Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

mercoledì 30 giugno 2010

Telephone


Io lo dico sempre che dovrei essere previdente.
Del resto mi è già successo.
Oggi ci sei e domani chissà!
Il secondo cellulare che muore senza darmi nessun preavviso.
Morto...deceduto...senza motivi.
La quindicenne pargola mi dice che succede perchè li tratto troppo bene, che dovrei farli cadere almeno un paio di volte, frontale e dorsale.
Io li curo e li coccolo e questo è il risultato.
Quindi:
vai in un centro assistenza dove ti dicono che in 15 giorni lavorativi, che tradotto significa almeno un paio di mesi, te lo faranno tornare vergine e puro, che tanto è in garanzia, quindi ti va pure bene, ma prima devi provvedere al trasferimento dei dati e prendi tempo;
vai in un centro attrezzato (leggi FNAC) e cerca un telefono di egual marca, (che altrimenti gli accessori che li abbiamo a fare?) e trovane uno che non costi uno sproposito e soddisfi la tua richiesta e le tue necessità;
attrezzati con una sim di scorta, in modo da trasferire via bluetooth, tutto quanto sei riuscita a concepire in 9 mesi (cazzo, una gravidanza praticamente!), passa tutto il resto nella memory, smadonna perchè sei una cretina e non hai reso visibile il telefono sul quale vuoi compiere il miracolo, e aspetta;
torna al centro specializzato e lascia in custodia il pargolo che tanto hai amato;
torna a casa e leggiti munita d'occhiali scrausi (che ormai ad una certa età non vedi più nulla senza) tutte le istruzioni;
scopri che, sebbene non sia il cellulare dei tuoi sogni, tutto sommato ha funzioni notevoli e godi anche un po'.
Devo comunque rivedere il mio rapporto con i sistemi elettronici di casa, che mica è possibile che tutti insieme abbiano deciso di boiccotarmi.
Ecchecazzo!

lunedì 28 giugno 2010

Lamento boliviano








Bilancino dei momenti salienti della mia giornata odierna:

  • Ho atteso, inutilmente, la telefonata dell'avvocato che ogni giorno mi fa dire dalla segretaria che mi chiamerà.
  • ho spiato i filmatini hot che mette kelly, rimandendo perplessa dalle manate che Trentalance da sul culo alla tipa che gli fa un pompino mentre la stessa, invece di guardare lui, guarda la telecamera col risultato che prima che gli venisse duro lei si è sfasciata la mascella....
  • mi sono chiesta che cazzo mi legge a fare un tizio che commenta cani e porci tranne me. Che non è che sono in cerca di un commento in regalo, ma non capisco l'utilità di leggere qualcosa che non t'interessa.
  • Mi sono lavata i capelli e li ho fatti asciugare dal calore che finalmente s'irradia nell'aere col risultato che sembro uscita da una centrifuga.
  • Ho fatto pranzo con 2 biscotti e una banana. Nessun abuso è stato commesso ai danni del fruttino.
  • Ho giocato a burraco (vinte tutte tiè)
  • Ho bagnato le due piante di casa e guardato in attesa di cenno di riscontro la terza che tanto è grassa e non necessita.
  • Ho guardato i goalss che l'Olanda ha appioppato alla Slovacchia.
Non è che mi sarò stancata troppo?

domenica 27 giugno 2010

Forever Young


Mio carissimo amico,
perdonami se non sono venuto a salutarti, ma davvero non potevo credere che tu fossi andato via così all'improvviso.
Questa mattina, come sempre, ho attraversato il cortile ed ho raggiunto gli altri.
Sai, il giorno passa in fretta, tra una bevuta una partita a carte e una a bocce con gli amici.
E' quando arriva sera, quando mi sdraio e cerco di dormire che le paure si palesano si fanno ombre nel buio della stanza, dove riesco a vedere anche con gli occhi chiusi.
E se fosse la mia ultima notte? Chi mi troverebbe?
Gli amici no, non siamo più i ragazzi di un tempo, in quel tempo in cui c'era sempre qualcuno che ci veniva a cercare; i figli nemmeno, staranno già facendo la gara delle scuse per evitare di avermi con loro al pranzo di Natale.
Ma li capisco, hanno le loro vite, le loro famiglie e non hanno tempo da perdere con un vecchio brontolone.
Allora potrebbe essere che rimarrei per sempre qui, tutt'uno con le lenzuola, imbalsamato dallo scorrere del tempo che lui, mica si ferma, proseguirebbe ed io non lo saprei.
Domani verrò al cimitero e poserò questa mia sulla tua tomba.
Da lassù, tienimi un posto al tavolo, che ti voglio come socio ad un torneo di briscola e, chissà, dovessimo vincere le ali, potremmo anche diventare angeli.

