Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

sabato 24 agosto 2013

Il padrino

Una delle cose belle dello starsene in vacanza, è che non sempre hai giornali o televisioni sotto mano.
Che da un po' di tempo a questa parte, è come fare una passeggiata di salute.
Non sai, non vedi, non soffri.
Poi torni e, volente o nolente, le notizie s'infrangono sulla riva del tuo sapere.
E per quanto tu ti costringa a far finta di nulla, per quanto sappia che la possibilità oggettiva di apportare modifiche e/o migliorie è direttamente proporzionale al proprio potere ovvero zero, non lo puoi evitare.
Così ne parli, non foss'altro per sfogarti, tra un rigurgito di bile e un po' di schiuma che fuoriesce dalla bocca.
Perchè davvero, restare indifferenti di fronte a certe richieste, è oltre l'oltre della decenza.
Siamo governati da una manica di coatti, di soprofiti, capaci di delegare le proprie responsabilità a chiunque gli capiti a tiro.
Il nano, davvero non mi capacito di come sia possibile che resti avvinto come l'edera al panorama politico, ovvero non mi capacito del fatto che ancora gli venga permesso, il nano, dicevo, non più tardi dell'altro giorno tuonava che è colpa, non importa di cosa, della sinistra.
Ma perchè, esiste ancora una sinistra politica?
Secondo me è male informato, oppure è solo per cambiare la fattispecie per non risultare noioso parlando dei magistrati.
Ho visto una vignetta illuminante su faccialibro: un gruppo di persone viene spronato a intervenire.
"Adesso basta" dice il leader
"Siiii basta" dice il popolo
"E' ora di ribellarsi"
"Siiii ribellione"
"Domenica faremo la rivoluzione"
"Siii cioè, ehm, non possiamo fare lunedì che domenica comincia il campionato?"
Ecco, questo siamo noi!

domenica 18 agosto 2013

Scrivimi

Non amo gli audiolibri, i videolibri, i dispositivi di lettura e tutto quello che chiamano libro ma che libro non è.
Vuoi mettere il fascino della carta, il fruscio della pagina che volge al retro di sè, il segnalibro che infili tra i fogli e che ti riporta laddove hai terminato l'ultima volta?
Perchè la costrizione a modernizzare qualsiasi cosa, dovrebbe aver rispetto per cert'une, lasciarle al loro stato originale, lasciare che si possano ingiallire o anche solo impolverare di vita altrui.
A volte mi domando cosa resterebbe se improvvisamente smettesse di esistere l'elettronica e le sue capacità di correlarsi al mondo.
Cosa sarebbe di noi.
Se saremmo ancora capaci di rapportarci, come una volta, non troppo tempo fa.
Non usiamo più la mente come spazio personale e non cedibile e usiamo un modem perchè i piccoli momenti, i ludici pensieri e l'intimità dei sentimenti contrastanti, diventino un post o uno stato di facebook o un tweet.
E tutto questo è meraviglia e tristezza al contempo.

(scrivimi - nino bonocore)

martedì 13 agosto 2013

I'm walking away

In tutto questo tempo, ho imparato molte cose.
Che uno dice, convivo da un po', se mi sposo cosa vuoi che cambi?
Invece cambia, cambia il modo in cui gli altri ti vedono.
Le famiglie t'inglobano in un modo prima sconosciuto, come se entrassi a far parte di un clan protettivo che prima riuscivi solo a sfiorare, le persone intorno ti riconoscono come coppia a tutti gli effetti, nonostante lo fossi da sempre.
Entri nel ruolo vero e proprio del marito o della moglie, come se fossi asceso ad un gradino più alto.
Anche se poi, nell'atto pratico del vivere, è rimasto tutto uguale a prima.
Ho imparato che stare in vacanza per oltre un mese, crea dipendenza e che sforzarsi di trovare scuse nostalgiche per tornare è solo un'illusione per stare meno peggio.
Ho imparato che non avere connessione e non essere raggiungibili telefonicamente per una settimana, è liberatorio.
Ho imparato che la politica è come una telenovela, non importa quando smetti di seguirla, quando la riprendi è esattamente nello stesso punto in cui l'hai lasciata.
Ho imparato che fare la blogger è un mestiere, che avevo quasi pensato di metterlo nel curriculum, se non fosse per il fatto che di tanto in tanto, quello che scrivo potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno e che nonostante lo faccia da un sacco di anni, non abbia mai guadagnato un solo centesimo.
Ho imparato che un legame con una terra, è qualcosa che nasce indipendentemente dal tuo volere, un seme che diventa fiore e sboccia quando meno te l'aspetti.
E poi, c'è tutto quello che devo ancora imparare...