Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

mercoledì 12 febbraio 2014

Never ending story

Cosa potremmo mai dire che non sia stato detto?
La scena politica di questo paese lasciato alla deriva, è imbarazzante.
Non fanno che ripetere le stesse cose, mentre le persone muoiono di fame, perdono il sonno.
I più disincantati, si ammazzano.
E' come se fossimo appena usciti da uno scenario di guerra, senza la fase successiva della ricostruzione.
Tutto cade a pezzi, tutto si sfalda.
Non vi è più alcun tipo di certezza se non quella del declino ulteriore.
E assistere ai siparietti dei nostri politici è come sboccare senza mettersi due dita in gola.

giovedì 9 gennaio 2014

Luce

Se ci fosse la possibilità di permettere al ricordo di farsi spazio, ritroverei volti e voci che si son fatti dimenticare lungo il percorso o il disegno di questi schemi caotici che gestiamo quotidianamente.
E' come fare zapping nel cervello, cercare il particolare in mezzo al caos, intravvedere una faccia, un nome, un nick, un accenno sentimentale di qualcosa che c'è stato e si è perso.
Perchè con chi è rimasto non accade.
Chi è rimasto c'è anche quando non c'è.
Chi si è nascosto per volontà o difetto o noncuranza, è un puntino di luce che rimbalza tra un ricordo e l'altro, tra un momento vissuto e un sogno.
Che se la vita fosse fatta di tessere di puzzle, alcune che prima erano perfette, hanno perso concavo e convesso e allora non è per cattiveria, ma solo perchè non sapresti come farle stare insieme se le archivi nello spazio di ciò che è stato.
E' che ci son momenti in cui ti piacerebbe sapere di non aver sprecato niente, perchè allora, quello che adesso è diventato nulla, era talmente tanto da riuscire a credere che fosse vero.

(luce - silvia capasso)

lunedì 30 dicembre 2013

BUON 2014

Lo facciamo un resocontino di questo anno che si avvia a fare la fine di tutti quelli prima di lui?
Beh, non è stato brutto, tutto sommato.
C'è stato il matrimonio, il viaggio di nozze, il mare.
Non è che capita sempre.
A me ogni 20 anni, ma so che a sto giro è per sempre.
Che se ci penso, comunque, è stato intenso, mica è così facile e scontato organizzare un matrimonio.
Io le capisco quelle che si affidano ai wedding planers.
Poche rotture di coglioni anche se decisamente più impersonale.
Anyway, a parte qualche delusione sparsa qui e là, qualcuno che dovrebbe andare a fare in culo senza passare dal via, il fancazzismo dilagante, posso affermare che di questo anno c'è poco da buttare.
Quindi, mi auguro che quello che si accinge a presentarsi, sia carico di buone nuove.
Che se le chiamo aspettative, non potranno che essere disattese.

Auguri gente!
p.s. non è vero che chi non tromba a capodanno non tromba tutto l'anno, lo so per esperienza, ma nel caso crediate ai proverbi, dateci dentro!

sabato 14 dicembre 2013

Non voglio mica la luna

Cara Alessandra,
ho ricevuto la tua letterina  nella quale mi chiedi:
- un lavoro, anche piccino
- qualcuno che sappia governare senza rubare
- una classe politica completamente rinnovata
Oh bella mia, ma per chi mi hai preso?
Faccio solo regali facilmente reperibili.
Ma visto che sei stata brava, se proprio desideri qualcosa di originale, potrei pensare di farti trovare sotto l'albero, la luna.
Pensi possa andar bene?
Cordialmente tuo
Babbo Natale

