Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

venerdì 30 dicembre 2011

L'anno che verrà

Cara me stessa, 
ti scrivo, ma non per rilassarmi un po'.
Inutile fare progetti per dopodomani, che tanto non cambierà una beata minchia.
Neppure buoni propositi, che tanto le cose seguono un loro corso naturale e, per quanto tu faccia, vanno esattamente dove e come devono andare.
Non ti serve essere brava nel tuo lavoro, l'hai potuto appurare.
Meglio essere meno brave e più ruffiane.
Dovresti imparare un po' di falsità.
E si che in questi ultimi anni ne hai avuti di maestri.
Alcuni bazzicano ancora dalle tue parti, vigliaccamente nascosti, tanto che spesso ti viene da chiederti come mai siano ancora interessati a farsi i cazzi tuoi.
Sarà per quella vena sadica delle umane cose, sarà che per loro è così facile dimenticare il dolore e la delusione che sono stati capaci di infliggerti.
Ancora non hanno capito che tu non dimentichi e, soprattutto non perdoni.
Quest'anno strano sta per chiudersi e tu da troppi anni continui a tirare un sospiro di sollievo, come se quello nuovo fosse carico di aspettative.
Smetti di vivere nell'illusione, svegliati una volta per tutte.
Dai un bel colpo di spugna a tutti i passati sospesi, fottitene di capire a tutti i costi.
Ci sono azioni e reazioni la cui spiegazione si è persa nel tempo cadendo nel vortice della dimenticanza, ma restano li a prescindere.
E quindi, perchè cercarla ancora?
Allora buona fine e buon principio, a te, a chi ti vuole bene, a chi non ti conosce ma è come se un po' facesse parte della tua vita.
Almeno, di quella che racconti.

lunedì 26 dicembre 2011

Walking away

La fede è un fatto umano e come tale viene usato e  abusato dagli uomini.
A volte non può essere una scelta perchè uomini di fede diversa vorrebbero imporre la loro.
Ogni Natale, ci sono individui che in nome di una fede compiono stragi davanti a luoghi di culto di altre fedi.
Ma l'intolleranza è un sentimento soggettivo, le guerre sono combattimenti tra genti.
Non ci sono dei ad invocarle e ad armare le persone, ma solo l'idea, la possibilità di prevalere su altri popoli.
L'essere umano, in quanto tale, è quanto di più odioso esista in quanto capace di elevare il proprio egoismo al di sopra di tutto e per l'incapacità che ha di provare sentimenti di compassione nei confronti del prossimo.
Fanno esplodere ordigni all'uscita dalla messa, mentre intere famiglie si accingono a tornare verso le proprie case, incuranti della presenza di bambini.
Neppure per loro c'è misericordia.
Cristiani contro musulmani, contro copti, contro ebrei, contro islamici.
Una guerra di tutti contro tutti,  ma in nome di quale dio?
Neppure se esistesse meritereste l'inferno.

giovedì 22 dicembre 2011

We wish you a merry christmas

Esaltata da manie di grandezza, lo sapete che ogni tanto mi accade, ho deciso di vestire i panni di  Babbo Natale e quindi mi prodigherò in regali eccezionali:

Porterò al soggetto ferrarese gli "avambracci di gomma sexy shop" che tanto ha cercato su gooogle.
All'abitante di Teramo, farò trovare sotto l'albero la "botta di culo a tempo indeterminato".
A tutti i soggetti che mi trovano grazie alla digitazione di "uomo triste" porterò un sacco pieno di felicità.
Attrezzerò la compagna del romano di "tette grosse" così che non debba continuare a farsi le pippe cercando immagini in rete.
Al mio concittadino regalerò un manuale nel quale siano elencati  i vari modi di dire che suppliscano "il tempo di una trombata".
A tutti i miei lettori che restano nell'ombra, regalerò un posto al sole.
A tutti voi, con i quali mi confronto, continuerò a regalare deliri almeno finchè avrete la pazienza di seguirmi.
E a tutti, belli e brutti, amati e odiati, ma solo in quest'occasione in cui essere più buoni è prassi consolidata, buon Natale.
Ma non fateci l'abitudine!
;)


