Le dinamiche sono sempre le stesse.
Si scrive, ci si incuriosisce, si annusa l'aria, si cerca un contatto.
Verbale.
Non potrebbe essere diverso.
Poi alcuni osano, vanno oltre.
Altri decidono di restare nel loro recinto e non spingersi più in là.
Mi sono sempre chiesta perchè.
Ma io sono spesso di un'ingenuità disarmante.
Io non vedo la malizia che certe volte si cela, l'aspettativa illusoria che s'instaura tra le parti.
Se ti do il mio numero di telefono, non è perchè sto preparando la sceneggiatura del nostro incontro in un letto di spine.
Anche perchè non si spiegherebbe il motivo per il quale mi capiti più spesso di darlo a donne più che a uomini.
E sono sicuramente ed innegabilmente etero.
A me, piace spingermi oltre questo spazio, mi piace condividere de visu.
Ma data la distanza che spesso divide le persone della rete, ciò è spesso impossibile.
Allora cerco il modo e il mezzo per creare quella sorta di vicinanza.
La rete mi sta stretta.
Se dessi retta al mio istinto, sarei già stata a Montesilvano, a Napoli, a Catania, a Bologna.
Paradossalmente, chi è più "arrivabile" fa in modo di essere inavvicinabile.
Di questo spesso sorrido.
Altre m'incazzo.
Ma, alla fine, penso anche che sia ingiusto, da parte mia, volere qualcosa che altri non desiderano.
E quindi, lascio che chi preferisca restare figurina, resti dov'è.
(
somebody that i used to know - gotye)