Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

giovedì 23 aprile 2009

Nessuno mi può giudicare (nemmeno tu)

Se chi ci giudica avesse con sè verità incontrovertibili, potremmo sostenere che dica di noi quello che veramente siamo.
Ma la verità è fatta di sottili discrepanze.
E' un moto soggettivo verso un'oggettività le cui costanti sono assolutamente variabili.
Neanche noi, che ci alimentiamo di sottili illusioni quando si crea la necessità di proteggerci e/o assumere un atteggiamento imprevisto, riusciamo ad avere quella lucidità che ci permette di sostenere che il giudizio su noi stessi di noi stessi, sia avulso da qualsivoglia elemento esterno.
Quindi, quando il signor o la signora laveritàtifamaleloso decreta il suo argomentare, associa un giudizio assolutamente controvertibile.
La conseguenza di tutto ciò altro non è che nessunomipuògiudicarenemmenotu.
Punto

6 commenti:

  1. Jan Skácel


    Istante

    Per nessuna verità al mondo.
    Ma se vuoi,
    per un soldo di silenzio.

    È un istante che divide a metà il paesaggio.

    Un attimo umile,
    quando qualcuno respira al posto nostro.

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  2. E tutto ciò che hai scritto è quanto più di sacrosanto urla la mia testa. Poi il cuore si muove e sussurra la sua arringa che nella mia mente fa breccia. Interviene la ragione a dar man forte al cuore e ad addolcire le urla della testa.
    Tutto questo genera una gran confusione dentro di me di sussurri, grida e pacche sulle spalle.
    E mentre allibita continuo a guardare questo inglorioso spettacolo, in silenzio socchiudo la porta per girare le spalle e incamminarmi in quello che fa parte del mio subconscio per trovare rifugio nell'altra me stessa per tutto ciò che credo non debba farmi male ma che continua a logorare il mio essere.

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  3. Com'ebbi a dire altrove. Sono regali rari. Come raro è l'inchiostro che esce dalla tua penna virtuale. E questo non è un giudizio, ma una constatazione (molto amichevole, peraltro)

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  4. ho sempre pensato che nessuno dovrebbe giuducare nessuno. e - quindi - chi giudica lo considero troppo poco per poter dare un peso al suo giudizio :)

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  5. io mi ebbro dei vostri commenti...
    Mi lasciate estasiata e mi lusingate...
    Grazie a tutti, davvero.

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