Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

venerdì 10 aprile 2009

Maquantosonobona

Maquantosonobona viveva in una piccola città di provincia.
Non osava mettere la testa fuori di casa se non nel momento in cui ogni elemento fosse assolutamente integrato con la sua persona.
Allora si, delimitava l'uscio e camminava fiera lungo la via principale, lasciando che gli sguardi si posassero su ogni parte coperta e non del suo corpo da urlo.
Frequentava solo uomini assolutamente benestanti, o presunti tali.

Era solita chiedere l'estratto conto a chi volesse fare periodicamente il suo fidanzato e per superare il periodo di prova, il miserabile doveva investire poco tempo e molto denaro.
Viaggi, gioielli, macchine, era l'ordine cronologico dei suoi orgasmi.
Il malaugurato giorno in cui rimase incinta, per un mero errore di calcolo spermatico, e il suo corpo cominciò a subire variazioni negative, Porschecarrera l'ultimo eletto, la scaricò dalla macchina e dalla sua vita.
Maquantosonobona lottò a lungo tra l'idea di abortire il colpevole della sua disfatta o tenerlo ed avviare una causa di paternità.
Optò per la seconda, dal momento che ormai Sputtanatriceiena, antagonista gelosa e indefessa procacciatrice di maldicenze, ornò la città intera di manifesti con la notizia a caratteri cubitali.
Il giorno in cui Fruttodelpeccato venne al mondo, Maquantosonobona capì finalmente cosa fosse l'amore.
Un giorno di Maggio, spingendo il passeggino, vide su una Ferraritestarossa, Porschecarrera con la lingua in bocca e una mano sulla tetta di Sputtanatriceiena.
Sorrise al suo bambino e andò.

6 commenti:

  1. La descrizione è come sempre deliziosa...ma il personaggio non è impossibile. Anzi, mi sembra piuttosto diffuso...

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  2. Vero... realissimo, uno dei tuoi più riusciti (per me)

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  3. Per certi versi, ognuno dei personaggi impossibili potrebbe essere reale.
    Naturalmente abbondo in esagerazioni e paradossi altrimenti la reltà sarebbe di gran lunga superiore alla fantasia.
    (sei sempre troppo buono con me!)

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  4. Keella trovi?
    C'è ancora Meribella nel cassetto degli impossibili.
    Poi dovrò ricominciare a spremermi il neurone!

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  5. 1. non si è mai troppo buoni con nessuno. 2. non sono buono...leggo ed è come vedere un film coi sottotitoli, vedo le immagini e le scritte insieme e divento strabico nel tentativo di seguire sia il testo che le immagini 3. la realtà supera abbondantemente la fantasia: lo dimostra il fatto che sono i reality a farla da padrone. 4. in questo caso il paradosso e l'esagerazione non sono tali...ma sono secondo me una descrizione di qualcosa che succede veramente... :O)))

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  6. Ma che cosa bella che mi stai dicendo...
    Non pensavo di riuscire a tanto e di questo mi compiaccio.
    Effettivamente questo è il più credibile dei miei personaggi impossibili.
    Forse dovrei cambiare l'etichetta.
    Ma anche no!

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