
Torno in piscina, la stessa del fenomeno del pc per intenderci.
A questo giro faccio la "faiga", prendo il lettino a bordo vasca con gli spruzzini d'acqua vaporizzata che ti fanno godere come un riccio.
Mentre cuocevo a fuoco lento ma non troppo, arriva lui, l'uomo che non deve chiedere mai, abbronzato come un masai, atteggiamento da habituè, un altro fenomeno insomma.
Dopo una mezz'ora arrivano moglie e figlie.
L'uomo chiede alla più piccola di non disturbarlo almeno per un'ora che lui ha bisogno di rilassarsi, mentre la moglie conversa con un'amica.
Le bambine vengono lasciate a se stesse ma essendo di casa non corrono grossi rischi.
Non sono mai stata una madre apprensiva, ma quando q.p. (quindicenne pargola) era piccina e ci recavamo in luoghi ludici, le cose le facevamo insieme.
Per me quello era il senso di famiglia e mi piace quando vedo genitori giocare con i propri figli, divertirsi insieme, passare il tempo ridendo.
Ho come l'impressione che in molti casi i bambini diventino un ingombro e spesso mi domando quale sia il motivo che porti alla procreazione pur non avendo intenzione di dare tutto quello che è importante e frivolo di se stessi.
Tra un pensiero e l'altro, mi brucio ma me ne accorgo solo quando arrivo a casa e noto di tendere al viola ustione.
E' il prezzo da pagare per aver perso tempo ad osservare gli altri invece che prestare attenzione a me stessa.
E io, pago!