Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

sabato 31 luglio 2010

Non gioco più


In questo periodo di fancazzismo cosmico, mi diletto a riflettere.
E, vi assicuro, non è un bene.
Rifletto sulle contingenze, sui fatti così come si presentano, elaboro combinazioni macchinose tipiche di chi non ha null'altro da fare.
Alcuni le chiamano seghe mentali, io invece le declamo come prese di coscienza.
Quindi affermo me stessa e mi raccordo con il mio bisogno degli altri, che per l'occasione vengono soppesati e rimbalzati, a secondo del loro rapporto con me, nel dimenticatoio piuttosto che nel cuore.
Io sono un'ingenua naturale, quindi conosco i rischi della delusione ma non riesco mai a capacitarmene.
C'è da dire che in periodi come questo, sono decisamente più vulnerabile e anche le cose apparentemente banali prendono un significato amplificato e contorto e come conseguenza, le decisioni che ne seguono sono drastiche e con effetto immediato.
Insomma, è ora di fare un po' di piazza pulita!

giovedì 29 luglio 2010

It's not time to make a change


Credo che quella di oggi, sia la generazione che maggiormente si discosti da tutte le altre.
Un esempio ce l'ho in casa mentre gli altri mi vengono forniti dalla rete o dalla televisione.
Come ogni generazione che si rispetti, devo ammettere che anche questa appaia abbastanza standardizzata in parole, opere e omissioni.
Grazie a sandalina ho avuto modo di riflettere ulteriormente sulla differenza enorme che contraddistingue il mio vissuto con quello di questa mala gioventù.
Quando quindicenne pargola dice alle sue amiche "ti amo di bene" o "ti lovvo" rido e m'incazzo in egual misura e mi rendo conto che quella fuori tempo sono io!
Questo è il mondo di faccialibro e iutub, in cui i ragazzi rigettano la proiezione della propria solitudine.
Gemma del sud, per esempio, la fanciulla che sta spopolando con i suoi canali di youtube.
E' l'apoteosi del bisogno di sentirsi celebrata e pur di porsi al centro dell'attenzione continua a mettere filmati paradossali che vengono seguiti per passaparola, in maniera esponenziale.
Bene, io posso dire con assoluta certezza di non essere mai stata così, ma solo perchè il mio tempo era diverso.
Io avevo amici con cui parlare, la piazzetta in cui incontrarci, i citofoni da suonare per poi scappare, le lacrime sulle spalle di qualcuno, le risate e le chitarre e le canzoni.
Loro hanno bisogno di fare notizia di comparire in tv di avere il loro momento di gloria.
Perchè questa non è epoca di rivoluzione sociale è uno dei momenti più trash della storia, in cui la maggiore aspirazione non è fare l'ingegnere o il chirurgo donna ma fare la velina o la tronista.
E devi diventare personaggio, far parlare di te, non importa come.
E' mortificante, ma secondo il nostro punto di vista.
Probabilmente loro considererebbero noioso ed inutile il mio tempo.
Ma siccome sono venute dopo, a me è consentito di giudicarle.
Almeno questa soddisfazione!

martedì 27 luglio 2010

Shoplifters of the world unite

"La Legge del taglione (o pena del taglione) è un principio di diritto in uso presso le popolazioni antiche consistente nella possibilità riconosciuta a una persona che abbia ricevuto un'offesa di infliggere all'offensore una pena uguale all'offesa ricevuta. "

(Fonte Wiki)


Bene.
Dimentichiamoci di esserci evoluti, che tanto è vero solo sulla carta.
Secondo questa legge o pena o occhio per occhio (sessantaquacchio...ohibò), tutto quanto rechi offesa da parte di uno, dev'essere inflitta al fautore in pari misura e grado.

Pertanto:
se mi fai un corno, riceverai un corno
se mi meni, ti meno
se mi uccidi, ti uccido...
e no cazzo, se sono morta come diavolo ti uccido?
Deve farlo qualcun'altro per me.
Ma quel qualcuno non ha subito offesa se non per interposta persona.
E allora non ci stiamo più dentro, qualcosa non quadra perchè quel qualcuno farà a sua volta un'offesa a l'interposta persona di colui che si appresta ad uccidere!
E così via.
E a questo punto, chi è migliore di chi?

