Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

giovedì 31 dicembre 2009

Stereotipi


Quest'anno di merda finisce con oggi. Come dicevo ad un'amica, ci sono anni che spero si allontanino da me il più velocemente possibile, pur rendendomi conto che il primo gennaio non è altro che il giorno dopo il 31 dicembre. Ciononostante m’illudo che spariscano o cadano nel dimenticatoio. Nessun rimorso e nessuna malinconia. Anzi. Forse con la speranza che domani, che può essere pure dopodomani o dopo ancora, sia migliore. Che ci va poco, chiariamolo. Che mica è così vero che il destino lo indirizziamo noi. Col cazzo. Lui fa quello che vuole e ci porta dove decide, infiaschiandosene delle nostre priorità e dei nostri bisogni. Ciò detto:
Che sia una fine splendida e un inizio meraviglioso....un po' troppo banale vero?
Passatevela bene e pace e amore per tutti... tanto non ci sarà pace e amore per tutti! Mettetela in culo al mondo e al destino se non vi piace... Io, ci proverò!

martedì 29 dicembre 2009

Nothing compares to U


Avete mai pensato all'immensità del nulla?
Il nulla non ha profondità, non ha contorni, si espande senza confini, ovunque, all'infinito.
Il nulla riecheggia nei vuoti e in certi cervelli dai contenuti pressochè inesistenti.
Perchè il nulla ha il potere di prendere il sopravvento, s'insinua nell'inutilità e per quanto ti possa sembrare di fare un discorso sensato, l'unica cosa che ti sarà permessa, sarà copiarla da qualcun altro e lasciarti l'illusione di aver riconosciuto appartenenza.

sabato 26 dicembre 2009

Love of the common people


Saper amare è un'arte.
E' un concentrato di pazienza, sensibilità, coscienza ed incoscienza.
E' sopportare, è litigare, è saper dosare tutto al meglio possibile.
E' dedicare parole ed occhi, è scostarsi dai pensieri e stare al largo, lontanissimi e poi saper tornare e ricominciare da dove si era interrotto.
E' silenzio, è apoteosi di parole scaraventate tutte insieme.
E' comprendere, è capire, è dire.

Farsi amare è tutta un'altra storia!

Farsi detestare è la più semplice delle esperienze!

martedì 22 dicembre 2009

Xdono


E' il mio limite.
Non so perdonare chi mi ha ferita.
E' uno sforzo che non posso nè voglio compiere.
Dono col cuore, sono affidabile ma nel momento stesso in cui qualcuno mi fa del male, chiudo la porta e non c'è più nessuna possibilità di rientrare a far parte di una delle mie porzioni di vita.

Intransigente fino all'eccesso.

Dopo aver chiuso a quintupla mandata, erigo un muro di cemento armato insfondabile.
E non c'è nulla capace di abbatterlo.
Non vado fiera di questo mio atteggiamento.
Probabilmente bisognerebbe lasciare più di una possibilità, ma io non sono così e mi farei una violenza inaudita.

Mi sorge quell'indifferenza malsana che mi lascia perplessa, ma mai insoddisfatta.
Nei sentimenti, tutti, do sempre il massimo, il mio massimo e combatto se ritengo ne valga la pena.

Ma quando ti scontri con muri di gomma che ti lasciano una bava d'umiliazione precaria e inutile, capisci che i tuoi sforzi sono inconciliabili e trai le tue conclusioni.

Io elimino ogni pensiero.
A volte anche il ricordo.

lunedì 21 dicembre 2009

Che cos'è l'amor


L'amore è l'emozione di un attimo.
E' il fremito di un orgasmo, una visione, un incontro fugace.
L'amore è in uno sguardo, in un atteggiamento, in una stretta di mano.
Puoi amare in quell'istante chiunque sia riuscito a creare quell'emozione transitoria.
Una donna, un uomo, un bambino, un cane, un fumetto, un attore, un cibo.
Ti amo significa essere stati in grado di produrre quell'attimo.
E se poi reitera, ben venga!

domenica 20 dicembre 2009

Do they know it's christmas


Che palle.
Un altro natale.
Ne ho sentite di ogni.
Della magia di cui è capace, della bontà che dovrebbe racchiuderci tutti in un enorme "volemose bene".
Balle.
La magia è quella che crea ognuno di noi nel suo piccolo mondo.
La bontà non esiste o quasi e nasconde sempre un interesse.
Città invase da pacchetti che portano persone.
Io compro una cosa a te e tu una a me.
Non perchè lo desideri, ma perchè è carino farlo.
Tutti con ampi sorrisi compiaciuti.
Tutti che fingono di essere felici.
Il giorno più ipocrita dell'anno.
E anche a questo giro, è lì che ci sta aspettando.
Teniamo duro.
Sabato sarà tutto finito e potremo rimetterci addosso tutta la nostra tristezza.

mercoledì 16 dicembre 2009

Everything counts


Lavorava il cazzo degli uomini.
Guadagnava bene senza neppure essere la migliore nel suo campo.
Ma c'era sempre un uomo disposto a pagare per il suo servizio.
Le tariffe erano espresse a voce, il luogo non contava.
Pagavano qualcosa che avrebbero potuto avere gratis altrove.
Pareva ci provassero più gusto.
Guadagnava e arrivava a fine mese molto più che dignitosamente.
Arrivava a togliersi molti sfizi con il denaro che generosamente le elargivano.
La chiamano puttana.
E' solo un'imprenditrice di se stessa.

