Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

domenica 30 gennaio 2011

Zombie


Tu arrivi e giudichi.
Non mi conosci e giudichi.
Non sai niente di me e giudichi.
Come se fossi un libro aperto.
Credi di sapermi leggere la mente, il cuore, il culo.
Ho righe sulla faccia, solchi.
Se riuscissi a passarci la puntina di un giradischi potrebbero raccontarti cose.
Le mie cose, quelle che non sai, quelle che non vedi.
Quelle che non saprai mai, che non vedrai mai.
Cieco, sordo, muto.
Ti fermi all'apparenza di una lacrima finta, di un sorriso irriverente.
Sollevi il sopracciglio con l'aria compiaciuta di chi porta con sè le sue verità.
Potrei smentirti, romperti il muso e gli occhi.
Farti rotolare sulle tue certezze e massacrarti il cervello.
Confondere il tuo ego e rinchiuderti in un pozzo pieno di merda, se volessi.
Se solo volessi.

venerdì 28 gennaio 2011

Wanna be starting something


Il passato è il presente di chi ha paura di vivere il futuro.


giovedì 27 gennaio 2011

No air


Vorrei che mi cantassi una canzone.
No, lascia stare, lascia stare è meglio e togli la mano davanti alla bocca che non riesco a sentirti.
Il dna dell'umore stantio ricopre un sorriso non cercato nè voluto.
T'incontrai ad una fermata del treno per un qualsiasi posto, forse per ovunque, forse per nonsodove, percorremmo insieme un tratto d'inquietudine seguendo coni d'ombra sulle nostre teste.
Avrei voluto abbandonarti subito, ognuno per la sua strada tanto era evidente il nostro viaggiare su binari paralleli.
Ci salutavamo da lontano, senza neanche tentare di toccarci.
Micron di pensieri condivisi appena, incrociati ad uno scambio e subito resettati da quei pochi neuroni rimasti attivi.
Ma faceva caldo e il caldo brucia le sinapsi.
Prima di poterle sostituire occorre tempo, spesso bisogna prenotarle.
Le mie arrivarono con un pacco di posta celere, comprate in saldo.
Riuscii a non detestarmi quando ti abbandonai su un binario morto.

mercoledì 26 gennaio 2011

Bad Romance


Usa, usami e abusami.
Fallo senza ritegno, senza scrupolo alcuno.
Subisco, arretro, avanzo.
Tira fuori dall'anima i tuoi istinti peggiori, aggiornami sulle frustrazioni dannate.
Ti permetto di distruggermi purchè tu possa darmi una verità che sia credibile.
Inventala, lasciami credere che ci sia da qualche parte una piccola, sottile, verità.
Annientami, cercami, lusingami, rimani in attesa.
Cedo e la mia rabbia sorda si scatena e ti maledice, maledice l'attimo in cui questo non amore ha lasciato il posto all'umiliazione.
Esplodo fino a farmi a pezzi, fino ad inginocchiarmi per cercare macchie di me sparse lungo i confini di una ragione dimenticata.
Abulica e straziata cerco il niente che merita essere ricordato, cerco la tua faccia di merda, allertando tutti gli spiriti del male, affacciandomi alla finestra del tempo.
Non cambierà niente, le cicatrici le conserverò per ricordare la mia guerra.
Quando guariranno smetteranno di bruciare.
Imperitura memoria affinchè non possa più confondere ombre di luce e vomito.

martedì 25 gennaio 2011

Ricominciamo


Che io ci penso.
E ci sono anche altri che mi spingono a pensare.
Ipotizziamo che lo psiconano sparisse improvvisamente e si togliesse dai coglioni.
Chi mai potrebbe rappresentarci?
La destra vede ormai Fini come fumo negli occhi, la sinistra (oddio che parolona) non vede nessuno.
Bisognerebbe radere tutto al suolo e ricominciare da capo.
Via tutti, tutti quelli che ci hanno mangiato la pelle e le ossa, via pompinare e leccaculi.
Un bel repulisti.
Ma se davvero cerco di concentrarmi e capire da dove partire, ecco che mi perdo miseramente nel nulla assoluto.

