Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

mercoledì 11 marzo 2009

E guardo il mondo da un oblò


E' una questione di prospettive.
Lanci lo sguardo e controlli dove andrà a finire, che direzione prenderà.
Sono solo rifrazioni di pensieri sfuggenti.
Che quando pensi spesso ti guardi intorno o sbirci tra le nuvole.
Se non ci sono penetri il cielo.
Ed è lì che il rischio di perdersi ha davvero una percentuale altissima.

20 commenti:

  1. perdere la possibilità di tornare, una volta smarriti si rimane dall'altra parte dell'oblò.
    dall'altra parte dell'oblò lo consiglio a gianni togni

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  2. raggiungere il punto di non ritorno e rimanere altrove.

    gianni togni s'annoiava...

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  3. non serve vedere con gli occhi una volta che arrivi nell'oltre del cielo
    (sapevo che non saresti andata via a lungo...)

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  4. ma sarebbe poi un guaio perdersi così?

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  5. si può essere ipovedenti anche vedendoci... perdersi non è mai una cosa buona. il controllo è l'unica arma vincente per non soccombere.

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  6. Meglio tuffarsi e perdersi, piuttosto che guardare da lontano.

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  7. Sandalina, altro che guaio, sarebbe una benedizione!

    keel, io amo perdermi e questo non mi fa sentire indifesa ma a contatto totale con me stessa. Bada bene che il controllo lo devi agli altri non a te.

    Roby, si molto molto meglio.

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  8. cioè si lancia l'occhio di vetro?

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  9. Balle... non avere punti di riferimento è la cosa peggiore. In mare se non tracci una rotta, puoi navigare a vista oppure andare alla deriva con la conseguenza di incagliarti o peggio procurarti una falla. Il timone della mia vita lo voglio saldo e non troppo ballerino... perchè devo sempre sapere dove sto andando.. poi, al massimo, le deviazioni le decido io.

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  10. Parto da un presupposto preciso ed è che il punto fermo della mia vita sono io.
    Se vado per mare posso preparare una rotta e trovarmi alla deriva a causa di una tempesta imprevista.
    Non sempre i programmi seguono una direzione, c'è sempre il caso che ha questa capacità di ribaltarti la vita.

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  11. Verissimo! Ma non lo faccio in maniera deliberata. Se capita lo affronto, ma non mi metto in condizione di trovarmici a tutti i costi.

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  12. Eppure non è così male, lasciarsi andare ogni tanto e volare in maniera deliberata.
    E' quasi liberatorio certe volte...

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  13. La risposta è si Amore: mi gira il cazzo a 100000! e sai perchè? perchè se riuscissi a VOLARE IN MANIERA DELIBERA, tanti di quei cazzi che ho per la testa svanirebbero.. ma non posso! sono cresciuta così e così morirò.

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  14. Non vorrei fare come al solito il bastian contrario...ma a me capita lo stesso fenomeno, e cioè di perdermi a vista d'occhio, ma guardandomi dentro...

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  15. E perchè bastian contrario?
    Ognuno ha i suoi modi e i suoi tempi...
    Io amo di più perdermi nel nulla dell'infinito sparso...

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  16. sono rabdomante : ti ritrovo e costruisco un pozzo, una fontana, una piscina: sai almeno nuotare?

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  17. si ma cercami in alto...devi far piovere per farmi ricadere per terra!!!
    Certo che so nuotare... anche nel mare oltre che tra le nuvole!!!
    (sto bene, non preoccuparti, mi manchi...)

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