giovedì 12 dicembre 2013

mercoledì 4 dicembre 2013

ooops i did it again

L'ho fatto ancora.
Che non so se sia effettivamente una fortuna.
Che a voglia a ripetermi che no, non si sta invecchiando, si sta solo diventando più saggi.
E' che certe cifre ti pare vengano fuori come un vomito e quindi cerchi di trattenerle, cerchi di evitare che ti escano dalla bocca.
Per non sporcare il futuro, suppongo.
I mentitori esperti rilanciano offrendoti con spudorata commiserazione che no, mica li dimostri davvero quegli anni che dici di avere.
E tu, magari, neppure te li senti addosso.
Ma li hai tutti, nessuno escluso.
Sono li, sono nella faccia che indossi, nel "lei" che ti rivolgono che ti sembra un oltraggio più che un immeritato rispetto, sono nelle tette che si arrendono alla forza di gravità, in quella ruga in più, in quel capello bianco che nascondi sotto i colpi di sole.
Ed anche in quel sentimentalismo che prende il posto di un freddo cinismo.
Se gli anni non si misurassero col tempo non ci si sentirebbe nel pieno della giovinezza, a metà della propria esistenza, oppure verso un logico destino discendente.
Sicuramente ci si adatterebbe meglio al momento.
O forse no.
Datosi che non c'è modo di saperlo con certezza, accontentiamoci della speranza di poterlo fare ancora almeno per altre 100 volte.
Non è in fondo, quello che si augura?

mercoledì 6 novembre 2013

Another brick in the wall

In un mondo impazzito come il nostro, laddove tutti, a parole, sarebbero migliori, più grandi, più bravi e tutt'un'altra serie di bellezze paradossali e mistiche, mi chiedevo, ma se davvero.
Se davvero chi uccide impietosamente e senza scrupolo alcuno, fosse dato alla gente, le persone lo ucciderebbero con ricambiati sentimenti d'odio?
Perchè dichiarare di volere in pasto qualcuno, implica un'azione che se resta nell'immaginario collettivo, è sicuramente cruenta e devastante.
Ma in una realtà tangibile, sebbene non direttamente coinvolti, saremmo davvero capaci di uccidere qualcuno che ha ucciso?
Se davvero potessimo arrivare a sedere sullo scranno del potere, saremmo in grado di avallare le richieste di ognuno, di fare tutti contenti, di fare tutto quello che va fatto?
Se davvero volessimo cambiare le cose, personali, sociali, politiche o di qualunque altra specie, se davvero lo volessimo, non saremmo in grado di unire le forze e gli egoismi e soverchiare il sistema?
I muri veri si possono abbattere, quelli che dimorano nello stato mentale di ognuno, sono incrollabili.

(another brick in the wall - pink floyd)

lunedì 7 ottobre 2013

La terra dei cachi

Questo è il periodo in cui qualunque cosa fai, sbagli.
Se sei una ginnasta e dedichi una medaglia d'argento alle vittime di Lampedusa, se sei un ministro per l'integrazione e dici di voler rivedere una legge del cazzo.
Ho letto cose da non umani.
Sarà che è proprio l'umanità a non essere più tale.
Sarà che impera razzismo e vergogna.
Sarà che un ventennio di fatiscenza lascia un segno evidente.
Saranno tante cose, ma sono una più triste dell'altra.

(la terra dei cachi - elio e le storie tese)

lunedì 9 settembre 2013

Close to me

E' quantomeno paradossale che la sensazione di vivere la tranquillità della propria esistenza, mi precluda lo stimolo alla narrazione di fantasiosi voli pindarici.
Eppure, per quanti  sforzi faccia, non trovo argomenti, illuminazioni o anche poche parole da buttare giù in questo spazio che per tanti anni mi ha reso parte di qualcosa.
Perfino Anobii mi ha mandato una mail nella quale mi chiedeva che fine avessi fatto.
Non che la mia libreria virtuale sia tra le più fornite, eppure i logaritmi del sistema hanno calcolato la mia assenza.
E mi sono resa conto di aver preso davvero una distanza da quello che fino a qualche tempo fa, era una parte del mio quotidiano.
Senza la volontà di farlo, ma solo perchè le circostanze mi hanno portata altrove.
La sensazione che ne nasce, è un misto tra il rammarico dell'apparente abbandono e l'indifferenza per qualcosa che forse ha compiuto il suo tempo.