lunedì 24 gennaio 2011

The only exception


Naufragando nel web, ogni tanto mi capita di leggere cose che mi lasciano perplessa.
Oggi, ad esempio, mi è capitato d'imbattermi in un post nel quale venivano messi in discussione blog(ssss) di persone che scrivono di argomenti prevalentemente tristi o nei quali si lamentano del loro rapporto col partner oppure quelli in cui si scrivono parole come cazzo o culo.
Partendo dal presupposto che non esista una componente specifica per fare un blog e sottolineando il fatto che ognuno sia libero di scrivere e/o leggere ciò che vuole, non ho trovato interessante il post in oggetto, ma sicuramente i commenti che ne sono seguiti.
Nella maggior parte dei casi, pensando di essere tra gli esponenti menzionati, giustificavano i propri scritti salvo venir prontamente sollevati dalla responsabilità dall'autrice, che si premurava d'informare che non erano messi in discussione.
E qui nasce la mia perplessità: una persona, per sapere se, come e di cosa scrive, la devi seguire.
Se la segui e pensi che sia monotona e ripetitiva, smetti di seguirla.
Se continui e la giudichi, accetti di avallare il tuo pensiero qualora si giustificasse o volesse spiegazioni in merito e non indori la pillola perchè l'hai già imbevuta di veleno.
Insomma se decidi di lanciare il sasso, abbi il coraggio di non nascondere la mano.

domenica 23 gennaio 2011

Fight the power


I berlusconiani sono inviperiti per la laurea honoris causa attribuita a Saviano.
Ho letto in più occasioni la loro indignazione.
Qualcuno sostiene che l'abbia ottenuta senza farsi alcun tipo di mazzo, così come accade a tutti i comuni mortali.
Sono gli stessi che dimenticano che anche al loro leader sia stata attribuita una laurea honoris causa e sfugge pertanto che neppure lo psiconano abbia dovuto fare alcuno sforzo per ottenerla.
Vieppiù che questo tipo di laurea non permetta di diventare un professionista e pertanto non permetta di esercitare la professione.
E' facile sputare nel piatto degli altri dimenticandosi che in quel piatto si è appena mangiato!


venerdì 21 gennaio 2011

Venceremos


Ieri sera ho assistito alla mortificazione che la signora Daniela Santanchè ha prodotto su se stessa, la sua arrampicata sui vetri, la negazione dell'evidenza, le offese, ultima cosa che ancora le restano, nel tentativo di giustificare l'ingiustificabile.
Prescindendo dall'incapacità di provare vergogna, quanto mi chiedo è come sia possibile che ancora si accetti di essere messi in ridicolo così clamorosamente agli occhi del mondo intero.
Ma dove si è visto mai che una minorenne arrestata per furto, chiami il numero diretto del presidente del consiglio il quale interviene personalmente affinchè venga rilasciata?
Dove si è visto mai che tutta una serie di ex showgirlssss abbiano incarichi istituzionali?
Dove si è visto mai che il massimo rappresentante del paese, rubi, istighi alla prostituzione peraltro minorile, sia colluso, più altre varie ed eventuali e resti dov'è?
Dove si è visto mai che si permetta che la magistratura venga attaccata?
Dove si è visto mai che dopo tutto questo non si arrivi ad un processo nonostante non ci sia che l'imbarazzo della scelta sul capo d'accusa?
Si può vedere da noi, si può leggere ogni giorno sui giornali, si può vedere ogni momento in televisione.
Una volta, all'estero pensavano che fossimo la terra della pizza e della mafia.
Ora, siamo la barzelletta più divertente del mondo.
Peccato che a buona parte di noi non faccia ridere.

