Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

venerdì 30 gennaio 2009

Come in una bolla


Quando sto male mi sento come in una bolla.
Il corpo come un blob della peggior specie spalmato su qualsiasi luogo mi faccia sentire meglio.
Sento il peso dei pensieri nella testa e, forse per scacciarli, dormo ore improponibili.
Evito gli specchi, che non mi serve guardare in che condizioni sono ridotta.
Lo posso sentire, lo avverto come se potessi toccarmi l'ombra.
Cieca di e da me stessa.
Ogni sintomo arricchisce la mia ipocondria.
Se l'assecondassi sarei morta da un pezzo.
Sono mille i motivi per cui una persona può sentirsi una merda.
Almeno in certi casi, non c'è responsabilità oggettiva.

mercoledì 28 gennaio 2009

Rimaneggiamenti (pillole di commenti)



Credo che ci siano cazzate degne di essere dette.
Si differenziano dalle menzogne, dalle quali mi dissocio.
Queste ultime, proprio perchè supportate dalla negazione di qualcosa che esiste, spesso riescono a ferire.
Le cazzate mi fanno sorridere e come dice dilau, ( idromorfone come richiesto) fanno venir fuori verità che non avresti mai pensato possibili.

Oniriche distanze


Sono sempre stata affascinata dai sogni.
Ho sempre ritenuto che dessero una lettura inconscia del nostro caos interiore.
Il mio è sempre stato complicato da analizzare pertanto ho ritenuto utile munirmi di un libro che mi aiutasse nell'ardua interpretazione psicologica di quanto andavo sognando.
Non che mi desse le risposte, analizzavo le parole chiave legate alle immagini che mi erano rimaste impresse, ne cercavo il significato e lo legavo insieme.
Venivano fuori verità incontrovertibili sul mio stato d'animo, sicuramente fuorviate dal fatto che in fondo sapevo dove andare a parare.
Ciò premesso, ieri notte ho fatto un sogno pazzesco:
suonavano alla porta e fin qui tutto bene ma mentre mi avvicinavo per guardare dallo spioncino chi potesse essere, una mano s'infilava da quel microbuco e mi acchiappava per la maglia lasciandomi in mutande. Nel frattempo tutto si trasformava e mi sono ritrovata per le vie della città, in una splendida giornata di sole con addosso una gonnellina.
Passi la gonna che nel sogno posso pure concedermi d'indossare, ma la cosa che mi ha sconvolta è stato che avevo le gambe completamente devastate da una psoriasi.
Nel libro non c'è la parola "spioncino" men che meno "psoriasi".
Sarei curiosa di capire che cazzo succede nel mio io più profondo.
Nel frattempo credo che stasera mi terrò leggera e mi berrò un litro di camomilla, che la notte voglio dormire e non farmi sconvolgere da paure che razionalmente, mi fanno sbellicare dalle risate.
Dovrò provvedere ad approfondire sebbene qualcosa mi dice che quanto potrebbe venire fuori, non mi piacerà.

martedì 27 gennaio 2009

Riflessioni


In fondo lo so che è tutto quanto inutile.
Ma do seguito alla natura umana e continuo ad andare avanti cercando il sistema migliore per farlo.
Persisto con le mie abitudini, che non sono altro che ossessioni , solo che mi piace chiamarle in modo diverso per non sentirmi psicotica e malata.
Raccolgo pus dai foruncoli e li spremo cercando anche di togliere qualche ruga dal viso.
Come quando mi soffio il naso o vado al cesso, parte di me che secca o si dissolve nel vortice dello sciacquone.
Ora so perchè mangio le unghie.
E' un modo per riprendermi parte di me, per non buttarla.
Mi fagogito e rinasco con la luna nuova.
Mi partorisco nella ricrescita dei capelli che perdo.
La mia pelle comincia a dare segni di stanchezza.
Provvederò a fare un lifting, quanto prima, al cervello.

domenica 25 gennaio 2009

Perchè Sanremo è Sanremo


Poniamo che il direttore di una nota rete televisiva che chiameremo FdN (il direttore non la rete) sia molto preoccupato per il deciso calo di ascolti che ha subito negli ultimi anni, un famosissimo festival della canzone italiana.
Assume immediatamente a suon di quattrini, un noto showman che chiameremo PB.
I due si confrontano e il dialogo potrebbe essere andato più o meno così:
FdN "Dobbiamo trovare il modo di rilanciare l'attenzione dei media. Il suicidio di un cantante è già stato posto in essere. Quella volta si che è stata una bomba, se ne parla ancora adesso. Il tentativo di suicidio in diretta, è già stato tentato, ma non ha avuto l'interesse che ci saremmo aspettati. Dobbiamo trovare un'idea innovativa, che faccia incazzare l'opinione pubblica ma soprattutto che faccia parlare e parlare e parlare"
PB "Che ne pensi di prendere un cantautore, GP per esempio. Facciamo girare la voce che la sua canzone parlerà di malattia e guarigione."
FdN "Non mi sembra una grande idea! Chi si potrebbe interessare ad un argomento del genere?"
PB "Senti questa...potremmo fargli scrivere una canzone su un ragazzo gay che trova il modo di guarire dalla sua condizione. Sai come facciamo incazzare tutte le associazioni di categoria? Sono tanti sai, se ne parlerà prima, dopo e durante"
FdN "Ma non è credibile, dove si è visto un gay che torna etero? Al massimo succede il contrario"
PB "Appunto, creiamo il paradosso e insinuiamo il dubbio che chi è gay è malato e gli etero sono sani...viene fuori un casino indimenticabile vedrai"
FdN "Cazzo PB, tu sei un genio...e ora vieni qui e dammi un bacio"

