Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

martedì 2 ottobre 2012

Notte prima degli esami

Gentile Signor Ministro del lavoro Fornero,
sa, io ho passato gli ultimi 18 anni della mia vita, a cercare di far capire a mia figlia, quanto fosse importante studiare, prendersi un pezzo di carta, quanto ci sia di positivo ad avere una cultura propria che permetta di prendere l'agevole scia della comunicazione sociale in questo nostro paese.
18 anni, mica pizza e fichi.
Ora se ne arriva lei, a dire, peraltro in mezzo a universitari laureati col massimo dei voti, che "Laurearsi tanto per laurearsi serve a poco in un mercato aperto come quello europeo. Se ci si laurea malesi hanno competenze modeste che portano poco lontano. Meglio non inseguire un titolo per essere dottori per forza, ed avere, invece, una formazione tecnica spendibile".
Partendo dal presupposto che potrebbe anche aver ragione dal momento che un idraulico, piuttosto che un elettricista si fanno pagare fior di soldoni, ci sono cose che prima di essere proferite, andrebbero attentamente vagliate, sia per modo che per luogo.
Che dopo essermi fatta un culo come una capanna a cercare di insinuare nella mente della prole, l'importanza  dello studio, basta un attimo per gettare anni di lavoro nel cesso.
Perchè quando diciottenne pargola mi dice "visto? Studiare non serve a niente, ho fatto bene a lasciare tutto e a iscrivermi ad una scuola professionale che tra tre anni mi darà una qualifica" mi fa severamente girare i coglioni.
Magari sbaglierò, ma i coglioni mi girano lo stesso.
Cordialità

P.s. Effettivamente, avrebbe potuto fare a meno anche della sua di laurea, che per sparare cazzate grosse come le sue, non è che ci voglia un dottorato.

28 commenti:

  1. Che a me la ministra piace anche, ma forse non sa che, mentre all'estero si può fare il lavoro che si vuole, ed è il mercato a decidere, noi italiani, dobbiamo studiare per fare qualsiasi cosa, anche per fare gli elettricisti...io ho un amico che è un bravo elettricista, ma a scuola ha fatto ragioneria...beh, si è dovuto fare le scuole serali...per poter firmare i suoi lavori... che se non hai il pezzo di carta, non fai più nulla! Poi che non ti renda un uomo migliore...ne abbiamo le università piene di esempi... :)

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    1. A me non piace affatto.
      La trovo falsa e ipocrita.
      Soprattutto sempre fuori luogo.
      In più, credo pensi di essere stata teletrasportata su un altro pianeta, proprio in virtù di quanto hai appena asserito.
      Se vivi in questo paese e un po' lo conosci, sai come vanno le cose, quindi non mi prendere per il culo fino ad offendere la mia intelligenza (la ministra eeh? non tu)

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    2. amò, io mai e poi mai oserei prenderti per il culo, che mi fai paura! ;)

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    3. addirittura!!!
      Ma se sono di una bontà infiniterrima!!!
      ^^

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    4. ci credi? naaaa, non ci credi nemmeno tu :)

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    5. a volte prendere per il culo è anche piacevole

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    6. dai, anche solo un pochino!!! <3

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    7. va lì va là, chi abbiamo qua!!!
      Ma ciao!!!
      Per prendere qualcuno per il culo ci va classe.
      Che mica siam qui a pettinar le bambole!

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  2. Non ha tutti i torti la ministra.... ma quale sarebbe la sua formazione tecnica spendibile?

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    1. Appunto.
      E' proprio questo il fulcro.
      Siam tutti bravi a dire fare baciare lettera e testamento.
      E meno conosciamo, più le spariamo grosse.
      Solo che a noi non c'ascolta nessuno ed evitiamo sonore figure di merda, con questi le facciamo in giro per il mondo.
      E basta no?

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  3. È per questo che tardo a laurearmi, tanto....

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  4. credo che quel ministro dovrebbe prendere un bel po' di calci nel cu..
    cosi certe cose non le dice più...
    poi si dovrebbe mandare a casa il marito e la figlia che, povera, di posti ne ha addirittura due...

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    1. Ormai lo so.
      Lo hanno dimostrato.
      Continuano a dimostrarlo.
      Sono tutti uguali.

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    2. E alcuni riescono pure a essere peggiori di altri, volendosi distinguere in quanto "tecnici" (?) dalla politica di merda che li ha preceduti...ma l'accusa di (presunto) qualunquismo è sempre pronta, passando disinvoltamente sopra ai validissimi motivi che lo fanno nascere e lo alimentano. Piccolo interrogativo riferito al momento storico attuale:
      se ragazze e ragazzi dovessero scegliere un corso di laurea esclusivamente in base alle esigenze del meraviglioso mercato europeo di cui la ministra decanta l'apertura (magari soffocando completamente le aspirazioni personali del futuro laureando che così gli si insegna come stare al mondo, a 'sto povero illuso)...con tutta questa flessuosa "dinamicità" -non diciamo crisi che loro vedono la ripresa, loro- chi può garantire che una laurea spendibile oggi possa esserlo anche in un prossimo futuro? Ma di sicuro se così non fosse si tornerebbe di nuovo a dire ai malcapitati che il titolo conseguito non era spendibile, che ci si laureava tanto per laurearsi, si voleva diventare dottori per vanto (come no)...

