Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

giovedì 27 ottobre 2011

Driving in my car

Il linguaggio dei segni è fondamentale anche per chi non ha problemi d'udito.
Se sei nella condizione di non farti capire attraverso le parole, hai a disposizione moltissime altre cose che ti danno la possibilità di renderlo fattibile.
Con tutto questo puoi svolgere qualsiasi attività nel silenzio più assoluto.
Perfino litigare.
Ecco come questo linguaggio universale, che non ha bisogno di traduzioni, può essere applicato nel quotidiano:
Personaggi e interpreti
- un tizio  testa di cazzo, pertanto da qui in poi tdc, che dalla corsia centrale vorrebbe insinuarsi su quella di destra
- amour che viaggia già di suo sulla corsia destra e che non si è minimamente  avveduta della presenza di tdc ed ha continuato per la sua strada
- mani, labiale, linguaggio del corpo ed espressioni del viso in ordine sparso.
Svolgimento
Tdc: riesce a spostare il mezzo tra le corsie mettendolo esattamente dietro quello di amour, ed intraprende il suo dialogo muto; mano aperta e leggermente rivolta in avanti, faccia rincagnita e lampi dagli occhi.
amour: mano chiusa a conchetta, pollice a chiudere sulle altre dita, movimento verticale del polso, labiale determinato
tdc: labiale altrettanto inconfutabile dito che picchietta la tempia destra.
amour: da vera contessa, terzo dito, uno a caso e ciao ciao con la manina.
tdc: esplosione della giugulare
amour: espressione vittoriosa e gaudente mentre gloriosamente prosegue verso la sua meta.





martedì 25 ottobre 2011

Losing my religion

"Se una sola persona ha un amico immaginario è pazzo.
Se più persone hanno lo stesso amico immaginario,  è religione!"

Questa è una frase che si può trovare su faccialibro; credo che giri da secoli, ma io me ne sono avveduta solo da poco.
E mi è piaciuta, perchè esprime in maniera sostanziale, quanto io pensi della religione in genere.
Non sto ad addentrarmi sul pensiero nello specifico, ci vorrebbe troppo tempo e oggi, proprio non ne ho, ma sono interessata a capire le ragioni che possano spingere una persona ad avere fede verso...
Ecco, verso cosa?
Chi?
Ma, soprattutto, perchè?



domenica 23 ottobre 2011

Me voy

"Guarda, ne sta arrivando un altro"
"Giovane questo, chissà che gli è successo"
"Aspettiamo che si adatti, poi glielo chiediamo"
"Ciao, ma io vi conosco"
"Beh eravamo famosi"
"Vero. Pensa che tristezza se ci avessero già dimenticato"
"Ma no, dai. E' ancora troppo presto. Comunque mi presento, io sono Amy"
"Io Steve"
"Ciao io sono Marco"
"Che ti è successo Marco?"
"Eeeh niente, sono scivolato durante le prove di una gara a trecentoallora."
"E ci credo che sei arrivato in un amen"
"Ma no, mi sarebbe pure andata bene se non avessi avuto la sfiga di essere investito da altri due"
"Mannaggia che sfortuna, mica come me che me la sono andata a cercare con un mix di alcool e droghe"
"A me è stato un cancro, anche se ora millantano che non mi sia curato a tempo debito e che quindi abbia le mie responsabilità"
"E ora? Che si fa qui?"
"Oh beh, io continuo a cantare, bere e drogarmi, tanto ormai non ho più niente da perdere, Steve segue gli aggiornamenti del suo impero e ogni tanto scuote la testa in senso di diniego. Tu puoi continuare a correre in moto, anche a cinquecento, seicento chilometri orari, tanto tutto quello che poteva succederti è già successo."
"Fighissimo e tutto il resto?"
"Quale resto?"
"I genitori, la fidanzata"
"Piangeranno, si chiederanno perchè tu. Prima o poi elaboreranno il lutto e andranno avanti"
"E gli amici?"
"Continueranno a mettere commenti nella tua pagina facebook"

Riposate in pace, se potete

sabato 22 ottobre 2011

Danza Kuduro

Odio fare la casalinga, odio cucinare, pulire, scopare (dipende).
Per renderlo meno grave, m'infilo gli auricolari, faccio partire la musica a palla nelle orecchie e canto.
Oppure ballo.
Ho pulito i CD cantando "l'apparenza" di Battisti che questa canzone mi stimola le sinapsi con le sue parole e c'ha sempre un suo perchè.
Arrivata al microonde coinvolta da "danza kuduro", ha preso il sopravvento la parte ballerina che c'è in me e con lo straccio che si sollevava al ritmo di "las manos arriba" ho improvvisato una coreografia pulitoira da paura.
Talmente da panico che la gatta di casa è scappata mentre gli altri due, previdenti, erano già corsi ad imboscarsi.
E se non mi vergognassi come sempre mi capita quando riprendo possesso delle mie facoltà mentali (vabbè, Mononeurone, fa quello che può) ci sarebbe scappato un video.
Che sciura Amore che balla in pigiama e con lo straccetto in mano, non ve la potete neppure immaginare.
Per vostra fortuna! 


