Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

martedì 31 gennaio 2012

Let it snow!

Questo tempo mi mette tristezza.
Il fatto di doverlo affrontare con la mia macchinina che non dispone di ruote da neve, m'inquieta.
Stavo pensando che oggi non c'ho il dente avvelenato.
Oggi vivo questa giornata in apparente tranquillità.
Che non so se sia a causa del fatto che ci pensa già la neve a mettermi addosso quel velo di malinconia, ma ho appurato che mi manca la voglia e la carogna.
Che farmela salire ci va un attimo.
Anche farmela passare, in realtà.
Con alcuni, almeno.
Con altri non c'è storia, non ce la faccio.
Che sono le stesse persone per il cui destino sarei stata felice, se solo si fossero comportate diversamente.
Insomma, tutto questo bianco intorno, nell'aria, sulle cose, mi da la sensazione di non riuscire più a distinguere i colori.
Come stare dentro un vecchio film alla tivvù.
Come il mare d'inverno in un paese nel quale sia inverno davvero.

e per i nostalgici

lunedì 30 gennaio 2012

Take on me

Che sono la prima a riconoscere che il tempo passa e lascia il segno e più ne passerà e più i segni diventeranno solchi, ma credo di vivere ancora in maniera decente l'età che mi porto appresso.
Solo che il mondo che mi circonda mi stimola a perdere queste misere consapevolezze.
Tipo che l'altro giorno salgo sul pullman per recarmi in centro e un tizio sulla quarantina che giocherellava col cellulare, invece di continuare a farsi i cazzi suoi,  mi guarda e mi chiede "vuole sedersi?"
VUOLE SEDERSI????
D'istinto gli ho risposto che no, assolutamente no e che non ero mica così cariatide, perbacco.
Ha accennato ad una simil scusa, del tipo che ma no, era solo un modo per essere gentile, nulla a che vedere con l'età ed ha abbozzato un sorriso.
Con lo stesso sorriso c'ho tenuto a comunicargli che aveva appena perso 138 punti in una volta sola.
Non che mi abbia risollevato il morale, ma dovevo pur trovare un modo per sdrammatizzare.
Altrimenti avrei dovuto fargli del male fisico.
Comunque, l'unica conclusione alla quale sono giunta è stata:  mai più uscire senza stirarsi i capelli e somigliare ad una figurina anni 80!

giovedì 26 gennaio 2012

Save a prayer

Inguainata Latex, dopo lunghe ed estenuanti ricerche, aveva trovato lavoro in un sexy shop.
Proveniva da una famiglia cattolica e strettamente osservante e le sembrò normale omettere particolari sulle sue mansioni, ai genitori e ai di loro amici parrocchiani.
Del resto una commessa è pur sempre una commessa a prescindere dall'articolo in promozione.
Per lei, che proveniva da un mondo di statuette di Gesù, crocifissi appesi su ogni letto di casa e messa della domenica mattina e di ogni sera che arrivava sulla terra, si rendeva  necessario un rapido ed istruttivo corso d'aggiornamento.
Che vendere cazzi, seppur di gomma, non è impresa facile neppure per chi un po' li conosce, figuriamoci per lei che neppure era riuscita mai ad immaginarne uno e neppure ne conosceva l'uso o l'abuso.
Tant'è che cercò di capire come e dove nascondessero cotanta carne gli uomini il cui sesso, nel suo immaginario, era piatto, come quello delle Barbie o di Ken, con i quali peraltro, non aveva mai potuto giocare in quanto non uniti in matrimonio.
La sua ingenuità imbarazzante, invece di essere d'impedimento alle vendite, si rivelò vincente.
Gli avventori, cominciarono a scommettere tra loro; "ci è" era dato 20 a 1 sul "ci fa".
Il proprietario, con le vincite aprì un paio di succursali e fece istruire le nuove assunte da Inguainata.
Nessuna riuscì ad eguagliarla.
Lei, lavorò per sempre in quel negozio, senza sapere mai a cosa servisse tutto quello che aveva venduto per una vita.




