Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

martedì 10 febbraio 2009

Pillole di commenti

A me riesce difficile anche uccidere.
Mi crogiolo nella mia inadeguatezza e lascio che mi conduca verso crisi nelle quali m'inabisso.
Come in un limbo, una melmosa tana nella quale riparare le orecchie per smettere di sentire.
Gli occhi socchiusi che c'ho paura del buio.
E li sto, aspettando che qualcuno mi dica cosa so fare.
Ma non arriva mai nessuno e rimango sospesa tra l'abulia e l'inettitudine.

23 commenti:

  1. sono sicuro che se vengo li trovo qualcosa che sai fare molto bene :)

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  2. mi spiace smentirti, ma in questo periodo non c'è niente che so fare bene...però so fare tutto in maniera superficiale... chissà se è sufficiente!

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  3. Quel che leggo è fatto bene... certo non può bastarti, ma la domanda è: perchè bisogna a tutti costi saper fare qualcosa e bene?

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  4. perchè diversamente resta sempre un sospeso e/o un incompiuto quel senso di lasciato a metà, irrisolto...
    Io e il mio inconscio dovremmo fare 2 chiacchiere!

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  5. resta tutto in sospeso o incompiuto perchè tu ti crei delle aspettative...cosa sbagliatissima :)

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  6. non necessariamente...
    magari saper fare una cosa è fondamentale per il raggiungimento di un'altra.
    E' quanto è importante per te che implica l'adeguatezza nel saper fare quella cosa.
    Spesso siamo vittime delle aspettative che gli altri hanno posto su di noi.

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  7. ma sai...li il discorso è molto semplice. o meglio questo vale per me e non so per gli altri...ma io vivo senza meta. nel senso che vivo il presente quindi la mia meta è godere al massimo del momento che sto vivendo. porsi degli obiettivi ho imparato che non genera felicità...

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  8. e questo è giusto.
    Ma se il momento che vivi fa cagare, ti crogioli nella merda?
    Non mi sto ponendo obiettivi specifici, sto solo pensando che in questo momento mi sento a metà e siccome non sono in grado di stabilire se e dove potrei eccellere, resto sospesa nella mia mediocrità.
    Cazzo!

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  9. uhm...non sono donna e non so cosa significhi...nel senso che non ho la tua (vostra) sensibilità e forse per me è tutto più semplice.

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  10. Ecco, oltre al fatto che pisciate in piedi, un'altra cosa che (a volte) v'invidio è la vostra semplicità...

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  11. ah si...quella si...diciamo che poi non è proprio vero dato che i maschietti, non io, trovano comunque il modo di complicarsi la vita e non essere mai soddisfatti.
    a voi capita per troppa sensibilità, a loro perchè danno importanza a cose che non ne hanno, i famosi status symbol.
    forse per essere sereni si deve essere un po' Fool :)

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  12. intanto hai dalla tua l'arte del riciclo, poi inadeguatezza mezza bellezza.

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  13. Per essere Fool bisogna essere pressochè spensierati.
    Io non amo complicarmi la vita, da questo punto di vista sono abbastanza maschile, ma non posso fare a meno di farmela complicare dagli eventi che mi piacerebbe eludere, ma che m'intasano il neurone e si somatizzano materializzandosi in ansie e paranoie spiacevoli.

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  14. dilaud, l'arte del riciclo mi ha sempre contraddistinta.
    Quando sono priva di idee approfitto dell'offerta che mi viene offerta da quelle altrui e mi scatenano affermazioni personali che riescono a stupire anche me.
    Se unisco l'inadeguatezza al resto direi che la bellezza è pressochè totale.
    Quasi che mi sento meglio!!!

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  15. l'inadeguatezza deve essere uno stato definitivo ed incorruttibile, cedere alle lusinga ed al riconoscimento ti porta ad essere più sicuro di te stesso. inadeguati a vita uniamoci, insieme supereremo la soglia del quattro per cento!

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  16. ma va là...vorrebbe essere così, ma le variabili temporali alle quali è sottoposta la rendono inattendibile e facilmente corrompibile anche per brevi durate.
    Possiamo unirci, ma non varcheremo mai quella soglia...troppo via vai!!!

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  17. è buio... dovrei avere paura? no,mi guardo allo specchio e scopro che c'è altro di cui avere paura... me stessa. buona notte concittadina, hai visto la luna questa sera? ombreggiata da nuvole scure....

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  18. non ho visto la luna...in compenso ho sentito il vento stracciarmi la faccia...
    Nel mio nido mi sento al sicuro...anche da me!
    Buona notte Keel
    (ma quanti capelli c'hai???) ;o))

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  19. ,,,...salve, eccomi qua, sono arrivata.
    ma lo so che non stavi aspettando proprio me. però non ho potuto fare a meno, ancora, di non fare a meno, di te.
    ti vedo nel buio, perchè io nel buio ci vedo benissimo, e ti vedo sospesa dondolante tra quelle che chiami abulia e inettitudine, a cercare svogliatamente d'infilare un capello nella cruna dell'ago. hai deciso di provare a fare la sartina, oggi. cos'è che vuoi cucire eh? il lembo del limbo, immagino.
    conta fino a tre.
    componi il mio numero, per primo, e rispondo. non è un consiglio ma un dato di fatto.
    dai, esci. andiamo.
    voglio portarti a fare un giro al mare : c'è un forte vento che devo farti entrare in quella testa cotta, a spazzolarti di sabbia e sale i pensieri, esplorando quell'abisso.
    Ti precedo. zampettando.
    e poi, devo suonarti la fanfara.(che dici, ci riesco?)
    quella dell'onda.
    e quando finalmente sarai abbastanza ubriaca del vai e vieni, ti dirò e ti mostrerò cosa è che sai fare, ma dovrà restare un segreto fra me e te, naturalmente.
    come tutto quello che non so fare io.,,,

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  20. (pensa te, mentre io mi bruciavo gli occhi a scrivere le parole qui sopra, tu sentivi il vento...azz...c'è vento pure lì?

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  21. ciao Amore. di capelli ne ho tantissimi, pari al numero di pensieri del cazzo che mi frullano in testa... viaggiano appaiati... vedi tu... ah ah ha

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  22. Ti ho aspettata tutto il giorno invece, e non vedendoti passare ti ho chiamata a gran voce.
    Le tue parole sono la mia medicina. Tu sei la mia medicina.
    Se fossi ancora capace di piangere vorrei farlo sulla tua spalla perchè so che raccoglieresti le mi lacrime come una bacinella e non rideresti mai di me.
    Ti voglio bene Rita.

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  23. aspetto da trent'anni che qualcuno venga a schiudere i miei occhi e apra le mie ali. Quando provo a farlo io, all'improvviso non ho più ali né più occhi. Sarà il nostro destino quello di sentirsi inadeguate, o forse basterenìbbe non volerlo davvero più questo senso di spossatezza mentale...

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