Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

mercoledì 20 gennaio 2010

I have a dream


La qualità del sogno è direttamente proporzionale all'idea che abbiamo di attuare quel sogno nella specifica della nostra esistenza.
Non le oniriche distanze, quelle sono fuorvianti, sogni involontariamente una cosa e vuole dire tutt'altro, rendendo ricchi indovini e psicologi che di queste cose ci campano.
No, no, parlo proprio del sogno-desiderio, quello sul quale concentriamo le nostre energie, il nirvana, per dirla tutta.
Capita poi, che si coinvolga qualcuno, che imbastisca con noi questo futuro, rendendolo più solido, più fattibile.
Facendone un obiettivo comune, quasi sociale.
Fortunatamente finchè è aleatorio, tutto si può fare e disfare, incrementare e decrementare, togliere e mettere, allineare e far collimare.
Insomma si crea una sorta di scala, sulla quale passin passetto, ci avviamo alla meta.
Ma basta un nonnulla, un attimo, una svista e zaaaac...la scala perde i pioli e ci ritroviamo esattamente nel punto dal quale siamo partiti.
Con un sogno in meno, una botta in più e tanta nuova strada da percorrere.
La morale è che ognuno deve vivere il suo sogno, perchè in quello degli altri si rischia di trovare un irritante sovraffollamento...

16 commenti:

  1. Meno male che ci sono i sogni,le scale e i pioli per arrivarci,e meno male che ogni tanto si cade sedere a terra!Ho il terore di un mondo fatto di sogni realizzati...quello che ci esalta all'eventuale traguardo è proprio la fatica del tragitto,la consapevolezza che era quasi improbabile riuscirci...C'è solo un problema,qualche volta si realizzano,siamo in grado di volere ancora quello che abbiamo ottenuto?

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  2. tu credi nei sogni premonitori?
    La tua città ha qualcosa di esoterico. Anni fa ci transitai per poche ore, ma in realtà non vidi nulla. Quando, un giorno, mi trasformerò in un lupo mannaro, partirò dalle colline di Superga e giungerò fino alla punta della Mole

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  3. dautre, io non sono riuscita a realizzare un granchè.
    Ma quello a cui sono arrivata, mi ha lasciato e mi lascia felice di esserci riuscita.
    E comunque i miei sono desideri terra terra, non cose pazzesche.
    Quello che ho imparato è che è meglio pensarci da soli, senza coinvolgere troppe persone che magari, rapite dall'entusiasmo, sembrano volerne far parte, ma alla fine ti guardi intorno e ti accorgi che sei sola.

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  4. lupo, non hai bisogno di trasformarti per fare quel giro...
    Si, io credo nei sogni premonitori perchè mi capita di farne.
    Non si sono mai sbagliati, neppure quelli nei quali mi toccava dire addio a qualcuno.
    (e non ti toccare!!!)

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  5. Quelli che tu chiami sogni io li chiamo progetti.
    Mi da l'idea che possa far qualcosa per aiutarne la realizzazione. Anche se poi il risultato alla fine è uguale a quello di sogni infranti. Forse ti procuri solo qualche livido in più. Ma poi passa.

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  6. Ma se uno non sogna, secondo te è grave?

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  7. Macs, non è importante dare loro un nome, è avercene.

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  8. evaso, non è grave perchè significa che quelli importanti sono stati realizzati!

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  9. E' che io non capisco quanto io sogni e quanto in realtà io speri.

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  10. Ti capisco Sandalina, perchè è un dubbio che attanaglia anche me...

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  11. a proposito di sogni, l'altra notte o meglio, l'altra mattina presto, ho sognato che ero a casa mia, in cucina per la precisione. Sto finendo di lavare i piatti e decido di alzare la tapparella in modo che entri un pò di luce. Fuori però, non si riesce a distinguere se è ancora notte oppure no. Mi assento un attimo, torno e vedo la tapparella giù; ripeto l'operazione altre due volte, ma alla fine, quella cazzo di tapparella è sempre abbassata. In cucina non c'è luce, fuori men che meno.
    Che significa? Ho bisogno di chiarezza?

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  12. Hey... qui abbiamo bisogno di deliri!!! Vogliamo deliri!!!

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  13. aspetta Fabri che interrogo la psicologa che c'è dentro me!
    Non riuscire a vedere la luce immagino sia bisogno di svago, di uscire dalla routine, di andare oltre.
    Per esempio organizzare un viaggio e scegliere una città a caso: Torino per esempio!!!

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  14. tesoro, sono io stessa un delirio e poi Mono, è partito di nuovo!!!

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  15. verrò a Torino ma non ora. Fa freddo, c'è nebbia... Meglio ai primi di marzo, tempo permettendo naturalmente

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