel web, ma nel mio caso è generalizzato...
    diario del 1986? corsi e ricorsi?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e che problema c'è?

      Mi è capitato in mano, mentre cercavo un paio di calzini, un vecchissimo diario (che scrivo da quando ho memoria) e ho cominciato a spulciarlo.
      C'ho trovato questo e l'ho copiato.
      Se penso che avevo 22 anni mi viene male...

      Elimina
  2. E pensa, nel 1986 neanche ero nato.

    RispondiElimina
  3. Anche se triste, bella! Io nel 1986 avevo 9 anni, di quell'anno ricordo il disastro di Chernobyl.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ero una ragazza infelice.
      Mi sono anche annoiata a rillegere certi frangenti.
      Mai contenta di un cazzo.
      Due maroni!

      Elimina
  4. Parole sofferte, intense, molto belle.
    Nel 1986 eravamo coetanei...

    RispondiElimina
  5. Te lo dico quanti anni avevo nel 1986?

    RispondiElimina
  6. Anche nel buio della notte è troppo doloroso veder morire la speranza. Nel 1986 l'incidente dello shuttle, dove morì l'insegnante con tutto l'equipaggio, nel buio dello spazio, spezzo la speranza di molti ragazzi nel vedere la prima lezione nello spazio. All'epoca avevo 19 anni, ma quel fungo che riempi il cielo m'è rimasto impresso negli occhi. (don't let the sun go down on me - elton john) anche se molto triste rimarrà sempre bella nel leggerla tutta di un fiato. Forse perché la tristezza a confronto della felicità, colpisce sempre senza distinzione di classe sociale. Ricchi e poveri. Invece la felicità rimarrà sempre un privilegio per pochi di noi..ciao....Primo Junior.


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Minchia Primo, hai ricordi che ho anch'io ma non il pensiero.
      Nel senso che quando è successo, ricordo il mio annichilimento per l'esplosione, non che non avrei potuto seguire una lezione dallo spazio.
      Il senso di tristezza è più profondo del sentimento più fatuo della felicità.
      Resta scolpito in noi perchè provoca sofferenza.
      Ma alla fine, basta poco anche per essere felici.

      Elimina
    2. All'epoca avevo 19 anni, ma quel fungo che riempi il cielo m'è rimasto impresso negli occhi. Anche a me....

      Elimina
  7. obietto... la speranza non muore... muoriamo noi..
    bacio amor!

    RispondiElimina
  8. Ti leggo spesso e ogni tanto "rubo" qualcosa e lo porto da me... forse te l'ho già detto da qualche altra parte.. Spero non ti dispiaccia. Un abbraccio!
    Mi trovi qui:
    https://www.facebook.com/pages/Una-o-cento/146634278718170

    RispondiElimina