Il tuo affezionatissimo amico


Ottavio

venerdì 25 giugno 2010

Pensiero stupendo


Smettila di parlare.
Non riesci a capirlo che tanto non ascolto?
Mi provochi con le tue allusioni ma conosci già le risposte.
Parole infinite che non portano da nessuna parte se non dove si vuole giungere.
A cosa serve sprecarle?
Gli uomini pensano semplice, pensieri lineari maschili.
Esiste il si oppure il no.
Se proprio ci si vuole allargare si arriva al forse.
Voi femmine, piccole sentimentali sprovvedute, andate a scavare fosse nelle quali calare motivazioni, ipotesi, mille masturbazioni mentali inutili.
Vi pentite prima di compiere un'azione perchè avete la presunzione di conoscere le possibilità.
Vorreste rendere noto l'ignoto, come se fosse possibile proteggervi da quello che sarà o che non sarà mai.
Taci quindi.
E se proprio non riesci, ti tapperò la bocca con un bacio.

giovedì 24 giugno 2010

L'assenzio


Ma quando la confindustria dichiara che l'italia è fuori dalla recessione, in sostanza, che cosa vuole dire?
E se fosse davvero come dicono, come mai è previsto un aumento della disoccupazione?
Voglio fumare e bere quello che fumano e bevono loro e vedere tutto bello, tutto in ripresa, ma soprattutto voglio andare a vivere a casa loro, farmi mantenere da questa gente che osa ancora prenderci per il culo.
Voglio vivere nel parco della Brambilla, tra i suoi animali che vengono trattati con il rispetto che è loro dovuto.
A loro si e a me no?
Cazzo, non avrei mai pensato di dover provare gelosia per un asino!


martedì 22 giugno 2010

You've got everything now


Quando sei bambino e vivi in una famiglia standard, la sola responsabilità che hai è quella di giocare e divertirti.
Non fai caso alle parole sottintese degli adulti, ai problemi che stanno affrontando.
Non fanno ancora parte della tua dimensione.
Piangi sbucciandoti le ginocchia, ridi e sorridi.
Non sai ancora che tutto quello che succederà farà parte di te, si stiperà nel bagaglio che ti porterai addosso.
Ogni anno un po' più pesante.
Da adolescente impari a conoscere i sentimenti per gli altri, quelli che immagini essere l'anticamera dell'amore, soffri, ti disperi, ti innamori di nuovo.
Luci e ombre che si alternano.
Da più grande pensi che potresti morire per amore, ma ti accorgi che non è mai successo a nessuno e capisci che non potrà succedere neppure a te.
Non in maniera naturale perlomeno.
Le delusioni s'infrangono sul cuore, sembra che si sbricioli, ma è solo un'impressione.
Infine diventi adulto e ti accorgi che è ora di prendere tutte quelle responsabilità che hai cercato di tenere lontane.
Una casa, una famiglia, dei figli a volte.
Allora guardi indietro e ripensi a quando tua madre ti faceva il bagnetto e ti lavava con un piccolo straccio insaponato e, se ci pensi bene, ti rendi conto che allora avevi tutta la vita davanti e che il futuro era nato con te e con te cresceva.
Ma l'inconsapevolezza di allora non da l'opportunità di capire quale strada scegliere perchè la felicità perseveri.
Così, se ti capita di voltarti indietro e immaginare il fermoimmagine felice di te, non puoi che sorridere e guardare avanti e sperare che qualcosa, ancora, sia rimasto.

lunedì 21 giugno 2010

Reality


Che uno deve essere pronto ad affrontare qualunque situazione.
Metti che vai a dormire e fai un sogno erotico, devi essere lavato e profumato, non puoi mica farti le paranoie oniriche di poter puzzare e perdere così una grande occasione.
E' vero che nei sogni non ci sono odori, ma diventa una questione psicologica.
Se non ti lavi da 3 giorni, sei consapevole di non emanare propriamente fragranze melodiose, la mente elabora e la trombata sfuma.
Che poi capita sempre che la persona con la quale ti palpeggi non abbia volto.
Non sai e non saprai mai chi è.
Un'eco del subconscio.
Che poi percentualmente a me capiti di cercare disperatamente un gabinetto perchè sono prossima a farmela addosso, beh, questa è un'altra storia!

