Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

martedì 24 marzo 2009

Gocce di parole


Le parole, quando sono sincere, sono l'anima e l'intimità di chi le porta dentro.
Se leggi le parole, se le leggi davvero, scopri la bellezza e l'assurdo della persona che le scrive.
Basta un minimo di sensibilità e lo sconosciuto che risiede dall'altra parte della luna, diventa il vicino che ti siede accanto.
Ed allora capisci che puoi essere affine ad uno sconosciuto mille volte più di qualcuno che puoi vedere ma non ti ha mai aperto il suo cuore...
Come una goccia che cade... quando il nostro interesse è vedere ciò che produrrà cadendo e non dove e come cadrà...

9 commenti:

  1. La verità delle tue parole scivola come una gocci di rugiada sui petali dei miei pensieri. Quant'è vero quello che dici...(e quant'è bello:-))

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  2. Ps. Il tuo profilo dal mio punto di vista è sul mio blog! Poi dimmi(perchè sono curiosa) di sapere dove ho sbaglaito! Tu ci sei alla grande col mio profilo;-)

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  3. ,,,...Devi smetterla di guardarmi con quegli occhi che mi vedono bello e non vedono me.
    Smetterla di distrarre la mia mano.
    Quando disegno, lo sai, ho bisogno di ascoltare il bambino che non sono stato
    Ecco le mie perle silenziose.
    Sono queste che volevi? O era un anello? Al collo magari. Una serpentina con gli occhietti vispi e la lingua sempre accesa. So che non puoi stare zitta ad ascoltare il vento quando ti parlo ed è per questo allora che parlo ad un’altra. Sempre la solita, fuori tempo massimo.
    Sarò cauto ad alzarmi dal mio letto. Qui ho disegnato l’inferno delle assenze popolate da presenze di troppo. Qui ho travasato vino buono e vino spunto fino ad arrivare alla geniale intuizione che gli uomini sono fatti a strati di carne, come cipolle che più le sfogli e più piangi fin quando hai raggiunto il cuore. Poi inizi a riderne.
    Ho infilato le mie perle su per questo filo e di questo girocollo stringo il nodo. Non voglio toglierti aria, ancora no. Né voglio impiccarmi davanti a te.
    Il ciondolo è un gioiello scadente, da qualsiasi angolazione lo guardi. Meglio che alle perle quindi, fili di bava d’eternità, trovo sia dedicarmi ai diamanti delle profondità del buio...,,, [;]

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  4. eheheh anche il resto non mi dispiace, ma tu lo sai che ti amo follemente!

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  5. ah. tu mi fai ridere!
    (sventolìo di fazzolettino dal porto)

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