Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

martedì 31 marzo 2009

Saturno contro

Credo che ci sia proprio una sorta di rivolta dei pianeti, che si siano coalizzati per peggiorare qualsiasi situazione.
La stronzata che ognuno è autore del proprio destino, non me la bevo più e neppure funziona evitare di tirarsi addosso la sfiga dichiarando che tutto va benissimo.
Se va una merda, continua ad andare una merda e il sorriso ti si spegne per necessità, per evitare di sprecare anche le ultime energie rimaste appiccicate addosso.
Per adesso procedo per inerzia e prendo tutti a pedate.
E vaffanculo pure al karma.

domenica 29 marzo 2009

Imagination

Just dice che m'immaginava diversa.
E' da un tempo indefinito che ho smesso d'immaginare le persone attraverso le loro modalità di scrittura.

Vuoi perchè ognuno riversa i propri stati d'animo o le intimità di sogni appena percepiti.
Vuoi perchè, almeno qui, non è una questione d'immagine, ma di parole perpendicolari alla vita o di piccoli pensieri scomposti che scorrono tra le sinapsi fino a perdersi tra i polpastrelli.
In fondo è come entrare in un blog pieno di glitters ed immaginare che la proprietaria sia una figurina!

sabato 28 marzo 2009

Zaaaac

Sono come un gatto.
Ho unghie retrattili.
Affilate e taglienti quando occorre e morbidi polpastrelli per accarezzare senza graffiare.
Parlo con gli sconosciuti affinchè sia ingiudicabile.
Parlo di nulla e di tutto.
Anche nel silenzio ci sono verità incontrovertibili.

venerdì 27 marzo 2009

Sperimentando



Commento libero e aperto...


(come i rutti)
17.40 fine dell'apertura...la libertà resta!

giovedì 26 marzo 2009

Ciao amore ciao



In amore, credo che uno dei divari che non si possa colmare, sia la differenza culturale.
Si, perchè finito il primo periodo del "prosciuttosugliocchidatrentacentimetridispessore" o pochissimi interessi in comune, a lungo andare si perdono le possibilità di confrontarsi.
E non è una questione etimologica, sarebbe troppo semplice, basterebbe usare parole più comuni e conosciute e tutto sarebbe risolto, è una questione di discorsi quotidiani, di relazionarsi, di non dover pensare prima di parlare.
Anche perchè cosa potresti mai dire al tuo amato, mentre con gli occhi pieni d'ammmore ti sussurra
"Amò, volessi che tu saresti felice per sempre"

Ecco, appunto!

mercoledì 25 marzo 2009

Sing a song


Vorrei che mi cantassi una canzone…
No, lascia stare, lascia stare è meglio, e togli la mano davanti alla bocca che non riesco a sentirti… il dna dell’umore stantio ricopre un sorriso non cercato né voluto.
T’incontrai ad una fermata del treno per un qualsiasi posto, forse per ovunque, forse per nonsodove, percorremmo insieme un tratto d’inquietudine seguendo coni d’ombra sulle nostre teste.
Avrei voluto abbandonarti subito, ognuno per la sua strada, tanto era palese il nostro viaggiare su binari paralleli.
Ci salutavamo da lontano, senza neanche tentare di toccarci.
Micron di pensieri condivisi appena, incrociati ad uno scambio e subito resettati da quei pochi neuroni rimasti attivi.
Ma faceva caldo e il caldo brucia le sinapsi… prima di poterle sostituire occorre tempo, spesso bisogna prenotarle.
Le mie arrivarono con un pacco di posta celere, riuscii a non detestarmi abbastanza quando ti abbandonai su un binario morto.
Adesso puoi cantare, incapace di udirti non sarò in grado di odiarti più del necessario.

martedì 24 marzo 2009

Roberta dice di me...


