Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

mercoledì 6 gennaio 2010

Life is life

La felicità è quell'attimo che intercorre tra un secolo d'infelicità e uno stato larvale progressivo.
Una scintilla, una stella cadente in un cielo nero.
Ma se il nero ti piace, se ci stai bene, non ci fai neanche caso a quel barlume di luce che viene ad invadere il tuo spazio.
Chiudi le finestre e stai...
in panciolle tra un divano, uno scaldotto e un rutto!

15 commenti:

  1. Uno stato larvale al massimo è uno stato di non infelicità. In realtà tu stai parlando della digestione, mi pare ;)

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  2. A me lo stato larvale piace un sacco, è quel periodo latente di non pensiero, non azione, non tutto.
    Fortunatamente digerisco l'impossibile...ho succhi gastrici che al viakal ci fanno una pippa!

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  3. p.s. damo di compagnia è bellissima!!!!

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  4. Il rutto alla fine ci sta benissimo!prima pensavo che la felicità era quando ogni cosa nella tua vita funzionava bene(cosa già molto improbabile), oggi penso sia solo un'attitudine, ci sono persone che non sono programmate per questo!

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  5. io quando rutto mi spettino da solo.
    La felicità? E' una boiata colossale

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  6. Damo di compagnia è una delle cose che mi riesce meglio nella vita...

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  7. Il rutto finale è liberatorio dautre...
    La vita è una roba strana, ma strana veramente... Bisogna accontentarsi delle piccole cose centellinate e goderne, quei piccoli attimi dovrebbero consentirci di essere felici relativamente a quegli attimi.
    La predisposizione è solo per gli illusi...

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  8. lupo, io non sono così brava...
    Il mio è un rutto quasi gentile, un po' alla Fiona di Shrek per intenderci...

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  9. per me il rutto è liberare l'acidità vecchia per incamerare quella nuova. E' come quando apri la finestra della camera da letto, fai fuoriuscire l'aria viziata che si era creata durante la notte e allo stesso momento dai il buongiorno con un sorrisone a 102 denti all'atmosfera cittadina inquinata dal PM10 (le famigerate polveri sottili). Dopo aver effettuato questa operazioncina si consiglia di bere abbondante latte scremato

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  10. Felicità raggiunta, si cammina
    per te sul fil di lama.
    Agli occhi sei barlume che vacilla,
    al piede, teso ghiaccio che s'incrina;
    e dunque non ti tocchi chi più t'ama.

    Se giungi sulle anime invase
    di tristezza e le schiari, il tuo mattino
    e' dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
    Ma nulla paga il pianto del bambino
    a cui fugge il pallone tra le case

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  11. Chiodofisso cita Montale...chissà...magari se lui avesse avuto internet avrebbe citato Chiodofisso...

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  12. La felicità scaturisce dal fuori, dentro di noi non c'è niente, al più solitudine.

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  13. Fabri, il rutto è liberazione a prescindere.
    Per incamerare nuovo veleno non è necessario aprire le finestre.
    Sempre più spesso è tutto intorno...

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  14. Montale ha espresso in rima quello che io ho più volte espresso con le mie parole sghembe.
    Non ho la sua capacità ma ho internet...
    Chi è più fortunato???

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  15. enzo e il suo giardino, io non so dove sia la felicità...
    Certo è che se non siamo più in grado di trovarla dentro, come possiamo riconoscerla fuori?

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