lunedì 26 luglio 2010

Body language


Grammatica era un reietto che tratteneva chiunque cercasse di volare. Sapeva quello che faceva ed ogni volta che qualcuno ci provava pensava tra sè e sè
"ma guarda tutti sti minchioni...provano a volare...ancora non hanno capito che ci vogliono le ali"

sabato 24 luglio 2010

Quattro amici al bar


Che organizzare una giornata al volo e stare bene mica è così semplice.
Appuntamento tra me e Macs alle 10.30 per raggiungere alle 11.00 a Porta Susa Espe deliziosa come sempre e Shark che per l'occasione si è vestito da se stesso.
E poi, passeggiare, ridere, mangiare, ridere, chiacchierare, andare a prendersi un po' di fresco alla Sacra di San Michele, ridere, mangiare per la prima volta il caffèzero al gusto di cappuccino, una roba che a prima vista sembra avere un formato famiglia, pentirsi immediatamente di aver optato per una roba sconosciuta ma riconoscere dopo averlo trangugiato che è proprio buono, ridere, far emigrare dalla Val di Susa una mosca che si è intrufolata nella vettura in un attimo di distrazione generale e che ora è diventata a tutti gli effetti cittadina torinese.
Ridere ancora.
Salutarsi con larghi sorrisi e darsi appuntamento per il prossimo giro in giostra.
Avrei voluto che ci fossero anche un paio di persone a me care, so che sarebbero state bene nonostante siano due orsi ma forniti di ottimi pedigree.
L'amicizia rende grandi le piccole cose.

giovedì 22 luglio 2010

See you see me


Non mi sono mai fidata di faccialibro.
Non è altro che un diario segreto a cielo aperto.
Tutti ci scrivono i propri cazzi personali e credono di tutelarli ammettendo solo gli amici che comunque a loro volta hanno altri amici che hanno amici e così via.
Quindi tutti sanno tutto.
Io per esempio, ora so che faccia ha un bloggher che non avevo mai visto di persona ma che leggo da anni.
E' un ricettacolo di pettegolezzi, che vengono condivisi.
Ho visto gente litigare per stronzate legate a facebook.
Ed è pure uno spione.
E' la seconda volta che mi succede.
Cerco una roba su gooooooogle e tiè, ecco infilarsi nella banda laterale la pubblicità a quella stessa cosa.
All'inizio ho pensato fosse una casualità, ma il ripetersi dell'azione mi ha fatto intendere che fosse assolutamente premeditato.
Che la rete ci dia grandi opportunità è fatto noto, ma dovrebbe restare nei limiti della generalizzazione e rispettare quel minimo di privacy che si pensa di aver acquisito attraverso password e stratagemmi da hacker de noaltri.
Allora perchè continuo a tenerlo aperto?
Per dare una faccia a qualcuno che non conosco e per non far morire i pesci del mio acquario virtuale.
Che magari può sembrare una scusa cretina, ma giuro che è la verità!

martedì 20 luglio 2010

Love of the common people


Reitero.
Torno in piscina, la stessa del fenomeno del pc per intenderci.
A questo giro faccio la "faiga", prendo il lettino a bordo vasca con gli spruzzini d'acqua vaporizzata che ti fanno godere come un riccio.
Mentre cuocevo a fuoco lento ma non troppo, arriva lui, l'uomo che non deve chiedere mai, abbronzato come un masai, atteggiamento da habituè, un altro fenomeno insomma.
Dopo una mezz'ora arrivano moglie e figlie.
L'uomo chiede alla più piccola di non disturbarlo almeno per un'ora che lui ha bisogno di rilassarsi, mentre la moglie conversa con un'amica.
Le bambine vengono lasciate a se stesse ma essendo di casa non corrono grossi rischi.
Non sono mai stata una madre apprensiva, ma quando q.p. (quindicenne pargola) era piccina e ci recavamo in luoghi ludici, le cose le facevamo insieme.
Per me quello era il senso di famiglia e mi piace quando vedo genitori giocare con i propri figli, divertirsi insieme, passare il tempo ridendo.
Ho come l'impressione che in molti casi i bambini diventino un ingombro e spesso mi domando quale sia il motivo che porti alla procreazione pur non avendo intenzione di dare tutto quello che è importante e frivolo di se stessi.
Tra un pensiero e l'altro, mi brucio ma me ne accorgo solo quando arrivo a casa e noto di tendere al viola ustione.
E' il prezzo da pagare per aver perso tempo ad osservare gli altri invece che prestare attenzione a me stessa.
E io, pago!

domenica 18 luglio 2010

The ghost in you


Una volta leggevo le carte.
Solo gli arcani maggiori.
Nel tempo mi sono resa conto che quello che "vedevo", si avverava.
Forse per botta di culo, forse per inquietarmi, però succedeva.
Mai cose brutte, ma cose che sembravano impossibili, cose di cui non potevo sapere.
Allora mi sono spaventata.
Come quando i fantasmi passeggiavano indisturbati in casa mia facendo scivolare pennarelli sul pavimento o mi apparivano improvvisamente tra la veglia e il sonno.
I gatti devono averli spaventati.
Troppo piccola la casa per accogliere animali ed ombre tutti insieme.
Comunque, ho messo le carte in un cassetto e non le ho più guardate.
Perchè il futuro dev'essere qualcosa di sospeso, d'indeterminato.
Se fosse svelato in tutto o in parte, che ci starebbe a fare il destino?