"Ti piace farti scoprire ma non svelare totalmente. Riflessiva, analitica, capace di forti sentimenti anche contemporaneamente contrastanti. Anima inquieta, altalenante, in subbuglio(Ma non è assolutamente una critica).Cerchi di capire negli altri quello che non ti spieghi di te stessa facendolo in modo silenziosamente ermetico. Sai sfiorare la poesia o peccare di durezza tanto nelle parole quanto negli atteggiamenti con gli altri.Sai amare."



Cara Roberta, non ho mai creduto di dovermi far scoprire, perchè sono così come tu mi leggi, una pazza volubile che si scaraventa con passione in ogni situazione che vive.
Non sono riflessiva, al contrario, sono un'istintiva, una tutto e subito che si martella e ti martella pur di arrivare ad ottenere una risposta ad un dubbio.
Cerco di capire gli altri perchè mi appassiona andare oltre e non fermarmi in superficie.
Su di me il lavoro non finisce mai e non arriva da nessuna parte.
Non so poetare m'indispone la poesia fine a se stessa tale da risultarmi fastidiosa alla lettura, quando rasenta la totale prostrazione.
E' vero che pecco di durezza in parole, opere ed atteggiamenti e lo faccio con schiettezza estrema incapace di nascondere un malessere nei confronti di chicchessia, pagando le conseguenze quando è necessario.
E se davvero so amare, il mio è un modo molto, molto personale e discutibile che non sempre si riesce ad interpretare e che spesso lascia adito a più di dubbio!

Un sorriso per te...

Gocce di parole


Le parole, quando sono sincere, sono l'anima e l'intimità di chi le porta dentro.
Se leggi le parole, se le leggi davvero, scopri la bellezza e l'assurdo della persona che le scrive.
Basta un minimo di sensibilità e lo sconosciuto che risiede dall'altra parte della luna, diventa il vicino che ti siede accanto.
Ed allora capisci che puoi essere affine ad uno sconosciuto mille volte più di qualcuno che puoi vedere ma non ti ha mai aperto il suo cuore...
Come una goccia che cade... quando il nostro interesse è vedere ciò che produrrà cadendo e non dove e come cadrà...

lunedì 23 marzo 2009

Della gioia e del dolore


La necessità di essere felici o tristi, di provare gioia o dolore, è il modo, forse l'unico, per evitare l'abulia.
Sono strettamente correlate al nostro bisogno di essere qualcosa e senza l'una non riusciremmo a distinguere il sapore dell'altro.
Pertanto, non essendo in grado di provare una gioia continua se non grazie a situazioni ed astri favorevoli, ci capita di crogiolarci nel dolore.
Perchè è importante mettersi alla prova e vedere quale sia la nostra capacità di venirne fuori e ricominciare a sorridere.
Il solito cane bastardo che si morde la solita bastardissima coda!

domenica 22 marzo 2009

Under Pressure


Si fa in fretta a dire le cose.
Vedi quello, si proprio quello che non si è capito mica perchè l'ha fatto, una persona così a modo.
E si ma sai, prendeva gli antidepressivi.
Ma magari era andato da un medico pirla, al quale aveva raccontato pochi secondi di sè e sai quei medici della testa, mica tutti ti ascoltano.
Fanno finta e subito dopo ti danno gli antidepressivi.
E tu li guardi, perchè mica sei depresso.
Hai qualche problema, è vero, forse gli hai detto che non riesci più a piangere.
E quello, invece di dirti che magari è perchè dentro, in fondo, non piangi perchè sei felice, ti dice che sei depresso, perchè bisogna saper ridere ma anche piangere.
E allora lo pensi anche tu che se non piangi sei depresso e le prendi quelle pastiglie.
Allora nasce la contraddizione, perchè se uno se li piglia gli antidepressivi, dovrebbe smettere di essere depresso e riconoscere le macchie rosa in mezzo al buio.
Invece quello, si quello, la persona a modino che era andata dal dottore, quella che depressa non era più grazie alle pilloline magiche, quella che avrebbe dovuto ricominciare a piangere per sentirsi felice, ha cercato riparo altrove.
Ma sai, era depresso, prendeva gli antidepressivi ed ultimamente non faceva che piangere.

