Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

mercoledì 27 luglio 2011

Vieni a ballare in Puglia

Esisto ancora?
Si, esisto.
Presa da mille cose.
Esco alle 08.00 del mattino e rientro alle 08.00 di sera che, grazie al cielo, ho di nuovo un lavoro e un tragitto aggiuntivo di cui avrei fatto a meno.
Ma il peggio è passato, pare.
La sera sono alquanto distrutta, non ho quasi la forza di mangiare.
Perchè a forza di non fare un cazzo, riprendere la retta via non è propriamente una passeggiata.
Nel frattempo, nonostante questa estate non sia degna di essere chiamata tale, gli psicopatici continuano a non mancare.
Che il fatto che sia colpa del caldo è una scusa che non regge più.
Vedi Borghezio per esempio.
Lui mica diventa intelligente quando cambiano le stagioni.
Comunque, ancora un paio di giorni e vado a cercare l'estate, quella vera, quella col sole e il mare.
Che, mi dicono, lontani dalla città, le possibilità d'impazzire calano drasticamente ed io non voglio correre rischi.
Ma questa è solo una scusa!

venerdì 22 luglio 2011

Rewind

Chissà se la tua donna lo sa che mi vedi tutti i giorni e che non manchi mai di approfittare di palesarti a me cercando una giustificazione qualsiasi, una piccola provocazione o solo un filo d'erba.
Chissà se sa che quel libro l'hai regalato a tutte quelle che hai incontrato prima di lei, lei che ha pensato di essere così speciale quando gliene hai fatto dono.
Chissà se le hai raccontato dei nostri amplessi e dei regali e degli anelli perduti tra le lenzuola.
Chissà se sa delle nostre chiacchiere da bar e dei discorsi seri e della musica e di tutto quello che ci siamo scambiati.
Chissà, se davvero sapesse tutto questo, se t'amerebbe ancora come t'ama.


mercoledì 20 luglio 2011

E la chiamano estate

Che voglio dire, di solito di questi tempi boccheggiamo e andiamo di ventilatori a nastro.
Invece, tranne sporadicissime volte, qui sembrano quelle giornate che si vivono ventiquattr'ore prima dell'inverno, che si sa, le mezze stagioni sono un ricordo di epoche remote.
Che perfino la mia macchina è confusa, tanto da pensare che si stia avvicinando il Natale e fa prove tecniche d'illuminazione con alcune lucine che dovrebbero stare spente di default perchè nel momento stesso in cui dovessero persistere col loro fulgore a) mi schianto contro un palo causa sterzo che smette di sterzare b) mi schianto per i medesimi motivi, contro le varie schiere di ciclisti che in questo periodo pedalano senza sudare data la refrigerante e benevola brezza, e che hanno deciso di viaggiare a grappoli, come l'uva, lungo le strade statali che mi tocca  percorrere c) un'avaria motore è assicurata.
In qualunque caso, so già che un ulteriore esborso finanziario è in agguato.
Vogliamo metterci anche quelli che pur essendo muniti di motociclo, dato il persistere del freddo, ancora prediligono la macchina, creando ingorghi inauditi derivati dalla costellazione di cantieri stradali aperti in tutte le principali arterie?
Tra l'altro ne risente la parte destra del mio guardaroba, quello destinato a canottierine, magliettine, gonnelline che ancora non hanno rivisto la luce dall'anno scorso.
Quindi, pregherei il signore del tempo, di riunire l'ufficio tecnico ed aggiustare queste anomalie climatiche, con cortese solerzia.
Che qui da noi, l'estate dura già talmente poco che perdere anche un solo giorno, fa alquanto incazzare.