martedì 24 gennaio 2012

Ancora

Sopra la nebbia, è sempre una splendida giornata di sole.
In qualche modo fa parte della filosofia alla quale si legano gli ottimisti, quelli del bicchiere sempre pieno, per capirci.
Sono gli stessi che credono che ci sia sempre una possibilità, anche quando tutto sembra far pensare il contrario.
Io sono incatenata senza speranza a questo modo di vedere le cose.
Spero, immagino, provo.
Puntualmente, vengo disillusa.
Ma consapevolmente, nel senso che so che non c'è nulla che devo aspettarmi e se quell'illusione diventasse reale, l'assaporerei come una sorpresa, un regalo.
Perchè porto sempre con me, questo senso d'inadeguatezza, certi sensi di colpa gratuiti che costruisco e indosso anche quando non dovrei.
Rincorro persone che non meritano neppure un pensiero, solo per il fatto di averle amate anche solo per un attimo.
E non c'è tempo che sappia guarirmi, umiliazione che possa fermarmi.
Chino il capo e mi lancio, sbatto le corna, aspetto di guarire almeno un po' e ricomincio.
Per poter dire di aver fatto tutto il possibile, per non avere rimpianti o rimorsi o forse, solo, per poter dire a me stessa, almeno c'hai provato.

sabato 21 gennaio 2012

La dura legge del gol

Ho smesso di essere tifosa di calcio, quando la mia squadra del cuore è stata rovinata da presidenti che invece di pensare al futuro della squadra, hanno pensato al proprio.
Perchè io sono un'eterna illusa che pensa che qualcuno, anche in quel mondo, faccia ancora le cose per amore di un'idea e non solo per soldi.
Cazzate.
Quando sento che ad  un giocatore, uno solo, non una squadra intera,  vengono offerti settemilionidieuro per tirare calci ad un pallone, mi cadono i coglioni.
E mi rimbalzano con prepotenza quando sento che per quello stesso giocatore, altri club sono disposti a rilanciare.
Settemilionidieuro, sono uno schiaffo gigantesco nei confronti dell'umanità.
Quante persone si potrebbero mantenere, sfamare, aiutare con una cifra del genere?
Non so nemmeno quantificarlo.
E pensare che questo tizio c'ha già una pagina su wikipedia senza aver neppure ancora fimato il contratto, mi fa capire il valore di quella famosa frase che girava sui diari di scuola quando ero ancora ragazzina e citava "per il mondo non sei nessuno, ma per me tu sei il mondo"



venerdì 20 gennaio 2012

Chiamami ancora amore

Che mica sono tutti cinici come me.
Su faccialibro c'è un tizio che ha aperto un profilo denominato "il romantico" che pubblica ogni 3x2 tutto quello che tendenzialmente risulta essere sentimentale, quello che mi ha rubato un post, per intenderci e che ogni tanto vado a sbirciare per vedere se reitera.
Io mi straccio i coglioni a leggere quello che pubblica, eppure raccoglie 6-7000 condivisioni alla volta.
C'è da rifletterci.
I casi sono due; o esiste ancora moltissima gente poetica e appassionata, oppure quelle stesse persone cercano un modo per ottundere la mente dal quotidiano e dall'infelicità.
Il terzo caso, è che io sia ancora più fredda e abulica di quanto pensassi,  incapace di capire come sia possibile che tali manifestazioni siano oggetto di conferma da parte di un pubblico così ampio.
Mentre io rischio il diabete ogni volta, catervate di persone gongolano davanti ad una frase ad effetto, ad un video di Baglioni, ad un'immagine solecuoreamore.
Che sono gli stessi a cui si spezza il cuore quando finisce un amore.
Che succede anche a noi ma ci mettiamo un cerotto e continuiamo a far finta di niente.