sabato 21 marzo 2009

Del sesso inverso


Dal canto mio, fu ben presto che cominciai ad immaginarmi uomo.
Un bambino magro ed emaciato, con i riccetti pronti a saltellare seguendo il ritmo di una corsa.
I calzoncini prima, che fanno tanto bravo bambino, perchè sarei stato un bambino buono e le biglie in tasca, elegante e curato dopo, a cercare tra mille e più donne l'unica capace di farmi palpitare il cuore.
Le immaginavo, colpite dalla mia bellezza misteriosa, farsi crocerossine e mille altro, per conquistare prima il mio cazzo e poi il mio cuore credendo che ingrossando l'uno avrebbero ottenuto la stessa cosa con l'altro.
Non mi sarei fermato mai, sarei sparito da ogni situazione di possesso, da ogni invadenza, continuando a farmi far pompini e ficcando carni tra lenzuola e muri, avrei spremuto seni alla ricerca di un nettare salvifico, avrei cercato occhi che parlassero ed esprimessero con un solo sguardo qualcosa di stupendo ed infinito...

venerdì 20 marzo 2009

Pop Porno



Se l'idiozia è palese nel conscio della propria esistenza, ne prendi atto e quando è il caso vivi tutte le tue belle paranoie e i tuoi sensi di colpa.
Ognuno di noi ha le proprie leggi di vita che vuoi per vissuti, vuoi per educazione, vuoi per mille altre seghe mentali, ti cuci addosso e cerchi di rispettare.
Poi ti capita di sognare.
E' allora che i freni inibitori, dovrebbero lasciare spazio ai recessi più sordidi della nostra esistenza lasciando alla liceità delle intenzioni tutto il possibile e il fattibile.
Bene.
Tutto ciò premesso, mi è capitato di sognare Rocco Siffredi nudo che trombava amabilmente Lory del Santo.
Ignoro i motivi che mi abbiano portato ad avere a che fare con tali individui, tantomeno perdo tempo a cercare di capire perchè proprio loro.
Orbene.
Stavo lì, a fare la guardona di quell'amplesso gioioso e valutare se quanto si dica sulle misure del buon Rocco corrispondessero a verità, quando il tapino mi guarda, lascia perdere Lory, poggia la testa sulla mia spalla e piange.
Io, materna lo guardo e da buona psicologa di noialtri gli sussurro "non piangere, parla con me"
PARLA CON ME?????
Ma sei scema????
Ecco, questo per dire quanto io sia palesemente idiota pure nel subconscio!

Lady Piattola


Lady Piattola, ultima di una grande dinastia, era una puttana d'alto borgo.
E si, perchè viveva sull'estremità di un eremo, in un posto umido, troppo caldo d'estate e troppo freddo d'inverno.
Dormiva di giorno quando il caos cittadino non le permetteva di rovistare fra il superfluo di cui la gente amava disfarsi e gli uomini erano troppo occupati a fingere di essere uomini.
D'affari, chiaramente.
Preferiva vivere la notte con il suo silenzio, le sue luci intermittenti e buttare se stessa.
Ogni tanto faceva il calcolo del tempo che passava, rispolverando lontani ricordi, o solo per fare mente locale su quando era stata l'ultima volta in cui la pioggia aveva lavato i suoi occhi oltre che l'anima.
Si rese conto di essere sopravvissuta rovistando nelle mutande altrui.
Non se ne pentì mai.
La trovarono schiacciata tra un lenzuolo e il materasso, un mattino di primavera.
Di tutti gli uomini che l'avevano avuta uno solo l'aveva amata TestadiCazzo, che volle per lei un funerale maestoso, al quale partecipò unico e solo attore, incurante degli sguardi perbene degli avventori eclissati, che avrebbero avuto di che dire da li in poi.