martedì 20 dicembre 2011

Ai se eu te pego

Caro Babbo Natale,
quest'anno sono stata paziente e non ti ho scritto col mio solito anticipo.
Per una volta, voglio essere io la portatrice di doni, così non corro il rischio di rimanere delusa, che effettivamente le cose che mi servono non potresti portarmele neppure volendo.
Ho deciso che se ti acchiappo ti faccio prigioniero e ti destabilizzo le certezze, come fai tu quando si smette di credere alla tua esistenza, ti faccio vivere un po' di vita vera, altro che renne e slitte e abito rosso e barba bianca e ohohohoh.
Ti regalo un po' di quotidianità fatta di grandissime rotture di coglioni, qualche momento felice, mille difficoltà, milioni di cose da pagare, arrivare a fine mese pensando anche a sto giro è andata.
Lo faccio con amore infinito, per darti rinnovata energia ed entusiasmo, qualora ce ne fosse bisogno.
In caso contrario, te li farà quintuplicare.
Che sai, babbuccio bello, qui ci si fa il mazzo tutti i giorni dell'anno, mica uno solo.
Insomma, lo faccio per te, in modo che possa capire quanto sia fortunato ad essere quello che sei.
Perchè, vedi, essere l'illusione di un momento è meglio che vivere anni di disincanto.

Tua Amour

(ai se eu te pego - michel telò)



lunedì 19 dicembre 2011

Last Christmas


Ed ecco vivermi una serata amarcord, una festa nella quale ho incontrato dopo circa trent'anni buona parte di quelli con i quali facevo ieri.

Ti dici che se non sono cambiati tanto loro, non sei cambiata tanto neppure tu e ti accorgi che avete un po' tutti gli stessi problemi, tipo che la maggior parte allontana le cose da leggere per leggerle, che la loro vita e la tua non sono così differenti, che avete tutti figli della stessa età più o meno simili.
Che mica succede solo nelle coppie che chi si somiglia si piglia, succede anche in maniera trasversale e se tu e i tuoi amici eravate parecchio analoghi, necessariamente lo sono gli eredi.
Guardi queste ex ragazze e ti accorgi che sono rimaste le stesse.
Si magari, c'è quella ruga in più, ma è nulla quando ti sciogli in un abbraccio e riesci a sentire lo stesso affetto che ti legava un tempo.
Risate, ricordi, aggiornamenti sul presente.
Tombola demenziale nella quale si mette in palio la peggior cosa recuperata in casa e si vince con zero o con un ambo inventato al momento.
E prometti di farlo ancora.
E finalmente, ti senti addosso un po' di quell'aria di Natale che stavi disperatamente cercando.

mercoledì 14 dicembre 2011

Forever and ever

Nulla è per sempre, l'amore men che mai.
Non ci si può costringere ad amare eternamente nè a farci amare.
L'amore è amore finchè dura, dopo si dovrebbe avere l'accortezza di chiamarlo con la mutevolezza del suo nome.
E altre bisognerebbe accettare il fatto che possa finire.
E che non sempre esista una giustificazione per il fatto di non amare più, prescindendo da quanto tempo e sentimento si sia dedicato a quell'amore.
Semplicemente smette di esistere.