(close to me - the cure)


sabato 24 agosto 2013

Il padrino

Una delle cose belle dello starsene in vacanza, è che non sempre hai giornali o televisioni sotto mano.
Che da un po' di tempo a questa parte, è come fare una passeggiata di salute.
Non sai, non vedi, non soffri.
Poi torni e, volente o nolente, le notizie s'infrangono sulla riva del tuo sapere.
E per quanto tu ti costringa a far finta di nulla, per quanto sappia che la possibilità oggettiva di apportare modifiche e/o migliorie è direttamente proporzionale al proprio potere ovvero zero, non lo puoi evitare.
Così ne parli, non foss'altro per sfogarti, tra un rigurgito di bile e un po' di schiuma che fuoriesce dalla bocca.
Perchè davvero, restare indifferenti di fronte a certe richieste, è oltre l'oltre della decenza.
Siamo governati da una manica di coatti, di soprofiti, capaci di delegare le proprie responsabilità a chiunque gli capiti a tiro.
Il nano, davvero non mi capacito di come sia possibile che resti avvinto come l'edera al panorama politico, ovvero non mi capacito del fatto che ancora gli venga permesso, il nano, dicevo, non più tardi dell'altro giorno tuonava che è colpa, non importa di cosa, della sinistra.
Ma perchè, esiste ancora una sinistra politica?
Secondo me è male informato, oppure è solo per cambiare la fattispecie per non risultare noioso parlando dei magistrati.
Ho visto una vignetta illuminante su faccialibro: un gruppo di persone viene spronato a intervenire.
"Adesso basta" dice il leader
"Siiii basta" dice il popolo
"E' ora di ribellarsi"
"Siiii ribellione"
"Domenica faremo la rivoluzione"
"Siii cioè, ehm, non possiamo fare lunedì che domenica comincia il campionato?"
Ecco, questo siamo noi!

domenica 18 agosto 2013

Scrivimi

Non amo gli audiolibri, i videolibri, i dispositivi di lettura e tutto quello che chiamano libro ma che libro non è.
Vuoi mettere il fascino della carta, il fruscio della pagina che volge al retro di sè, il segnalibro che infili tra i fogli e che ti riporta laddove hai terminato l'ultima volta?
Perchè la costrizione a modernizzare qualsiasi cosa, dovrebbe aver rispetto per cert'une, lasciarle al loro stato originale, lasciare che si possano ingiallire o anche solo impolverare di vita altrui.
A volte mi domando cosa resterebbe se improvvisamente smettesse di esistere l'elettronica e le sue capacità di correlarsi al mondo.
Cosa sarebbe di noi.
Se saremmo ancora capaci di rapportarci, come una volta, non troppo tempo fa.
Non usiamo più la mente come spazio personale e non cedibile e usiamo un modem perchè i piccoli momenti, i ludici pensieri e l'intimità dei sentimenti contrastanti, diventino un post o uno stato di facebook o un tweet.
E tutto questo è meraviglia e tristezza al contempo.

(scrivimi - nino bonocore)

martedì 13 agosto 2013

I'm walking away

In tutto questo tempo, ho imparato molte cose.
Che uno dice, convivo da un po', se mi sposo cosa vuoi che cambi?
Invece cambia, cambia il modo in cui gli altri ti vedono.
Le famiglie t'inglobano in un modo prima sconosciuto, come se entrassi a far parte di un clan protettivo che prima riuscivi solo a sfiorare, le persone intorno ti riconoscono come coppia a tutti gli effetti, nonostante lo fossi da sempre.
Entri nel ruolo vero e proprio del marito o della moglie, come se fossi asceso ad un gradino più alto.
Anche se poi, nell'atto pratico del vivere, è rimasto tutto uguale a prima.
Ho imparato che stare in vacanza per oltre un mese, crea dipendenza e che sforzarsi di trovare scuse nostalgiche per tornare è solo un'illusione per stare meno peggio.
Ho imparato che non avere connessione e non essere raggiungibili telefonicamente per una settimana, è liberatorio.
Ho imparato che la politica è come una telenovela, non importa quando smetti di seguirla, quando la riprendi è esattamente nello stesso punto in cui l'hai lasciata.
Ho imparato che fare la blogger è un mestiere, che avevo quasi pensato di metterlo nel curriculum, se non fosse per il fatto che di tanto in tanto, quello che scrivo potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno e che nonostante lo faccia da un sacco di anni, non abbia mai guadagnato un solo centesimo.
Ho imparato che un legame con una terra, è qualcosa che nasce indipendentemente dal tuo volere, un seme che diventa fiore e sboccia quando meno te l'aspetti.
E poi, c'è tutto quello che devo ancora imparare...