giovedì 20 ottobre 2011

Il carrozzone

Certo è che le immagini trucide di gente che ammazza assassini seriali mi disturbano.
Chi uccide in genere, mi disturba.
Meglio ancora, rendere pubbliche le immagini di un assassinio mi disturba.
Perchè sicuramente la gente della Libia ne avrà avuto abbastanza di quarant'anni  di  dittatura e torture e storture, ma la morte è un fatto privato.
Non voglio vedere immagini di un corpo devastato dall'ira.
Posso comprenderlo, ma non capisco quale efficacia possa trarne renderle pubbliche.
E' che negli omicidi autorizzati s'insinua quella sorta di voyeurismo che tende a rendere l'avvenimento credibile.
Come per i condannati a morte.
Le piazze si sono sempre riempite di guardoni.
In certi stati dell'america c'è chi farebbe carte false per assistere all'esecuzione di una pena capitale, pur non avendo subito personalmente nessuna ritorsione dal giustiziato.
E' che in fondo ci fa sentire onnipotenti.
Siamo capaci di dare la vita, ma siamo più bravi a toglierla.
Sarà una questione di tempi.
Probabilmente nove mesi o un attimo, fanno la differenza.

martedì 18 ottobre 2011

My name is Luca

Caro Luca,
se credessi nella beatificazione dei nomi e dei suoi portatori originali, oggi ti farei gli auguri.
Ma così non è e non sarà mai.
E dire che mi volevano badessa, ma non sapendo badare a sè stessi, non seppero cogliere la mia ribellione a tempo debito.
Ma non volevo parlare di me.
Ho saputo per vie ufficiose, che coronerai il tuo sogno d'amore eterno giurando che sarà per sempre, giacchè neanche la morte pare essere in grado di dividervi.
Del resto è normale che due giovani possano andare incontro alla conoscenza del confronto quotidiano oltre le soglie dell'opportuna convivenza ormai stretta e relegata al suo ruolo.
E poi, la cerimonia, i fiori, i regali, la casa.
Ci sarà tempo per entrare nello stantio, per combattere i luoghi comuni che accompagnano e segnano le coppie.
E' giusto crederci e tentare di cambiare, nonostante l'esperienze non riescano a rinnovarsi ed essere stelle in un firmamento immoto.
Vorrei augurarti felicità, ma non posso respingere il dolore di quelle cicatrici con le quali mi segnasti.
Resterò l'immobile figura retorica di sempre.
Resterai relegato nella tua insoddisfazione per sempre.

Erentrude






lunedì 17 ottobre 2011

Take on me

Sono diventata una riserva da cui attingere.
Questo post, l'ho trovato qui, qui, qui, qui, e qui con l'aggiuntina di quest'altro.
E mi limito a questi perchè mi sono saltati all'occhio, al naso e all'orecchio destro che il sinistro l'ho chiuso perchè non fosse anche lui costretto ad ascoltare gl'improperi che andavo pronunciando.
Ora, sono a conoscenza del fatto che una volta messe in rete, le parole diventino un dono e uno se ne possa servire come fosse al mercato del pesce, ma quello che mi disturba è attribuirsene il merito.
Ma non ti senti un emerito stronzo?
Non ti vergogni neppure un po' a far credere di avere tutta questa meravigliosa sensibilità che non è tua ma che qualcun altro ha costruito?
Sei come un virus.
Ma tu lo sai come ci si sente?
Come se ti avessero svaligiato la casa e ti avessero pisciato sul divano.
E spero che prima o poi capiti anche a te.
E non parlo di prenderti uno scritto.
Del resto mica produci, tu rubi!


domenica 16 ottobre 2011

Riders on the storm

Gettati sulla terra, vomitati sul mondo in cerca di qualcosa.
Dobbiamo piacere, piacerci,  lungo l'infinita linea di demarcazione del tempo.
Attrarre, sedurre, toglierci i peli dal naso, dalle ciglia, dal pube.
Conciliarci con il presente, col passato tra i rimorsi ed i rimpianti per non aver detto o aver detto troppo e fatto niente e tutto.
Sarebbe tutto semplice se non avessimo questo bisogno ingrato di compiacere gli altri, se avessimo la capacità reciproca di rivelare i pensieri, quelli ottenebrati da impellenze sempre più grandi e manifeste e bugiarde.
Siamo figli di una codardia che ci imprigiona e non ci lascia liberi di offrire libero spazio a liberi pensieri.
Perchè facciamo parte di questo mondo, perchè siamo persone perbene, le stesse che non si spingono più in là di un vaffanculo lanciato li, tra il serio e il faceto.
Ma sempre pronti a divorare la carogna del nostro nemico, non appena ci venga offerta.

