Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

martedì 26 gennaio 2010

I don't owe you anything


Soffro.
Soffro della sindrome da "gattinobagnato", quella che ti fa scovare tutti i casi pietosi del mondo e t'induce a prendertene cura.
A scuola coloro che subivano ingiustizie, trovavano in me (peraltro senza richiederlo) la paladina, colei che avrebbe combattuto e li avrebbe protetti.
Da lì in poi, l'ascesa verso i personaggi più disturbati.
Eppure non riesco a farne a meno.
Nella scorsa vita devo essere stata una debole, una pazza, o una psichiatra altrimenti non si spiega il motivo che mi porta a dare tanto e ritrovarmi spesso a leccare le ferite inferte dagli innumerevoli ospiti della mia disponibilità.
Col senno di poi, mi rendo conto del fatto di dare la possibilità a chi non è abbastanza forte, di evitare le proprie responsabilità, facendomene carico e discutendo infine con il senso di colpa per non essere stata in grado di capire.
O forse, di capire troppo.

sabato 23 gennaio 2010

Help!


Non sto più vivendo.
Non mi sto più dedicando ad una banalissima vita sociale.
Al contrario.
Me ne sto chiusa in casa, in questo nido che mi protegge e mi difende dal nulla che c'è fuori.
Quando mi capita di uscire, è uno sforzo sovrumano, lastricato da difficoltà sensoriali.
Perdo la perpendicolare, il baricentro di me.
Mi pare di dover cadere ad ogni passo.
La testa mi gira e l'unica cosa a cui penso è il ritorno tra le mie mura materasso.
Mi piace e mi spaventa.
Spesso m'impongo di lavarmi, vestirmi, truccarmi, e mettere il naso fuori.
Certe volte, già pronta, attaccata alla porta, torno sui miei passi e mi do l'alibi che uscire non serva perchè tutto quello che mi occorre è qui.
Combatto duramente perchè ho la consapevolezza che non si tratti di pigrizia, ma dell'ingresso verso qualcosa che non pronuncio.
E questo non mi piace affatto.

mercoledì 20 gennaio 2010

I have a dream


La qualità del sogno è direttamente proporzionale all'idea che abbiamo di attuare quel sogno nella specifica della nostra esistenza.
Non le oniriche distanze, quelle sono fuorvianti, sogni involontariamente una cosa e vuole dire tutt'altro, rendendo ricchi indovini e psicologi che di queste cose ci campano.
No, no, parlo proprio del sogno-desiderio, quello sul quale concentriamo le nostre energie, il nirvana, per dirla tutta.
Capita poi, che si coinvolga qualcuno, che imbastisca con noi questo futuro, rendendolo più solido, più fattibile.
Facendone un obiettivo comune, quasi sociale.
Fortunatamente finchè è aleatorio, tutto si può fare e disfare, incrementare e decrementare, togliere e mettere, allineare e far collimare.
Insomma si crea una sorta di scala, sulla quale passin passetto, ci avviamo alla meta.
Ma basta un nonnulla, un attimo, una svista e zaaaac...la scala perde i pioli e ci ritroviamo esattamente nel punto dal quale siamo partiti.
Con un sogno in meno, una botta in più e tanta nuova strada da percorrere.
La morale è che ognuno deve vivere il suo sogno, perchè in quello degli altri si rischia di trovare un irritante sovraffollamento...

lunedì 18 gennaio 2010

Dissertazioni


Lasciatemi fare la psicologa di noialtri.
Pensavo.
Il che fa presupporre che mononeurone sia tornato alla sua dimora!

L'argomento è il tradimento.

Non la botta e via, che quella è solo una sazietà di corpo, ma del tradimento di cuore.
Orbene, se ho una relazione soddisfacente, che mi riempie la vita e non mi fa sentire mancanze, se ho un compagno capace di capire il quando e il come delle mie esigenze, non ho motivi di cercare altrove.
Nel momento in cui questo smette di avvenire, è un attimo accorgersi che un'altra persona sta riempiendo quel vuoto e non perchè accada davvero, ma perchè è un nostro bisogno pensare che quella piccola cortesia fatta nei nostri confronti sia in realtà frutto d'attenzione dedicata a noi.
Quindi andrò alla ricerca dei miei bisogni e non appena riuscirò a soddisfarli colmerò quel vuoto.

