Nel blog di Dea, c'è una rubrica molto bella, in cui gli uomini raccontano la scoperta del cazzo.
Che non è un modo alternativo per parlare di scoperte stupide, ma proprio di come si sono appropinquati alla sessualità, seguendo i segnali dettati dai loro genitali.
La rubrica è rivolta anche alle donne, ma al contrario dei loro colleghi maschi, si limitano a mostrare un'immagine senza raccontare nulla.
Ci ho pensato, ed in effetti cosa c'è da raccontare su una figa?
Il pisello evolve, fa nascere una nuova identità che segna il passaggio allo stato adulto.
Noi di cosa dovremmo parlare?
Della prima volta in cui abbiamo avuto le mestruazioni?
Non c'è poesia in un rivolo di sangue.
Ci crescono le tette, ma non è la stessa cosa.
Cosa vuoi dire?
Che hai visto quel bottoncino inutile diventare una boccia che alimenterà neonati e bocche avide di piacere?
No, non è la stessa cosa.
Credo che il fatto di poter vedere oggettivamente il cambiamento del proprio sesso durante il percorso dell'esistenza e poterlo ribadire ad ogni erezione, provochi un legame che noi non potremo mai avvertire in maniera visiva nel nostro corpo.
E questa, dopo il fatto che abbiate la possibilità di pisciare in piedi, è un'altra cosa che v'invidio.
Troppo facile nascondersi dietro l'anonimato per stabilire i miei problemi psicosessuali.
Io sono disposta anche a parlarne.
E tu?