martedì 15 dicembre 2009

Forever young


Che poi la vita è un contenitore pieno di esperienze.
Devi solo accarezzarle, farle tue ed ecco che diventi a tua volta contenitore.
Non in maniera assoluta, non ti basta la vita intera per provarle tutte, ma ciò che sai è quello che ti serve sapere.
Coloro che ruotano intorno, apprendono e tu da loro.
Scambievolezza.
Impari il bene e il male, identifichi in un momento un odore tanto da riuscire a collocarlo.
Ogni singola cosa penetra e s'installa nel nostro sistema e non c'è modo di resettare tutto.
Arriviamo ad anticipare i bisogni, lavandoci prima di arrivare a puzzare, prendendo le distanze da tutto ciò che potrebbe ferirci.
Spesso reiteriamo e ci facciamo del male, senza che tutta la saggezza che crediamo di aver incorporato ci venga in soccorso.
Alla peggio aspetteremo che il tempo ci aiuti a dimenticare, salvo poi rendersi conto che facciamo solo finta di averlo fatto.

venerdì 11 dicembre 2009

La donna cannone


A forza di stare immobile, cominciò a lievitare.
Piano piano, ma mica così tanto, le sue circonferenze cominciarono ad aumentare smisuratamente.
Pancia e culo non trovavano più abiti capaci di contenerli entrambi.
Tanto che dovette usarne due, legati insieme per le maniche.
Le mancava qualcuno che le parlasse addosso, labbra a fior di labbra, come fanno quelli che si amano o che litigano.
Non capiva perchè mai due persone arrabbiate avessero d'abitudine lo starsi addosso e parlarsi tanto da vicino.
Non poteva essere per affermare la propria forza, ma forse proprio per evitare di farlo.
Non comprendeva.
Ma pur di riprovare a farsi parlare sarebbe arrivata anche a quello.
Voleva sentire alitarsi addosso da qualcuno, suggere l'energia da quella bocca e nutrirsene.
Non avrebbe causato danni peggiori al suo peso.
Semmai le avrebbe sgonfiato i fianchi e reso ricco il cuore.

giovedì 10 dicembre 2009

True lies


"Corrono tempi difficili"
"E questo cosa c'entra con noi?"
"Tutto c'entra"
"Allora spiegami perchè all'inizio della nostra storia riuscivamo a dimenticare tutto, il mondo eravamo io e te e il resto perdeva significato"
"Perchè la stabilità ha risvolti dolorosi. Il confronto con i problemi prende il sopravvento e s'insinua tra le pieghe della ragione che annienta il sentimento irrazionale"
"Cosa vuoi dire?"
"Solo che sono tempi difficili"
"E questo cosa c'entra con noi?"
"Nulla. Non c'entra nulla..."

mercoledì 9 dicembre 2009

Riflessioni d'autunno


Fa freddo.
Il freddo mi crea disagio e pensieri macabri.
Così, mentre camminavo (che mentre cammino penso troppo) ho immaginato quale sarebbe la stagione che sceglierei, se potessi, per morire.
Non esistendo più autunno e primavera, ho già eliminato parte delle possibilità.
Amando il caldo, forse l'estate, ma andrei in putrefazione in un quarto di secondo e questo non è che mi piaccia tanto.
Resta come ultima possibilità l'inverno.
Lo so che da morta non sentirei nulla, ma la sensazione di essere ancora più gelida per la variazione climatica mi disturba.
Ho pensato a Biancaneve, ad una bella teca trasparente e impenetrabile, a temperatura costante, capace di conservarmi "vita" natural durante.
E' stato lì che ho capito il motivo per il quale il corpo si consuma dopo la nostra dipartita: primo perchè non esiste il principe azzurro, secondo perchè 7 nani tutti insieme sono impossibili da trovare, terzo, ma non meno importante, per lasciare a chi resta la possibilità di dimenticarci.

domenica 6 dicembre 2009

Adieu


Quando due persone condividono un rapporto sentimentale, la fine di quel rapporto sancisce la fine di qualcosa che c'è stato e non c'è più.
Almeno per uno dei due.
Quindi le persone di cui sopra, si "lasciano"
Etimologicamente: smettono di tenersi, di sostenersi, si abbandonano, si separano.
Insomma spezzano "l'appartenenza" sancita dallo stare insieme.
Ma il presupposto è quello di lasciarsi la libertà di condividere l'esperienza d'unione con un'altra persona e lasciare la libertà all'altro di vivere con noi quel momento e gli altri a venire, con consapevole spensieratezza.
I legami non sono indissolubili per nessun elemento, figuriamoci per gli uomini che vivono perennemente la debolezza del loro animo.
"Ti lascio" non vuol dire niente, non scioglie nessun nodo.
"Mi riprendo ogni libertà di me" forse sarebbe più corretto, ma non ancora abbastanza.