Da questo si evince che il tradimento non è altro che il bisogno di salvare se stessi da quella parte di nulla, un atto d'amore personale e come tale non giudicabile.
Meno male che mononeurone riparte!

domenica 17 gennaio 2010

More than words


Vieni.
Avvicinati.
Appoggia l'orecchio al mio capo.
Cosa senti?
Io non sento più nulla.
C'è un vuoto cosmico nella mia mente.
Mononeurone ha fatto la valigia ed è andato in ferie senza chiedermi il permesso.
Anarchico insurrezionalista bastrardo di un neurone solitario.
Fa e disfa.
A me tocca sorbire l'eco del niente.

giovedì 14 gennaio 2010

Messer Paradosso

Paradosso: "una conclusione apparentemente inaccettabile, che deriva da premesse apparentemente accettabili per mezzo di un ragionamento apparentemente accettabile"

Messer Paradosso si divertiva a distribuire bugie, che potevano peraltro essere verità, data l'impossibilità per i suoi interlocutori, di venire a capo della veridicità di quanto sostenesse.
Era magnifico nel suo ruolo di pigmalione, quando occhi sognanti di fanciulle lanciavano segnali, quelli si, inequivocabili.
Ad ognuna esprimeva il suo amore, ed ognuna in cuor suo, pensava di essere l'unica e la sola, meritevole di tante attenzioni.
Le donne, si sa, amano sentirsi amate e non si stupivano di quella ricerca costante, delle cortesie donate loro e anche la più recalcitrante, alla fine cedeva.
"Ti amo" dichiarava loro dopo il primo incontro.
Sebbene qualche dubbio fosse plausibile, la conclusione apparentemente inaccettabile (come può amarmi se ancora non mi conosce?), derivava da una premessa apparentemente accettabile (che senso avrebbe mentirmi?) per mezzo di un ragionamento apparentemente accettabile (se non mi amasse davvero mi avrebbe lasciata perdere).
Avessero saputo le tapine, che dietro quei sorrisi e quel "ti amo" c'era nascosto un banalissimo "ti chiavo"!

lunedì 11 gennaio 2010

Psicho killer


Il fatto di essere seduta, non le toglieva il fastidio che cercava di persuadere distogliendo lo sguardo.
Era come se le mancasse una fetta di culo.
Cercava di uscire da se, da quel modo di respirare intenso, dal profumo d'agrume dei capelli.
Pensieri a migliaia, come cavallette, che cercava di respingere con manate d'aria all'aria, imprigionata nella ragnatela degli eventi.
Soffiò un fischio che le fece vibrare il timpano e intonò suoni che la fecero ballare tra i pali di sostegno e l'obliteratrice.
Buio, luce, buio, suoni, psiche-delic-a-tamente avvolta...
Tramortita d'intenti e d'ansia scivolò lungo il groviglio delle rotaie brillanti di gocce di cielo.
Alzò lo sguardo liberandolo dalle ciglia.
Toccò la notte ed attese senza troppo aspettare, che l'accompagnasse a riposare il volto.

sabato 9 gennaio 2010

Alla fiera dell'est


"c'è un topolino che vive tra i binari, esce solo la sera, confondendosi tra lo scuro intorno a sè e lo scuro di se stesso...quante ne vede e ne avrà viste? Un giorno mi siederò oltre la linea gialla, interrogandolo su cosa pensa che sia la nostra vita... una prospettiva diversa è pur sempre una prospettiva..."

"mi chiedi cosa vedo? Non ho tempo di osservare, mi aggiro impaurito tra montagne di ferraglia alla ricerca di tutto quello che non amate trattenere. Ho trovato di tutto, ho conservato di tutto, ho cimeli conservati in un angolo nascosto, oggetti e sentimenti che avete buttato distrattamente da un finestrino o mentre aspettate lì, oltre quella linea gialla che da qui non riesco a vedere. A volte ho confuso le vostre lacrime con la pioggia, altre ho udito grida che erano sussurri. In fondo ciò che vedo è quanto voi vedete quando riuscite a scorgermi. Io scappo per nascondermi, voi per proteggervi. Se non cambi la prospettiva, siamo tutti fuggitivi..."

venerdì 8 gennaio 2010

Everybody wants to rule the word


L'articolo 4 della costituzione italiana dice:

"La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società."