domenica 20 giugno 2010

La dura legge del gol


Stiamo facendo talmente cagare che perfino il segnale del digitale terrestre, almeno a Torino, si rifiuta di proseguire oltre!
Meno male che non sono andata in qualche piazza che a schermo gigante l'immagine fissa del nulla, un po' come il gioco dell'italica squadra, infligge una tristezza assoluta.
E poi, col freddo che fa meglio starsene sotto la copertina.
Se qualcuno di buon cuore volesse tenermi aggiornata avrebbe la mia gratitudine.
Diversamente attenderò di sapere qualcosa sulle reti mediaset...che quelle, naturalmente, trasmettono senza problemi!

giovedì 17 giugno 2010

Amazing


Un post da Macs, mi ha fatto ricordare di un avvenimento poco edificante per me: ho avuto un fidanzato che si addormentava mentre trombava.
A parte il fatto della sensazione d'incredulità e di fallimento, questa cosa mi ha messo non poca inquietudine, non perchè abbia mai pensato d'essere un'artista della trombata ma perchè penso che sia inusuale preferire perdersi tra le braccia di Morfeo invece che tra quelle di una donna, per quanto sia incapace.
Non foss'altro che per amor proprio, vorrei poter dire di averlo drogato prima di qualsiasi performance.
Ahimè così non fu.
Ho creduto di essere noiosa e mi stavo demoralizzando poi ho scoperto che lo strano era lui e ne ebbi la conferma quando lo trovai addormentato sul cesso mentre cagava...
Ovvio che la storia non durò.
Altrettanto ovvio che tutto ciò non si sia mai ripetuto, altrimenti sarebbero assolutamente giustificabili decenni di analisi che sono sempre riuscita ad evitare!

mercoledì 16 giugno 2010

Change


Doveva cambiare.
Era la sua unica certezza.
Voleva dimostrare che non era vero che se uno nasce tondo non può morire quadrato.
Le intercessioni l'avevano forgiata d'esperienza e questo rappresentava di per sè un cambiamento.
Cominciò dai capelli, passò alle ciglia, e ad ogni pelo del corpo.
Tagliava e ricuciva.
Si mescolò le parti e cercò un modo diverso di rimettersi a posto.
Alla fine, dovette convenire che per quanto facesse, per quanto scambiasse, per quanto tagliasse e alterasse, rimaneva pur sempre l'ombra di se stessa.

sabato 12 giugno 2010

Rimmel



"Carissimo Augusto,

trovo retorico e di poco buon gusto sottolineare il tuo comportamento.
Ma non posso esimermi dal farlo un'ultima volta.
Nel poco tempo che sei riuscito a concedermi ho avuto modo di amarti e odiarti in egual misura e di capire le due personalità che dimorano nella tua testa, una adorabile l'altra detestabile.
Ti sei ostinato affinchè i sentimenti che albergavano in me potessero soverchiarsi, in un'altalena di sensazioni contraddittorie.
La consapevolezza che mi è giunta, ti assicuro con fatica e impegno, è che fondamentalmente sei un grandissimo bastardo, capace di usare la compiacenza per arrivare allo scopo ultimo di trombare la donna di turno che fino ad allora ha pensato di essere l'unica e rintanarti quindi nella tua sorta di mutismo e fastidio della presenza dell'altro, oltre ogni misura.
A che pro arrivare a tanto?
Tra adulti non dovrebbe esserci la possibilità di scopare senza il privilegio del sentimento?
Forse illudere ti da la possibilità di creare l'illusione stessa di sentirti amato.
Ma l'amore non si compra con un fiore o un bacio o un cucchiaino condiviso.
Nonostante tutto ogni tanto mi capita di pensarti.
Quanto non capisco è se il ricordo di te si disperda nella tenerezza o nella pena.