giovedì 3 dicembre 2009

Un buon non compleanno


Oggi è il mio non compleanno.
Ancora oggi che domani vediamo.
Sta di fatto che vorrei alleggerire l'animo di chi crede che l'animo mio sia più vicino al fallimento totale.
Io sono una guerriera, un po' da rottamare, ma sempre guerriera resto.
Vicissitudini e cazzi vari stanno distorcendo la visione globale del mio mondo.
Almeno quello che era fino a qualche tempo fa.
Ora ci sono un po' di problemi da risolvere.
Qualche vagonata di cose da sistemare.
Non dubito che tutti i tasselli di questo porco puzzle mescolati dal fato bastardo, prima o poi possano tornare al loro posto.
Che magari ci va più pazienza di quanta se n'era preventivata.
Ma a me Giobbe, mi fa una pippa!

domenica 29 novembre 2009

Il mare d'inverno


T'infili nell'ombra della mia malinconia e trafiggi le certezze.
A cosa ti serve cingermi i fianchi?
Vuoi strapparmi il respiro, riempiendomi di dolore immacolato.
Stringo e digrigno i denti.
Spasmi sottili ed impercettibili cozzano contro la costante degli avvenimenti.
Il destino è amaro se non lo addolcisci quanto basta.
Vivide essenze d'ombra, saettano e danzano davanti agli occhi sorpresi.
Dentro ogni lacrima c'è una consapevolezza nascosta ed inquieta che t'avvolge di calore e ti abbraccia e ti affoga in essa.
Il mare, dagli occhi, dentro me.

sabato 28 novembre 2009

I'm tired and i want to go to bed


Esiste la stanchezza di corpo e quella di mente.
Sono affetta dalla seconda, quella pallida e tediosa che ti protegge e ti fa pallina e che ti fa dormire ore vergognose.
Mi alzo con la stanchezza negli occhi, la mente, assente, dimentica piccole e grandi cose e me.
Cerco di ovviare ai gesti meccanici della quotidianità, mi faccio violenza e saltello.
Ogni giorno mi prometto di fare movimento, di creare aspettative, di rendere meno pesante questa convivenza forzata con me.
Ma sono stanca e incespico sulla prima difficoltà rendendole grazie.
Il barlume di lucidità m'invita a reagire.
Ed io rimando a domani.
E lo faccio ogni giorno.

mercoledì 25 novembre 2009

7 piccoli indiani


Che poi fa un freddo porco nelle camere ardenti.
Che tanto che cazzo gliene importa a chi dorme.
Sono gelati, loro.
Mi sono fatta un giro tra i cadaveri.
Il più giovane aveva 81 anni.
Bell'età.
Tutte donne e tutte vedove, a dimostrazione del fatto, che in qualche modo riusciamo a fregarli sti uomini.
Ho immaginato che l'anima di ognuna si trovasse accanto al proprio feretro.
Non foss'altro per dare l'ultima carezza a chi passasse di là per un saluto.
Così mi sono presa sette carezze, delle quali sei da perfette sconosciute alle quali ho lasciato un sorriso.
Non so perchè ma oggi la morte mi fa meno paura.
La vita, invece, continua a procurarmi gravi crisi di panico...



lunedì 23 novembre 2009

Goodbye


Che se poi ci pensi bene, c'è solo una cosa che non fa alcun tipo di distinzione.
Belli, brutti, grassi, magri, giovani, vecchi, buoni, cattivi.
A lei frega poco.
Arriva e ti prende.
A volte lo sai e te lo aspetti, altre sembra che sia così e invece riesci ad eluderla almeno ancora un po', altre ancora ti fa un'improvvisata.
Non gliene frega un cazzo, non ascolta preghiere.
Lei lo sa che sono tutte storie inventate per farla apparire più dolce di quanto sia.
Sa anche di essere l'unica cosa certa della vita di chiunque.
E questo la rende potente ed unica.
Lascia un segno e si nutre di lacrime e dolore.
Oggi la nutrirò anch'io.

giovedì 19 novembre 2009

More than words


Sono facilmente coercibile.
Basta sapermi prendere e rimango inghiottita dal fascino delle parole.
Imprigionata nei dialoghi guizzanti.
Le menti luminose mi assorbono e resto incantata dalla bellezza di tutto quanto si possa esprimere a suon di sillabe e vocali che s'intrecciano.
Il silenzio è l'unica cosa che riesca ad imbarazzarmi a contatto con altre persone.
Come se in quei momenti galleggiassi alla ricerca di una boa per non sprofondare nel pertugio del nulla.
Riesco sempre a trovare qualcosa da dire.
Mi chiedo come facciano alcuni a non trovare nulla di cui parlare, rendendo certi incontri privi di significato.
Inutili come il nulla di cui fanno parte.