martedì 19 luglio 2011

Save a prayer

Ora, che Spider Truman possa essere un millantatore, che voglia mantenere (a ragione a mio avviso) l'anonimato o meno, che dica cose che tutti noi già sappiamo, a me poco ne cale.
Penso che finalmente qualcuno abbia avuto la capacità di mettere nero su bianco informazioni che tutti noi bene o male conosciamo, quelle delle quali si parla con indignazione tra pochi.
Che importa che non faccia nomi e cognomi?
Non sono forse quelli dei soliti noti?
In pochissimo tempo ne parlano tutti, ne discutono tutti.
Ora c'è un luogo, che fa paura  dal momento che telegiornali e televisioni si sono preoccupate di annunciare che sia tutta una bufala come se stesse dicendo delle castronerie quando sappiamo tutti quanta verità ci sia in tutto quello che racconta, capace di dare voce ai pensieri di molti, capace di coinvolgere (in questo momento e solo sulle rete) 6881 persone.
Forse, e io lo spero davvero, abbiamo trovato il nostro signor V.
Ora la vendetta spetta anche a noi.


venerdì 15 luglio 2011

I want love

Caro Marco,
a volte mi manchi e non so neanche perchè.
Sicuramente mi mancano i tuoi modi teneri, quelli con i quali fai sentire le persone speciali anche se non lo sono.
Hai questa capacità che t'invidio, anche se a volte mi sono domandata se tutte le persone dalle quali ami farti circondare,  fossero straordinarie quanto me, se il tuo fosse un vezzo caratteriale o se davvero fossi spinto da un'emozione sociale e globale nei confronti di ogni essere presente.
Pur apprezzando questa tua caratteristica, è stato proprio questo il motivo che mi ha spinta lontano.
Perchè far sentire tutti uguali, rende tutti ugualmente ordinari.
Mentre io, volevo solo essere speciale davvero.
Per te.

Baby

mercoledì 13 luglio 2011

Starman

Salve.
Mi chiamo Xzyhk23 e vengo da un mondo lontano.
Sono approddato al vostro pianeta, spinto da una curiosità compulsiva, dettata soprattutto dal fatto che amici e colleghi mi sconsigliavano questa visita sostenendo non ci fosse nulla d'interessante.
Approfittando della somiglianza tra i nostri popoli, mi sono inserito agevolmente tra la folla ed ho potuto vivere direttamente luoghi e usanze che, invero, sono così diverse dalle nostre.
Ho così scoperto quanta importanza diate a fogli di carta colorati e rettangolari che scambiate sistematicamente con della merce, ho osservato che per spostarvi con le vostre piccole capsule, usate un propellente puzzolente.
Per non parlare delle incredibili sfaccettature caratteriali che determinano il vostro comportamento.
Ho preso atto del fatto che, per troppe cose, pochi uomini decidano per la moltitudine in fatto di usi e costumi, di vita e di morte.
Ho visto capi di governo comportarsi come dittatori e re comportarsi come cittadini comuni.
Ho anche scambiato fluidi corporali con una giovane signora che pensando fossi un bambino, continuava ad accarezzare il mio organo di divertimento scambiandolo per un ciuffo di capelli ribelle.
Devo dirvelo, mi avete divertito e mi avete rattristato per la vostra genuina ingenuità, per la vostra capacità di aspettare senza ribellarvi che qualcosa accada senza fare nulla, con pazienza.
Siete paradossali ma unici.
Finchè continuerete a esistere, continuerò ad osservarvi, per capire se nel tempo riuscirete a trovare la capacità di evolvervi  nei vostri stessi confini.

lunedì 11 luglio 2011

Shut up and drive

L'altro giorno,  Pantegana  mi ha chiesto per quale recondito motivo le FiatPanda30 versione anno 1990 siano condotte, che guidate è un termine alquanto azzardato, solo ed eslusivamente da vecchiette incartapecorite.
Mi ha spiegato che in cortile si annoia, ed essendo appassionata di auto, spesso e volentieri s'affaccia dalle grate del cancello di confine col mondo esterno e osserva il passaggio dei veicoli.
Essendo quella antistante, una strada a percorrenza veloce e, vista con i suoi occhi un vero e proprio circuito, gli unici piloti di cui riesce a distinguere il volto è sempre e solo quello di guidatori di FP30, che si rivelano essere sempre ed inevitabilmente delle nonnine ultra ottantenni o più giovani che  portano malissimo l'età che hanno.
Ho cominciato a farci caso per poter approfondire l'argomento ed ho constatato che aveva ragione.Le FP30 sono esclusivamente condotte da cariatidi  che a causa della velocità di crociera standard che prevede l'immissione della prima affinchè il mezzo necessariamente si muova dalla sua aerea di pertinenza, rappresentano a tutti gli effetti dei veri e propri pericoli in quanto ignorano completamente la presenza delle altre marce di cui il mezzo è fornito di serie.
Ho quindi raggiunto Pantegana ed ho confermato quanto già sapeva.
Ha scosso la testa con disapprovazione e sdegno ed è tornata a sguazzare tra le fogne non prima di avermi comunicato che è meglio morire da topone che ridursi a guidare una FP30. 