(forever and ever - demis roussos)

Meraviglioso

Che poi, sono le cose che fai con consapevolezza quelle per la quali ti fai la domanda conoscendo la risposta.
Tipo che ieri sera quando è cominciato A.I., che avevo già visto tre volte, mi sono chiesta se avessi voglia di piangere e quando alle duezerozero versavo calde lacrime tra un singhiozzo strozzato e l'altro, mi sono giustamente mandata a cagare.
Ecco, quando fai le cose e sai già dove andrai a parare e sai che ti procurerà quella leggera sofferenza, lo sai e te la vai a cercare nonostante avresti potuto evitarlo, è quello il momento delle scelte consapevoli.
Che poi sono ordinarie nel contesto della propria esistenza.
Puoi  sorprenderti la prima volta, ma se reiteri sai dove arriverai.
E puoi decidere di evitarlo, oppure no.
A volte uno si mette alla prova, per capire se accadrà quello che aveva previsto, non foss'altro per non disattendere ciò che è sempre accaduto o per stupirsi della nuova reazione imprevista.
Creare e cercare l'imprevedibilità nella prevedibilità delle cose.
Invece nulla, riaccade tutto come in un rewind.
E, alla fine, anche tu sei un film già visto.

(meraviglioso - domenico modugno)

lunedì 12 dicembre 2011

Billionaire

Io, una volta, ero una donna con dei principi, morali e non.
Ero una di quelle che escludeva categoricamente la possibilità di farsi raccomandare e si schifava di quelli/e che approfittavano delle ricchezze altrui.
Cambiando l'ordine dei fattori della vita, cambia anche la prospettiva.
Ora, se mi proponessero una raccomandazione anche solo per fare la cassiera all'iper, l'accetterei.
E di corsa.
Se mi dicono che la tizia sta col caio per i suoi soldi penso che faccia solo bene.
Del resto il tizio che se ne fa di tutti i suoi soldi da solo?
E poi son felici entrambi anche se per motivi differenti, lui perchè accompagnato magari da una strafiga che se fosse stato povero non si sarebbe mai potuto permettere, e lei perchè ha raggiunto il suo obiettivo (una b Enza!) senza colpo ferire.
Insomma, alla fine della fiera, di princìpi non si campa e i principi se li sono fregati le principesse e le marpione.
(Nell'immagine, un tipico esempio di vero, grande amore disinteressato)

(billionaire - bruno mars)

sabato 10 dicembre 2011

Everybody wants to rule the world

La Me Santa: dopo quanto tempo la si può dare senza essere soggetto di critica,  giudizio e pregiudizio?
La Me Zoccola: che importanza ha? L'uomo ti giudicherà comunque. Sarai catalogata come quella facile se la mollerai in tempi brevi o una che gliel'ha fatta sudare se avverrà dopo un serrato corteggiamento. La sostanza non cambierà e tu magari avrai aspettato un sacco di tempo pensando di fare bene e vivrai una delusione cocente constatando che tutta quell'attesa per una trombata insoddisfacente, potevi risparmiartela.
Invero sarà una trombata mitica e maledirai di aver aspettato così a lungo.
Santa: è giusto essere fedeli?
Zoccola: a sè stessi si, sempre e comunque. 
Santa: perchè l'uomo non è mai sottoposto allo stesso grado di giudizio della donna?
Zoccola: il fatto che sia possibile sottomettere una donna mentre con l'uomo è quasi impossibile se non c'è risposta, ci pone in una sorta di livello inferiore secondo il quale chiunque ci può prendere mentre a noi non è concesso lo stesso privilegio. E' per quello che  non ci accontentiamo di chiunque, ma scegliamo. Perchè abbiamo imparato dai nostri limiti. Gli uomini continuano a inzuppare il biscottino ovunque capiti perchè sono rimasti dei primitivi. E adesso dimmi, chi si trova davvero a un livello superiore? 
Santa: Noi, credo. Quindi dargliela quando si ha voglia, amarsi prima di amare ed essere orgogliose di essere donne.
Zoccola: Esatto e ricordati che è più facile trasformare una santa in zoccola che viceversa.

