Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

sabato 23 gennaio 2010

Help!


Non sto più vivendo.
Non mi sto più dedicando ad una banalissima vita sociale.
Al contrario.
Me ne sto chiusa in casa, in questo nido che mi protegge e mi difende dal nulla che c'è fuori.
Quando mi capita di uscire, è uno sforzo sovrumano, lastricato da difficoltà sensoriali.
Perdo la perpendicolare, il baricentro di me.
Mi pare di dover cadere ad ogni passo.
La testa mi gira e l'unica cosa a cui penso è il ritorno tra le mie mura materasso.
Mi piace e mi spaventa.
Spesso m'impongo di lavarmi, vestirmi, truccarmi, e mettere il naso fuori.
Certe volte, già pronta, attaccata alla porta, torno sui miei passi e mi do l'alibi che uscire non serva perchè tutto quello che mi occorre è qui.
Combatto duramente perchè ho la consapevolezza che non si tratti di pigrizia, ma dell'ingresso verso qualcosa che non pronuncio.
E questo non mi piace affatto.

20 commenti:

  1. È sempre banale e ruffiano dire "ti capisco!" ma delle volte forse è importante, perché comunichi all'altro in una sola frase che sai perfettamente di cosa sta parlando, riconosci nella vita dell'altro un pezzo della tua! Ti racconterei della mia ossessiva relazione col sonno, ma non mi basterebbe lo spazio... Perciò mi congedo dicendoti: Alzati!

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  2. Parliamone dautre.
    Una volta mi riconciliavo nel sonno.
    Avevo un problema?
    Dormivo, ore infinite.
    Nel sonno annullavo tutto quanto mi osteggiasse.
    Era il mio nascondiglio.
    Ora faccio fatica ad addormentarmi.
    Prendo tempo, leggo fino alle 3 del mattino, faccio voli pindarici.
    Da questo ho capito che i problemi non erano allora.
    Ma si sa, ognuno vive l'attimo per quello che rappresenta per se.
    E col senno di poi, è sempre tutto così semplice!

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  3. È vero quello che dici ma sono effetti perversi entrambi! Per un periodo la mia droga è stata il sonno, avrei passato la giornata a dormire e non mi sarebbe dispiaciuto passare la vita anestetizzata dal sonno, poi è passata ma il sonno è ancora il mio tallone d'Achille!Il torpore esistenziale, compresa la tua pigrizia, sono frequenti e immagino tu stia pensando a quella parola che fa paura...parlo per me, non credo d'essere mai stata malata, depressa non è un sinonimo,è solo il prezzo alto che pagano le personalità complesse e per niente superficiali!

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  4. Mi è successo.
    Una volta sono riuscita a dormire dalle 2 del pomeriggio fino alla mattina dopo.
    Ho sempre pensato che dormire fosse bellissimo e mai tempo perso.
    E' anche per questo che mi manca una sana dormita, di quelle che ti guariscono un po quel dolore del vivere.
    Cerco sempre di allontanare da me il pensiero di poter essere "malata", certo è che c'è un bel caos dentro me.
    A volte meglio essere semplici e superficiali...credo si viva decisamente più tranquilli!

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  5. sei carente d'affetto. Io per esempio, sto attraversando un periodo in cui non faccio altro che dormire... è noia o depressione?

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  6. Pronunciare certe parole fa paura, è vero. Facciamo così: quando ti viene da pronunciarla, esci e ti prendi un gelato. E la brutta parola se ne va. Spesso capita anche a me di non aver voglia di fare un cazzo, solo che io lo interpreto come una cosa che mi va di fare. Oh, e mi sto pure convincendo.

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  7. La mia vita è un alto/basso continuo, passo brevi momenti di grande energia e lunghe pause di vuoto, durante i quali non faccio che andare ogni giorno un po' più in basso. Poi mi accorgo che il mondo è troppo pesante anche per me, e cerco di alzarmi da terra ogni giorno almeno un decimillesimo di millimetro. E mi ripeto come un mantra "La vita è esattamente ciò che sto facendo ora, il resto non esiste".
    A volte mi funziona, certe altre mi ci vuole tutto il bene che riesco a raccattare dagli altri.
    E piano piano mi incammino verso l'uscita.

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  8. Fabri, non mi sento carente d'affetto.
    Mi sento scazzata, questo sicuramente e i miei affetti subiscono inevitabilmente le conseguenze...
    Dormire fa bene... è bisogno!

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  9. Minchia evaso...un gelato?
    Ma tu hai idea del freddo porco che fa?
    Una cioccolata calda mi farebbe provare lo stesso beneficio?

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  10. enzo e il suo giardino, almeno hai ancora momenti alti.
    Non lasciarteli sfuggire, goditeli tutti e pienamente.
    Che lo sto dicendo a te, ma lo ricordo anche a me!

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  11. finirai con l'insultare la gente in metropolitana e lascerai che i gatti copulino liberamente tra di loro?

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  12. Insulto già tutti mentre guido (e non dubito che coloro ai quali arrivano i miei insulti facciano altrettanto)!
    I gatti sono tutti sterilizzati, quindi che provino pure...tanto non ce n'è!!!

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  13. quello di cui abbiamo bisogno è un orizzonte e non è sempre facile ...

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  14. Depressione è interpretare la realtà in modo distorto.

    Sembri una piccola e svampita farfallina che si posa senza lasciare traccia alcuna del suo passaggio ... è così che vuoi essere ?

    Che c'è là fuori che ti spaventa più di te stessa ? Niente.

    Pupazza

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  15. bravo giardigno, hai colto nel segno...
    abbiamo bisogno di un orizzonte...

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  16. Pupa, grazie al cielo non sono ancora depressa.
    Un po' stressata, certo, ma fortunatamente ancora lucida.
    Non voglio essere così e tu mi dirai che volere è potere.
    Le circostanze mi stanno addosso come macigni.
    Perfino la lavastoviglie ha smesso di funzionare!
    Infatti è con me stessa che ho un conto aperto.
    Dovrei reagire, ma a volte mi manca veramente la forza.

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  17. "Dovrei reagire, ma a volte mi manca veramente la forza"

    Forse pretendi troppo. Quando un traguardo è irraggiungibile la motivazione scema.

    Dovresti fare SOLO quello che ti rende veramente felice. Ma non cose incredibili, cosette, cosettine-ine-ine.

    Ritrovare la leggerezza.

    Pupazza

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  18. eheheh
    e ce lo so che dovrei solo fare cose che mi rendono felice.
    Ma questo purtroppo, non prescinde dalle varie e le eventuali che in questo periodo stanno convogliando nella mia esistenza.
    Insomma è un duro lavoro per la mia psiche.

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