martedì 17 novembre 2009

Efelidi


"C'hai le lentiggini pure sulla figa!"
"Il criterio col quale la chiamate figa e non fica o passera è solo una derivazione dialettale?"
"Che c'entra....ti sto informando su uno stato di cose che ti appartengono"
"Non lo sai che le nostre parti intime rispecchiano la faccia che ci portiamo?"
"Ma che dici?"
"E' come se ti dicessi: c'hai una faccia di cazzo! E mica mentirei. Se avessi una bella faccia sarebbe plausibile che potresti avere un bel cazzo e probabilmente viceversa. Io ho le lentiggini sulla faccia, perchè non dovrebbero esserci anche lì?"
"Ma è la prima volta che le vedo!"
"Sulla faccia o sulla figa?"
"Di facce ne vedo tante"
"Questo presuppone che tu veda poche fighe"
"Ma no!"
"Per quanto ancora dobbiamo disquisire sull'argomento? Pensavo dovessimo scopare. Ora che ci penso non mi piace più la tua faccia. Pertanto neppure il tuo cazzo e andremo via io e la mia passera. O la mia fica. O, ancora, la mia figa e le sue lentiggini"

venerdì 13 novembre 2009

Sorry


Resta il fatto che lungo i percorsi immaginari della nostra esistenza, le cose vengano decisamente meglio di quanto accada nella realtà.
Certo, è facile.
E' solo pensiero.
Ho aperto le finestre del tempo infinite volte ed il mio sguardo sorrideva nel vedere tanta felicità.
Bisognerebbe rinascere con la consapevolezza di un vissuto, per non commettere più gli stessi errori.
Sta di fatto che è difficile imparare ad essere diversi da quello che si è.
Diversamente anche in questa vita avremmo modo di modificare quanto c'è di sbagliato.
Reiterare è quanto di meglio riusciamo a fare.
Con compulsione ossessiva e democratica.

giovedì 12 novembre 2009

Pazza idea



Prendo tempo.
Che voglio andare nel letto e schiantarmici.
Stare lontana da quelle oniriche distanze che nella notte si fanno quasi vere.
Dolorose.
Perchè mentre sei lì, sono palpabili e prima di renderti conto che non sta succedendo nulla, succede tutto.
E il suo contrario.
Non capisco cosa nutra i miei sogni, quale inconscia disapprovazione di me prenda il sopravvento e mi devasti.
Il fatto è che li vivo e rido e piango e mi dispero cercando l'uscita.
E non sempre la trovo.

lunedì 9 novembre 2009

Cosa conta


Sono cattiva, cattiva, cattiva, talmente cattiva sembrare buona.
Odio cappuccettorosso e cenerentola per non parlare di biancaneve.
Hansel e Gretel mi sembrano due decerebrati.
Faccio il tifo per la strega, a qualunque fiaba o realtà appartenga.
Sono vera, reale, sincera.
Vorrei imparare a mentire per vedere l'effetto che fa.
Ho il brutto vizio di parlare con i morti, quando vengono a rendermi conto delle loro azioni.
Non uccido gli insetti, neanche le zanzare.
Le scaccio via con la mano o accendo uno zampirone.
Lascio a qualcun altro il compito d'infierire.
E' così da sempre.

Non mi sopporto quando sono accomodante, il quieto vivere mi stanca eppure sono paziente e non perchè necessito di un tornaconto.
Ottimista anche quando mi cade un macigno sulla testa, se non posso usare il pollice è perchè devo allenare le altre dita.

"girogirotondocascailmondocascalaterratuttigiùperterra" non è una filastrocca, ma un inno.
Se casca il mondo cadiamo tutti.
Mi piacciono le cose comuni, quelle alle quali tutti dobbiamo sottostare.
Mangiare, cagare, dormire...di più, di meno, nessuno escluso.

Odio i potenti, eppure vorrei provare ad avere il mondo tra le mani.

Mi chiedo cosa ne farei.
Dipenderebbe dallo stato d'animo.

Potrei diventare lo zampirone dell'universo.

lunedì 2 novembre 2009

Non sono una signora


Passava i suoi giorni masturbandosi.
Alternava agli orgasmi, conteggi di quanti peli bianchi si dessero da fare a crescerle sulla figa.
Pensava all'inesorabilità del passaggio del tempo e di come si facesse sempre più evidente sul suo corpo.
Rughe e incanutimento, cellulite e grasso agglomerato sul culo, ossa doloranti e sempre meno sonno.
Si chiese perchè mai la vita fosse così crudele.
Quale fosse il motivo recondito dietro il quale si celava il passaggio dalla bellezza alla vecchiaia.
A che sarebbe servito sentirsi dire alle spalle che si, era stata una bella donna quando era giovane.
Dentro, il suo cuore palpitava allo stesso modo e i suoi istinti rimanevano inalterati e pieni di vita.
Il cuore di una ragazza nel corpo di una vecchia.
Giurò che non l'avrebbe ammesso mai, neppure di fronte alla più evidente evidenza.
Riprese a masturbarsi e godere.
Allo stesso modo.
Così, sempre.

mercoledì 28 ottobre 2009

Fiabe


Per lei gli uomini erano delle ottime puttane a basso costo.
L'aveva sempre fatta sorridere vederli scappare, sparire e nascondersi dopo aver scopato.
La loro incapacità di dare alle cose il proprio nome.
Il loro attrezzarsi di parole e gentilezze occasionali.
La disturbava la perdita di tempo, inutile e stucchevole.
La disturbava la loro paura.
Pensava che credessero di fuggire dalle donne, da un possesso presunto.
E che per molti di loro fosse questione di figa e mai di cuore.