Ho le capacità, ho le conoscenze. Continua a mancarmi il diritto e la condizione. Ho riempito caselle di mail con la mia richiesta. Neppure un cane che si sia degnato di rispondermi, anche solo dirmi "testina di cazzo, ma non ti rendi conto della situazione in cui siamo? Non appartieni a nessuna categoria protetta, facciamo licenziamenti a catena e tu ci stai chiedendo di farti assumere? Ma sei scema? E poi c'hai un'età, sei una vecchia babbiona per il mondo del lavoro e la tue competenze ficcatele ben bene su per il culo che semmai prendiamo carne fresca da pagare 4 soldi. Quindi non essere ridicola e risparmiati d'intasare la nostra posta elettronica"
Decade il mio dovere.
Il progresso di questa società non è altro che regresso.
Lo xanax mi tiene a galla!

mercoledì 6 gennaio 2010

Life is life

La felicità è quell'attimo che intercorre tra un secolo d'infelicità e uno stato larvale progressivo.
Una scintilla, una stella cadente in un cielo nero.
Ma se il nero ti piace, se ci stai bene, non ci fai neanche caso a quel barlume di luce che viene ad invadere il tuo spazio.
Chiudi le finestre e stai...
in panciolle tra un divano, uno scaldotto e un rutto!

domenica 3 gennaio 2010

Pensieri sconnessi


In fondo non siamo che figure geometriche nello spazio.
Puntini o palle a volte triangoli.
Ci confondiamo con prodotti ortofrutticoli a cui noi stessi abbiamo dato un nome.
(ma un seno a pera non ha lo stesso gusto zuccherino)
Altre con strumenti musicali.
(ma un culo a mandolino, non suona musica, non quella che ci piace ascoltare)
Usiamo i sensi senza appartenenza, per riconoscere e distinguere, perchè una puzza sia una puzza davvero e un profumo sia oggettivamente tale.
Siamo un insieme di punti, tenuti insieme da un pennarello.
Macchie sbiadite in pezzi di mondo colorato, chiaroscuri ambigui e intolleranti, fagocitanti fette di arcobaleni erranti.
Come macchie di rimmel in una lacrima sciogliamo resistenze, cadendo su un nuovo foglio di mondo formiamo un'ombra, come un passaggio di consegne.
Figli di Narciso disciolto compattiamo la nostra vita respirando.


sabato 2 gennaio 2010

Oniriche distanze


Ho sognato di fare litri di pipì.
Nel sogno ho perfino trovato un cesso pulito benchè non fosse il mio.
La vedevo uscire senza riuscire a trattenerla.
Più di quanta il mio corpo fosse in grado di contenerne.
Pisciavo involontariamente senza riuscire a smettere, tanto da disidratarmi.
Urlavo e mia madre correva da me cercando di capire.
Svenivo e lei mi lasciava per terra senza intervenire.
Ho cercato il significato del sogno, ho mandato a cagare Freud e le sue pippe mentali.
Mi ha affascinata la teoria di Jung secondo il quale è una sorta di abbandono delle angosce, una liberazione dalle tensioni.
Sul significato dell'indifferenza di mia madre non ho indagato.
Se bastasse davvero pisciare tutto il male che ci portiamo dentro, il cesso ed io avremmo un rapporto molto più assiduo.
Invece lo tratto da vera profittatrice...solo all'occorrenza.


giovedì 31 dicembre 2009

Stereotipi


Quest'anno di merda finisce con oggi. Come dicevo ad un'amica, ci sono anni che spero si allontanino da me il più velocemente possibile, pur rendendomi conto che il primo gennaio non è altro che il giorno dopo il 31 dicembre. Ciononostante m’illudo che spariscano o cadano nel dimenticatoio. Nessun rimorso e nessuna malinconia. Anzi. Forse con la speranza che domani, che può essere pure dopodomani o dopo ancora, sia migliore. Che ci va poco, chiariamolo. Che mica è così vero che il destino lo indirizziamo noi. Col cazzo. Lui fa quello che vuole e ci porta dove decide, infiaschiandosene delle nostre priorità e dei nostri bisogni. Ciò detto:
Che sia una fine splendida e un inizio meraviglioso....un po' troppo banale vero?
Passatevela bene e pace e amore per tutti... tanto non ci sarà pace e amore per tutti! Mettetela in culo al mondo e al destino se non vi piace... Io, ci proverò!

martedì 29 dicembre 2009

Nothing compares to U


Avete mai pensato all'immensità del nulla?
Il nulla non ha profondità, non ha contorni, si espande senza confini, ovunque, all'infinito.
Il nulla riecheggia nei vuoti e in certi cervelli dai contenuti pressochè inesistenti.
Perchè il nulla ha il potere di prendere il sopravvento, s'insinua nell'inutilità e per quanto ti possa sembrare di fare un discorso sensato, l'unica cosa che ti sarà permessa, sarà copiarla da qualcun altro e lasciarti l'illusione di aver riconosciuto appartenenza.

sabato 26 dicembre 2009

Love of the common people


Saper amare è un'arte.
E' un concentrato di pazienza, sensibilità, coscienza ed incoscienza.
E' sopportare, è litigare, è saper dosare tutto al meglio possibile.
E' dedicare parole ed occhi, è scostarsi dai pensieri e stare al largo, lontanissimi e poi saper tornare e ricominciare da dove si era interrotto.
E' silenzio, è apoteosi di parole scaraventate tutte insieme.
E' comprendere, è capire, è dire.

