Maquantosonobona viveva in una piccola città di provincia.
Non osava mettere la testa fuori di casa se non nel momento in cui ogni elemento fosse assolutamente integrato con la sua persona.
Allora si, delimitava l'uscio e camminava fiera lungo la via principale, lasciando che gli sguardi si posassero su ogni parte coperta e non del suo corpo da urlo.
Frequentava solo uomini assolutamente benestanti, o presunti tali.Era solita chiedere l'estratto conto a chi volesse fare periodicamente il suo fidanzato e per superare il periodo di prova, il miserabile doveva investire poco tempo e molto denaro.
Viaggi, gioielli, macchine, era l'ordine cronologico dei suoi orgasmi.
Il malaugurato giorno in cui rimase incinta, per un mero errore di calcolo spermatico, e il suo corpo cominciò a subire variazioni negative, Porschecarrera l'ultimo eletto, la scaricò dalla macchina e dalla sua vita.
Maquantosonobona lottò a lungo tra l'idea di abortire il colpevole della sua disfatta o tenerlo ed avviare una causa di paternità.
Optò per la seconda, dal momento che ormai Sputtanatriceiena, antagonista gelosa e indefessa procacciatrice di maldicenze, ornò la città intera di manifesti con la notizia a caratteri cubitali.
Il giorno in cui Fruttodelpeccato venne al mondo, Maquantosonobona capì finalmente cosa fosse l'amore.
Un giorno di Maggio, spingendo il passeggino, vide su una Ferraritestarossa, Porschecarrera con la lingua in bocca e una mano sulla tetta di Sputtanatriceiena.
Sorrise al suo bambino e andò.