Letizia"

martedì 8 giugno 2010

Womanizer


Ogni tanto ci penso.
Se fossi stata un uomo sarebbe tutto diverso.
Per antonomasia, il maschio è colui che deve provvedere ai bisogni della famiglia, che più se ne tromba più è figo, che ha la macchina più potente della famiglia, che se cucina lo fa per passione e pulisce casa solo se è single e vive solo.
E mi chiedo chi devo ringraziare a forza di sputi se tutti questi concetti siano diventati luogo comune.
Le femministe che hanno gridato per anni "la figa è mia e la gestisco io"?
Sarà ben per questo che gli uomini sono soliti credere che gliela si dia?
Ma che ti do? Mica te la regalo al massimo te la presto!
La chiesa il cui leader è sempre stato uomo (comunque partorito da una donna)?
Credo che qualche meccanismo si sia inceppato durante l'evoluzione della specie; probabilmente già in tempi remoti ci siamo rese conto di essere superiori e l'istinto materno e buonista, ci ha fatto rinunciare al nostro ruolo di prestigio spingendoci ad un ulteriore sacrificio salvifico: far credere ai nostri compagni di essere i migliori.
E' stato facile!
Solo che si è arrivate ad un risultato che è sotto gli occhi di tutti ed è tardi per riprenderci i nostri diritti, i privilegi lavorativi, la libertà di non avere etichette preconfezionate quando trombiamo allegramente con uomini diversi.
Dannate e beffate.
Ma sempre fiere ed orgogliose e spesso con "due palle" che i signori uomini non potranno mai permettersi di avere.
Anche queste son soddisfazioni!

sabato 5 giugno 2010

Lucy in the sky with diamonds


Ognuno ha la sua droga.
Io mi servo di quella più economica, gratuita direi, che fabbrico in maniera autonoma e che mi da grandi soddisfazioni.
Sono onicofaga, che volgarmente parlando si sintetizza nel fatto che mangio le unghie traendone beneficio psicologico.
Avevo smesso, lo giuro, ero riuscita a disintossicarmi, dieci anni di unghie laccate e curatissime.
Ma basta una volta per ricaderci.
E quella maledetta volta è bastata per devastarmi le dita delle mani, ma solo perchè a quelle dei piedi non arrivo per sopraggiunti limiti d'età.
Ho ricominciato con più foga, ho raggiunto limiti impensabili, riesco a scavare oltre la possibilità oggettiva senza provocarmi sanguinamenti.
Le pellecchie no, quelle sono per chi è giunto all'ultimo stadio.
Ogni volta in cui succede mi dico che da domani smetterò, che sarà l'ultima volta, che devo riuscire a non averne bisogno.
Ma senza rendermene conto mi ritrovo nella classica espressione che assume l'intossicato d'unghia, bocca aperta , dita richiuse su se stesse, denti che scarnificano ciò che resta.
Uscire dal tunnel di qualunque dipendenza, richiede un grandissimo sforzo di volontà.
Chi ne è vittima potrà capirmi, gli altri diranno che è semplice.
Come sempre è tutto riconducibile ad una questione di punti di vista.

giovedì 3 giugno 2010

Sunrise


Mi piacciono i film romantici, perchè la vita è cinica.
Perchè nella vita quotidiana, manca la colonna sonora pronta a colmare i vuoti creati dai silenzi.
Perchè i silenzi, nella vita, si devono rompere con le parole e le immagini non vanno in dissolvenza.
Oggi è oggi fino a domani e domani è parte di una storia che si ripete come una cantilena.
Nei film c'è sempre un personaggio adorabile che vince e c'è sempre un personaggio odioso che ha la peggio.
Nella vita il personaggio adorabile è sicuramente uno sfigato e l'odioso ha sempre successo.
Nei filmssss non serve che si aprano tante stanze emozionali, basta spalancare quelle di chi guarda.
Come quando il fantasma del tuo fidanzato ti guarda per l'ultima volta dicendoti addio.
Già...nei film non è mai troppo tardi...

lunedì 31 maggio 2010

Rehab


Essendo disoccupata e dovendomi giustificare in qualche modo, perdo il mio tempo consentendo a me stessa di ingollare qualche pillola de "la pupa e il secchione".
Spesso mi sono chiesta se davvero ci sono oppure ci fanno.
Dentro di me spero nella seconda, non foss'altro per dovermi vergognare un po' meno della categoria femminile alla quale appartengo.
Non posso e non voglio credere che nella vita per riuscire a realizzare qualcosa, bisogna necessariamente essere un'oca giuliva completamente priva di neuroni.
M'imbarazza assistere al deprezzamento ed al disprezzo totale della cultura.
Una delle suddette, intervistata una volta uscita dal programma, ha rivelato che a lei non serve sapere, dato che le sue intenzioni sono quelle di emergere in televisione.
Ho constatato quanta ragione avesse e lo dimostra il fatto che anche nel nostro parlamento siedano delle perfette ignoranti.
Insomma, loro e la loro pseudo ignoranza, hanno capito come si sta al mondo, come si ottengono le cose e non mi stupirei se un giorno una di queste avvenenti signorine, prendesse la residenza al quirinale!
Con il nostro beneplacito!