Come se ogni scopata fosse il pezzo di un puzzle.
Per compiacersi di ogni conquista.
Per dare un senso alla propria solitudine.
E sapeva che l'innamoramento non era altro che la superficie

mercoledì 21 ottobre 2009

Santina



Non aveva nozioni fondamentali sul sesso.
Si era documentata attraverso letture sparse qua e la.
L'unica cosa di cui fosse certa era che l'uomo vuole la donna santa fuori dal letto ma dentro la preferisce puttana.
Così decise di essere.
Non importava avere esperienza, sarebbe bastato lasciarsi guidare dall'istinto o comunque dall'esplicite richieste del partner.
Si sarebbe semplicemente adattata.
Fu così che si adeguò quando vollero legarla come un salame.
Fece il culo rosso ad un tizio che voleva essere picchiato.
Si fece geisha danzano e servendo thè.
Poi successe.
Si stava producendo in un clamoroso pompino in apnea.
Nel momento stesso in cui emerse per riprendere fiato, il tapino esplose nel suo godimento fecondandole la narice destra.
Entrò nel panico più totale e dichiarò il suo ritiro dalle attività goderecce per sospetta gravidanza indesiderata.
Da lì in poi, ogni volta in cui si soffia il naso, controlla di non aver partorito il suo bambino.

lunedì 19 ottobre 2009

The sound of silence


"Stasera mi stai sul cazzo.
Ho sentito un discorso.
Era un dialogo di un film.

Lui diceva che l'amore non esiste e lei, femmina perfetta, rispondeva che è per questo che lo facciamo.
A me non sarebbe mai venuto in mente.
Non ho mai la risposta pronta.
Mi arriva sempre dopo, la risposta in differita.
Ma non vale più.
E tu taci, come sempre.
Neanche quando è troppo tardi sai cosa dire o se lo sai non l'hai mai detto.
I silenzi m'imbarazzano.
Tu m'imbarazzi con il tuo sguardo perso e quel silenzio assordante che fa più danni delle parole che non dici.

L'amore non esiste e non è vero che lo facciamo, lo inventiamo, lo creiamo.
Noi scopiamo senza lasciarci nulla, ci usiamo reciprocamente quando non abbiamo di meglio da fare.
In silenzio.
Come sempre."

venerdì 16 ottobre 2009

Otra vez

Ancora la mente vuota, sconfitta dal nulla che c'è intorno.
Nessun riflesso, nessuna scintilla, vene sgonfie lontane da qualsiasi dramma.
Potrei farmi ispirare dai fallimenti ma neppure quelli riescono a darmi una scossa costruttiva.
Cazzo è proprio quest'inappartenenza a generare stati di catatonico distacco.
Sullo schermo della vita appare solo un fermoimmagine.
Sarà il telecomando difettoso o solo le pile scariche.
Mi metto in un cassetto, in mezzo a pastiglie, calzini e mutande.
Tento un letargo salvifico.
Nell'ipotesi peggiore, mi sveglierò troppo presto.
O troppo tardi.

mercoledì 14 ottobre 2009

Outing


Sono fallibile.
Non sono brava.
Non ho pazienza.
Dico ogni tipo di parolaccia.
Mi scazzo cosmicamente tempo zero.
Sono coerente.
Sono sintetica.
Odio cucinare.
Adoro il fancazzismo.

Sono poco femminile.
Adoro la modestia e l'umiltà.
Detesto la presunzione e la saccenza.

Ho un brutto carattere.
Punto.

lunedì 12 ottobre 2009

... di vista


- Vuoi che ti racconti una storia? -
- Solo se me la racconti tutta intera. Non voglio sentirne solo un pezzo. Mi piacerebbe sentire ogni versione non solo quella che ti piace che io ascolti. -
- Io posso raccontarti la mia, il mio vedere, il mio immergermi in quella porzione di vissuto. Come potrei raccontarti un punto di vista differente? -
- Hai mai provato ad ascoltare con il cuore? -
- Quando ho voluto credere ho messo molto più che un sentimento. Ho vissuto, precipitando la mia vita in altre vite, rischiando l'illusione del forse che sovente si è trasformato in mai -
- Vuoi raccontarmi la tua storia? -
- Si, solo il pezzo che ha smesso di farmi male -

mercoledì 7 ottobre 2009

ognuno dovrebbe condursi alla propria antitesi


E dunque, cosa mai dovrei diventare io?
Sono stata cielo e sole e aria aperta da respirare a pieni polmoni.
Ora tracimo col fiato sospeso lungo la perpendicolare di me.
Ma no, non faccio vittimismo.
Sono le cose.
E' la vita.
E' respirare me stessa attraverso i pori dell'epidermide, inglobare aria che si alterna indisciplinata e sghemba.
Non so stare alle regole rigide di qualsivoglia disciplina.

Mi rompo il cazzo ad assistere a lezioni di arti marziali, dove un sensei ti detta le regole.

Le sue.

