Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

lunedì 11 giugno 2012

Jai Ho

La violenza non è radicata nella cultura di un solo popolo.
E' insita nelle persone, di qualunque nazionalità facciano parte.
Circola un articolo con tanto di video nel quale si vede un uomo che, mentre sta cantando, viene interrotto da una donna.
Per tutta risposta lui si alza e la prende a calci e pugni.
Nell'articolo e pare anche nel video, viene indicata  l'origine dei soggetti affinchè se ne possano determinare le usanze, come fossero un fatto oggettivo.
Da qui i commenti  che fanno di quella cultura il fascio di ogni erba.
Ma chi ha commentato, la conosce davvero?
Conosce i suoi meccanismi, le sure del corano?
Ha mai vissuto in mezzo a loro?
Ha conosciuto o almeno si è confrontato con qualcuno che avesse quella cultura?
Questo non  è altro che un episodio che si sarebbe potuto verificare ovunque ci fosse un uomo violento e una donna succube.
Ma è sempre tanto più facile giudicare qualcosa di così diverso e prenderne le distanze.
Ci fa sentire nobili e altissimi.
Ci distoglie da tutti quegli uomini italiani, che abitualmente picchiano, maltrattano, uccidono la propria compagna.
E senza neppure avere la scusa di doversi integrare in una cultura che non gli appartiene.
L'odio e la violenza non hanno nazionalità, sono cittadini del mondo.

19 commenti:

  1. ma è così comodo e facile guardare "gli altri" e dire "noi no, noi siamo meglio". Lo sai come funziona, no?

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    1. E certo che lo so!
      Mica il tag è messo ad minchiam!

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    2. mmmmm... questa frase l'ho già letta =D

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  2. e lo so che lo sai, bellissima bionda! :)

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    1. detto da una delle more più phighe che conosco, è un onore!

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  3. ciao bellissima bionda, come butta da te!?

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    1. Molta grandine ed estate lontanissima!
      Ma non mi ci possiamo lamentare.

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  4. Ho visto le immagini del video che hai linkato.
    No, la violenza e la stupidità sono trasversali. Non hanno nazionalità, non hanno religione, non hanno colore. Accadono ovunque. Sono ovunque.

    Ma devo comunque sottolineare che in Iran e nei paesi di cultura musulmana, purtroppo, questi eventi accadono più frequentemente che altrove. Non voglio stare qui a riempire righe su quale sia la condizione delle donne islamiche perché sarei retorica e direi cose che tu ed altri sapete già.

    Quel video è una vergogna per tutto il genere umano e niente e nessuno deve permettersi di giustificare tale e tanta violenza.

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    1. Euri, in realtà non accade in tutta l'Iran o ovunque nei paesi musulmani.
      Succede laddove si estremizza e stravolge il senso della religione o della propria cultura.
      Il Corano insegna il rispetto per la donna e non la sua sottomissione.
      E chi è davvero intimamente musulmano, questo lo sa.
      Ma a volte si preferisce leggere tra le righe solo quello che fa comodo.
      La violenza è ingiustificabile, un uomo che picchia, offende, uccide una donna è ingiustificabile.
      C'è ancora molta strada da compiere, purtroppo.

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    2. E finchè chi crede -stravolgendo o meno il senso della propria fede- considera dio come una figura prevalentemente maschile -concettualmente anche a prescindere dalle sue rappresentazioni iconografiche- la strada da fare oltre a essere molta è anche molto irta di difficoltà (il cosiddetto "paganesimo" era assai più femminile riguardo all'aspetto divino)...i pesanti fraintendimenti e gli alibi meschini sono sempre dietro l'angolo, per quanto la violenza domestica possa fare benissimo a meno della religione (basta guardare il nostro amato belpaese)... :(

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  5. Concordo pienamente sul post. Soprattutto mi preme sottolineare che noi italiani in quanto a violenze domestiche non siamo secondi a nessuno. E non abbiamo neanche la scusante religiosa, prescindendo dal fatto che il Corano e la Bibbia, in quanto a maschilismo sono quasi pari...

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    1. Non so se l'hai mai visto, ma su rai3 ogni anno, trasmettono un programma "amore criminale" nel quale raccontano gli ultimi giorni di vita di una donna uccisa dal suo compagno.
      Tutte storie vere, tutte storie italianissime.
      E sono tantissime.

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    2. La cosa peggiore è che in Italia queste cose succedono ma si nascondono per perbenismo e per salvare le apparenze. E perchè molto spesso la violenza è più psicologica che fisica: ed in tempi grami come questi, ci sono un sacco di donne che non riescono neanche più ad emanciparsi (che parola brutta) potendo essere indipendenti economicamente: l'unica cosa che le salverebbe, in qualche maniera....

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  6. Sì, ogni volta che qualcuno comincia una frase con "i musulmani, gli arabi, i gay, le donne, i cinesi..." e palesemente non è niente di tutto ciò, io diffido. Molto spesso, drizzando un po' le orecchie, si può intuire se la conversazione cesserà di lì a uno o a due minuti.

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    1. Concordo.
      Le discriminazioni sono intollerabili.
      In ogni cultura, tra le persone in genere, c'è il buono e il cattivo, l'onesto e il ladro.
      Ma generalizzare e categorizzare fa sentire potenti i benpensanti.
      Non si accorgono di quanto sono piccoli

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  7. Già che si eticheta qualcuno, tanto vale farlo con tutti! E quindi si potrebbe iniziare la notizia per esempio così: "un nostro concittadino, italiano e cattolico oggi ha ucciso la propria compagna...ecc ecc".. e invece no..noi occidentali non siamo etichettabili. Ma allora "forse" sarebbe meglio evitare di etichettare anche gli altri. O tutti o nessuno .. Ma farebbe comunque notizia??

    p.s. ma perchè non etichettiamo mai come "extracomunitari" anche gli abitanti del canton Ticino ?????

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  8. In questo periodo sto guardando Lie to me, una serie assolutamente geniale, e grazie ai preziosi consigli di Cal Lightman posso affermare che qualsiasi comportamento, reazione o espressione umana è assolutamente universale. Compresa la violenza.

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