domenica 10 luglio 2011

Never let me down again

Ciao amore mio (ma posso ancora chiamarti amore?)
Sono rammaricata e delusa.
Sai, non è facile prendere coscienza del fatto che l'uomo che pensavi ti amasse davvero in realtà ti stima, ti rispetta, ti vuole bene e..punto.
Sai, ci sono tante persone capaci di volermi bene, pensavo che non appartenessi alla moltitudine ma che fossi qualcosa più degli altri.
Cosa potrei dire o fare?
Assolutamente niente.
O si ama o non si ama, non si può rimanere sospesi a metà.
L'amore è amore finchè stai bene, se soffri, se stai male non è più amore.
Tu come stai?

giovedì 7 luglio 2011

Asleep

Sono stanca capisci?
Questo mese mi ha divorato le energie.
E poi non ho voglia di fare la raga, sono una donna perdio, e pretendo coccole al bisogno e voglio tutte quelle cose che le donne devono avere per diritto d'esistenza.
Non ho più lo spirito per fiondarmi nei locali fino alle due del mattino di un giorno feriale e scontrarmi ancora con la superficialità di certe persone.
Ho necessità di vivere il mio tempo anche quando fingo che non sia passato.
Ogni cosa deve tornare al suo posto, anche la rabbia che ho dentro deve trovare la sua collocazione legittima e liberarmi da illusori istanti che sembrano rimanere immobili.
Se imparerò ad accettare ed accettarmi, se riuscirò a passare oltre le turbolenze di quest'età che non mi fa sentire nè giovane nè vecchia, allora avrò trovato la mia strada.

martedì 5 luglio 2011

Emozioni

Voler mettere la razionalità in ogni cosa, porta immancabilmente l'emozione su un piano talmente inclinato da indurla a scivolare.
Inevitabilmente si perde la parte più poetica del nostro vivere.
Come essere una luna e non arrivare mai ad essere piena.

Difendiamoci dalla censura!


Online video chat by Ustream

domenica 3 luglio 2011

Rimmel

Caro Jonathan,
vorrei solo dirti che anche nei rapporti di amicizia, come in quelli d'amore, ci dev'essere reciprocità nel desiderio di vedersi.
Diversamente diventa, per il protagonista che invano tenta l'approccio, una sorta di accanimento terapeutico, ed io, non sono malata di te.

Samantha

venerdì 1 luglio 2011

I want your sex

Che poi, scopare bene, non significa conoscere ogni figura del kamasutra.
La necessità è annusarsi e riconoscersi, fiutare nell'aria quella voglia di cose banali ma condivise.
A volte, la mancanza di fuorvianti manifestazioni sentimentali, aiuta a lasciarsi andare.
Perchè la trombata fine a se stessa, da luogo a del sano ed ottimo egoismo.
Pertanto si cerca il proprio appagamento attraverso l'appagamento dell'altro.
Fare l'amore viene dopo aver prima fatto del buon sano sesso, dopo aver capito quello che piace all'altro, per compiacerlo e compiacersi di renderlo felice di aver condiviso con noi un'intimità non sempre facile da esprimere.
E a volte, ma poche poche, potresti anche sorprenderti del fatto che da subito si arrivi ad una completezza che davvero non ti saresti mai aspettata.
Quelle e solo quelle, sono le scopate memorabili, quelle che speri di reiterare per sempre, ma che spesso restano  una stella nel mare del firmamento.