(Omaggio a Max e keel...
grazie per la splendida serata)

giovedì 19 marzo 2009

TillaPapilla


TillaPapilla adora guidare.
Crede che la prima, la seconda, la terza, la quarta e la quinta, siano la misura di reggiseno da indossare per mantenere una velocità costante.
E' solita mettere una quinta coppa C (le piace correre) nonostante porti una seconda scarsa.
Non conosce l'uso della frizione e pensa che tutto quel gracchiare, sia determinato dalla potenza del motore.
Non si smuove da quell'idea neanche quando vede pezzi e bulloni sparsi lungo i 100 metri percorsi prima di fondere.

E se dovessi sentirle dire "scopo guido", non pensare che stia facendo due cose insieme!

mercoledì 18 marzo 2009

Ratzy frizzi e lazzi


Ma io dico.
Se un papa deve andare in Camerun, vedere con i suoi occhi le situazioni che tormentano l'Africa in generale e arrivare a dire testualmente
"L'aids non si può sconfiggere con la distribuzione dei preservativi che, anzi, aumentano il problema"
o finge di non vedere oppure è veramente un idiota.
Comunque sia si preserva (lui) ed evita di toccare con mano!
Davvero mi è ignoto il motivo per il quale ai preti sia fatto divieto di vivere la propria sessualità.
Quando si tromba si è meno frustrati e si è tutti più felici.
Fosse anche solo un attimo.
Chiaramente, gommolo compreso!
(postilla...da un commento di Lider che ringrazio...
Ormai c'è l'evidenza scientifica che il condom, assunto oralmente come un chewing-gum, dopo che hai contratto l'AIDS direttamente dalla placenta materna è completamente inefficace contro la malattia. In questo senso Ratzy ha ragione. Il TeTesco è andato lì come testimonial del suo prodotto: "La Salvezza attraverso la Sofferenza", mica per schioccare le dita e risolvere il problema: quella cosa lì riusciva, forse, ad un suo lontanissimo predecessore. Almeno con i pani ed i pesci. Altro scopo della visita è quello di ricordare al mondo che a fianco di uomini/donne/bambini con aspettativa di vita inferiore alla durata del Grande Fratello, ci sono Suore e Missionari, che la chiesa si guarda bene dal foraggiare con i suoi fondi privati: a pensarci bene si tratta solo di un grande spot per ramazzare un pò di donazioni facendo leva sull'inevitabile contrasto tra il nero delle faccine disperate ed il bianco immacolato delle tonache.)

martedì 17 marzo 2009

Lettera dall'inferno



Io non capisco...ho cercato di darvi tutto, ma proprio tutto quello di cui potevate avere bisogno...gioie illimitate, peccati a cui ispirarvi, vi ho tolto ogni inibizione, ho cercato di fare di voi esseri felici.
Ma niente...incontentabili... volevate di più, sempre di più.
E smettetela di attribuirmi cose sulle quali non ho responsabilità alcuna.
Io vi ho dato il meglio e voi come mi ripagate?
Adducendo che sia colpa mia la vostra irresponsabilità.
Non vi ho dato dei limiti e forse anche al meglio bisognerebbe mettere i paletti, è stato il mio errore... essermi fidato di voi, essermi illuso che le vostre debolezze fossero la mia forza.
E' stato divertente, almeno fino a quando non siete andati oltre, "demonizzando" cose sulle quali non avevo, in realtà, alcun potere.
Dalla lusinga sono passato alla rabbia e sono giunto alla conclusione più ovvia.
Il mio inferno non è più alla vostra portata, quindi vi lascio liberi di marcire nel vostro, il cui odore acre e marcio arriva nauseabondo fino ai miei cancelli.
Addio miseri umani, fumo una canna accendendola con l'anima perduta del mio primo adepto mentre trombo felice e sputo sulla vostra misera esistenza di falliti.