giovedì 20 gennaio 2011

Toxic


L'ipocrisia è uno strano stato d'essere.
Non è mai conclamata ed è solita spargere parole concilianti in contrasto con i pensieri.
Sorride, sempre, mascherando la sua perturbabilità, assecondando il morso rabbioso all'interno.
Cambia atteggiamento per l'occasione, impavido e arrabbiato lontano dall'elemento dell'essere, ridente e gentile in un faccia a faccia spesso educato e fintamente coinvolgente.
Rende appagate le parti in causa che appena voltate le spalle sentiranno un leggero fastidio tra le scapole.
Niente di grave, colpa dei coltelli!

mercoledì 19 gennaio 2011

The time of my life


E poi ci sono i giorni così.
Giorni insipidi che non ti hanno portato a niente e non ti hanno portato niente.
Quelli in cui puoi mettere una musica leggera in sottofondo e perderti nei pensieri, mentre guardi il fumo della sigaretta tra le dita, salire e svanire.
Quelli in cui ogni cosa può restare fuori posto.
E tu, con lei.

martedì 18 gennaio 2011

Tragedy


Piccole regole su come salvarsi il culo da un'accusa di omicidio:

Se si è sospettati ammettere candidamente la propria responsabilità:
"Si, sono stato io"
Una volta posta in essere la dichiarazione di colpevolezza, coinvolgere qualcun altro :
"Non ero solo. Con me c'era anche Tizio"
Per meglio depistare, insinuare la possibilità che ci fossero più persone:
"Ebbene si, c'era pure Caio"
Una volta fatto il casino, ritrattare:
"Non è vero che sono stato io, non c'ero neppure"
Indicare i precedentemente coinvolti quali veri e unici colpevoli:
"Io non c'entro sono stati Tizio e Caio. Hanno fatto tutto da soli"
Per mischiare le carte inventarsi qualunque cosa capace d'indurre la richiesta dell'incidente probatorio.
Se non basta una volta, ritentare.
Alla fine chiedere ed ottenere l'infermità mentale.

domenica 16 gennaio 2011

Gli uomini non cambiano


Alessandro scrive un decalogo nel quale racconta quello che ha imparato sulle donne.
Posso mai non controbattere?
Naaaaa.
Qui di seguito, il mio decalogo su quello che ho imparato sugli uomini:

1) gli uomini non vedono un casino neppure quando ci sono dentro fino al collo e se lo vedono è perchè c'è una maitresse
2) dimenticano qualsiasi cosa, anche la data del proprio compleanno
3) non notano mai una mazza, neppure quando ci tagliamo i capelli di un centimentro
4) non riescono mai a ricordare il motivo per il quale ci stiamo vendicando dopo anni (a ragione, sempre!)
5) Usano una sola parola per farsi capire con l'ambizione di riuscirci
6) mostrano i loro difetti con assoluta pervicacia, come ruttare dopo un pranzo o aspettare di essere sotto le coperte per emettere effluvi malefici
7) restano sgomenti di fronte ad una domanda alla domanda solo perchè non sanno cosa rispondere neppure alla prima domanda che hanno fatto, pretendendola da noi
8) quando dormono il loro scopo primario è russare
9) è provato che un uomo si masturbi fisicamente quanto una donna faccia mentalmente
10) sono ostinati e testardi e quando dicono no è no...mai che riescano a cogliere le sfumature!