martedì 17 gennaio 2012

Rehab

No, davvero, tu me lo devi spiegare che io sono ancora piegata in due dalle risate.
Cioè, tu che arrivi a me digitando "come togliere le piattole dalle ciglia"...no, dai, dimmi che non è vero.
Ti prego, torna e dimmelo.
Perchè altrimenti mi tocca pensare che tu sia una testa di cazzo, dal momento che le piattole si attaccano ai peli del pube.
Vorrei invero consolare, colui che "non mi sono mai sentito una merda come oggi".
Sappi che di giorno in giorno ci si fa l'abitudine e ti sembra d'esserlo un po' meno.
E ti parlo per esperienza diretta.
A te, invece, che hai perso un'ora e tredici minuti della tua vita per leggerti sette mesi del mio bloggo...beh, a te ti amo!

lunedì 16 gennaio 2012

Ricordati di me

Era nata con quella dipendenza.
Non derivava dalla necessità di avere un amplesso, era solo il suo bisogno indotto di libertà.
Per questo tradiva indiscriminatamente.
Neppure quella volta che amò d'amore viscerale, riuscì a stare al suo posto, neppure allora, riuscì a rispettare le regole di quel rispetto non scritto, che è buona norma tenere a mente e perseguire.
Tradiva col corpo, lo lasciava libero di esprimere il bisogno di una ragionevole conferma della sua femminilità.
La testa era altrove, tra le sceneggiature di films sentimentali, quelli dove alla fine riesci fino a piangere.
Ma lo sapeva che non c'è nulla di vero dentro l'immaginazione di una vita vissuta tra i pensieri.
E quando la scoprivano, provava a spiegare quali fossero le differenze tra una scopata e uno scambio d'amore.
Ma nessuno la giustificava e rimaneva sola, e pensava di non essere stata in grado di farsi comprendere.
Era tutto legato ad un principio, ad una parola e, se anche loro fossero stati liberi, l'avrebbero capita e perdonata.
Ne era sicura.


giovedì 12 gennaio 2012

These boots are made for walkin'

Quando sei giovane, non pensi a tutta la strada che dovrai percorrere.
Cerchi di seguire l'onda emozionale e i virtuosismi di cui ti credi capace.
Perchè a vent'anni credi di poter spaccare il culo ai passeri, ti consideri immortale.
E se sei fortunato e a prova di cazzate, un po' lo sei davvero.
Per tutta l'incoscienza che avevo in corpo, sarei dovuta morire almeno un paio di volte.
Non era il mio destino.
A quell'età non sei tu che scegli, è la vita che sceglie per te.
Non posso pertanto parlare di rinunce, neppure di aver perso di vista i principi o le morali.
Vivevo la mia età con fulgore e impeto, sturm und drang.
Non rimpiango e non rinnego nulla di tutto quello che è stato e se rivivessi un'altra volta, vorrei ripetere quelli che neppure adesso riesco a considerare errori.
E, nonostante fosse una strada in salita, non mi sono mai stancata di correre.
Forse speravo che prima o poi mi sarei dovuta fermare  e osservare con attenzione.
Invece continuo le mie ricerche ormai vane, continuando ad attendere il bivio per la giusta direzione.

lunedì 9 gennaio 2012

Shoplifters of the world unite

Oggi, nel mio salone di bellezza, il famosissimo "chez moi", ho avuto modo di constatare di avere l'attaccatura dei capelli come Diabolik.
Hai presente no?
Le due arcate e la punta in mezzo.
Ecco, così.
Che io la nascondo sotto il frangione, ma resta il fatto che quando siamo io e la me stessa riflessa, ci guardiamo a lungo.
Controlliamo il neo tra le sopracciglia, quello sul mento modello strega Bacheca che contiene in se un nido pilifero inesauribile che ci premuriamo di estirpare con continuità, diamo un'occhiata al decadimento in atto, alle rughe d'espressione (seee vabbè) e constatiamo che e quanto l'inevitabile prenda il sopravvento nonostante tutte le nostre attenzioni.
Ma sto divagando.
Prendere coscienza del fatto di essere parzialmente somigliante a  Diabolik è stata un'illuminazione.
E' quello il mio destino.
Ora so cosa devo fare.
No, non diventare un fumetto, ma diventare una ladra spietata e vincente, priva di scrupoli, fredda e determinata.
Del resto anche Diabolik non era altro che un nick.
Il suo vero nome era Walter Dorian.
Oddio, non proprio vero, aveva rubato anche quello.
Comunque, parto un passo avanti a lui perchè il mio vero nome, lo sanno veramente in pochi.
Finalmente ho trovato la mia strada.
Se riuscissi a percorrerla in Jaguar sarei anche più contenta.