domenica 23 giugno 2013

Perfect day

Hai presente il giorno perfetto, quello in cui ogni pezzo del puzzle s'incastra perfettamente senza sforzo?
Ecco, è quello che ho vissuto io, ieri.
Temperatura deliziosa, amici e parenti meravigliosi.
Un giro di giostra senza sobbalzi.
Qualche lacrima sparsa piena d'emozione che andava sciogliendosi a mano a mano che i minuti passavano, l'armonia in ogni istante.
Quelle giornate talmente belle, che se potessi riavvolgere il nastro del tempo, vorresti rivivere 100 volte.
Uguali.

(perfect day - lou reed)

giovedì 30 maggio 2013

Che sarà

Che capita chiedersi come si sia arrivati fin qui.
Nel senso che sei fai mente locale su tutto quello che hai vissuto e le scelte che hai fatto, avresti potuto essere altrove ed essere diversa da quello che sei diventata.
Se il tuo cammino ti avesse portato a fare conoscenze diverse o continuare a vivere in una città invece di cambiarne un certo numero, cosa sarebbe stato?
Meglio, oppure peggio.
Io me lo chiedo a volte, mi capita di fantasticare sul mio futuro collaterale.
E lo immagino sempre bellissimo, sia perchè non costa nulla, sia perchè non avrò mai la controprova e quindi, dato che è il surrogato di una realtà alternativa, tanto vale farlo alla grande.

-22 signore e signori.
Comincio ad avere un po' di tremarella.
Ma nessun ripensamento!

(che sarà - ricchi e poveri)

martedì 21 maggio 2013

The taste of your tears

Dopo tutto questo tempo, nulla è successo.
Hanno deciso per questo governo di comodo perchè era necessario apportare le riforme urgenti.
Che so, quella sulla legge elettorale, quella  sui finanziamenti pubblici ai partiti, incentivi per l'occupazione, taglio delle province, taglio dei parlamentari, i pagamenti delle pubbliche amministrazioni verso le aziende che aspettano da una vita il loro saldo per lavori già commissionati, solo per citarne alcune.
Non è stato fatto nulla!
N U L L A!
Invece assistiamo al teatrino banale e sconcertante tra i soliti collusi che pensano a riempirsi la pancia e continuano a fottersene bellamente.
Il nano, leader politico condannato dalla magistratura, interdetto ai pubblici uffici (mi sembra di raccontare una barzelletta per dio!) che oltre a continuare a farsi tutti i cazzi suoi, potrebbe essere eletto senatoreavita.
Una delle sue protette che chiama i carabinieri per essere stata insultata al supermercato e questi ultimi che invece di risponderle di non rompere i coglioni per queste cagate, intervengono pure.
Quello che resta del pd, che invece di rimboccarsi le maniche e rinascere dalle ceneri della propria incapacità, si sforza di dare vita ad una legge anti-movimenti.
Io sono basita che schifata ormai lo ero da un po'.
Credo che questa italia, non sia ancora abbastanza alla frutta per prendere una posizione di forza, seria.
Temo altresì, che quando si renderà conto di esserci arrivata, sarà troppo tardi.
Allora si comincerà ad avere davvero paura.
E non più solo delle parole.