Le mie sono elementari, basi morali controvertibili piccoli movimenti del sopracciglio.
Accenni.
Contraggo i muscoli e irrigidisco il corpo per poi lasciarlo andare, nella libertà che mi appartiene.

lunedì 5 ottobre 2009

Canto III


Mi capita di sentirmi inadeguata.
E di sentirlo attraverso me.
Io che ho smesso di starmi bene, mi sento di troppo con me stessa, mi do fastidio.
Mi sento sospesa, fuori da ogni appartenenza, un conflitto sterile che non ho voglia di affrontare.
Sto aspettando passivamente che capiti qualcosa, senza sforzo, posseduta da un'ignavia che ho sentito arrivare e non ho allontanato e dalla quale mi sono lasciata avvolgere.
Precipito nel vortice dei capogiri e un attimo prima di cadere cerco una reazione che mi riconduca ad un pensiero che mi sollevi e che riesca a portarmi lontano da quell'attimo.
Resto in bilico su un'altalena confusa tra l'essere e il divenire.

venerdì 2 ottobre 2009

Once in a lifetime



Non era una persona dolce e detestava le coccole esagerate.
Preferiva di gran lunga il prima che il poi.
Non le piaceva parlare mentre faceva l'amore, ancor meno mentre scopava.
Quando finiva, calcolava quale fosse il tempo opportuno prima di alzarsi e andare a fumare la meritata sigaretta.
Odiava quelli che le chiedevano se le era piaciuto, perchè non sapeva mentire ma neanche ferire e spesso le toccava glissare.
Le capitava d'immaginare che delirio sarebbe stato se i pensieri avessero preso forma.
Il rischio di mortificare sarebbe stato piuttosto elevato.

mercoledì 30 settembre 2009

Tum Tum batte il cuore


Diamo per scontate un sacco di cose e smettiamo di prestarci attenzione fino a che non percepiamo un qualsiasi mutamento.
Per ventiquattroreventiquattro, sono stata a stretto contatto col mio cuore.
Lo potevo sentire mentre il suo ritmo mi rimbalzava nelle orecchie o sulla giugulare o pulsava lungo il passaggio tra la vena cava superiore e quella inferiore.
Attenta a quel sincronismo perfetto tra sistole e diastole, percependo ogni anomalia, ogni senso di vuoto che crea quel microsecondo in cui si presenta la mancanza di un battito.
Quell'attimo in cui hai paura che tutto stia per finire.
E spalanchi gli occhi per dimostrare che ci sei e ti rendi conto di quanto poco serva a spaventarti.
E pensi anche, che il giorno in cui tutto finirà, ci vorrà un attimo e non ci saranno resoconti.
E pensi anche che fra tutte le cose, forse è proprio questa la peggiore.

lunedì 28 settembre 2009

L'amour Toujours


Ci sono giorni in cui è lecito farsi delle domande.
Sono i giorni nei quali non riconosci ieri da oggi, quelli uguali, del cui passaggio non ti rendi neppure conto.
Quelli in cui immagini tutto e il suo contrario, nei quali se potessi sbatteresti la porta al tuo passato e ricominceresti tutto, solo per il gusto di rimetterti in gioco.
La pigrizia e la riflessione lasciano che tutto resti com'è, che tanto ci va poco perchè tutto torni ad essere abitudine.
Invidio le persone che scopano chiunque gli passi dalle mani senza mai fermarsi.
Penso lo facciano per non perdersi nel nulla.
In fondo fa si che si lasci, comunque, un segno di sè.
(Amiamo tanto emozionarci perchè è ancora uno dei mezzi capace di farci sentire ancora vivi)

venerdì 25 settembre 2009

True Lies


Non riesco a distinguere la verità dalle parole cadute come perle sfilate da collane di bugie.
La buonafede mi porta a credere che ci sia sempre sincerità nei discorsi tra occhi che si guardano.
Mi è capitato di voler credere a tutti i costi a storie incredibili.
In certi periodi avrei creduto anche a chi mi avesse raccontato di essere stato rapito e sodomizzato dagli extraterrestri.
Cerco sempre una spiegazione alla mancanza di sincerità, per poi accorgermi che chi racconta una bugia spesso non si renda neanche conto di farlo.
Come se la sua stessa vita fosse una menzogna di cui andare fieri.

giovedì 24 settembre 2009

Confession


Mio dolce Amico,
il potere delle donne sta nel cazzo degli uomini.
Trastullandosi reciprocamente la mente, deleghiamo l'empatia ad assolvere la parte emozionale.
E parliamo, ci regaliamo la parte migliore e peggiore di noi, apriamo mente e cuore.
Mente e cuore, amico mio, ci accompagnano verso la distruzione, ci portano prima o poi, a straziarci.
Allora meglio un bel pompino, dove il potere della donna diventa concreto, dove il piacere è una gentile concessione, dove l'uomo potrà godere della bocca della donna e del suo silenzio.

martedì 22 settembre 2009

Dream


Aveva sognato di baciare una donna e mari arrabbiati dai quali fuggire.
Le era sempre piaciuto cercare il significato dei sogni, non per la cabala ma per capirsi di più perchè la sua parte onirica le aveva sempre fornito le risposte che le persone si erano astenute dal darle.
Continuava inspiegabilmente a ricorrere un personaggio inutile e vuoto che occupava abusivamente le sue notti.
Non poteva e non riusciva a controllare certi passaggi notturni ma non tollerava certe invadenze.
Cercò di stare sveglia il più a lungo possibile e si lasciò rilassare dalle sue irrequiete speranze.