sabato 15 gennaio 2011

Beautiful


La compiacenza nella realtà del nostro quotidiano, nasce anche dalla bellezza esteriore.
Non me la vengano a raccontare le bellone che hanno fatto e continuano a far storia, che il cervello sia sufficiente per arrivare.
Se sei obiettivamente di bella presenza, non solo trovi le porte aperte, te le spalancano pure.
La bellezza esteriore, quella che trasuda da un bel faccino, gambe lunghe un chilometro, un corpo da urlo, due tette che sfidano la forza di gravità, conta eccome se conta.
I canoni estetici che ci propinano giornali e televisioni, sono praticamente irraggiungibili.
Pertanto aumentano esponenzialmente le insicurezze e ogni brutto anatroccolo sogna inevitabilmente di trasformarsi in cigno.
In questi spazi e in questi luoghi invero, ci confrontiamo senza conoscerci.
Pochi sanno come siamo davvero e, in ogni caso, non abbiamo necessità di apparire.
In questi spazi e in questi luoghi, il nostro interlocutore potrebbe essere chiunque e non ci preoccupiamo di conoscerne l'aspetto per scambiarci parole.
In questi spazi e in questi luoghi, siamo tutti bellissimi cigni.

giovedì 13 gennaio 2011

Cambio direzione


Ieri sono stata vittima di uno scazzo cosmico planetario e mi sono assentata da tutto, ma soprattutto da me stessa, che ogni tanto ci sta.
Ero abbastanza demotivata, poi ha smesso di funzionare la serratura di casa e allora mi sono anche incazzata.
Presa da tutti i non pensieri, ho anche deciso che non avrei più scritto.
Nè letto.
Poi, dopo aver bucato una gomma, averla fatta aggiustare, aver fatto cambiare i copriruota, e averne persi tresuquattro lungo il percorso, ho capito che è inutile.
Sfiga chiama sfiga.
Arrivata sotto casa ho trovato parcheggio immediatamente, senza fare i soliti trecento giri inutili dell'isolato.
Non troppo vicino ma neppure lontano.
Così, mentre percorrevo il tragitto a piedi dalla macchina a casa, l'istinto ha chiamato lo sguardo facendolo ruotare verso l'alto, verso i rami di un albero.
Stesi sul suddetto, ho visto un jeans e una maglietta.
Mi sono fermata a faccia in su in mezzo alla via, a cercare di capire se fosse una cosa voluta, chessò una candid camera, un'opera d'arte contemporanea o se fosse casuale.
Un jeans e una maglietta fuggiti da un balcone e volati fin li a causa del vento che neppure c'era.
Sono stata col naso in su più di cinque minuti, con un sorriso stampato in equilibrio tra il divertito e il sorpreso.
Ho realizzato che se ancora sono capace di farmi coinvolgere da una cosa apparentemente incredibile, sono ancora capace di sognare.
Ora torno a controllare che non fosse un miraggio!

(il link alla canzone non lo metto, che Renga mi fa un po' cagare da quando non fa più parte dei Timoria)

martedì 11 gennaio 2011

Quanto t'ho amato


Ricordo di quando ti amavo e mi rendo conto che quando il pensiero ritorna ad un amore vissuto, un pezzo di cuore è rimasto ad allora, rinchiuso in quell'altro cuore, perduto per sempre.
Avrei dovuto odiarti, bella e dannata, tu che consumavi la vita tra le braccia di altri, ed io che avrei voluto conservarti tra le mie.
Tornavi dopo esserti fatta riempire la figa, tornavi che ancora pulsava di desiderio implacabile.
Lo tenevi racchiuso, lontano da me ma potevo percepire l'odore di te, di una femmina in calore che mi respingeva.
Me solo.
Ti guardavo attonito, incapace di capire perchè non ti bastassi.
Cercavo punti neri sul tuo grande seno materno, li trovavo e li estirpavo usando le dita come pinze, come se togliessi chiodi dal muro.
Eri triste quando eri con me, il tuo sorriso si spegneva non appena varcavi la soglia.
Ti rendevo infelice e lo sapevo.
Cercavo tempi e modi per rasserenare il tuo corpo e il tuo spirito.
Troppo intento a trovarli, non mi accorgevo di quanto le distanze diventassero incolmabili.
Ci salutammo perchè la strada si divise e ci portò lontani, io da una parte e tu dall'altra della crepa.
Ti vidi voltare le spalle, appollottolare il mio pezzo di cuore e gettarlo nell'orrido.
Avrei dovuto liberarmi in fretta del tuo.
Invece lo conservai insieme al sebo che raccolsi dal tuo seno.

