Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

giovedì 27 dicembre 2012

Macho man

Del fatto che molti preti abbiano smesso di fare i preti e si siano dedicati ad attività più ludiche, come stuprare qualche bambino dell'oratorio o fare politica dettando legge da dietro una colonna, è fatto noto.
Che il mondo ecclesiastico sia maschilista lo è altrettanto.
Ma che un tal don Corsi da Lerici, si permettesse di dire che se le donne vengono uccise dai propri compagni hanno la responsabilità dell'accadimento, beh, a tanto non era ancora arrivato nessuno.
Del resto è colpa delle donne.
Sono loro a provocare.
Come può reagire un uomo?
Con una sberla, poi un cazzotto, qualche calcio, meglio ancora, facendola sparire.
E senza bacchetta magica.
Invece di prostrarsi e genuflettersi, chiedendo perdono in tutte le lingue del mondo,  il nostro che fa?
Da del frocio ad un giornalista al quale chiede cosa prova quando vede una donna nuda e augura prima un colpo, poi un incidente ad una collega.
Io non so cosa mangino i preti durante le vacanze, se a questo gli abbiano messo nella minestra dei funghi allucinogeni o se ha dato improvvisamente voce a pensieri che custodiva solitari nel cranio da tempo, ma so che nessuno  dovrebbe permettersi tali affermazioni, men che meno un uomo di chiesa, che dovrebbe essere un esempio di pace, spiritualità, perdono.
E poi chiamano mostri i talebani.

18 commenti:

  1. IL SIGNOR PRETE POTREBBE FARSI UN GIRO NEI CAMPI DI RIEDUCAZIONE MAOISTI

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  2. Sono con te in tutto e per tutto.
    Oggi l'ho sentito dire che è tutta un'invenzione dei giornalisti...

    Ma d'altronde sono gli stessi che benedicono le partenze delle crociate, delle giacche blu che liberano le terre dai selvaggi, dell'inquisizione che brucia le "streghe".
    Ma che s'indignano se "dillà" coprono le donne coi burka...

    Però... Massì, dev'essere un'indignazione di facciata. Sotto sotto sono sicuro siano perfino invidiosi: "Quelli sì che sanno come si fa...".

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    1. Hai capito male vip.
      Ha detto che le sue formali scuse sono state un fake, non tutto il resto.
      Effettivamente da che esistono, non è che abbiano portato tutta sta parola del dio di cui si avvalgono, che non mi risulta che parlasse di roghi e stermini.
      Ma che s'indignano!
      Com'è che se vai al cospetto del papa se sei donna devi coprirti la testa?

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  3. Don Coso da Sticazzi, lì, e compari...ennesima prova evidente di quanto la loro "santa" castità faccia danni (per non dire altro) a non finire. :(

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    1. Guarda che quelli trombano più di tutti noi messi insieme.

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    2. In effetti, com'era quel vecchio modo di dire..."non lo fo per piacer mio ma per dare figli a Dio" o qualcosa del genere. Quindi ecco, quando lo fanno loro dev'essere di sicuro per nobili motivi...

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    3. Che poi, a mio avviso, i preti dovrebbero potersi sposare e figliare.
      Questa roba qui della castità, mi pare un paradosso.

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  4. Forse le altre mostruosità son davvero dovute ad allucinogeni, ma per considerare "frocio" un insulto gli sarà bastato ascoltare le esternazioni del suo capoccia...
    No taliban, no vatikan.

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    1. Ma io lo spero, caro zio, che se davvero è frutto del suo omino del cervello, la situazione è più grave di quanto potessimo prevedere.

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  5. l'episodio non poteva essere ignorato. Ho postato le sue affermazioni

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    1. Le sue castronerie intendi.
      Le sue visioni da pazzo.
      La sue idee da pervertito frustrato.
      Certo che di gente di merda è proprio pieno il mondo.

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  6. Misogini, omofobi e razzisti non sono gente che pensa diversamente: sono persone socialmente pericolose.
    Chi non sa tenere a bada i propri istinti, oppure pensa di poter leggere un invito nell’abbigliamento di una donna, nel suo modo di porsi, fosse anche il più irriverente e spregiudicato è malato. Oggi una donna quando vuole scoparsi un uomo, glielo chiede. Che è anche più divertente.

    Promuovere, incentivare, dare spazio e visibilità ai predicatori folli, lasciar correre, giustificare, minimizzare la pericolosità di certi discorsi, anche quelli proclamati urbi et orbi e spacciati per messaggi di pace, significa soffocare, uccidere la cultura buona, lasciare che venga sopraffatta da quelle cattive.
    Questo è un paese fragile e culturalmente arretrato, vent’anni di fascismo e altri venti di berlusconi sono la conferma che la stragrande maggioranza degli italiani si fa affascinare da chi propala culture cattive, gli italiani sono un popolo facilmente seducibile. Qui c'è un bisogno disperato di qualcuno che dica chiaro e tondo che questo sarà un paese più civile quando certi, molti uomini sapranno voltarsi da un’altra parte e dire no anche davanti a una donna che apre le cosce, quando non è il caso, quando quelle cosce si aprono per motivi diversi dall’attrazione sessuale, dall’amore, dalla voglia consapevole di donarsi, quando certi, molti uomini sapranno rassegnarsi a capire che un NO significa NO, che la separazione non è un dramma da lavare col sangue perché la vita continua e una persona, una donna non può essere proprietà privata di nessuno. Perché la provocazione riguarda le donne e mai gli uomini? in presenza di un bell’uomo una donna va forse a mettergli le mani fra le gambe per rendersi conto delle dimensioni dei suoi attributi? non mi pare, però chissà perché la tastatina al culo di una donna è stata sempre considerata quasi una cosa innocente, sulla quale si poteva sorvolare, ecché sarà mai? finché qualcuna non si è stancata e ha cominciato a denunciare, ora toccare un culo senza il permesso della sua legittima proprietaria è un reato in piena regola. Ed è giusto che sia così. Quindi, come per tutte le cose che riguardano i rapporti di convivenza fra persone anche la violenza sulle donne è una questione culturale.

    Ma, quando la cultura scarseggia, quando un uomo si sente legittimato a mancare di rispetto alle donne perché non sono “prudenti” nel vestirsi, muoversi e parlare è giusto, giustissimo che intervenga la legge per dire che una persona deve essere libera di abbigliarsi, parlare e muoversi come vuole, quando quegli atteggiamenti non nuocciono a nessuno. E ci mancherebbe altro.

    Quello che manca in questo paese è la tutela delle donne minacciate e la certezza della pena, altroché le donne prudenti e timorose di dio.

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  7. Brutta storia, davvero. Io, a scanso di equivoci, ho ordinato un burqua viola.

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  8. La prima etichetta va bene anche per me. Ciao.

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    1. E' una di quelle etichette che vestono a pennello in molte occasioni.
      Ciao esperina

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