sabato 19 settembre 2009

Who's gonna drive you home tonight



Da giovane si scopava suo cugino.
Era la cosa più furba che potesse fare.
Nessun vincolo sentimentale e nessun pericolo di doversi sorbire allucinazioni amorose gratuite.
E poi, il brivido del proibito convenzionalmente riconosciuto e la plausibile mutazione genetica di eventuale prole, oltre a proteggerla da gravidanze indesiderate dava a quel rapporto una scossa emozionale esagerata.
Non ultima, la libertà di uscire e tornare all'alba.
Che tanto genitori ed i parenti tutti, credevano di poter dormire sonni tranquilli.
Andò avanti per un po', fino a quando non si stufò di usare la macchina come alcova e soprattutto, si rese conto che nonostante le numerose scopate, non fosse mai venuta.
Un orgasmo val ben più di un'alba dal parabrezza.

giovedì 17 settembre 2009

Girlfriend in a coma


Non esiste un dolore vero quando si viene abbandonati.
Semmai rabbia, stupore a volte.
Ci si interroga sulle cause, si cercano risposte a domande inesistenti.
A volte si piange.
In realtà tutto ha fine, come per incanto, non appena la nostra attenzione viene rivolta a qualcun altro.
Sedotti da questo strano, perverso meccanismo, in cui ricicliamo noi stessi, centrifugandoci l'anima.
Il tempo del dolore dura giusto il passaggio tra il precedente e il successivo, a volte meno di quanto saremmo pronti a scommettere.
(In fondo l'unica cosa che aneliamo, è piacere)

mercoledì 16 settembre 2009

Hair


Non ho idea di cosa abbia unito i miei nonni tra loro.
Sono nata troppo tardi per poterli incontrare o ero troppo piccola per parlare d'amore o similari.
L'unica con la quale mi sono potuta confrontare aveva la storia tra i capelli e me lo ricordo ancora quando si metteva a testa in giù per pettinarli e raccoglierli con cura in una crocchia.
In quei gesti c'era tutto.




(un ringraziamento speciale a non.sono.io per l'ispirazione)

martedì 15 settembre 2009

Geometrie


Quando entri in una storia e ci stai per un po', ti rendi conto che il tuo grado di sopportazione verso i difetti dell'altro crescono proporzionalmente al tempo che passa.
Se sei paziente continui a tollerare, se non lo sei ti fai l'amante.
Oppure lasci tutto e ricominci, torni in quel circolo vizioso che ti esalta all'inizio e ti rompe le palle dopo un po'.
Io all'amore per sempre, non credo.
Dovremmo essere capaci di continuare a stupirci per anni e anni vicendevolmente.
Troppa fatica.
E' più facile cambiare e ricorrere a stupori garantiti e abusati.
E mi rendo conto che non è altro che prendere per il culo se stessi.

lunedì 14 settembre 2009

How soon is now?


A volte mi chiedo perchè conservi ogni cosa.
Credo sia il mio modo per non dimenticare.
Ma il tempo non perdona e la memoria si fa sempre più labile e certe cose tornano dov'erano solo quando le ritrovi, magari per caso.
Silenti ed innocue, apparentemente inoffensive.
Poi, accade che rilegga una pagina, riascolti una musica.
E se rileggere, riascoltare non sortirà emozioni, allora sarà come trovare un numero di telefono e non sapere più a chi appartiene.

sabato 12 settembre 2009

Ho messo via


Ci sono cose che non sono altro che inutili perdite di tempo e di cuore.
Involontarie come le pulsazioni del cardio, inevitabili nonostante tutto.
Accanimenti anti terapeutici con inclinazioni per le quali sarebbe opportuno utilizzare vera abulia.
Indispensabili?
Fuorvianti?
La rabbia si nutre di rabbia, esplode autorevolmente.
Come se ci fosse un cazzo capace di scoparci il cervello.
Con cattiveria e ripetizione compulsiva.
Se siamo abituati a godere delle parole, possiamo solo provare ad accontentarci di quelle altrui.
Ma non sarà mai lo stesso orgasmo.

giovedì 10 settembre 2009

Puzzle


Si sentiva a pezzi, scomposta e sconclusionata.
Avrebbe voluto essere evanescente scomparire da se stessa, racchiudersi in un bozzolo fino ad implodere.
Ogni volta in cui lo pensava, si chiedeva come sarebbe stato se avesse accettato di prendersi cura di lei.
O lei di lui.

Si chiedeva sempre per quale recondito motivo, le cose effimere lascino la traccia profonda del sospeso e riecheggino nei solchi dei pensieri.

martedì 8 settembre 2009

Love is in the air


Aveva avuto diversi amori.
Ognuno diverso ed ognuno a suo modo, grande.
Uno dei migliori era durato 10 giorni.
Alcuni altri mesi.
Altri ancora anni.
Non era mai una questione di tempo ma d'intensità, scambievolezze di sensazioni indimenticabili.
Stava pensando a lui.
Aveva cercato di ricordare i posti in cui avevano fatto l'amore.
Non era riuscita a ricordarne nessuno.
Però ricordò le parole, le lacrime, gli addii.

