Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

mercoledì 8 aprile 2009

Solstizio sentimentale

Che il pensiero ti sfiora già da sè.
E' normale.
Così da una parola buttata lì quasi per caso, lo tiri fuori dall'angolino e ci rifletti.
Pure tanto.
Sostanzialmente ti dedichi ad una sorta di autoanalisi e ripercorri tutta la tua bella serie di vissuti alla ricerca delle dosi massicce di sentimento e, tronfio e fiero, pensi di aver amato davvero.
Il problema sta nel fatto che ripensando a quegli amori, che ti hanno dato e tolto tanto, col senno di poi che sarebbe il senno d'oggi, resti assolutamente indifferente.
Talmente strafottente da spingerti a cercare una motivazione allo struggimento di allora.
La risposta è razionalmente ovvia.
Hai solo creduto d'amare, ma nella realtà hai esclusivamente vissuto una passione destinata, come ogni fuoco, a esplodere prima e spegnersi poi.
Con molte probabilità, l'amore è un insieme di troppe cose per essere racchiuse in una sola persona.
E la perfezione, si sa, non è cosa terrena.


4 commenti:

  1. Credo che ogni amore ci lasci delle tracce sottili. Che non necessariamente condizionano l'amore successivo. Dissento dal pensiero che se un amore si sostituisce ad un altro, il primo non fosse amore vero. Per me l'amore è vero in quanto esistente, nel momento in cui cessa, scompare. E non sto parlando di passione, che comunque per il mio modo d'amare è solo un ingrediente della ricetta. Certo che l'amore, quanto più perfettamente riusciamo a viverlo, è qualcosa di superiore ai singoli attori della storia: è, arrivo quasi a dire, proprio il prodotto dello sforzo sovrumano dei due individui singoli che contribuiscono all'unione.
    Senza annullarsi come persone. Quanto alla ricerca della perfezione, beh, meglio la ricerca di una bibita fresca: maggiori probabilità di trovarla e quasi assoluta soddisfazione del bisogno di dissetarsi.

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  2. Condivido ogni sillaba Max.
    Ogni "amore" è un amore legato a se stesso, a quello che ha prodotto nell'arco del tempo che l'ha visto in essere.
    E' il fatto che possa cessare che mi mette in allarme.
    Cioè, come può un amore (intendo qualcosa di totalizzante, di vitale) estinguersi?
    Se quello che rappresenta è amore a tutto tondo, dovrebbe alimentarsi di se stesso e di noi (ovvero di coloro che lo vivono insieme) e crescere abbandonando le debolezze, fortificandosi e unendo sempre più i due attori.
    Invero, nel tempo, ci si allontana.
    Come se volessimo riprenderci una libertà sottratta e spersonalizzante.
    Una fanta?

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  3. già...l'amore,parola di cui continuiamo a riempierci le bocche,non può finire.Puoi fare scelte diverse.Amare qualcosa o qualcuno,in maniera diversa rispetto alla precedente.Causa maturazione di convinzioni personali.E il sesso,la sessualità,o la passione stremante per qualcosa o qualcuno,sebbene struggenti e devastanti,non c'entrano con il concetto di amore.Che prescinde da generi e tipo di rapporti.Amore è al di là della passione e della materia. Consapevolezza,coscienza,rispetto, dono, fiducia,empatia,etc..
    (J.a.M. pensiero)..hihi..

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  4. condivido.
    Evolve nella sua maturità completandosi.


    Mica male il J.a.M. pensiero!!!

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