sabato 7 gennaio 2012

Ragazzo triste

Prese la foto tra le mani e la guardò a lungo.
Una foto di quando era bambino.
Aveva ancora i calzoncini corti che gli metteva sua mamma.
E lo stesso sguardo triste.
Non un accenno di sorriso, neppure allora, neppure quando l'ingenuità ancora ti permette di sorridere del nulla.
Forse le storture si erano già annidate nei suoi pensieri, forse la felicità doveva essere cosa sconosciuta.
A ripensarci, si rese conto che gli attimi di benessere si potevano contare sulla punta delle dita.
Piccoli frammenti di luce dentro un intero mondo di buio.
Crescendo aumentò le pretese, cercò di andare oltre l'accontentarsi.
Era una sfida e lo sapeva ed era consapevole che la felicità, come lui la intendeva, non sarebbe stata cosa facile.
Era difficile relazionarsi.
Le donne con cui aveva intrapreso relazioni, dopo un po' si allontanavano.
Noioso e triste, così dicevano di lui.
Non capivano, come avrebbero potuto?
Si guardò, nudo davanti allo specchio.
L'appendice del suo corpo gli parve cosa inutile.
Non voleva scoparti il corpo, ma la mente.
Entrare in sintonia con gli elementi interiori di qualcuno che un po' gli assomigliasse.
Trovare qualcuno che fosse in grado di togliergli quel velo dagli occhi.
Tentò per anni, caparbio e certo di riuscirci.
Allineò le foto di ogni tappa della sua vita.
Anni diversi, bambino, adolescente, adulto, vecchio.
Aveva speso la sua vita nella ricerca di qualcuno che probabilmente non esisteva o forse, era troppo impegnato a fingere di cercare qualcos'altro.
Anche la coerenza ha un prezzo.
Pensò.

martedì 3 gennaio 2012

What happens tomorrow


Tutta questa serie di paradossi, mi sta destabilizzando.
La classe politica continua a farsi bellamente i cazzi suoi, mentre a noi, comuni mortali, si continuano a chiedere sacrifici indecorosi.
Un'offesa per la dignità dell'uomo.
Continuano ad arrivare avvertimenti ad equitalia che continua a vessare i soliti noti.
Nessuno si è chiesto quali siano i motivi che portano a tali azioni più o meno condivisibili.

Sarà perchè si conoscono già?
Io, disoccupata, per frequentare un corso con il contributo della regione, devo avere una serie di requisiti che saranno stabiliti dal centro per l'impiego di Torino.
Sarebbe garantita la gratuità solo nel caso fossi in mobilità o appartenessi alle categorie protette.
Se non dovessero rilasciarmi il voucher, sarei costretta a pagare cinquecento euro e, quindi, dovrei rinunciare.
Quindi io che non lavoro, devo rientrare in una serie di parametri, mentre chi percepisce un'indennità di mobilità o è disabile e non importa in quale percentuale, rientra di default.
Una guerra tra poveri!
Se uno dei requisiti dovesse essere la simpatia, sono fottuta in partenza.

lunedì 2 gennaio 2012

Donne

"Sono sempre stato convinto che le donne siano, nella scala della virtù, un gradino sopra gli uomini. Ma si dice, ed è un'opinione che non posso non condividere, che quando cadono commettano bassezze impensabili anche per il peggiore degli uomini."