E il giorno in cui gli chiese un figlio e lui le disse non posso.
Se avesse avuto un po' di coraggio il suo futuro le vivrebbe accanto.

lunedì 7 settembre 2009

One minute


Che se ci pensi bene, la vita è un attimo.
E in quell'attimo riesci a fare di tutto, incazzarti, trattare male, farti maltrattare, amare, odiare.
La ciclicità degli avvenimenti legati a noi è inevitabile.
Ti alzi, se hai un lavoro ci vai, torni a casa o forse prima fai un salto in palestra, vai a dormire e domani ricominci.
Così, ritmi serrati di quotidianità seccante.
E' per questo che quando riusciamo ad emozionarci ci esaltiamo, ci regaliamo una novità, l'inaspettato, la botta di vita alla quale non possiamo nè vogliamo rinunciare.
Viviamo l'esaltazione di quel momento, quell'attimo che cancella per un arco di tempo determinato e fine a se stesso, tutta la noia che ci portiamo addosso.
E se ci pensi bene, sono quelli gli istanti in cui davvero ci sentiamo euforici.
Sintetizzando, la felicità non è altro che un minuto d'adrenalina tra le ore superflue.

giovedì 3 settembre 2009

Coito interrotto


Non scopava da tanto di quel tempo che aveva dimenticato cosa fosse e come si facesse.
In realtà poco si sarebbe dovuta preoccupare sul come, che tutto sommato, se stiamo a ben vedere, ogni volta dovrebbe essere diversa, praticamente nuova, ma sul cosa avrebbe avuto ben donde di porsi qualche perplessità.
Non ponendosi il problema decadde automaticamente la preoccupazione per qualcosa che aveva smesso di esistere.
Ciononostante, immaginava che le stesse mancando qualcosa, ma proprio non riusciva a mettere a fuoco nè ad addebitare ad alcunchè questa inesistenza.
Provò col cibo ma non la soddisfò, con le sigarette ma si intossicò.
Provò perfino a mangiarsi le unghie delle mani e dei piedi, ma provò solo dolore.
Sapeva di avere la risposta sulla punta della lingua ma proprio non riusciva a focalizzare il punto preciso o a porsi la domanda che l'avrebbe ricondotta alla piena soddisfazione.
Fu proprio mentre stava per arrendersi che un incontro imprevisto la riportò verso quel lontano ricordo.
Così trombò furiosamente e ancora tromba affinchè non possa più scordarsi cosa e come.

mercoledì 2 settembre 2009

These things take time


La paura ti assale sottile tra un lume e la testa sul cuscino, tra la possibilità che la luce ancora accesa possa salvarti dai fantasmi che ti girano intorno e tra il buio che ti permetterebbe di dormire.
Sta lì, in mezzo al tuo cuore impazzito e alle mille paranoie che si attirano l'un l'altre come se fossero legate alla catena dei pensieri.

Allora cerchi un film mentale che ti aiuti a distrarti, petali e baci che piovano dal soffitto.

Ma sogni pianti e situazioni che ti svegliano dal sonno che invece di essere salvezza diventa incubo nell'incubo della notte.
E tutti i tuoi sforzi crollano sotto il potere dell'inconscio che malvagio ti lascia nuda e vulnerabile.

E nel sole che sorge, trovi il modo di lasciare che i respiri ti permettano ancora di vivere un giorno apparentemente normale.
Mentre tutto il resto, resta nascosto fino al tramonto.

lunedì 31 agosto 2009

Voyage


Quei giorni li vivi con gli occhi a fessura.
Forse che il sole non debba penetrare nella profondità delle cornee.
Ma anche così allunghi lo sguardo oltre l'orizzonte e lo sai che da qualche parte, al di là, c'è ancora terra.
Ma non la vedi e ti nutri dell'illusione che sia solo, tutto un grande mare nel quale perderti.
Vivi in mezzo a pelli sudate a oli essenziali potenziati al carotene al vociare insistente dei soliti invasori da spiaggia.
Ma se vuoi sei solo in mezzo al blu, nel silenzio offerto dal mutismo dei pesci e dal mare che s'insinua lievemente nei tuoi padiglioni auricolari e solo la mancanza di ossigeno riesce a distoglierti da tanta bellezza.
E con la testa emersa ti lasci cullare da correnti gentili e cerchi di catturare l'oro dal quale si lascia rivestire il primo strato d'acqua a contatto col sole.
E tu li, in mezzo a tanto nulla, riesci a sorridere e ad essere in pace col mondo.

giovedì 13 agosto 2009

I want let the sun go down on me


Ha quel senso di palpebra che accenna a chiudersi che vorrebbe assecondare, di contro fa sforzi immensi per tenere gli occhi aperti e vigili sul mondo e il suo domani.
Ha dismesso i panni della crocerossina in azione e poco le importa, ormai, dei drammi interiori di chi le ha sfiorato il viso con carezze false e inopportune.
La presunzione dell'interesse rotola di fianco all'indifferenza quando questa sopraggiunge.
Srotola i pensieri come una pellicola impressa nella mente e rivede passaggi fugaci di personaggi che hanno pensato d'incantarla stupendola, dell'incapacità di perseguire intenzioni, del vuoto che portano con loro.
Decide di decapitare i ricordi, d'incollare altre facce su quelle che ormai sono sbiadite.
Ed è come se si moltiplicassero e nel contempo, sparissero per sempre.
Non capisce perchè le cose belle della vita si smaterializzino mentre il dolore resta impresso per un tempo indeterminabile.
Pensa che non sia una questione di proporzioni, ma solo di esasperazione del male.
E sa di non avere l'esclusiva di questa possibilità nè di molte altre.
Ci pensa una volta ancora a uno o due di quei volti.
Li accarezza perchè almeno di lei, possa restare un ricordo da serbare con dolcezza.