mercoledì 12 ottobre 2011

Born to be alive

Di fronte alla morte, non trovo mai parole da offrire a chi soffre.
Perchè il dolore è quello di chi resta, di chi contiene il pensiero per non dimenticare qualcuno che è stato importante.
Eppure è così che avviene.
Con la morte non c'è mai dimestichezza  nè plausibili giustificazioni.
Arriva e ti prende.
Da quel momento in poi, le cose del mondo terreno smettono di appartenere a chi si abbandona all'ultimo respiro e tutti coloro che hanno condiviso i respiri che l'hanno preceduto vivono nel dolore, nel rammarico di non essere arrivati in tempo, di non aver potuto dire o dare.
E si cerca di far vivere il ricordo fino a quando il tempo non se lo porterà via.
Perchè la vita degli altri continua, con tutte le sue storture e i suoi casini.
Quello che resta è tutto quanto si è riusciti a dare.
A volte un profumo nell'aria, altre una foto, altre ancora una pagina web che non sarà mai più aggiornata.

martedì 11 ottobre 2011

I think I'm paranoid


E diciamolo!

Che mica posso continuare così.
Per tutti voi che digitate sulla tastiera e smanettate  alla ricerca di accattivanti racconti e/o immagini sessualerotiche e venite catapultati dentro il mio blog dopo aver scritto su google pompino o sue derivazioni, sappiate che capisco la vostra delusione.
Parlo davvero.
Ne sono talmente rammaricata che ho deciso di aiutarvi.
Per te che cerchi "gioco del pompino": sappi che non riuscirai a trovarlo nei migliori negozi di giocattoli.
Per te che "voglio baciarti tutto e leccare il suo membro": sappi che uno sarà felice, ma l'altro di più. 
Per te che cerchi "pompino": sappi che scendere nel particolare aiuta la ricerca a meno che ignori qualsiasi cosa sull'argomento.
Per te che sei un esteta e cerchi "massaggi con pompino": sappi che ne chiudono uno al giorno di posti così, quindi ti auguro di trovarlo almeno un giorno prima.
Per te che cerchi "pompino tette": ritenta, perchè  forse non hai le idee chiare. 
Per te che "quando mi siedo mi si vede": cosa? Come? Perchè? Un consiglio, metti le mutande.
Per te che "ultimi modelli macchina dell'amore fucking sexy shop 2011":  ricontattami che voglio saperne di più!



Per tutti quelli che cercano suicidio, beh, avete sbagliato post.


lunedì 10 ottobre 2011

Gli ostacoli del cuore




Aveva una bava sul cuore.

Una striscia sottile di saliva che scivolava  sulla sua deformità.
Se ti capita che ti pulsi nella mano lo puoi vedere quanto è orribile.

Un ammasso che batte.
Come una puttana.
Solo che non guadagna un cazzo.
E neppure mette radici.

E' come avere uno scherzo nello sterno.

domenica 9 ottobre 2011

Talking about a revolution

Fare una rivoluzione dentro, non cambia quello che si è fuori!
Cambiare troppo fa perdere i punti di riferimento.
Mononeurone è abituato a lavorare schematicamente.
C’ho solo quello, non posso certo sovraccaricarlo!
Rischio che si dia alla fuga come hanno fatto tutti gli altri!

venerdì 7 ottobre 2011

Dolce Italia

Quando l'ho sentita pensavo fosse uno scherzo, che qualcuno stesse facendo dell'ironia sul nano.
Invece ho scoperto che l'ennesima figura di merda che farà il giro del mondo insieme alle millemila che l'hanno preceduta e ci hanno sputtanato in tutto il pianeta e anche in qualche costellazione, l'ha ancora reiteratamente pronunciata lui.
"Cambierò il nome al Pdl, lo chiamo Forza Gnocca"
Ma che battutona geniale.
Ma quale e quanta saggezza dietro  tanto stile, quale rara bellezza nell'immagine dell'uomo che dovrebbe rappresentarci.
Ogni giorno penso che questa nostra penisola abbia toccato il fondo, salvo poi scoprire che continua a raschiare il barile.
E noi con lei.
Eppure continuiamo a farli fare.
Tutti.
A destra, a sinistra, al centro.
Combinano casini, ci fanno incazzare, rubano,  vanno a troie, vanno a trans, ma non vanno mai fuori dalle palle.
E non mi si venga a dire che nel proprio privato ognuno fa quello che vuole, perchè  se sei un rappresentante dello stato  sei tenuto a darmi conto delle tue azioni finchè non decidi di abbandonare lo scranno.
E mi devi rispetto come imprescindibile dato di fatto.
Chiunque tu sia e ovunque tu sieda.



giovedì 6 ottobre 2011

Killing me softly

Se fossi uno dei genitori di un'adolescente che stermina il resto della famiglia e non contenta del lavoro svolto volesse aspettare per far fuori anche me, riuscirei a darle tutto il mio amore e il mio appoggio per gli anni a venire?
Chiaramente e per fortuna, posso solo azzardare delle ipotesi.
A mente lucida e non coinvolta, la mia prima risposta è no.
Anzi, assolutamente no.