sabato 14 marzo 2009

Sospesi nel vuoto


E' così che funziona la vita.
Si resta lì, sospesi tra il primo e l'ultimo respiro.
Nel frattempo si cerca di capire chi si è e cosa si vuole diventare.
Alternando sospiri e fiati che ci permettano di arrivare in fondo.
Tra una domanda e una certezza.
Tra noi e gli altri.
Tra noi e noi.
Tra io e d'io

venerdì 13 marzo 2009

La trave nell'occhio


Non sono una persona simpatica.
Lo sono ancora meno quando c'ho lo scazzo cosmico.
Dico sempre quello che penso e neppure la saggezza dell'età m'impedisce di prendere i famosi 10 secondi durante i quali riflettere.
Ricordo una vignetta nella quale c'era scritto di ricordarsi di collegare il cervello prima di parlare.
Ho la presunzione di credere che il mio non si stacchi mai e sputi le sue sentenze prima ancora che possa avere il controllo su di lui.
Scissi eppure indivisibili.
Ringrazio solo il fatto che nessuno sia ancora arrivato a sviluppare il proprio, fino al raggiungimento della lettura del pensiero.
Diversamente, c'avrei da menarmi tutti i giorni.
Che è vero che le prenderei, ma è anche vero che a quest'ora avrei anche imparato a darne.

giovedì 12 marzo 2009

Albergoaore


Albergoaore non aveva sentimenti primari che ne definissero il carattere.
Sapeva godere delle donne, era appagato dal lavoro, amava stare solo.
Non voleva cambiare nè voleva cambiare nessuno.
Aveva la capacità di accettare le persone per quello che erano, rispettandone le sfumature.
Era accattivante e sfuggente e questo ne deterrminava il successo in ogni campo.
Non viveva nessun tipo di coinvolgimento sentimentale, sia nel bene che nel male.
Non avrebbe messo la sua vita nelle mani di nessuno.
Tantomeno desiderava che qualcuno mettesse la propria vita nelle sue.
Era chiaro nelle intenzioni.
Per lui una scopata era una scopata e non un pegno per la vita.
Per qualche strano progetto del destino o proprio perchè inarrivabile, ogni donna che conosceva si metteva in testa di volerne conquistare il cuore.
Iotisalverò non si rassegnò mai, Saraimioodinessuna lo sedusse con ogni arma, Crocerossinainazione usò tutto l'amore del mondo...le altre avevano nomi irripetibili e tecniche atrettanto.
Albergoadore diede a tutte le uniche cose che possedesse, sempre le stesse...sesso e verità.
E non necessariamente in quest'ordine.

mercoledì 11 marzo 2009

E guardo il mondo da un oblò


E' una questione di prospettive.
Lanci lo sguardo e controlli dove andrà a finire, che direzione prenderà.
Sono solo rifrazioni di pensieri sfuggenti.
Che quando pensi spesso ti guardi intorno o sbirci tra le nuvole.
Se non ci sono penetri il cielo.
Ed è lì che il rischio di perdersi ha davvero una percentuale altissima.