venerdì 9 dicembre 2011

A mille ce n'è

Caro Azzurro,
se vuoi fare il principe ti prendi onori ed oneri, come baciare le morte, le addormentate e ogni donnetta in tua attesa.
E non è che ti limiti a baciarle e sparire, assicuri loro anche un "per sempre felici e contenti", altrimenti sei farlocco e devi essere rinchiuso nella bara di cristallo al posto di quella morta puzzona di Biancaneve.
Ti capisco, spesso hai a che fare con delle babbee che si sono mangiate mele avvelenate o si sono punte con fusi e si son fuse.
Certo non è tutto questo confronto intellettuale quello che uno può sperare di trovare, è anche peggio di un appuntamento al buio, ma è anche vero che oltre a cavalcare e far festa e baciare le sventurate non fai proprio un cazzo d'altro.
Che sono qui ancora a chiedermi che ti abbiano inventato a fare.
Tu non vai in guerra, tu canti... e canti... e cavalchi... e canti... e baci... e nemmeno ti riproduci.
Noi abbiamo sempre una matrigna rompicoglioni, un numero discreto di sorellastre bastarde, un padre morto e una fatina.
Qualcuna di noi perfino tre.
Inutili fatine buone che sventolano bacchette magiche piene di porporina e da straccione ci trasformano in eleganti sciagurate.
E nessuna si ribella.
Restiamo dentro il nostro destino e solitamente ci rimettiamo le penne per aspettare te, Azzurro dei miei stivali, dando per scontato che tu sia bello per noi, sentimentalmente adatto, attraente per il nostro gusto.
Quindi, il minimo che tu possa fare è prenderti onori ed oneri.
Onori ed oneri, bastardo d'un principe!

Comitato per la rivalutazione delle femmine delle favole




(grazie a Mauro per l'input)

(grazie ad Anonimo (Enza) per avermi fatto rileggere questo post un numero indefinito di volte alla ricerca di potenziali errori di battitura affinchè "se potesse legge" senza perdite emorragiche di stima!)

martedì 6 dicembre 2011

Sorry seems to be the hardest word

Se prendi la visione d'insieme e la guardi con attenzione, puoi renderti conto di quanto sia farlocca.
E' il particolare a dare la proporzione degli eventi, sono gli elementi che la compongono che raccolti uno ad uno  ti danno la dimensione della grandezza di qualcosa.
O della piccolezza, o del limite.
Vale per ogni cosa, per ogni persona.
Come quando guardi un quadro.
Un conto è quando è in mezzo ad altre opere, altro quando puoi osservarlo nella solitudine reciproca e puoi gustare il particolare, perchè è li che la tua attenzione si focalizza.
Avete mai osservato con tanta attenzione qualcuno?
O una situazione?
Quelle fuori dalla nostra realtà.
Perchè dentro noi o nelle nostre situazioni, non siamo mai obiettivi.
Riusciamo a giustificare tutto quello che ci riguarda senza neppure essere capaci di darci una vera risposta.
E' per questo che siamo tanto bravi a lanciare giudizi su chiunque, perchè vedere i propri difetti nei difetti degli altri e riuscire a nasconderli, ci fa sentire migliori senza esserlo.
E' il solito cane che continua a mordersi la solita coda.

venerdì 2 dicembre 2011

Vado al massimo

Per me, Novembre è notoriamente il mese della sfiga.
Non c'è un undicesimo mese in ogni singolo anno, in cui non sia capitato qualcosa.
Ho anche oggetti della sfiga, tipo un paio di orecchini bellissimi che hanno la capacità di rendermi la giornata in cui li indosso, indimenticabile.
In maniera negativa, s'intende.
Ma come Novembre e i suoi trenta interminabili giorni, non ce n'è.
Ma che importa?
Oggi è già dicembre da due giorni e tra altri due avrò un anno da aggiungere alla mia età, tra ventitrè sarà natale e tra ventinove finirà pure questo anno e ci faremo altri auguri e avremo nuove speranze, come se chiudere un ciclo e aprirne un altro portasse altrove.
No, non è così, ma a qualcosa dobbiamo continuare a credere altrimenti seppelliamo la speranza e buonanotte ai suonatori, ai sognatori, agli illusi, a me.