
A tredici anni aveva invero, dovuto abbandonare gli studi e cercarsi un lavoro.
Gli anni e la vita gli diedero la possibilità di assorbirne urti e vicissitudini, che amava guardare con distacco credendo fosse il miglior modo per rimanere obiettivo e incorruttibile.
Si dedicò ad ogni causa persa che trovava, sentenziando le sue verità incontrovertibili, destinando a chiunque l'attaccasse improperi e maldicenze.
"Come i veri principi del foro" amava sostenere.
La battaglia più dura che gli toccò subire fu quella contro i "Muliniavento" gentaglia venuta dal Nord, che amava riempirsi la bocca d'aria.
Fu lotta tra Titani.
"Vi sconfiggerò con la ragione della mia verità" urlava VerdettoPerfetto.
"Ti ripagheremo con le tue stesse parole rivoltate come un calzino" rispondevano quelli. Andarono avanti per un tempo che nessuno riuscì a quantificare. VerdettoPerfetto aveva perso le parole e per andare a cercarne di nuove, perse anche il lavoro.
Nessuno seppe come andò a finire ma si narra che l'abbiano visto inseguire un vocabolario che scappava, mano nella mano, con un codice civile.