martedì 28 giugno 2011

Dust in the wind

Carissimo Giocondo,

ho pensato di prendere la macchina e venire da te, magari passando attraverso la Germania che lì la posso tirare fino a 364 chilometriallora, anche se la mia non supera i 150.
Ma che importa, mi fiondo come un sasso lanciato con l'elastico con una canna tra le labbra fatta d'erba che coltivo in casa in mezzo alla cicoria.
Ma sono perplessa.
Quando ti ho scritto che mi manchi mi hai risposto con un messaggio della minchia tanto che ho pensato non ti fosse arrivato tutto intero.
Chessò, magari se l'è mangiato l'etere, ma sono certa che avrei ottenuto maggiore attenzione se ti avessi scritto di metterti un dito in culo e fischiare la fanfara in otto ottavi.
Ora ti lascio mio amato amore, vado a far partire la lavatrice, un lavaggio a 40 gradi di tessuti misti.
Chissà che non si mischino i colori e le parole e i sussurri e i pensieri e te.
E io.

Alberta

domenica 26 giugno 2011

the crying game

Ti funzionano le reni?
Faccio litri di piscio e lo guardo.
Voglio vedere il colore del liquido espulso.
Riempio il corpo d'acqua, aspetto che quasi esploda e poi via, prima che m'ingolfi e m'impedisca di respirare.
Ti annuso e mi accorgo che ti puzza lo scroto.
Devi lavarti pezzo d'animale.
L'acqua non ti entrerà dai pori, scivolerà accarezzandoti la pelle come su un telo di cerata fa la pioggia.
Ti manco almeno un po'?
Vaffanculo te e la tua ragione.
Succederà, lo sai?
Succederà che conoscerai l'amore.
Ti cadrà addosso e gli darai il suo nome.
Quel giorno la ragione farà un passo indietro.
E sarai un gambero, un cane con la coda tra le gambe.
Impazzirai perchè non riuscirai a capire.
Ti guarderò di nascosto, piangere sulle piaghe del cuore.


sabato 25 giugno 2011

Le radici ca tieni

Cara Giuditta,

come sai ho perso un pezzo di cuore.
Si è sbriciolato non so quando e non so dove e, ora, passo il tempo tra la noia di una compagnia raccattata per strada e un passaggio verso un orizzonte che non è mai il mio.
Tu lo sai, amica cara, sono un essere che si adatta facilmente, sempre pronta a condividere passioni che neppure mi appartengono pur di avvicinarmi a mondi diversi dal mio.
Ma ho la pretesa di pretendere di stare bene, di sentire il solco di un sorriso sul viso.
Sono stanca di tremare di disappunto e fare finta di niente, come se neppure mi sfiorasse la carogna che alberga nel centro del gozzo.
Allora elimino problemi alla radice, togliendomi possibilità per esorcizzare ogni possibile futuro di malessere, rendendo la fuga  la mia panacea.
Lo so, amica cara, la presunzione del divenire non è mai cosa certa, ma mi conosco abbastanza per sapere dove andrei a finire e quale potrebbe essere il grado di sofferenza al quale potrei andare incontro.In fondo, quando tutto è ancora instabile,  è come cancellare una lavagna.
Devi solo avere la forza e la voglia di ricominciare a scriverci sopra qualcosa.


Ti bacio.
Rachele

martedì 21 giugno 2011

Nothing else matters

Improvvisamente tutto ha una forma.Come l'acqua che si adagia tra i suoi confini.Com'è facile, quando tutto è perduto, capire qual era la cosa giusta da fare.L'evidenza dei fatti traccia il profilo della riconducibilità degli eventi.E allora tutto quello che non c'era, improvvisamente potrebbe esserci.Ma prima, appena prima, dov'era?Sono una barchetta fatta col guscio di una noce.Sono la mollica che tiene la bandiera fatta di carta.Ora non ho tempo per pensare ad altro che non sia io.Navigo verso il domani seguendo la rotta imprecisa del mio presente.Certa del mio passato, indugio sulle possibilità del mio futuro.


(niente musica, niente immagine... ho un collegamento di fortuna che va come un bradipo a riposo...almeno per ora!)

giovedì 16 giugno 2011

Who can it be now?

