Mi morde all'altezza della carotide facendo imbestialire la carogna e attirando condor famelici che mi devastano i resti.
Non posso muovermi mi perseguita con la sua presenza.
Ho provato a cancellarla con la gomma, con il detersivo, con la noncuranza, con lo shock emotivo.
Niente da fare, avvinta come l'edera tra i palazzi del regno, spugna tra le spore del mare.
Squalo tra gli squali.
Bella tra le belle.
Mostro insulso tra le rovine.
Attacca e sguarnisce, attacca e si appropria, attacca e si attacca.
E tu vai in dissolvenza forzata, più appare più scompari.
Non posso accettare la mia resa incondizionata, venderò cara le pelle rimasta attaccata all'osso duro del cranio e con le ultime forze, sferzerò il morso mortale, io vipera e tu principessa bruciata, avvolta nel domopack.