La versione di Barney - Mordecai Richler

venerdì 30 dicembre 2011

L'anno che verrà

Cara me stessa, 
ti scrivo, ma non per rilassarmi un po'.
Inutile fare progetti per dopodomani, che tanto non cambierà una beata minchia.
Neppure buoni propositi, che tanto le cose seguono un loro corso naturale e, per quanto tu faccia, vanno esattamente dove e come devono andare.
Non ti serve essere brava nel tuo lavoro, l'hai potuto appurare.
Meglio essere meno brave e più ruffiane.
Dovresti imparare un po' di falsità.
E si che in questi ultimi anni ne hai avuti di maestri.
Alcuni bazzicano ancora dalle tue parti, vigliaccamente nascosti, tanto che spesso ti viene da chiederti come mai siano ancora interessati a farsi i cazzi tuoi.
Sarà per quella vena sadica delle umane cose, sarà che per loro è così facile dimenticare il dolore e la delusione che sono stati capaci di infliggerti.
Ancora non hanno capito che tu non dimentichi e, soprattutto non perdoni.
Quest'anno strano sta per chiudersi e tu da troppi anni continui a tirare un sospiro di sollievo, come se quello nuovo fosse carico di aspettative.
Smetti di vivere nell'illusione, svegliati una volta per tutte.
Dai un bel colpo di spugna a tutti i passati sospesi, fottitene di capire a tutti i costi.
Ci sono azioni e reazioni la cui spiegazione si è persa nel tempo cadendo nel vortice della dimenticanza, ma restano li a prescindere.
E quindi, perchè cercarla ancora?
Allora buona fine e buon principio, a te, a chi ti vuole bene, a chi non ti conosce ma è come se un po' facesse parte della tua vita.
Almeno, di quella che racconti.

lunedì 26 dicembre 2011

Walking away

La fede è un fatto umano e come tale viene usato e  abusato dagli uomini.
A volte non può essere una scelta perchè uomini di fede diversa vorrebbero imporre la loro.
Ogni Natale, ci sono individui che in nome di una fede compiono stragi davanti a luoghi di culto di altre fedi.
Ma l'intolleranza è un sentimento soggettivo, le guerre sono combattimenti tra genti.
Non ci sono dei ad invocarle e ad armare le persone, ma solo l'idea, la possibilità di prevalere su altri popoli.
L'essere umano, in quanto tale, è quanto di più odioso esista in quanto capace di elevare il proprio egoismo al di sopra di tutto e per l'incapacità che ha di provare sentimenti di compassione nei confronti del prossimo.
Fanno esplodere ordigni all'uscita dalla messa, mentre intere famiglie si accingono a tornare verso le proprie case, incuranti della presenza di bambini.
Neppure per loro c'è misericordia.
Cristiani contro musulmani, contro copti, contro ebrei, contro islamici.
Una guerra di tutti contro tutti,  ma in nome di quale dio?
Neppure se esistesse meritereste l'inferno.

giovedì 22 dicembre 2011

We wish you a merry christmas

Esaltata da manie di grandezza, lo sapete che ogni tanto mi accade, ho deciso di vestire i panni di  Babbo Natale e quindi mi prodigherò in regali eccezionali:

Porterò al soggetto ferrarese gli "avambracci di gomma sexy shop" che tanto ha cercato su gooogle.
All'abitante di Teramo, farò trovare sotto l'albero la "botta di culo a tempo indeterminato".
A tutti i soggetti che mi trovano grazie alla digitazione di "uomo triste" porterò un sacco pieno di felicità.
Attrezzerò la compagna del romano di "tette grosse" così che non debba continuare a farsi le pippe cercando immagini in rete.
Al mio concittadino regalerò un manuale nel quale siano elencati  i vari modi di dire che suppliscano "il tempo di una trombata".
A tutti i miei lettori che restano nell'ombra, regalerò un posto al sole.
A tutti voi, con i quali mi confronto, continuerò a regalare deliri almeno finchè avrete la pazienza di seguirmi.
E a tutti, belli e brutti, amati e odiati, ma solo in quest'occasione in cui essere più buoni è prassi consolidata, buon Natale.
Ma non fateci l'abitudine!
;)