martedì 14 maggio 2013

Donne

La speranza è che le campagne di sensibilizzazione, sensibilizzino davvero.
Ma, mi rendo conto, non basta avere ragione e forza di volontà, per riuscire a venire fuori dai meccanismi di una coppia, per quanto malata essa sia.
E' facile dire alle donne di non aver paura, di denunciare.
Prescindendo dal fatto che più spesso che volentieri chi è autore di femminicidio, non venga neppure punito, le dinamiche che portano una donna a non denunciare, sono molto più sottili e radicate.
Molti anni fa, io stessa, donna emancipata e di cultura, ho vissuto con una persona gelosa.
E per me, che la gelosia è un sentimento sconosciuto, era piuttosto difficile riuscire a capire cosa potesse far scaturire certe reazioni inappropriate.
A lungo andare, ti senti colpevole dei tuoi atteggiamenti.
Perchè, dici a te stessa, se è geloso, sarà perchè sbaglio a pormi, sbaglio a ricevere telefonate, sbaglio a salutare con troppo entusiasmo.
Ricordo che un giorno, presso un punto verde, mentre stavamo vedendo coppie ballare valzer e minuetti, si alzò di scatto imponendomi di andare.
Piantò una grana senza senso, accusandomi di scambiare sguardi con un tizio, uno qualsiasi.
In fondo, non ero che una troia, come tutte le altre.
Implorai perdono per qualcosa che non avevo fatto.
La mia emancipazione e la cultura, finirono nel cesso insieme alla dignità.
Ci misi due anni a capire quanto malata fosse questa storia, ma nel momento stesso in cui tornai a volermi bene, lo cacciai di casa a calci in culo.
Mi è andata bene.
Altre non sono state, non sono e non saranno altrettanto fortunate.
Perchè è così facile confondere l'amore col bisogno ed è altrettanto facile smettere d'amare sè stessi credendosi troppo impegnati ad amare qualcun altro.






lunedì 13 maggio 2013

It's my life

Premessa: Poison, è questo donnino virtuoso che oltre ad andare al cinema e recensire molti film dei quali io non sia neppure a conoscenza, ha una competenza e una disinvoltura a camminare sui tacchi che mi lascia una bava d'invidia.
Ora, l'altra sera, io, futuro marito e Shark, si è deciso di andare a mangiare una pizza.
Visti gli allenamenti quotidiani in vista del giorno fatidico, mi sono messa bella in tiro.
Potevo mettere le ballerine?
Certamente no.
Così, sfidando lampi in lontananza e quei 400 metri che ci dividevano dalla pizzeria, ho indossato un tacco 12 di tutto rispetto.
Per farvi capire, quando mi sono trovata al cospetto dei miei due cavalieri, li ho apostrofati con un "ciao nani!"
Al ritorno, oltre che alla qualità del cibo, abbiamo sentenziato che non me la fossi cavata così male, tanto che lo squalo se n'è venuto fuori con un eloquente "puoi vincere il premio Poison"
Ho ancora un sorrisetto vittorioso stampato sulla faccia.
Questo, per dire quanto sia importante l'allenamento!

lunedì 6 maggio 2013

L'ultima luna

Son preoccupata.
Che quando futuro marito m'ha detto che Andreotti era morto, la mia risposta è stata "ed era ora".
Che puoi fingere di essere sempiterno, ma alla fine sei umano.
Non come tutti gli altri, ma nella carne si.
E questo cinismo, che davanti alla dipartita ci dovrebbe essere sempre quel rispetto evocato dalla fottuta paura di arrivarci prima o poi, mi ha stupito.
Che quando è morta la Thatcher, mi chiedevo come si potesse arrivare a gioirne, prescindendo dalla rabbia e dall'odio che gli inglesi possano aver provato.
Io, Andreotti, neppure lo odiavo per esempio.
C'è sempre stato, da prima che nascessi.
Come una figura retorica.
Davo quasi per scontato che potesse seppellirmi.
Invece no.
Invece è andato, portandosi dietro i suoi segreti e lasciando ai posteri le sentenze, vere od inventate che siano, sul suo vastissimo, seppur non limpidissimo, operato.
E, proseguendo sull'onda di questa mia imperturbabilità, nutro ancora la speranza di veder passare oltre qualcun altro.