venerdì 16 luglio 2010

Rotolando verso sud


Sono un'osservatrice.
Lo sono ancora di più se non ho nulla da fare.
Ieri per esempio.
Me ne stavo bellamente in piscina a cazzeggiare, complice la giornata calda e afosa.
Ho visto cose che voi umani...
Celluliti portate a spasso senza ritegno tra strisce di stoffa acrilica, da signore non più giovanissime e strafottenti.
Tette rifatte (è la prima volta che mi capita di vederle così da vicino e sono assolutamente individuabili) su un corpo talmente perfetto che ha fatto sorgere qualche dubbio sull'origine della portante, confermato dal fatto di averla sentita poi esprimersi con una voce non propriamente femminile.
Che poi mi chiedo per quale motivo coloro che cambiano sesso diventino delle strafighe maledette e noi che con quel corpo ci nasciamo, lasciamo che si disfi senza neppure provare un po' di pietà.
La signora incartapecorita che cuoceva sul terrazzino del solarium, unico posto in cui non tirava un alito di vento; proprio vero che la vanità non ha età.
Un mondo di gente tatuata ovunque, serpenti che uscivano dagli slip, i tribali che ormai non fanno più notizia, mazzi di fiori colorati sulle spalle.
Ma lui, l'uomo del portatile, seduto tutto il tempo sotto l'ombrellino col cavetto attaccato al cellulare per la connessione, lui che non ha fatto un bagno nè una doccia per rinfrescarsi, lui che non si è staccato neppure un istante dal suo pc, lui ...ma che cazzo c'è venuto a fare?

mercoledì 14 luglio 2010

Time after time


Ti ricordi di quando eri una splendida incosciente?
Quando misuravi la coscienza spingendo al limite le possibilità delle tue esperienze?
Ah che bei tempi, quando aspettavi il rettilineo giusto e sulla tua bellarossa, andavi via a 200 all'ora.
Un attimo, l'adrenalina come clorofilla nelle vene.
E ti ricordi quando sceglievi il giro in giostra che ti facesse provare quel brivido in più?
A testa in giù, roteando a più non posso, perdendo gli accendini dalle tasche.
A mano a mano che hai guardato passarti davanti il tempo, aumentava la coscienza relegando l'incoscienza ad un ruolo sempre più marginale.
Che tristezza.
Ed ora?
Guardati come sei ridotta.
Vai sul tuo mototopo dalla cilindrata ridicola, ti metti il tuo caschetto e pensi che anche oggi ti è andata bene se nessuno ti ha spalmata contro un palo.
Non sai neanche quale sia la massima velocità che sia in grado di raggiungere, perchè tanto con la scusa che ha le ruote piccole, non ti cimenti in pieghe nè ti allarghi a fare quella cazzata in più che ti farebbe tirare quel sospiro di sollievo per lo scampato pericolo.
Le giostre...lasciamo perdere... tutto quello che ti resta sono gli autoscontri.
E neppure, che poi ti viene il colpodifrusta!

martedì 13 luglio 2010

Shake the desease


Ecco.
Se c'è una cosa che mi piace nei film, oltre all'adattamento musicale capace di riempire i vuoti, è l'effetto dissolvenza.
Una figata.
Tempo zero e sei in un altro spazio, senza inutile perdita di tempo.
Bacio-dissolvenza-godimentodeisensi-dissolvenza-estasisullafacciadeiprotagonisti-chiacchiera-dissolvenza-nuova immagine.
La trombata, i silenzi, gli imbarazzi, le pipì, i rutti, varie ed eventuali, archiviati.
Peccato che la vita sia più simile a quelli dei quali non capisci la fine, quelli che ti lasciano un grosso punto interrogativo stampato sulla faccia.
"Com'è finito?"
"Non l'hai capito?"
"No, me lo spieghi?"
"Mica c'è una spiegazione"
Eccheccazzo!

