
Bugiardino aveva un locale prestigioso nel centro storico del paese.
Elegante e raffinato.
La specialità della casa erano le bugie.
Per non confonderle con i famosi dolcetti di carnevale, Bugiardino aveva esposto un grosso cartello proprio sopra il bancone, nel quale c'era scritto "qui si servono menzogne in tutte le salse, per tutte le salse"
Il menù del giorno era così composto:
"Colazione: caffèscusaoriginale
Pranzo: zuppadiballemiste
Aperitivo: eiomelabevo
Cena: cazzatainsalsa"
Il successo fu assicurato dal passaparola degli avventori.
Venne perfino indetto un concorso a chi la sparava più grossa e credibile.
Vinse il presidente del consiglio che battè di un soffio il sindaco.
Bugiardino diventò un ricco possidente, chiuse il locale e si avventurò nelle foreste dell'Amazzonia, sogno della sua vita (ma nessuno ha mai potuto appurare se fosse andata davvero così).
Il paese rimase senza bugie e, nonostante necessariamente dicessero tutti la verità, nessuno più credette a nessuno.