Farsi amare è tutta un'altra storia!

Farsi detestare è la più semplice delle esperienze!

martedì 22 dicembre 2009

Xdono


E' il mio limite.
Non so perdonare chi mi ha ferita.
E' uno sforzo che non posso nè voglio compiere.
Dono col cuore, sono affidabile ma nel momento stesso in cui qualcuno mi fa del male, chiudo la porta e non c'è più nessuna possibilità di rientrare a far parte di una delle mie porzioni di vita.

Intransigente fino all'eccesso.

Dopo aver chiuso a quintupla mandata, erigo un muro di cemento armato insfondabile.
E non c'è nulla capace di abbatterlo.
Non vado fiera di questo mio atteggiamento.
Probabilmente bisognerebbe lasciare più di una possibilità, ma io non sono così e mi farei una violenza inaudita.

Mi sorge quell'indifferenza malsana che mi lascia perplessa, ma mai insoddisfatta.
Nei sentimenti, tutti, do sempre il massimo, il mio massimo e combatto se ritengo ne valga la pena.

Ma quando ti scontri con muri di gomma che ti lasciano una bava d'umiliazione precaria e inutile, capisci che i tuoi sforzi sono inconciliabili e trai le tue conclusioni.

Io elimino ogni pensiero.
A volte anche il ricordo.

lunedì 21 dicembre 2009

Che cos'è l'amor


L'amore è l'emozione di un attimo.
E' il fremito di un orgasmo, una visione, un incontro fugace.
L'amore è in uno sguardo, in un atteggiamento, in una stretta di mano.
Puoi amare in quell'istante chiunque sia riuscito a creare quell'emozione transitoria.
Una donna, un uomo, un bambino, un cane, un fumetto, un attore, un cibo.
Ti amo significa essere stati in grado di produrre quell'attimo.
E se poi reitera, ben venga!

domenica 20 dicembre 2009

Do they know it's christmas


Che palle.
Un altro natale.
Ne ho sentite di ogni.
Della magia di cui è capace, della bontà che dovrebbe racchiuderci tutti in un enorme "volemose bene".
Balle.
La magia è quella che crea ognuno di noi nel suo piccolo mondo.
La bontà non esiste o quasi e nasconde sempre un interesse.
Città invase da pacchetti che portano persone.
Io compro una cosa a te e tu una a me.
Non perchè lo desideri, ma perchè è carino farlo.
Tutti con ampi sorrisi compiaciuti.
Tutti che fingono di essere felici.
Il giorno più ipocrita dell'anno.
E anche a questo giro, è lì che ci sta aspettando.
Teniamo duro.
Sabato sarà tutto finito e potremo rimetterci addosso tutta la nostra tristezza.

mercoledì 16 dicembre 2009

Everything counts


Lavorava il cazzo degli uomini.
Guadagnava bene senza neppure essere la migliore nel suo campo.
Ma c'era sempre un uomo disposto a pagare per il suo servizio.
Le tariffe erano espresse a voce, il luogo non contava.
Pagavano qualcosa che avrebbero potuto avere gratis altrove.
Pareva ci provassero più gusto.
Guadagnava e arrivava a fine mese molto più che dignitosamente.
Arrivava a togliersi molti sfizi con il denaro che generosamente le elargivano.
La chiamano puttana.
E' solo un'imprenditrice di se stessa.

martedì 15 dicembre 2009

Forever young


Che poi la vita è un contenitore pieno di esperienze.
Devi solo accarezzarle, farle tue ed ecco che diventi a tua volta contenitore.
Non in maniera assoluta, non ti basta la vita intera per provarle tutte, ma ciò che sai è quello che ti serve sapere.
Coloro che ruotano intorno, apprendono e tu da loro.
Scambievolezza.
Impari il bene e il male, identifichi in un momento un odore tanto da riuscire a collocarlo.
Ogni singola cosa penetra e s'installa nel nostro sistema e non c'è modo di resettare tutto.
Arriviamo ad anticipare i bisogni, lavandoci prima di arrivare a puzzare, prendendo le distanze da tutto ciò che potrebbe ferirci.
Spesso reiteriamo e ci facciamo del male, senza che tutta la saggezza che crediamo di aver incorporato ci venga in soccorso.
Alla peggio aspetteremo che il tempo ci aiuti a dimenticare, salvo poi rendersi conto che facciamo solo finta di averlo fatto.