lunedì 12 luglio 2010

Bailando


Va bene.
Lo ammetto.
I locali di musica latinoamericana, sono un ricettacolo di zamarri e affini.
Anche io, nel lungo periodo in cui ho frequentato, mi ero, come dire, leggermente intruzzita, pur evitando l'esagerazione, tipo maglie scollatissime o gonne giropassera.
Io ci andavo col dolcevita e le scarpe da ginnastica e questo mi portava spesso a far parte della tappezzeria del locale!
Ho ancora nell'armadio qualche indumento testimone di quel periodo.
Ma...
Mi faceva stare bene.
A parte la ginnastica, che ballare da un grande dispendio di energia e tonifica i muscoli, tanto che avevo un culo marmoreo, mi alleggeriva dai pensieri, mi faceva tirar tardi ogni week end, mi ha dato l'opportunità di distogliermi da momenti di grande sconforto.
Anni e anni di salsa e bachata, hanno contribuito ad alleggerirmi la vita.
Poi le cose cambiano, cambiano i luoghi e le persone e il compromesso t'impone di cambiare le tue abitudini.
Così fine dei balletti, fine della frequentazione di personaggi pittoreschi, fine del culo di pietra e giro di vite sulle mie notti brave.
Non nascondo che a volte mi manca.
Che troppa regolarità non è che faccia benissimo!

sabato 10 luglio 2010

In alto mare


Mi rendo conto che l'italiano corretto sia diventato una lingua usata da pochi e che pochi ormai conoscono. Capisco le difficoltà che si possono incontrare, del resto è una lingua difficile, moltissime parole hanno una radice greca o latina, molte altre possono significare cose diverse pur essendo a prima vista identiche, basta lo spostamento di un accento o una variazione di sintassi, le coniugazioni verbali sono ormai desuete. Che poi basterebbe documentarsi, leggere molto, imparare da chi lo parla meglio di noi e colmare le lacune d'ignoranza facendo nostri vocaboli sempre nuovi. Ma con cognizione di causa, evitando di dire castronerie solo per apparire saccenti. Mi viene l'orticaria quando sento frasi inaudite, quando vedo una congiunzione mentre ci vorrebbe un verbo, le acca dimenticate in qualche angolo. Che se vogliamo ridere, possiamo scendere il cane per pisciarlo, ma se vogliamo discutere dovremmo almeno sapere le nozioni basilari della lingua che sentiamo parlare da sempre e che da sempre dovremmo saper parlare. Vieppiù che credo che uno dei divari che non si possa colmare tra due persone, sia la differenza culturale.
Si, perchè finito il primo periodo del "prosciuttosugliocchidatrentacentimetridispessore" o pochissimi interessi in comune, a lungo andare si perdono le possibilità di confrontarsi.
E non è una questione etimologica, sarebbe troppo semplice, basterebbe usare parole più comuni e conosciute e tutto sarebbe risolto, è una questione di discorsi quotidiani, di relazionarsi, di non dover pensare prima di parlare.
Anche perchè cosa potresti mai dire al tuo amato, mentre con gli occhi pieni d'amore ti sussurra
"Amò, volessi che tu saresti felice per sempre"
Ecco, appunto!

giovedì 8 luglio 2010

L'importante è finire


L'amante.
Lo direbbe la parola stessa, colei che ama.

Anche perchè altrimenti avrebbero coniato parole diverse, chessò, la trombante, la scopante.
E' anche vero che la persona in questione fa in fretta ad amare.
Si fa bella per il suo amato, si tira a lucido, si depila perfino quando è inverno e non ne avrebbe assolutamente voglia.
Tanto l'ama(n)to la porta fuori a cena e lei non deve spadellare, la lascia al suo sonno e non la vedrà mai stordita e sgalfa appena alzata.
Non la sentirà mai lamentarsi perchè deve correre o perchè c'ha mille pensieri e mille spese.Lui le compra l'intimo ingrifante, la guarda rapito, la tromba e poi va via, lasciandola alle sue giornate normali.
Ecco perchè le coppie di amanti esistono esisteranno e resisteranno.
Si godono il meglio del rapporto di coppia lasciando a mogli e mariti il compito di sorbirsi tutto il resto...Se poi l'amante diventa moglie il rapporto subisce l'armonia della quotidianità (con tutto quello che comporta)
E' per questo che due amanti difficilmente diveranno coppia ufficiale proprio per evitare di cadere nella trappola delle lamentele a prescindere.