martedì 10 marzo 2009

Erbadicasamia



Erbadicasamia ama fumare la cicoria.
Anni fa, quando ancora al mercato c'era il verduriere, fumava cicoria di stagione.
Ma nel tempo le stagioni non erano più state stagioni, si erano perse nel tempo così si era visto costretto ad ovviare all'inconveniente, acquistandola al banco frigo, sezione verdure, del suo supermercato preferito laddove venivano coltivate nelle serre alla faccia dell'effetto serra e del buco dell'ozono.
Dunque, acquista il pacchetto di cicoria già tagliata.
Gli capita di chiedersi con cosa la taglino, ma senza preoccuparsene più di tanto.
La porta a casa, apre la bustina e la sminuzza con la mezzaluna che la luna intera non è così comoda per sminuzzare.
Prepara le dosi con dovizia, ha acquistato di recente un bilancino di precisione, anche se gioca spesso con se stesso misurando ad occhio.
Quando tutto è pronto, prende le bustine monodose e le mette in una scatola, per proteggerle dal freddo e l'umidità e le ripone nell'angolo più asciutto della casa.
Attende che secchino, a volte qualche giorno, a volte anche dieci.
Quando ritiene che siano pronte, ne prende una.
Mai più di una al giorno.
Sfila la cartina, srotola una sigaretta, mischia tabacco e cicoria, rolla e fuma.
Quando sente parlare male della "roba" gli sale un senso di scetticismo.
A lui, fumare di tanto in tanto, non ha mai fatto male.
Poi pensa che gli altri, quelli a cui provoca problemi, quelli che magari dopo, combinano dei guai, abbiano fumato erbe e verdure mal tagliate e vorrebbe dare loro il nome del suo fornitore di fiducia: il market sotto casa.
E pensa anche che sia solo la solita scusa per attribuire un capro espiatorio all'irrisolto di cert'altri.
Ma a lui, poco importa.
Prende la sua bustina di cicoria, se la fuma e non ci pensa più.

lunedì 9 marzo 2009

Dell'idiozia delle donne


Allora, c'è sto tizio, tale Helg Sgarbi, di professione gigolò, che si è inventato un sacco di storielle per spillare quattrini alle ricche signore della borghesia tedesca.
Pare che tutte pendessero dalle sue labbra e che abbia estorto vagonate di milioni di euretti alle suddette, inventando vicende sulla cui credibilità qualche perplessità resta in piedi.
Non contento, si faceva filmare dal socio durante i vari incontri amorosi, continuando a farsi pagare dalle signore a suon di minacce.
Ora è sotto processo e chiede scusa a tutte.
a) Il processo se lo meriterebbero tutte queste babbe!
b) Bisogna proprio essere alla frutta o avere tanti soldi da non saper cosa farne per elargirne a pacchi a uno del genere
c) Molte donne non imparano mai che l'amore non si compra e si venderebbero l'anima per molto meno.
d) Ho sbagliato mestiere.

Tristezza, per favore vai via


E' che oggi ce l'ho proprio qui, appoggiata al gozzo.
Come un groppo in gola che non scende e neppure sale.
Sospeso.
Che le cose così mi tormentano e aumentano la carogna.
Non c'è definizione, non c'è motivo c'è solo questa tristezza che mi rabbuia lo sguardo, che mi stringe le labbra.
Perfino le narici si arricciano.
Se piovesse, oggi sarebbe il giorno giusto per prendere a calci in culo la vita.

sabato 7 marzo 2009

Delle verità nascoste

"Pinocchio disse "sono un bambino" e il naso cominciò a crescergli.
"Ma quella di Pinocchio, non era propriamente una bugia, era un desiderio di voler essere qualcosa che non poteva essere.
Vabbè, lui aveva il culo di avere la FataTurchina, che lo toglieva dai guai.
Vero è che aveva anche il GrilloParlante a spaccargli i maroni, ma la bonazza azzurrina, gli faceva tollerare il petulante insetto.
La bugia è sottile, malleabile, adattabile a persone e circostanze.
Diversa dalle omissioni, se non dico, non mento, quindi il motivo del contendere decade nonostante l'imperfezione ricalchi il passaggio su una linea sottile.
E poi bisogna essere dotati di ottima memoria.
Non si può mentire e dimenticare o rischiare una sola parola che possa compromettere la fantasia di quanto si è raccontato.
Insomma, mentire è un'arte alla quale non tutti possono ricorrere.
Ciononostante, a tutti prima o poi, succede.
E sempre per un tornaconto personale, anche quando si tratta di piccole distorsioni delle verità.
Quando veniamo scoperti, a causa delle gambe corte della bugia, al contrario del buon burattino, ci sembra di diventare piccoli piccoli.
Il rimpicciolimento è direttamente proporzionale alla figura di merda.
E si, perchè noi al posto della fata, abbiamo una StregaCattiva che ci punisce.
Alcuni la chiamano Coscienza, altri Sfiga.