giovedì 27 maggio 2010

Gira la carta


Nelle favole, le donne interpretano sempre il ruolo delle stronze o delle idiote.
Sulle prime non mi sto a dilungare perchè non serve stare in una fiaba per essere una merda.
Ma sull'idiozia innata nella donna della fiaba, avrei qualcosa da dire.
Le femmine delle fiabe siano principesse o bambine si cimentano a fare milioni di cazzate.
Se ti dicono di non andare nella torre più alta del castello perchè se ti pungi col fuso fai addormentare un intero popolo per secoli, si può sapere perchè ti viene la smania del filato?
Se scappi e ti ritrovi a fare la serva a sette nani (che ci va una bella fantasia a mettere tutti insieme sette nani) com'è che la prima donna orrenda e butterata che ti offre una mela te la mangi?
Quale madre manderebbe la sua piccola bambina per i boschi col cesto per la nonna?
(che forse la domanda più giusta, sarebbe quale madre farebbe andare in giro la propria figlia con una mantellina rossa?...o ancor di più, quale figlia metterebbe mai quella mantellina?)
Bambine a parte, tutte, ma proprio tutte, sono in attesa del principe.
Rigorosamente azzurro e sul cavallo bianco.
Bisognerebbe entrare nel particolare e capire la simbologia legata ai colori che reiterano in ogni favola, ma non è questo l'argomento di oggi.
Il principe azzurro sul cavallo bianco arriva sempre cantando e risveglia la babba con un bacio, il vero bacio d'ammmore.
Che sa anche di necrofilia...come fai ad innamorarti di una morta?
Ora, capisco che essendo state scritte prevalentemente da uomini, questi debbano fare la figura degli eroi, capisco che tra i due, la figura maschile debba uscire vincente, ma mi chiedo, qual è il motivo che ha spinto noi femmine a tramandare tante sciocchezze?

mercoledì 26 maggio 2010

Il tempo se ne va


Che poi non è solo la mente a risentire del passaggio del tempo.
Ci si mette pure il fisico.
Mi ricordo che fino a qualche anno fa bastava che mettessi due fazzoletti sulle tette, senza cordicelle o ferretti ed ecco fatto il costume.
Oramai cominciano a ripiegarsi su se stesse, hanno perso la grinta e l'entusiasmo, forse hanno solo smesso di lottare contro la gravità ed hanno cominciato a cedere.
Capisco che arrivati ad un certo punto, al centro del nostro vivere biologico salvo imprevisti, bisogna cominciare a fare i conti con questa sorta di mutazione che rende tutto ancora più difficile.
Si comincia con qualche ruga, qualche capello bianco, qualche dolore sparso qua e là.
E per quanto tu possa combattere con cremine, tinturine, antidolorifici, devi prendere atto che andrà sempre peggio e che tutta l'energia andrà disperdendosi.
E' ingiusto vedere un anziano avere difficoltà immani per fare una cosa, ancora per noi ovvia, come passeggiare.
Dicono che alla vita più passa il tempo più ci si attacchi, nonostante tutto.
Ma fa male pensare che potrebbe succedere di aver bisogno di qualcuno per fare cose ordinarie.
Altro che esseri perfetti.
In fondo siamo schiavi che si crogiolano nell'illusione di vivere qualcosa di straordinario.