martedì 6 luglio 2010

Parole di burro


Il mio nuovo, super, meraviglioso, sostitutivo cellulare, ha in sè la tecnologia wi-fi.
Che è una figata.
Basta trovare una rete e attivarsi per navigare gratuitamente qui e là per le lande del web.
Così ho fatto.
Ho trovato la rete, ho connesso, ho salvato nei preferiti la pagina che mi interessava e via.
Va veramente come un treno, naviga che è un piacere, da una pagina all'altra in un nano secondo.
Peccato che sia tutto scritto in lillipuziano e non ci sia modo di allargare, zoomare, insomma trovare un qualsiasi modo per leggere quanto compare sullo schermo.
Ho pensato che il problema fosse mio, allora ho inforcato i famosi "occhiali scrausi da vecchia babbiona a cui la vista cala inesorabilmente proporzionalmente all'età", ed ho ritentato.
Nulla, le lettere continuano ad essere illegibili.
Il risultato è che anche quello che sembra magnifico, in realtà è ordinario...più spesso, inutile!

lunedì 5 luglio 2010

La solitudine


La nuvola nera è peggio di quella di Fantozzi.
Te la senti addosso e lentamente, inesorabilmente, ti sconvolge tutto l'ottimismo di cui sei capace.
Ogni santo giorno, convivi con una nuova negatività che ti si presenta.
E per quanto continui a ripeterti che tutto si sistemerà, non si sistema un cazzo.
Anzi, va sempre peggio.
La gente si lamenta per qualsiasi cosa perchè non ha idea di cosa sia dover lottare col fatto di non averla.
La gente si sente depressa per motivi che ora come ora, mi fanno sorridere.
Siamo incapaci di vivere la bellezza di quanto abbiamo, perchè è tutto scontato.
La certezza delle cose rende le persone infelici.
Perderle distrugge ogni possibilità.
E tutto quello che riesci a sentire è il tuo limite, il tuo isolamento, la mancanza di aspettative reali.
E, ancora di più, tutta la solitudine del mondo riversata nel cuore.

venerdì 2 luglio 2010

Just an illusion


Pezzatolupo e Immaginatoamore, vennero arrestati per voti di scambio durante una della tante elezioni politichesi che il paese in cui vivevano era costretto ad indire ogni 17 giorni solari.
Vennero sorpresi mentre l'uno votava per l'altra e non avendo resa ufficiale la propria candidatura l'accusa fu "sfregioallapubblicaamministrazioneperindomitocoraggio".
Ma loro erano così, se ne fottevano del rischio che avrebbero corso, delle telecamere di sorveglianza, della matita a fibra ottica che registrava i tratti nervosi dello scrivere.
Che poi, da qualche anno, nessuno scriveva più con le matite e un po' di nervosismo, sarebbe stato pure giustificato.
Insomma furono arrestati e messi in cella di sicurezza.
La stessa, in quanto vista la grande rivoluzione generale, venivano arrestate almeno 450000 persone al giorno.
Lui, con i collant in pizzo nero, coulotte pendant e tacco 12, lei jeans, maglione e scarpe da ginnastica.
Se non fosse stato per la prigionia forzata, stare in quell'antro buio tra persone piacevolmente intente a chiacchierare, con molti interessi in comune, che spesso si ritrovavano a condividere la stessa faccia della luna, sarebbe stato molto positivo.
Ma erano pur sempre sotto osservazione e questo proprio non riuscivano a sopportarlo.
Decisero che era ora di scappare.
Pensando di fregare le guardie, si nascosero nell'unico angolo in cui l'occhio vigile della telecamera non poteva arrivare e si scambiarono i vestiti.
Era d’aprile quando finì quel sogno.
Pezzatolupo e Immaginatoamore ci avevano creduto. Pensavano che non fossero loro due a stare in braccio al mondo ma che fosse il mondo a stare in braccio a loro e per questo avevano provato a cambiarlo. Non ci riuscirono.
"Perdettimo?" chiese Pezzatolupo.
"Perdemmo, si dice perdemmo" rispose lei con la voce bassa e gli occhi lucidi mentre si spogliava per lo scambio degli abiti.
Era così buio quell’angolo di cella che non si vedeva un cazzo e anche dopo che Pezzatolupo si era spogliato si continuò a non vedere un cazzo tant’è che Immaginatoamore guardandolo esclamò "tutto là?" e scoppiò a ridere. Una risata che si rivelò penicillina per la loro delusione e lui ne fu più contento che dispiaciuto.
Le guardie si accorsero di aver arrestato due persone che non corrispondevano a quelle fermate e li liberarono.
Qualcuno ebbe un dubbio quando vide una coulotte su tacco 12 ciondolare come camminasse sulle uova e un jeans che inciampava nelle scarpe da ginnastica.
Come due pendoli ubriachi Pezzatolupo e Immaginatoamore avevano riconquistato la propria libertà e una volta al sicuro, si salutarono.
Lui ha ancora il suo maglione per ricordo lei si è tenuta un tacco 12 spezzato...
Un maglione ed un tacco 12 spezzato erano quello che rimaneva di un sogno irrealizzato...