Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

martedì 19 maggio 2009

Rotta ai confini del cuore

Faccio una passeggiata lungo il perimetro del cuore, girandoci intorno come se fossi dentro una spirale.
Ripercorro momenti felici e drammatici, rendendo nitide fantasie e realtà vissute nel tempo e nello spazio.
Il mio cuore ha cerchi per ogni anno che ho vissuto, come il tronco di un albero.
Se li conti potrai sapere quanti ne ho.
Alcuni sono profondi, tagli che non hanno mai smesso di sanguinare, altri leggeri, come aliti di vento mai meno importanti, solo più facili da portare dentro sé.
Li riconosco, ognuno di loro ha un segno di appartenenza.
Un viaggio che parte dal limite, fino al cuore del cuore.
Piccoli passi e salti, rattoppi, cicatrici.
Provo a inginocchiarmi, ho una spugna.
Provo a cancellare tracce che non voglio ricordare, ma sono indelebili, e strofino, strofino, lo graffio, ma resta lì, imperituro ricordo
Accendo con una stella, quelle che risplendono nella memoria, mentre mi allontano la luce è più fioca, ma rimane, resta il piccolo punto luminoso che è stato.
Mente e cuore non collimano mai…non fanno parte dello stesso percorso.
Prendo la razionalità e la faccio tuffare nel cuore.
Una mano di rosso, forse, potrà farla redimere…

4 commenti:

  1. io evito di fare passeggiate al mio interno...che poi finisco sempre nell'ultimo tratto di intestino e la puzza mi da noia...

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  2. E per gli anni che non hai vissuto? Io ad esempio ho meno anelli degli anni che ho. Mettendo assieme i giorni e le ore ho un paio di cerchi in meno...che spero di recuperare con un paio d'anni vissuti sopra le righe, non so quando...

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  3. strano...però...a me pare da sempre di avere molti più anelli degli anni che ho, vissuti tutti più di una volta, evidentemente. sono una pianta storpia con tronco storto ed avvinghiato su se stesso eppure svettante come una sequoiagigante e millenaria... corteccia dura e inattaccabile da muffe e parassiti, braccia in alto, radici piccole in confronto all'altezza. cadrò di certo per troppa pioggia e vento. spaccandomi. dentro potrai leggere ciò che non sai, dei miei cerchi concentrici, e mi ritroverai, sempre della medesima età, in ognuno di essi, come mai cresciuta, anche quando Io non esisterò più.
    Nel frattempo in tanti saranno passati guardando di me soltanto la corteccia del mio tronco : qualcuno ci avrà inciso le iniziali, qualche altro avrà scalfito una frase, ed altri ancora,incauti, avranno faticato a pulirsi le mani dalla resina che mi piange addosso senza capire che quelle erano le mie lacrime.
    Ma per adesso, non ho alcuna intenzione di non esistere più : s'avvicina il mio compleanno, festeggio con cuore gruviera. Il gelato lo porti tu?
    (baci di giugno)

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  4. comincio ad amare la mia cicatrice.
    è così bello odiare.

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