martedì 20 dicembre 2011

Ai se eu te pego

Caro Babbo Natale,
quest'anno sono stata paziente e non ti ho scritto col mio solito anticipo.
Per una volta, voglio essere io la portatrice di doni, così non corro il rischio di rimanere delusa, che effettivamente le cose che mi servono non potresti portarmele neppure volendo.
Ho deciso che se ti acchiappo ti faccio prigioniero e ti destabilizzo le certezze, come fai tu quando si smette di credere alla tua esistenza, ti faccio vivere un po' di vita vera, altro che renne e slitte e abito rosso e barba bianca e ohohohoh.
Ti regalo un po' di quotidianità fatta di grandissime rotture di coglioni, qualche momento felice, mille difficoltà, milioni di cose da pagare, arrivare a fine mese pensando anche a sto giro è andata.
Lo faccio con amore infinito, per darti rinnovata energia ed entusiasmo, qualora ce ne fosse bisogno.
In caso contrario, te li farà quintuplicare.
Che sai, babbuccio bello, qui ci si fa il mazzo tutti i giorni dell'anno, mica uno solo.
Insomma, lo faccio per te, in modo che possa capire quanto sia fortunato ad essere quello che sei.
Perchè, vedi, essere l'illusione di un momento è meglio che vivere anni di disincanto.

Tua Amour

(ai se eu te pego - michel telò)



lunedì 19 dicembre 2011

Last Christmas


Ed ecco vivermi una serata amarcord, una festa nella quale ho incontrato dopo circa trent'anni buona parte di quelli con i quali facevo ieri.

Ti dici che se non sono cambiati tanto loro, non sei cambiata tanto neppure tu e ti accorgi che avete un po' tutti gli stessi problemi, tipo che la maggior parte allontana le cose da leggere per leggerle, che la loro vita e la tua non sono così differenti, che avete tutti figli della stessa età più o meno simili.
Che mica succede solo nelle coppie che chi si somiglia si piglia, succede anche in maniera trasversale e se tu e i tuoi amici eravate parecchio analoghi, necessariamente lo sono gli eredi.
Guardi queste ex ragazze e ti accorgi che sono rimaste le stesse.
Si magari, c'è quella ruga in più, ma è nulla quando ti sciogli in un abbraccio e riesci a sentire lo stesso affetto che ti legava un tempo.
Risate, ricordi, aggiornamenti sul presente.
Tombola demenziale nella quale si mette in palio la peggior cosa recuperata in casa e si vince con zero o con un ambo inventato al momento.
E prometti di farlo ancora.
E finalmente, ti senti addosso un po' di quell'aria di Natale che stavi disperatamente cercando.

mercoledì 14 dicembre 2011

Forever and ever

Nulla è per sempre, l'amore men che mai.
Non ci si può costringere ad amare eternamente nè a farci amare.
L'amore è amore finchè dura, dopo si dovrebbe avere l'accortezza di chiamarlo con la mutevolezza del suo nome.
E altre bisognerebbe accettare il fatto che possa finire.
E che non sempre esista una giustificazione per il fatto di non amare più, prescindendo da quanto tempo e sentimento si sia dedicato a quell'amore.
Semplicemente smette di esistere.