Proviamo a romanzare in maniera drammatica gli avvenimenti, facciamo si che, per una volta, la fantasia superi la realtà.
Immaginiamo un uomo stanco del suo matrimonio, coinvolto in un legame incestuoso con la figlia, rapporto di cui viene a conoscenza in maniera casuale il figlio più piccolo.
Poniamo che i due vengano presi dal panico ed elaborino un piano per liberarsi di chi conosce la verità e di chi ostacola il loro rapporto e che coinvolga, nel caso in cui non venga ritenuta plausibile l'accusa di una rapina finita male, lei minorenne e quindi eventualmente non giudicabile come adulta e un ragazzino estraneo e inconsapevole dal carattere malleabile e debole.
Poniamo che le cose non vadano proprio come devono e si arrivi ad accusare parte dei veri responsabili che tra indulto e comunità arrivano a scontare si e no 10 anni di pena.
Tutto questo porterebbe a giustificare un amore imprescindibile ed incondizionato del padre nei confronti della figlia, sacrificatasi per entrambi.

E dopo questo, anche CSI mi fa una pippa!










mercoledì 5 ottobre 2011

Everything counts

Che a me piace lavorare in mezzo agli uomini.
Sarà che ci vado più d'accordo che non con le donne.
I miei colleghi, tutti maschi, lo sono però fino al midollo.
C'è il mio capo che cerca disperatamente moglie e non la trova. Vive ancora nell'illusione che il romanticismo esista e che "per sempre" sia irrevocabile.
Ogni mio tentativo per dissuaderlo non ha avuto riscontro.
Ha un gravissimo problema che gli ha fatto perdere una camionata di punti: vota per il nano e gli manda gli auguri per il compleanno. Via mail.
Commerciale A, è un giovane vecchio, nel senso che ha 26 anni ma pare di un'altra epoca per pensieri e idee.
Sicuramente lo vorrei come figlio.
Commerciale B, è un bifolco.
Ci manca solo che rutti in ufficio, tanto tutto il resto lo fa.
Commerciale C., non ha una vita, ed è arrivato da poco.
Quando arrivo lui c'è già, quando vado via, è ancora lì.
Credo mi prenda per il culo e che arrivi due minuti prima ed esca due minuti dopo, giusto per far vedere che è un grande lavoratore.Ha vinto il soprannome di "Stacanov".
Io lo chiamo lecchino, ma tant'è.
Il mio capo supremo è un tornado, ti assorbe ogni energia vitale e ti lascia in stato vegetativo per le 4 ore successive.
Ma c'è poco, quindi il livello di sopportazione è proporzionalmente accettabile.
E poi ci sono io: perfetta, acida, amica e amministrativa con i contro cazzi.
Che ogni tanto un po' d'autostima mica fa male!





martedì 4 ottobre 2011

I'm into you

Non so quale sia il bene più prezioso tra la presunzione e l'umiltà.
In fondo nell'una c'è la sicurezza mentre nell'altra c'è la rassegnazione che niente sia per se.
Queste parole sono per te, che ti sei sentito offeso, che ti sei voluto riconoscere nei miei pensieri sparsi e tormentati.
Offeso tu, che ti sei limitato ad offrire la parte peggiore, nonostante non ti avessi domandato quella migliore.
Nonostante non ti avessi domandato nulla.
Lascio scorrere nella mente il brevissimo percorso fatto insieme.
L'immagine più bella che mi resta, è una domanda scritta con le dita sul palmo della mano.

domenica 2 ottobre 2011

Money

Quello che pensi è vero e lo è mentre lo pensi.
Smette d'esser tale appena smetti di pensarlo.
Che son creatura strana, impiego male i pensieri.
E il tempo e lo spazio.
E i soldi.
Ho questo rapporto asincrono con il denaro.
Quando ce l'ho lo spendo, perchè il futuro è un'ipotesi astratta e mi piace toccare con mano il frutto del mio sudore e del mio desiderio.
Quando non c'è, tendo alla risoluzione, senza drammi.
Si fa quel che si può, dicevano gli antichi.
Ed io, quando "può", fo!