lunedì 10 gennaio 2011

Tomorrow


E ce lo sapevo che c'avevo saturno contro!!!
Pare che questo sia l'anno del sagittario; secondo me, lo dicono di ogni segno, ma facciamo finta di crederci ed evitiamo di darci inutili martellate sui coglioni.
Ottimismo alle stelle, perbacco!
Dunque, questo è quanto:

Amore: è tempo di cambiare, di legalizzare relazioni che aspettano solo l'imprimatur definitivo per decollare, di osare anche nuovi innamoramenti. La vostra natura avventurosa avrà l'opportunità di rimettersi in gioco, e il desiderio di stabilità non sarà più vissuto da molti di voi come soffocante.

Ale: ma anche no, che io sono quella che sta dentro rapporti lunghi e poi sono pigra.
Amore mio ti spiace se non ti sposo?
Sto per divorziare e mi è costato un occhio, non vorrei dover reiterare.

Lavoro: Voi che vivete di entusiasmi, finalmente liberi dopo due anni di Saturno negativo, potrete rilanciare progetti e avventure professionali. Sarete protetti dalla fortuna e sempre più stimati e competenti. Possibili inizi di nuove avventure professionali. Incremento dei viaggi di lavoro.

Ale: Ma vieni da mamma lavorino bello, che son due anni che t'aspetto a braccia aperte!

Denaro: previste evoluzioni positive di vicende, anche legali, che si sono protratte per lungo tempo. Nuova linfa per investimenti

Ale: in effetti il mio divorzio è durato quasi quanto il matrimonio e ormai dovremmo essere al buono. Gli investimenti li evitiamo, teniamo la macchina parcheggiata così evitiamo di correre rischi!
Il primo che mi dice che son tutte cazzate, gli scateno addosso tutta l'energia planetaria; pianeti compresi!



domenica 9 gennaio 2011

Life is life


La vita non è il corso di un fiume, il fiume non si ferma davanti a niente...
La vita sta li ad aspettare la nostra decisione, aspetta che ci si senta pronti a spaccare il culo ai passeri.
Nel frattempo arriva un passero che spacca il culo a noi.
Ecco, questa è la vita!

sabato 8 gennaio 2011

Centro di gravità permanente


Anni fa ci sono andata da uno strizzacervelli.
Su suggerimento del medico di base, avevo preso appuntamento presso uno dei centri di sanità mentale, era ancora usl, unità sanitaria locale, e con riluttanza mi ero presentata.
Più per curiosità che per un conscio bisogno di aprirmi a qualcuno.
Entro in questa sala anonima e asettica, qualche paziente in attesa, persone con lo sguardo perso nel vuoto, qualcuno che dondola su se stesso, come stretto nell'abbraccio consolatorio di una persona cara che stesse prendendosene cura.
Entro e mi siedo di fronte a questa dottoressa anonima e asettica come la sala in cui avevo aspettato il mio turno.
Mi chiede per quale motivo fossi li.
L'approccio, di per sè, mi ha lasciata sgomenta.
Perchè sono qui? Me lo sto chiedendo anch'io.
Fondamentalmente perchè il mio medico mi ha chiesto di provare questa strada, nonostante abbia combattuto contro tutto il mio scetticismo sono qui e mi metto a raccontarti qualcuna delle mie cose, solo perchè qualcosa devo dire e non perchè senta di dovermi sfogare con te, che sei fredda e indifferente ed hai quell'atteggiamento scazzato di chi ha a che fare con malati veri, quelli con le ossessioni, quelli maniaci depressivi.
Io ho solo un po' d'ansia, che sarà mai in mezzo a tutta questa follia alla quale sei abituata?
Tant'è che me lo dici, ti rivolgi a me e mi domandi se ho avuto modo di vedere le persone che hanno davvero bisogno e sono li ad aspettare.
Gli sto rubando tempo, a loro e a te e mi sento una miserabile.
Dopo cinqueminutialmassimo, mi dici che potremmo rivederci e mi fissi un nuovo appuntamento, ma lo fai senza convinzione.
Mi sento più merda di quando sono entrata e decido che se t'incontrassi per strada ti arroterei passandoti sopra con la macchina più volte.
Così che ad un tuo prossimo collega avrei potuto dire di avere manie omicide.
Sicuramente sarei stata più interessante.