(forever and ever - demis roussos)

Meraviglioso

Che poi, sono le cose che fai con consapevolezza quelle per la quali ti fai la domanda conoscendo la risposta.
Tipo che ieri sera quando è cominciato A.I., che avevo già visto tre volte, mi sono chiesta se avessi voglia di piangere e quando alle duezerozero versavo calde lacrime tra un singhiozzo strozzato e l'altro, mi sono giustamente mandata a cagare.
Ecco, quando fai le cose e sai già dove andrai a parare e sai che ti procurerà quella leggera sofferenza, lo sai e te la vai a cercare nonostante avresti potuto evitarlo, è quello il momento delle scelte consapevoli.
Che poi sono ordinarie nel contesto della propria esistenza.
Puoi  sorprenderti la prima volta, ma se reiteri sai dove arriverai.
E puoi decidere di evitarlo, oppure no.
A volte uno si mette alla prova, per capire se accadrà quello che aveva previsto, non foss'altro per non disattendere ciò che è sempre accaduto o per stupirsi della nuova reazione imprevista.
Creare e cercare l'imprevedibilità nella prevedibilità delle cose.
Invece nulla, riaccade tutto come in un rewind.
E, alla fine, anche tu sei un film già visto.

(meraviglioso - domenico modugno)

lunedì 12 dicembre 2011

Billionaire

Io, una volta, ero una donna con dei principi, morali e non.
Ero una di quelle che escludeva categoricamente la possibilità di farsi raccomandare e si schifava di quelli/e che approfittavano delle ricchezze altrui.
Cambiando l'ordine dei fattori della vita, cambia anche la prospettiva.
Ora, se mi proponessero una raccomandazione anche solo per fare la cassiera all'iper, l'accetterei.
E di corsa.
Se mi dicono che la tizia sta col caio per i suoi soldi penso che faccia solo bene.
Del resto il tizio che se ne fa di tutti i suoi soldi da solo?
E poi son felici entrambi anche se per motivi differenti, lui perchè accompagnato magari da una strafiga che se fosse stato povero non si sarebbe mai potuto permettere, e lei perchè ha raggiunto il suo obiettivo (una b Enza!) senza colpo ferire.
Insomma, alla fine della fiera, di princìpi non si campa e i principi se li sono fregati le principesse e le marpione.
(Nell'immagine, un tipico esempio di vero, grande amore disinteressato)

(billionaire - bruno mars)

sabato 10 dicembre 2011

Everybody wants to rule the world

La Me Santa: dopo quanto tempo la si può dare senza essere soggetto di critica,  giudizio e pregiudizio?
La Me Zoccola: che importanza ha? L'uomo ti giudicherà comunque. Sarai catalogata come quella facile se la mollerai in tempi brevi o una che gliel'ha fatta sudare se avverrà dopo un serrato corteggiamento. La sostanza non cambierà e tu magari avrai aspettato un sacco di tempo pensando di fare bene e vivrai una delusione cocente constatando che tutta quell'attesa per una trombata insoddisfacente, potevi risparmiartela.
Invero sarà una trombata mitica e maledirai di aver aspettato così a lungo.
Santa: è giusto essere fedeli?
Zoccola: a sè stessi si, sempre e comunque. 
Santa: perchè l'uomo non è mai sottoposto allo stesso grado di giudizio della donna?
Zoccola: il fatto che sia possibile sottomettere una donna mentre con l'uomo è quasi impossibile se non c'è risposta, ci pone in una sorta di livello inferiore secondo il quale chiunque ci può prendere mentre a noi non è concesso lo stesso privilegio. E' per quello che  non ci accontentiamo di chiunque, ma scegliamo. Perchè abbiamo imparato dai nostri limiti. Gli uomini continuano a inzuppare il biscottino ovunque capiti perchè sono rimasti dei primitivi. E adesso dimmi, chi si trova davvero a un livello superiore? 
Santa: Noi, credo. Quindi dargliela quando si ha voglia, amarsi prima di amare ed essere orgogliose di essere donne.
Zoccola: Esatto e ricordati che è più facile trasformare una santa in zoccola che viceversa.