venerdì 23 gennaio 2009

Il Gesù del nuovo millenio


Aspettava inesorabilmente che quel piccolo fiotto di sangue facesse la sua comparsa, controllandosi le mutande ogni qualvolta una perdita di liquido organico fuoriusciva da quella specifica parte del corpo che non fosse un qualsiasi orifizio che possedeva di default.
L'attesa snervante la fece collassare e riaversi più volte e lo spreco di salvaslip, assorbenti, tamponi e carta igienica superò ogni qualsiasi previsione, tanto da farla nuovamente collassare e riaversi.
Ripensò agli amori degli ultimi tempi e realizzò che l'ultimo di questi non avrebbe potuto ingravidarla perchè avrebbe voluto dire essere incinta da almeno due anni.
Riflettè su quella grande luce luminosa che l'aveva risvegliata mentre tentava di addormentarsi, una notte qualsiasi del mese precedente e sorrise al pensiero che non le sarebbe dispiaciuto fare quattro chiacchiere con Maria per domandarle con quale metodo o sistema avesse ingannato tutti.
Realizzò che almeno Maria un uomo ce l'aveva e che tutti si erano bevuti la storia della verginità perchè più una balla è grande, più diventa credibile.
Ma se fosse stato vero?
Se anche lei fosse, in quel preciso istante, divenuta il contenitore del nuovo messia?
Sorrise, mentre pensò che tutto sarebbe stato meglio di una gravidanza isterica.

giovedì 22 gennaio 2009

Rombo di cuore


E' un momento di merda.
Mi sveglio nel cuore della notte in preda alle angosce più remote, alla ricerca della me che sto perdendo.
E sogno, sogno di mettere le mani nella terra e di nascondermi e di passare rastrelli per non essere scoperta mentre fuggo.
Il cuore a mille e stille di sudore imperlano la fronte e la pelle che magari fosse una trombata, ma no è solo l'effetto dell'urto contro il non sapere più cosa sarà domani.
Non ho paura, se continuo così mi scoppierà la giugulare e non mi accorgerò di nulla che tanto un attimo val bene una vita.
Vorrei urlare con tutto il fiato che ho in corpo, vorrei urlarla tutta questa rabbia che mi accompagna.
Invece sto qui, nel silenzio di una stanza familiare a cercare di non fallire anche questa performance.
Mi taglierò le unghie e le conficcherò nel cranio, questo cranio che mi duole, che forse mi sta raccontando una storia che non desidero ascoltare.
Sarà tutto e il suo contrario.
In attesa che qualcosa di ordinario renda la mia vita straordinaria.
Che poi, tutto sommato, mi accontenterei anche del contrario.

mercoledì 21 gennaio 2009

Piccoli pulcini crescono


La quattordicenne pargola ha voglia d'innamorarsi.
Più precisamente vorrebbe che qualcuno s'innamorasse di lei.
Tant'è che sono cominciate le prime cocenti delusioni.
Ho provato a spiegarle che da qui in poi sarà un continuo, ma lei è giovane e ingenua, romantica e stupidamente sentimentale.
Quindi in lista per sofferenze aggiuntive che arriveranno sotto forma di tradimenti e cuori spezzati.
Pertanto siamo tutti in attesa di questo primo bacio per il quale ha cominciato a chiedermi qualche dettaglio sul quale ho glissato, che da mamma posso limitarmi a raccontare l'emozione che fu per me, mica la parte pratica!
La mia bambina che si potrebbe "fidanzare" da un momento all'altro.
Questo mi fa capire che è arrivata davvero l'ora di diventare grandi.
Per me!

martedì 20 gennaio 2009

Fuga di cervelli


Che un cervello è un cervello.
Mica dev'essere grande o piccolo.
Ieri ho letto le varie diatribe sorte sul blozzz dello staff di libero.
Quello che salta subito all'occhio è la mancanza di contraddittorio.
Ovvero se sono osanna e meraviglia va tutto bene mentre nel caso di ricerca di spiegazioni o anche solo di risposte concrete su certe argomentazioni, ci si limita a scivolare sui vetri usando come unica ed efficace arma il vecchio adagio "queste sono le regole, prendere o lasciare".
Che può anche starmi bene, se c'è un regolamento da seguire ne prendo atto, ma se così dev'essere sarebbe quantomeno onesto applicarlo su e per tutti, nessuno escluso.
Non voglio far polemiche facendo esempi di blog che nonostante delle regole se ne sbattano altamente continuano a stare nell'home page. Del resto loro non hanno colpa (ne merito).
Tutto questo perchè capivo e capisco il "dolore" di poly, che tanto ha dedicato a quel portale.
Che è il mio stesso dolore, perchè dopo quattro anni, mille e passa post, pensieri e risate, bella e brutta gente, ti girano veramente i coglioni a mille.

Insomma, sto eleborando il lutto!

lunedì 19 gennaio 2009

La fatica di cambiare


Forse era giunto il momento.
Forse la libertà negata cominciava ad essere opprimente.
Ma se in massa stiamo traslocando, un motivo ci sarà.
Sono maledettamente abitudinaria e pigra e i cambiamenti mi affaticano.
Dovrò combattere contro la nostalgia di quanto è stato.
Ma non si può restare dove il rischio di perdere tutto è diventato troppo grande, dove uno si sveglia un mattino e decide che gli anni dedicati ai tuoi pensieri vengano cancellati con un click.
Quindi, si ricomincia da 1!