Supponeva che l'indomani potesse piovere, ma non poteva prevedere il futuro.
Supposizioni, previsioni sempre più distanti.
Ogni sera lei si allontanava. ogni sera un passo più in là.
Chissà, magari lui pensava che scopasse con un altro, ma giunti dov'erano giunti era davvero quello che importava?
Ricordava l'istante in cui si erano amati, amati davvero, non solo con le parole.
Ma lei era stanca, stanca di non vedere che anche solo un fatto accompagnasse quella promessa.
Pensava di essersi umiliata abbastanza, aveva vissuto sulle spalle tutte quelle situazioni e non poteva più sopportare nessun altro peso, nessuna recriminazione, neppure un grammo di tolleranza.
Lui lo sapeva, sapeva tutto di lei, sapeva leggerle le orbite oculari e i lobi delle orecchie, ma  traduceva quelle implorazioni così come avrebbe voluto sentirle emergere dalle labbra stravolgendone il significato.
Si ritrovarono a parlarsi in modi sconosciuti, a vivere in modi sconosciuti, a sopravvivere in mondi sconosciuti.

martedì 14 giugno 2011

Dammi solo un minuto

Parole incolori inanellate.
In attesa.
Fuori posto, fuori orario, fuori sincrono, fuori scena.
Pioggia all'imbrunire che cade dietro un sipario emozionale.
Puntini, sospensione.
Dire tutto e niente, aspettando, attendendo.
E sbagliare, non aver contato i tempi giusti.
Impulsività dell'anima.
Contatto mancato.
Occasione persa.
O solo rinviata.
Tutto ruota intorno all'attimo.
Un attimo ancora è pur sempre un secondo di troppo.

venerdì 10 giugno 2011

The great pretender

E' impazzita, non sa più cosa vuole.
La vedi meditare buttata in un angolo.
Sta lì e non sai cosa pensa, a chi.
Perchè.
Cerca in mezzo ai neuroni di trovare le orme di un cammino che non vede.
Brancola nel buio.
E dire che ha la luce a portata di mano.
Non sa come accenderla.
Teme di rimanere fulminata.
Non che non lo sia, ma solo per eufemismo.
Nessuno può aiutarla.
Così si lascia dietro le molliche di pane sperando di ritrovarle e tornare a casa.
Ma è pronta anche, a perdersi per sempre.

giovedì 9 giugno 2011

For a friend


Ti ricordi quando sulla strada stretta andavamo a due all'ora e aspettavamo fino a che una fila infinita di vetture non si fosse formata per poi dare quel colpo all'acceleratore e schizzavamo via ridendo?
E ti ricordi quante volte idealizzavamo i sogni inframezzandoli con mille fantasie per poi scoprire quanto fosse deludente la realtà?E quante volte abbiamo visto il nostro viso dentro ogni goccia di pioggia che sembrava di poterci abbeverare l'uno dell'altra?Ed i discorsi sussurrati e le parole che si disperdevano dentro gli anelli di fumo di una sigaretta, li ricordi?E quando decidemmo cosa fare della nostra vita, quando facevamo ipotesi sul futuro e stringendo il pugno leggevamo nelle righe, quanti figli avremmo avuto.Quando ci dicemmo che ci saremmo stati sempre se avessimo avuto bisogno, giorno e notte, in tutte le stagioni e per tutti gli anni a venire.Lo so che mi vivi accanto, lo posso percepire.

Da quel luogo lontano mi osservi e mi incoraggi a non mollare.
Ed io continuo a vivere per tutti e due.

martedì 7 giugno 2011

Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi


Stava guardando oltre la linea dell'orizzonte, la dove ci sono le risposte alle domande inespresse, quelle che ti porti dietro ma che non osi fare.
Doveva trovare il modo per proteggerlo e proteggersi.
Sapeva di non essere affidabile, sapeva di essere capace di farsi travolgere dalle emozioni e farle sfumare simultaneamente.
Un errore, lei era un errore e non sopportava di coinvolgere nessuno nelle sue distorsioni mentali.
Non sopportava di dover viaggiare con i sensi di colpa attaccati al culo.
Perchè sbagliare è un attimo, una debolezza che si può pagare cara.
E mentre si rodeva nelle sue insicurezze, prese per mano sè stessa e si allontanò sulla cresta di un'onda sperando di arenarsi dall'altra parte del mondo.