venerdì 6 marzo 2009

Metti una sera a cena


"Una fonte attendibile ci ha rivelato di averla vista in un ristorante di Torino in compagnia di Madame K, Madame Poison e la meno conosciuta Madame P.
Siccome rosichiamo dall'invidia vogliamo che ci racconti tutto"
"Mai, sarò muta come una tomba!"
"Ma noi siamo disposti a pagare"
"Aaaah beh, allora è un altro discorso...comincio subito!"
"Ci dica, vogliamo sapere tuttissimo!"
"Madame K è vulcanica, impetuosa, ti travolge, ti fa sganasciare dalle risate e poi ti ascolta e ti coccola. E' un felino biondo e ricciutello, una bonazza pazzesca, un tacco 12 che cammina disinvolto.
Madame Poison pare vada in giro con uno stiletto. Parla poco (anche perchè non è facile sovrastare l'impeto e assalto di Madame K) ma quando lo fa, zaaaaac una stilettata e via, come niente fosse. Una mora dallo sguardo dolce di una piacevolezza inaudita.
Madame P. è bella proprio di suo, perchè una bionda senza un filo di trucco che riesce ad essere piacevolissima e bona o lo è oppure è un cesso che cammina. Vi assicuro che è la prima che ho detto!"
"Si, si ma i particolari piccanti della serata?"
"Non avete pagato a sufficienza... fate la vostra offerta e vedremo cosa si può fare!"

giovedì 5 marzo 2009

Facciadibronzo & Donnadighiaccio


Non poteva ridere Facciadibronzo, per uno strano scherzo della natura, i suoi muscoli facciali erano compromessi dalla nascita e questo faceva si che fosse sempre, perennemente serio.
Non che gl'importasse, non avendo mai accennato ad un ghigno seppur sottile, rimaneva indifferente perfino alle battute più ilari.
Non voleva piangere Donnadighiaccio, per uno strano scherzo della natura, ogni qual volta succedeva, le lacrime le si cristallizzavano sulle gote formando due gocce di brillanti.
Evitava quindi, ogni situazione di dolore e camminava fiera di un sorriso che si era dipinta in volto.
Il caso li fece incontrare sotto il tendone di un circo.
Posto 11 e 12.
Accanto.
Lui vi si era recato dimenticando che a volte anche nei posti circolari si può ridere, lei perchè era certa che non avrebbe potuto rattristarsi dal momento che era un luogo pieno di bambini giocosi e paciosi.
Lei si rabbuiò vedendo quell'uomo così serio mentre il clown gli gettava addosso un secchio pieno di coriandoli e pensandolo disperato, cominciò a piangere.
Lui si girò verso di lei e raccolse dal suo viso i chicchi lucenti e solidi.
Li inanellò e ne fece una collana.
Gliela porse e lei anche solo per un attimo, fu sicura di avergli visto sorridere gli occhi.
C'è chi giura di averli visti uscire, mano nella mano.