lunedì 24 maggio 2010

Fiabe


C'era una volta un bambino che aveva smesso di credere che i desideri si avverassero.
Ogni volta che sperava che qualcosa succedesse, le cose accadevano al contrario.
Stanco e deluso si arrese all'evidenza.
Un giorno incontrò la fatina delle possibilità che gli disse di esprimere un desiderio assicurandogli che si sarebbe avverato.
Il bambino le rise in faccia.
La fatina gli chiese di metterla alla prova e lui domandò una cosa piccola, senza aspettative, giusto per verificare.
Quando si avverò, volle esprimere un desiderio enorme ma a quel punto la fatina rifiutò.
Alle rimostranze del bambino, la fatina spiegò che ci sono occasioni in cui bisogna credere a prescindere dalle aspettative e se ne andò.
Da quel momento il bambino smise di pensare che i suoi desideri non si avverassero e cominciò a credere nelle possibilità.
Anche le sue.

domenica 23 maggio 2010

Panic


Ma voi lo sapete cos'è un attacco di panico?
No, non dal punto di vista medico che quelle sono tutte teorie.
Cos'è viverlo, sentirlo salire dal nulla, avvertire quello stato di disagio, magari mentre non stai facendo un cazzo, addirittura mentre stai dormendo.
Bene, se non lo sapete ve lo racconto io.
L'attacco di panico è vivere perennemente con una boccetta di ansiolitico nella borsa, è svegliarsi con un senso di agitazione addosso, è diventare ipocondriaci e vedere in ogni sintomo un presagio di morte imminente.
E' tremare e sudare come se avessi addosso una pelliccia sotto un sole a picco e 50 gradi all'ombra, è sentire il cuore impazzire (e mica per un'emozione, sarebbe troppo facile) è non riuscire a respirare.
Ma più di tutto il resto, è la paura della paura di sentirlo arrivare.
Il bastardo ti prende quando sei apparentemente tranquillo anche se è chiaro che il tuo corpo ti trasmette tutt'altro.
Dopo aver fatto fuori una boccetta intera di Xanax (in 3 mesi mica in una volta sola) ora cerco una mediazione tra me e me.
Avverto i segnali e cerco di eluderli, cerco di essere più forte e di non lasciarmi andare, maschero i sintomi e faccio di tutto per avere su di loro il sopravvento senza fare uso della chimica neanche come supporto.
A volte ci riesco, a volte apro la borsa e ciuccio avidamente dalla boccetta.
E tutto va a posto.
Anche perchè se così non fosse, avrei già avuto diversi infarti, uno o due aneurismi, tumori sparsi e sarei già dovuta essere morta quattro o cinque volte.
E visto che sono ancora qui....

mercoledì 19 maggio 2010

Who wants to live forever


Mio zio ha l'Alzeheimer.
L'ultima volta in cui l'ho incontrato, mi ha scambiata per sua figlia e poi per mia madre.
Penso che si sia sforzato non poco di catalogarmi comunque come una di famiglia, aiutato dal fatto che fossimo tutti ad un matrimonio e che quindi parenti dovessimo essere per forza di cose.
E' assolutamente imbarazzante.
Da una parte avrei voluto guardarlo fitto fitto e chiedergli che cazzo mai stesse dicendo, dall'altra c'era la "pietà" di assecondarlo.
La mia parte buona ha preso il sopravvento e quando mi ha chiesto quando l'avrei fatto diventare nonno gli ho risposto che presto avrebbe avuto un nipotino con il quale giocare.
Fortunatamente quel giorno non si è perso ma ormai gli succede sempre più spesso.
Esce consapevolmente di casa e tempo zero non sa più dov'è e chi è e l'hanno già ritrovato ovunque e in diverse occasioni, lontanissimo dal punto di partenza.
Tutto ciò perchè mi spaventa l'ipotesi di potermi ridurre allo stesso modo.
Non avere più pensieri concatenati, non avere consapevolezza di chi e di cosa mi sta intorno.
E' una deficienza che non mi renderei conto neppure di dover tollerare.
Una perdita totale di controllo, un distacco netto tra mente e corpo.
Una vita non-vita.
Una delle tante quando si diventa vecchi e non si è sani.
E mi chiedo, allora, se non sarebbe meglio morire un po' più giovani ma ancora arzilli.