venerdì 9 dicembre 2011

A mille ce n'è

Caro Azzurro,
se vuoi fare il principe ti prendi onori ed oneri, come baciare le morte, le addormentate e ogni donnetta in tua attesa.
E non è che ti limiti a baciarle e sparire, assicuri loro anche un "per sempre felici e contenti", altrimenti sei farlocco e devi essere rinchiuso nella bara di cristallo al posto di quella morta puzzona di Biancaneve.
Ti capisco, spesso hai a che fare con delle babbee che si sono mangiate mele avvelenate o si sono punte con fusi e si son fuse.
Certo non è tutto questo confronto intellettuale quello che uno può sperare di trovare, è anche peggio di un appuntamento al buio, ma è anche vero che oltre a cavalcare e far festa e baciare le sventurate non fai proprio un cazzo d'altro.
Che sono qui ancora a chiedermi che ti abbiano inventato a fare.
Tu non vai in guerra, tu canti... e canti... e cavalchi... e canti... e baci... e nemmeno ti riproduci.
Noi abbiamo sempre una matrigna rompicoglioni, un numero discreto di sorellastre bastarde, un padre morto e una fatina.
Qualcuna di noi perfino tre.
Inutili fatine buone che sventolano bacchette magiche piene di porporina e da straccione ci trasformano in eleganti sciagurate.
E nessuna si ribella.
Restiamo dentro il nostro destino e solitamente ci rimettiamo le penne per aspettare te, Azzurro dei miei stivali, dando per scontato che tu sia bello per noi, sentimentalmente adatto, attraente per il nostro gusto.
Quindi, il minimo che tu possa fare è prenderti onori ed oneri.
Onori ed oneri, bastardo d'un principe!

Comitato per la rivalutazione delle femmine delle favole




(grazie a Mauro per l'input)

(grazie ad Anonimo (Enza) per avermi fatto rileggere questo post un numero indefinito di volte alla ricerca di potenziali errori di battitura affinchè "se potesse legge" senza perdite emorragiche di stima!)

martedì 6 dicembre 2011

Sorry seems to be the hardest word

Se prendi la visione d'insieme e la guardi con attenzione, puoi renderti conto di quanto sia farlocca.
E' il particolare a dare la proporzione degli eventi, sono gli elementi che la compongono che raccolti uno ad uno  ti danno la dimensione della grandezza di qualcosa.
O della piccolezza, o del limite.
Vale per ogni cosa, per ogni persona.
Come quando guardi un quadro.
Un conto è quando è in mezzo ad altre opere, altro quando puoi osservarlo nella solitudine reciproca e puoi gustare il particolare, perchè è li che la tua attenzione si focalizza.
Avete mai osservato con tanta attenzione qualcuno?
O una situazione?
Quelle fuori dalla nostra realtà.
Perchè dentro noi o nelle nostre situazioni, non siamo mai obiettivi.
Riusciamo a giustificare tutto quello che ci riguarda senza neppure essere capaci di darci una vera risposta.
E' per questo che siamo tanto bravi a lanciare giudizi su chiunque, perchè vedere i propri difetti nei difetti degli altri e riuscire a nasconderli, ci fa sentire migliori senza esserlo.
E' il solito cane che continua a mordersi la solita coda.

venerdì 2 dicembre 2011

Vado al massimo

Per me, Novembre è notoriamente il mese della sfiga.
Non c'è un undicesimo mese in ogni singolo anno, in cui non sia capitato qualcosa.
Ho anche oggetti della sfiga, tipo un paio di orecchini bellissimi che hanno la capacità di rendermi la giornata in cui li indosso, indimenticabile.
In maniera negativa, s'intende.
Ma come Novembre e i suoi trenta interminabili giorni, non ce n'è.
Ma che importa?
Oggi è già dicembre da due giorni e tra altri due avrò un anno da aggiungere alla mia età, tra ventitrè sarà natale e tra ventinove finirà pure questo anno e ci faremo altri auguri e avremo nuove speranze, come se chiudere un ciclo e aprirne un altro portasse altrove.
No, non è così, ma a qualcosa dobbiamo continuare a credere altrimenti seppelliamo la speranza e buonanotte ai suonatori, ai sognatori, agli illusi, a me.