giovedì 6 gennaio 2011

These things take time


Justin Bieber.
Chi è mai?
E' un ragazzetto canadese che ha avuto una botta di culo favolosa.
Gli piaceva cantare, ha messo delle cover su you tube, un discografico l'ha notato e ora è ricco e famoso.
Essere al posto giusto al momento giusto, ci può stare e ci sta.
Recentemente ha deciso di scrivere un'autobiografia.
A 16 anni.
Ma che cazzo c'avrai mai da raccontare dei tuoi 16 anni di vita?
Che cantavi le canzoncine al tuo orsacchiotto?
Ma dai!
Intanto rosico che io c'ho un blog da 6 anni e non m'ha mai cagata nessun editore.
Dite che sono presuntuosa?
Allora venitemi a dire che Bieber è un cantante e poi ne riparliamo!



mercoledì 5 gennaio 2011

Volare


Siete pronte?
Siete calde?
Avete revisionato scopettoni e affini?
Appuntamento a mezzanotte sul comignolo destro del palazzo a sinistra.

p.s. copritevi che fa un freddo porco!
Che quella dell'immagine mica lo sente, è solo una figurina!

How can i tell you


A volte mi sembra quantomeno bizzarro il modo di esprimere gratitudine rafforzandone il senso con l'aggiunta di un avverbio.
"Grazie davvero", "ti amo davvero"
Come se grazie o ti amo, non fossero sufficientemente importanti, non rendessero il nostro intendimento.
Oppure come se volessimo essere creduti maggiormente, come se la sentissimo un'espressione più profonda e dovessimo far capire al nostro interlocutore tutta l'intensità con la quale la dichiariamo.
Del resto non ci sogneremmo mai di affermare "grazie per finta" o "ti amo per finta"
Noi diciamo ti odio oppure grazie al cazzo.
E in queste occasioni, quando aggiungiamo "davvero" forse è il caso di starci un po' alla larga, perchè significa che siamo molto, molto incazzati.

martedì 4 gennaio 2011

Smoke on the water

Questo video è esattamente l'espressione di una serie di sensazioni impossibili da descrivere.
Perchè capita di sentirsi sciolti, di implodere.
Ed è improponibile spiegarlo con le parole, perchè non possiamo accompagnarlo da un'immagine capace di dare l'esatta percezione.
Eppure, se fosse possibile, quante volte saremmo diventati acqua?

domenica 2 gennaio 2011

Promises


Torno con quel senso di gratitudine verso chi ha stabilito che un anno debba durare un anno e, finito, togliersi dalle balle.
Che è pur sempre un peccato per chi ha ricevuto e sublimato soddisfazioni durante quel periodo.
Ma me ne sbatto il cazzo e ricomincio questo nuovo anno da egoista, alla ricerca delle mie soddisfazioni.
Ho capito che la speranza te la devi creare,non puoi aspettare che ti cada sulla testa dal nulla.
Non succede così.
Quindi vivo ancora questa domenica da fancazzista totale e da domani mi metto in moto di brutto.
Non cerco più, semplicemente pretendo di vivere una vita soddisfacente.
Ho tirato la catena dopo aver infilato nel cesso ieri.
L'ho visto proiettarsi giù nello scarico ed ho controllato che non rimanessero residui.
Domani è il mio futuro.
Ed è da lì che voglio cominciare.