mercoledì 4 marzo 2009

Gattamorta e Neragrandine

Gattamorta aveva sette uomini, uno per ogni vita.
Per ognuno di loro trasformava il suo modo di essere ad uso e consumo del prescelto.
Non lesinava fusa e arroganza, tantomeno miagolii di richiamo e strusciate ruffiane.
Affinava la sua tecnica lisciandosi il pelo e occhieggiando allo specchio delle sue brame.
Sapeva di essere in competizione con Neragrandine e questo la faceva ardere di gelosia.
Il vaso traboccò, quando Gattocongliscarponi cominciò a filarsi Neragrandine perdipiù senza che quest'ultima avesse fatto nulla perchè questo accadesse.
Livida e arruffata dalla rabbia, ingaggiò Mastrogeppo perchè uccidesse la sua contendente e le portasse,come prova, le vibrisse.
"Ti stai confondendo, io sono di un'altra storia" l'avvertì il povero tapino.
"Se non fai quello che ti dico, farò dei tuoi trucioli di legno la mia lettiera" lo minacciò.
Mastrogeppo, che odiava i ricatti prese allora un rasoio elettrico e si accanì sul pelo di Gattamorta trasformandola in una sphinx.
Lo specchio delle sue brame, pur di non darle risposta alcuna, preferì frantumarsi autonomamente.
Gattamortasphinx, rinominata per l'occasione, oltre ad ogni pelo del corpo, perse tutti i suoi uomini e tutte le sue certezze.
La vedono ancora aggirarsi di soppiatto a spiare la vita felice degli altri.

martedì 3 marzo 2009

Dell'amore e le sue forme


Vorrei mettere della musica soave nelle orecchie e scriverle col miele queste mie parole.
Si fa in fretta a dire che mi piacerebbe sapere che le persone stessero bene e fossero felici.
Stare bene ed essere felici sono correlati, sono uno l'abbraccio dell'altro.
Stare bene e basta è fingere di accontentarsi di un pensiero smarrito mentre essere felice è il vortice meraviglioso del sorriso sincero, di quel pensiero ritrovato e vissuto.
Avverto quel sottile dispiacere e mi dispiaccio anch'io.
E non comprendo come, a volte, la gente butti via tanto amore per un moto d'orgoglio capriccioso.



(Basta una frase banale per mettere tutto in discussione...)

lunedì 2 marzo 2009


Che poi si cerca di stare meglio che si può, si cercano alternative all'abulia.
Un amico mi ha riferito che ultimamente, leggendomi gli viene l'ansia.
Trasmetto quanto ho dentro.
L'ho sempre detto che non so nascondermi, che lascio trapelare ogni emozione.
Anche quando quelle stesse emozioni cerco di rinchiuderle e ghettizzarle, loro hanno il sopravvento.
No, non so essere diversa.
Se rido è perchè sono felice.
Se non rido magari sto pensando.
Non sono capace di mettere su il mascherone e fare finta di nulla.
Avvolgo le persone nei miei stati d'animo.
In questo periodo sono una barchetta in mezzo al mare in tempesta.
Quindi non stupirti se improvvisamente ti arrivasse addosso uno schizzo d'acqua salata.

domenica 1 marzo 2009

Deliri multipli


"plin plin"
"Cos'è successo?"
"Niente, mi sono solo caduti i coglioni"
"Che sfiga, a me fin'ora è sempre solo caduta la faccia"
"Guarda che in alcuni casi non c'è differenza!"
"Mi stai dando della testa di cazzo?"
"L'hai detto tu, mica io"
"..."
"Beh, ogni tanto succede"
"Che ti cadano?"
"Che tu sia una testa di cazzo"
"Ce l'hai con me?"
"Assolutamentte no. Esprimo solo un'opinione"
"Non mi piace"
"Anche tu mi piaci poco"
"Non mi piace quello che pensi di me"
"Il pensiero è un pensiero. Se non me lo avessi chiesto, sarebbe rimasto sommerso"
"Allora sei un ipocrita"
"Questa discussione non avrebbe mai dovuto aver luogo"
"Non me lo hai mai detto"
"Non mi erano mai caduti i coglioni in tua presenza"
"Vuoi dire che è colpa mia?"
"Facciamo come non fosse mai successo"
"Ma è successo!!"
"Facciamo così, li raccolgo e me ne vado"
"pciac pciac"
"Me li hai schiacciati!"
"Così impari"
"Ma sei un bastardo"
"E tu una voce bianca..."