lunedì 6 giugno 2011

If you don't know me by now


A volte si domandava come si sarebbe comportata se fosse stata un uomo.
Immaginava cosa avrebbe fatto in quella circostanza.
S'immaginava essere un maschio capace di sorprendere, di stupire.
Non che come donna non ne sarebbe stata capace, ma per vissuti e convenzioni era abituata ad aspettare il primo passo dall'altra parte.


Lo sapeva che gli uomini sono restii a manifestare i propri sentimenti quando ne hanno.
Sembrano quasi anaffettivi,  incapaci di cogliere i segnali, anche quelli più evidenti.
O forse è solo indifferenza voluta.
Allora davvero avrebbe voluto sapere come sarebbe stata lei, uomo.
Sarebbe voluta entrare in quell'universo strano e capire quali sono i meccanismi, quali le paure, riuscire a pensare con la stessa semplicità di cui sono capaci.
Avrebbe voluto avere quella capacità che hanno di scopare e sparire, di dimenticare tanto in fretta visi che gli hanno goduto sulla faccia.
In fondo, voleva solo capire se avere un cazzo è davvero così diverso da possedere una figa.


mercoledì 1 giugno 2011

Don't leave me this way


Caro Melchiorre,
mi camminavi ad un centimetro dalla pelle,talmente vicino da poterti annusare.
Ma non avevi odore ed era come se ti portassi dentro quel dolore antico di un sogno spezzato e infranto.
Centellinavi le parole, le dosavi con sapiente maestria e le ascoltavo lente mentre le srotolavi in quel sussurro malinconico che mi assorbiva in un vortice di sensazioni che s'inspessivano senza esitazioni.
Ebbi paura di quello che nel mio immaginario stava diventando un'emozione e la trasfigurai e la feci a pezzi con   caparbietà per evitare di spiccare un volo che mi avrebbe inesorabilmente portata a precipitare e ferirmi.
Così scappai distruggendo il mio sogno senza speranza.
La lontananza mi avrebbe riportata al mio stadio abulico, al quale vivevo attaccata prima di conoscerti.
Se non c'è speranza non c'è dolore.
Dopo tutto questo vissuto, dopo esser ridiscesa ad uno stadio di indifferenza, riesco a dirti quello che ho rinchiuso nelle mie profondità e se, anche per un istante, anche per te è stato qualcosa di diverso, qualcosa di straordinario allora mi capirai.
E se così non fosse, potrai ridere di me, con me.



Un bacio.
Wanda



martedì 31 maggio 2011

Pretty girls make graves

Che io lo voglio sapere perchè proprio non mi capacito.
Tu, bellina che arrivi qui casualmente e cominci a leggere.
Sempre tu che leggendo trovi un paio di post che t'intrigano.
Tu, che li prendi e decidi di pubblicarli non in un blog, non in una lettera d'ammmore, non in una stanza di discussione alternativa, bensì in un forum che si chiama B I P O L A R E.
Ora, immagina come dovrei sentirmi, o meglio immagina come dovresti sentirti tu per interposta persona.
Cioè, tu prendi le mie parole, le metti dentro un forum di psicologia, lasci che ti dicano quanto sono belle e delicate le "tue" parole e i tuoi lettori sottolineano che se dovessi aver bisogno sono pronti a darti una mano.
Cos'è?
Un esperimento?
Una vendetta?
Pensi che abbia qualche problema e vuoi sentire il parere di esperti?
E, nel caso, sei pronta a farmelo presente o vuoi curarmi di riflesso?
Ma hai pensato anche che se qualcuno dovesse chiederti di scrivere ancora devi essere all'altezza?
Altrimenti ti sgamano.
Magari pensi che io sia una fonte dalla quale attingere.
Però fammi sapere se almeno ti pagano, che non dico tanto, ma minimo minimo facciamo 70 e 30.
E il 30%, non è il mio!