(l'ultima luna - lucio dalla)

mercoledì 1 maggio 2013

My generation

E non solo i giovani, mi permetto di aggiungere


"La Festa del lavoro o Festa dei lavoratori è una festività mondiale celebrata il 1° Maggio di ogni anno che intende ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. "

ahahahahahahahahahahahah

(my generation - the who)

lunedì 29 aprile 2013

Di sere nere

Leggo abbastanza.
Non ho un particolare genere al quale rivolgermi.
Leggo di tutto.
Poi c'è quello che mi piace assai, e quello che mi fa cagare.
Ma difficilmente lascio un libro a metà.
E, siccome non giudico mai senza aver appurato, spinta dalla curiosità, mi sono fatta prestare un libro di Fabio Volo.
Che comprarlo mi sembrava brutto.
Oltre 200.000 copie vendute, mica pizza e fichi.
Che mi sono detta che magari penso sia un cazzone per partito preso, ma se tanta gente legge quello che scrive, magari sono io che mi sbaglio.
Non mi sbagliavo.
"E' una vita che ti aspetto" 172 pagine di luoghi comuni.
Una roba che ognuno di noi potrebbe aver scritto.
Ma nessuno di noi si chiama Fabio Volo, e avessimo proposto questa accozzaglia di banalità, qualsiasi casa editrice ci avrebbe tirato dietro il manoscritto.
Ora, non so se continuare e cercare di capire se può offrire di più andando a cercare "Esco a fare due passi" che mi dicono essere un best sellers, o terminare qui e rimanere col dubbio.
Però, il fatto di non averlo segnato tra i libri in lettura su anobii perchè mi vergognavo, la dice lunga.

mercoledì 17 aprile 2013

My name is Luka

Che mi chiedevo quale potrebbe essere il motivo che ci porta ad americanizzarci i nomi.
Qui da noi, le Maria, diventano Mary, le Rosa, Rosy, gli Antonio, Tony e così via.
Che ci sta che a qualcuno non piaccia il nome che si porta addosso.
Ma allora perchè non cambiarselo del tutto?
Non è che se ci metti la y in fondo cambia significato o persona, che è un po' come credere che se aggiungi le s alle finali delle parole, parli spagnolo.
Ti chiami Rosa, il tuo nome ti fa cagare, scegli di farti chiamare Alberica, o Anastasia, o quello che ti piace, insomma.
Ma fai una scelta radicale, perbacco.
Altrimenti c'hai solo messo una y banale, ma non hai cambiato nulla.
Se non ti piace, cambia, ma davvero.
Tipo un amico il cui padre, un genio, ha messo il nome Scipione.
L'abbiamo scoperto per caso, perchè si fa chiamare con tutt'altro nome.
Come dargli torto?
Insomma, volere è potere, anche per queste generiche cazzate.

p.s. ma a voi, piace il vostro nome?

(my name il luka - suzanne vega)


lunedì 15 aprile 2013

Barbie girl


La mia soglia del dolore, è nota a tutti.

Per chi non lo sapesse, è approssimativamente vicina a -106.
Pertanto, se non assolutamente necessario, evito di procurarmi dolore fisico gratuito.
Ricordo ancora le lacrime della prima volta in cui usai l'epilady.
Un trionfo di bestemmie.
Quindi, invece di estirpare, tendo ad andare di rasoio, che nonostante non elimini alla radice il problema, aiuta nell'intento.
Questo per dire che in quarantotto anni di vita, mai avevo provveduto a dettagliare le mie sopracciglia.
Intendiamoci, hanno una bella forma, non sono cespugli o " un rifugio per gli insetti, un nido per gli uccelli che si amano tranquilli tra i miei pensieri e il cielo" (cit. Niccolò Fabi), ma sono esattamente come natura vuole.
O meglio, erano.
Perchè avere una diciottenne pargola che studia per diventare estetista, m'impone non solo di essere cavia ma di non soddisfare più i suoi canoni di bellezza.
Così, armata di pinzette professionali, si è dedicata al mio arco sopracciliare.
Volete l'elenco delle parolacce in ordine alfabetico oppure sparso?
Ho pianto, lo confesso.
Ma a lavoro finito, gonfiore sgonfiato, mi sono guardata ed ho pensato che ho guadagnato dei bei punti.
Ad ogni modo, a me il detto "chi bella vuole apparire, un po' deve soffrire" m'irrita.
Possibile che per essere phighe si debba provare dolore?



