Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

giovedì 5 maggio 2016

In a manner of speaking


Se c'è una cosa che mi fa girare il cazzo a mille è sentire italiani che non sanno parlare l'italiano.
Se in più hai i titoli che ti permettono d'insegnarlo anche agli altri, mi fa incazzare ulteriormente.
Perché è inconcepibile che l'uso del congiuntivo sia un optional, è disarmante ascoltare frasi senza logica.
E se c'è una cosa che mi fa davvero  rabbrividire, è l'uso indiscriminato delle cadenze dialettali.
Quindi lontani da me tutti quelli che "scendono il cane per pisciarlo", "salgono il bambino a casa", quelli che "penzano" e "muorono" quelli che vanno "a d'agio".
Con voi, non ce la posso fare.

martedì 3 maggio 2016

Grazie alla vita


Non è un caso, semmai una consapevolezza acquisita nel tempo vissuto, la convinzione che le persone non possano cambiare.
Puoi arrivare a plasmare i tuoi spigoli, trovare una dimensione di pace, ma quello che sei, resti nel tempo e nello spazio.
Se riguardo indietro mi rendo conto che l'età e la saggezza, aiutano ad evitare di farsi del male inutile e dannoso, ma quella che sono resta come una seconda pelle.
Puoi raschiare via il peggio, come epidermide morta o abbronzatura che ti abbandona ma dentro e tutt'intorno resti il punto fermo di te.
Nel bene e nel male.