Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

sabato 14 marzo 2009

Sospesi nel vuoto


E' così che funziona la vita.
Si resta lì, sospesi tra il primo e l'ultimo respiro.
Nel frattempo si cerca di capire chi si è e cosa si vuole diventare.
Alternando sospiri e fiati che ci permettano di arrivare in fondo.
Tra una domanda e una certezza.
Tra noi e gli altri.
Tra noi e noi.
Tra io e d'io

16 commenti:

  1. sono generosa ed ho ricompreso Noi invece che d'io...
    Dici che dovrei cominciare ad essere un po' egoista???

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  2. noi, inteso nel senso iomemedesimo, guardiamo gli altri noi con interesse
    al mio noi do gli steroidi anabolizzanti, con il mio ego solleverò il mondo

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  3. ci ho pensato...
    hai ragione...
    ampio il concetto!

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  4. Si, un respiro tira l'altro come le ciliegie ed ammettendo che qualcuno ci abbia dato il primo dovremmo ammettere che lo stesso si prenderà l'ultimo. E noi in mezzo come pompe di bicicletta, con una mano invisibile che ci usa per gonfiare una gomma che tanto prima o poi si bucherà...

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  5. che bel post Amore... tu riesci ad entrare benissimo tra i respiri di cui parli... e il bello è che resti.

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  6. Ritina, non ho mai smesso...che ti credi?

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  7. E' curioso che inizi e finisca allo stesso modo. Non so se ci sia un artefice supremo.
    Io qualche dubbio lo nutro.
    Credo sia semplicemente uno stato naturale delle cose.
    O anche no...

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  8. keel, su una cosa hai ragione, io resto.
    Resto col pensiero e nel pensiero di chi mi vuole ancora, di chi ha finto di volermi, di chi non mi vuole più.
    Respiro ed espiro regalando un po' del mio fiato al mondo, sprecandolo a volte.
    Fiera (in tutti i sensi possibili...)

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  9. Ciccia, hai posta nella segreteria di Libero.

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  10. Oggi parlavo con un amico che mi diceva che il nostro compito è far volare i nostri figli e vederli volare e stare attenta alle loro cadute, fra un respiro e l'altro.

    Io gli ho chiesto: "chi ha mai guardato volare me? Ho mai volato?"

    Me lo sono chiesto tante volte, fra un respiro e l'altro.

    Tra noi e gli altri.
    Tra noi e noi.
    Tra io e d'io

    E cosa è Dio se non una parte del nostro io? E se ho mai volato e non me ne sono accorta, probabilmente non se ne è accorto neanche Dio.

    Così funziona la vita. Rimanere in sospeso e in dubbio, fra un respiro e l'altro.

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  11. Non ritengo sia un nostro compito far volare i nostri figli.
    Ritengo piuttosto che ognuno debba imparare a volare per suo conto, se davvero è quello che vuole.
    Ognuno deve cadere e rialzarsi da altezze più o meno alte, o basse.
    Il nostro compito è semmai stargli vicino perchè non si facciano troppo male.
    Non so chi o cosa sia dio ma so chi e cosa sono io che è ben più importante visto che è con me che mi confronto ogni giorno, ogni momento, ogni istante tra quel respiro e il prossimo...

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  12. Ho un amico romano che sul tema "far volare i propri figli" ogni tanto guarda la figlia maggiore e con tutto l'amore che un uomo alto due metri ex campione di kickboxing può esprimere le dice " te pijerebbe e te scajerebbe ggià dalla finestra!"

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  13. eheheh
    io mi limito a dirle che la stampo contro il muro e la faccio diventare parte integrante dell'intonaco...che è un po' la stessa cosa!!!!

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