mercoledì 10 aprile 2013

Tutto il resto è noia

Esiste la crisi del "bloggatore"?
Dopo nove anni e dopo aver scritto tutto e il suo contrario, magari è pure lecito.
La fantasia scarseggia, le notizie non offrono buoni spunti.
Che io, per esempio, se parlo di politica ne parlo poco e male.
Che poi, questo mica è un blog di polemica.
E' pur vero che nessuno mi obbliga a dover scrivere per forza.
Ma se ti assenti per un po', la macchina s'inceppa.
Che se siamo qui e scriviamo è perchè desideriamo essere letti.
La storia "io scrivo per me" è una cazzata, altrimenti potremmo farlo come una volta, sulle agende e i foglietti.
Comunque è solo un post di servizio, per dirvi che non ho niente da dire.
Uffa!

venerdì 5 aprile 2013

Il cielo è sempre più blu

Futuro Marito mi ha comprato le scarpe che indosserò al matrimonio.
La descrizione è: tomaia in raso plissè e vernice, fodera e sottopiede in ecopelle con fondo tunit e tacco 10.
Le ho indossate ed ho mandato la foto ad un'esperta che, conoscendo la mia difficoltà a camminare su qualcosa che sia più di 1,5, si è preoccupata di sapere se sono comode e se riuscirò a reggere tutto il giorno.
Per quanto possa capirne io, mi sembrano abbastanza comode, se togliamo il fatto che dopo un po' che le ho su mi si addormentano le dita dei piedi.
Il presupposto è che spero di stare ferma il più a lungo possibile.
Intanto, per farci il callo, le metto tutti i giorni per un po' di tempo e ci cammino per casa.
E non essendo abituata a respirare l'aria di quell'altezza, mi iper ossigeno e sbatto contro le cose che, solitamente, neppure raggiungo con la testa.
Del resto, mica posso presentarmi con le ballerine o le scarpe da ginnastica.
E, per l'occasione, indosserò perfino un vestito.
Via il mio solito nero e pioggia di colori.
Robe che se non vedi, non credi!




mercoledì 3 aprile 2013

Sono un eroe

"Senza lavoro non c'è speranza, Senza speranza non c'è vita"
Così ha scritto un albergatore che ha deciso di togliersi la vita perchè oberato dai debiti.
Lo capisco.
Dopo tanto tempo, non vedere nessun tipo di progresso lavorativo ti annienta.
Sapete, io quelli che si lamentano per i colleghi, per il lavoro, per lo stipendio, li farei a pezzi.
Piccoli piccoli.
Perchè a me e a tanti altri come me, tocca l'umiliazione di non vedere alcun riscontro per ogni curriculum inviato, portato, inoltrato.
Una volta era diverso, ti guardavano in faccia e ti prendevano per il culo dicendoti che ti avrebbero fatto sapere.
Ma almeno te lo dicevano.
Ora non sai se ti hanno cestinata, se hanno finto almeno di leggerlo quel cazzo di c.v.
Li avete mai letti gli annunci?
Ci sono leggi, che prevedono che ognuno sia rivolto ad entrambi i sessi e a persone di tutte le età e nazionalità.
Sono le 903/77 e 125/91 d.l. 215/03 e 216/03.
E' specificato sempre, è obbligatorio farlo.
Peccato che nel testo ci sia sempre un limite di età o di sesso, che se uno avesse tempo e voglia, dovrebbe rompere i coglioni al garante delle pari opportunità.
Il lavoro ti permette di avere la speranza e la dignità.
Senza di essi puoi provare a sopravvivere.
E c'è chi ha smesso di farlo.