venerdì 11 dicembre 2009

La donna cannone


A forza di stare immobile, cominciò a lievitare.
Piano piano, ma mica così tanto, le sue circonferenze cominciarono ad aumentare smisuratamente.
Pancia e culo non trovavano più abiti capaci di contenerli entrambi.
Tanto che dovette usarne due, legati insieme per le maniche.
Le mancava qualcuno che le parlasse addosso, labbra a fior di labbra, come fanno quelli che si amano o che litigano.
Non capiva perchè mai due persone arrabbiate avessero d'abitudine lo starsi addosso e parlarsi tanto da vicino.
Non poteva essere per affermare la propria forza, ma forse proprio per evitare di farlo.
Non comprendeva.
Ma pur di riprovare a farsi parlare sarebbe arrivata anche a quello.
Voleva sentire alitarsi addosso da qualcuno, suggere l'energia da quella bocca e nutrirsene.
Non avrebbe causato danni peggiori al suo peso.
Semmai le avrebbe sgonfiato i fianchi e reso ricco il cuore.

giovedì 10 dicembre 2009

True lies


"Corrono tempi difficili"
"E questo cosa c'entra con noi?"
"Tutto c'entra"
"Allora spiegami perchè all'inizio della nostra storia riuscivamo a dimenticare tutto, il mondo eravamo io e te e il resto perdeva significato"
"Perchè la stabilità ha risvolti dolorosi. Il confronto con i problemi prende il sopravvento e s'insinua tra le pieghe della ragione che annienta il sentimento irrazionale"
"Cosa vuoi dire?"
"Solo che sono tempi difficili"
"E questo cosa c'entra con noi?"
"Nulla. Non c'entra nulla..."

mercoledì 9 dicembre 2009

Riflessioni d'autunno


Fa freddo.
Il freddo mi crea disagio e pensieri macabri.
Così, mentre camminavo (che mentre cammino penso troppo) ho immaginato quale sarebbe la stagione che sceglierei, se potessi, per morire.
Non esistendo più autunno e primavera, ho già eliminato parte delle possibilità.
Amando il caldo, forse l'estate, ma andrei in putrefazione in un quarto di secondo e questo non è che mi piaccia tanto.
Resta come ultima possibilità l'inverno.
Lo so che da morta non sentirei nulla, ma la sensazione di essere ancora più gelida per la variazione climatica mi disturba.
Ho pensato a Biancaneve, ad una bella teca trasparente e impenetrabile, a temperatura costante, capace di conservarmi "vita" natural durante.
E' stato lì che ho capito il motivo per il quale il corpo si consuma dopo la nostra dipartita: primo perchè non esiste il principe azzurro, secondo perchè 7 nani tutti insieme sono impossibili da trovare, terzo, ma non meno importante, per lasciare a chi resta la possibilità di dimenticarci.

domenica 6 dicembre 2009

Adieu


Quando due persone condividono un rapporto sentimentale, la fine di quel rapporto sancisce la fine di qualcosa che c'è stato e non c'è più.
Almeno per uno dei due.
Quindi le persone di cui sopra, si "lasciano"
Etimologicamente: smettono di tenersi, di sostenersi, si abbandonano, si separano.
Insomma spezzano "l'appartenenza" sancita dallo stare insieme.
Ma il presupposto è quello di lasciarsi la libertà di condividere l'esperienza d'unione con un'altra persona e lasciare la libertà all'altro di vivere con noi quel momento e gli altri a venire, con consapevole spensieratezza.
I legami non sono indissolubili per nessun elemento, figuriamoci per gli uomini che vivono perennemente la debolezza del loro animo.
"Ti lascio" non vuol dire niente, non scioglie nessun nodo.
"Mi riprendo ogni libertà di me" forse sarebbe più corretto, ma non ancora abbastanza.

giovedì 3 dicembre 2009

Un buon non compleanno


Oggi è il mio non compleanno.
Ancora oggi che domani vediamo.
Sta di fatto che vorrei alleggerire l'animo di chi crede che l'animo mio sia più vicino al fallimento totale.
Io sono una guerriera, un po' da rottamare, ma sempre guerriera resto.
Vicissitudini e cazzi vari stanno distorcendo la visione globale del mio mondo.
Almeno quello che era fino a qualche tempo fa.
Ora ci sono un po' di problemi da risolvere.
Qualche vagonata di cose da sistemare.
Non dubito che tutti i tasselli di questo porco puzzle mescolati dal fato bastardo, prima o poi possano tornare al loro posto.
Che magari ci va più pazienza di quanta se n'era preventivata.
Ma a me Giobbe, mi fa una pippa!