Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

giovedì 9 gennaio 2014

Luce

Se ci fosse la possibilità di permettere al ricordo di farsi spazio, ritroverei volti e voci che si son fatti dimenticare lungo il percorso o il disegno di questi schemi caotici che gestiamo quotidianamente.
E' come fare zapping nel cervello, cercare il particolare in mezzo al caos, intravvedere una faccia, un nome, un nick, un accenno sentimentale di qualcosa che c'è stato e si è perso.
Perchè con chi è rimasto non accade.
Chi è rimasto c'è anche quando non c'è.
Chi si è nascosto per volontà o difetto o noncuranza, è un puntino di luce che rimbalza tra un ricordo e l'altro, tra un momento vissuto e un sogno.
Che se la vita fosse fatta di tessere di puzzle, alcune che prima erano perfette, hanno perso concavo e convesso e allora non è per cattiveria, ma solo perchè non sapresti come farle stare insieme se le archivi nello spazio di ciò che è stato.
E' che ci son momenti in cui ti piacerebbe sapere di non aver sprecato niente, perchè allora, quello che adesso è diventato nulla, era talmente tanto da riuscire a credere che fosse vero.

(luce - silvia capasso)