lunedì 17 maggio 2010

Cemetry Gates


Ho spiato le chiavi di ricerca con le quali si arriva fin qui.
La cosa che mi ha lasciata con un senso di amaro in bocca è che la percentuale più alta degli accessi sia dovuta alla ricerca di "tristezza per favore va via" seguito da "lettere d'addio suicidio".
Ora, va da se che il periodo non sia dei più felici e che posso anche capire che si cerchi un sistema per poter ovviare alla tristezza.
Certo è che on line è veramente improbabile che ti forniscano la spiegazione per indicarti l'accesso alla felicità.
Ma la ricerca di una falsariga per impostare una lettera per un suicidio e la quantità di persone che l'hanno cercata nel web e sono arrivati casualmente a me, è notevole.
Questo significa che una moltitudine di persone ha pensato seriamente anche solo una volta di farla finita.
E' drammatico.
E lo è sia che si debba pensare di uccidersi sia che si debba copiare qualcosa scritto da qualcun altro perchè non si sa bene come impostarla.
Chiaramente non manca la ricerca di "figa" in variabili irripetibili.
Ma quella ce l'hanno tutti (la ricerca, intendo) e quindi non fa testo!

venerdì 14 maggio 2010

Me voy


"Carissimo Ernesto,
ho apprezzato le attenzioni di cui mi hai resa partecipe ultimamente, la tua corte serrata e cortese è stata un'amabile lusinga ma, come sai, resto ferma sulle mie convinzioni.
Come ti ho spiegato, la maturità che mi porto addosso o proprio per quella se ci penso con accortezza, mi ha resa paradossalmente una vecchia fanciulla assetata d'emozioni effimere.
Tu mi parli di rapporto di coppia, d'amore eterno.
Ho vissuto tanto e così a lungo, da vedere nel tempo la passione sfiorire, gli occhi smettere di cercarsi, i silenzi prendere il posto delle parole.
Grandi amori trasformarsi in grande odio.
Perchè vorresti offrirmi tutto questo?
Non è meglio succhiare il momento e passare al nettare successivo?
Non è così che si rinnova il senso dell'emozione?
La tua è solo pigrizia di dover ricominciare ogni volta, cerchi la stabilità per accomodarti sul divano della sicurezza, uno sfregio alla solitudine, una compagnia e non una compagna.
Io vivo il tempo delle mele con clamoroso ritardo, cerco di rifarmi di tutte le occasioni che ho lasciato scappare alla ricerca di una felicità che non esiste.
Quindi, mio caro, assolvimi dal tuo giudizio e sappi che quella notte ti ho amato.
Ora tocca a qualcun altro e dopo, un altro ancora.
Adele"

mercoledì 12 maggio 2010

Toxic


Il cazzo si è rotto.
Basta azioni e reazioni.
Voglio scivolare in una nube di nebbia e perdermi.
Evaporare, spargere milioni di particelle in un circolo vizioso di aria viziata.
Ricompattarmi nuova e diversa, saggia e ignorante.
Cercare tutto quello che non so e precipitarlo nel cervello.
Percepire con i sensi aperti, accoglienti, porosi.
Trovare tutto quello che ancora non riesco a vedere dentro me e lasciarlo esplodere in una moltitudine di consapevolezza.
Infine, se tutto questo sarà servito a qualcosa, riparare il cazzo rotto.

giovedì 6 maggio 2010

Going Under


Mi sento fuori luogo, fuori sincrono, inadeguata e scoglionata in ogni cosa che faccio.
Ma non per quello che dico.
La mia salvezza è appesa al 50% della possibilità di aver sempre e comunque qualcosa da dire.
Il fare mi ha scassato i maroni.
E poi non serve.
Osservi indietro, nella penombra, vedi lo specchio di te che ti guarda con la stessa aria perplessa, in silenzio per attimi eterni e poi improvvisa l'eplosione, tu e il tuo riflesso vi scambiate parolacce che rimbalzano da una bocca all'altra, che cercano il punto debole per scaraventare addosso la ferita mortale.
Dura lotta, quella interiore.
Non vince mai nessuno.

martedì 4 maggio 2010

Gli ostacoli del cuore


Dove nascondeva la meraviglia di cui sarebbe stato capace?
Eppure aveva potuto assaggiarne l'essenza, leggergli la mano, sfiorargli delicatamente le labbra.
Le sembrava che avesse un tesoro nascosto, ma non era interessata a trovarlo a tutti i costi.
Avrebbe preferito che glielo donasse spontaneamente.
Si era irrigidito per domande mai poste, temeva che si sarebbero presentate inopportune in un momento qualsiasi di un giorno qualsiasi.
Preveniva accuratamente l'imprevisto.
L'arroganza era il suo schermo.
Che ne era stato di quel momento magico vissuto in un istante, in una sera, in un bacio?
La realtà viveva dietro l'apparenza.