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  5. Non tutti riescono a reggere il peso dei propri anni sulla spalla. Ormai di queste sparate idiote il governo tecnico è pieno: Da Monti sul posto fisso dove ha chiesto scusa, al vice ministro Martone dicendo che (chi a 28 anni e non si è laureato è uno sfigato) e via dicendo. Hai ragione a dire che sono tutti uguali A, loro vivono in un mondo diverso e tante problematiche della gente comune non riescono a capirle. La laurea? Un grande merito per chi la prende, indipendentemente se con quell'attestato si va a fare l'operatore ecologico. Mi sei mancata sai? Mi rilassa molto il tuo blog...Primo Junior.

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    1. Effettivamente è un pezzo che fanno la gara a chi le spara più grosse.
      E devo dire che la scelta è imbarazzante!
      Concordo, grande merito a chi riesce a prendere la laurea a prescindere dal suo futuro lavorativo e grande merito ai sacrifici dei genitori che permettono che i ragazzi raggiungano lo scopo.
      Sono presa da mille cambiamenti importanti, ma ci sono.

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    2. Eh si, a volte ci si dimentica dei sacrifici dei genitori. Una dimenticanza un po' strana per un laureato dove, per via della continua stimolazione celebrare nell'apprendere testi universitari, dovrebbe a confronto di un non laureato sviluppare di più la ragione e sentimento (come il romanzo :-)....). I cambiamenti in corso della tua vita? Denis Waitley. "Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle". Cambiale A, non fa niente se per un po' di tempo non sarai presente, l'importante e provarci sempre. Buona notte....Primo Junior.

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    3. Quando fai sacrifici per un figlio, il più grande ringraziamento è vedere che ha raggiunto l'obiettivo.
      Ci provo Primo, eccome se ci provo.
      Sono un ariete e sfondo muri.
      Sia mai che mi si dovesse scambiare per una sentimentale eh?!

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  6. Di questi tempi credo sia importante una formazione tecnica di base riguardo l'utilizzo del piede di porco. Comunque se serve la filippica sull'importanza dello studio gliela faccio anche io a tua figlia.

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    1. E facciamo la guerra tra poveri va!
      L'altra sera pensavo che se dovessi mai fare una rapina, non saprei dove farla!!!
      18 anni di filippiche sono state più che sufficienti, ma non sono servite a una mazza.
      Quindi accetto ogni genere di collaborazione!

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    2. E dove vuoi farla? Ma alla regione!
      che domande...

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  7. Se serve una filippica contro lo studio io sono sempre in prima fila - ché lo studio mi ha solo creato problemi. Ma la mia è proprio una filippica contro l'istruzione in sé e per sé, non ne posso più di sentir parlare di studio - soprattutto visti i risultati :D
    La signora ministra - anzi, ministro, se no s'arrabbia - purtroppo non fa i conti con il dato più semplice che ci sia. Vero è senza dubbio che studiare in Italia non serve: è tempo perso. Ma è altrettanto vero che il diploma tecnico può servire altrettanto della laurea come succedaneo della carta igienica. Quello che conta sempre e comunque, indipendentemente dal titolo di studio (o dalla totale assenza dello stesso) sono le conoscenze giuste e posizionate nei punti giusti. Dopo è tutto in discesa. In un governo di ciellini dovrebbero saperle certe cose :D

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    1. Ma le sanno.
      Certo è che mica possono dirle pubblicamente.
      Sarebbe come darsi una bella martellata sui coglioni.

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  8. Io concordo con la ministra. Lo studio ad un certo punto quanto è ambizione di noi genitori ed effettiva voglia/passione/volontà dello studente?
    Tra un "fai l'università sennò te corco" ad un "non vuoi studiare? allora lavora" preferisco il secondo.
    Tanto poi se sia necessario farsi una cultura lo capisci da te, ai primi pesci in faccia che prendi (oppure non lo capisci mai, e continui come me a prenderne).

    p.s. io per ora di tornare dalla comune conoscenza bloggobba mi rifiuto, ecco. anche se è moderata e nun rompe. ;o)

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    1. Partiamo dal presupposto che la ministra è stata assolutamente fuori luogo, dal momento che ha parlato davanti a brillanti giovani neo laureati che hanno dovuto sentir svilire il loro impegno classificato inutile.
      Se questo discorso avviene durante un dialogo amicale, piuttosto che tra le mura di casa, mi sta benissimo.
      Inutile volersi incaponire a far studiare chi non ne ha voglia.
      Io stessa ho dovuto desistere con la prole.
      Ma non puoi affermare con la leggerezza di un elefante in un negozio di porcellane, che laurearsi sia praticamente inutile, soprattutto davanti ad una platea di persone che immagino abbiano sconfitto il desiderio di mollare o hanno fatto grossi sacrifici.
      Studiare, a parte pochi eletti, non è mai piaciuto a nessuno, ma è importante e necessario.
      Ormai, senza almeno un diploma, non ti prendono neppure a fare la cameriera nei ristoranti.
      La cultura personale è, appunto, personale, non rilevabile ai fini del lavoro.

      eheheh, guarda che se ci riesco io che sono granata dentro, puoi riuscirci anche tu!

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  9. sulla fornero ho già detto anche nel mio blog... e ci spendo solo parole da soluzione finale..

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  10. Pienamente d'accordo, io sui libri mi faccio il c**o dalla mattina alla sera per prendere il pezzo di carta, e sentire sputare sentenza del genere fa proprio venire la bile nera!

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